COMUNICAZIONI CONTRODED

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Assetto urbanistico e impianti di distribuzione carburanti

L'art. 83-bis d.l. 112/2008 conv. in legge 133/2008, il quale vieta restrizioni e vincoli con finalità commerciali (quali le distanze minime tra impianti di distribuzione di carburante, le limitazioni alla possibilità di offerta di servizi integrativi o i contingentamenti numerici) lascia salva la potestà del Comune di definire le porzioni del territorio idonee ad ospitare gli impianti di distribuzione del carburante onde assicurarne il regolare assetto.

Criteri di localizzazione degli impianti di radiotelefonia

I giusti criteri di localizzazione e le regole di indirizzo per l’insediamento degli impianti di radiotelefonia non possono spingersi fino a concretare irragionevoli, preclusive limitazioni alla localizzazione, tali da contrastare con il punto di equilibrio tra esigenze diverse individuato dalla legge, e perciò incompatibili con la possibilità di realizzare una rete completa di infrastrutture per la telecomunicazione.

Tutela del paesaggio e localizzazione di impianti energetici da fonti rinnovabili

Le Regioni e le Province ad autonomia speciale dotate di competenza statutaria in materia di tutela del paesaggio possono individuare aree e siti non idonei alla installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili al di fuori delle prescrizioni contenute nelle linee guida approvate con il D.M. 16 settembre 2010, ma sempre all’interno dei principi fondamentali dettati dal legislatore statale nella materia dell’energia.

Localizzazione urbanistica delle attività commerciali

È illegittima la variante che prevede il divieto di insediamento di medie strutture di vendita in ambito urbano, ove risulti l'istruttoria non ha avuto riguardo ai problemi relativi all’assetto del territorio urbano, ma si è concentrata esclusivamente su un’analisi socio-economica relativa alla sufficienza e adeguatezza della rete distributiva nelle sue varie articolazioni a soddisfare la domanda.

La discrezionalità amministrativa nel governo dell'edilizia

È vero che la prescrizione che vieta nelle zone residenziali attività rumorose e moleste non vale in assoluto, poiché oltre alla tutela della funzione residenziale, devono ritenersi consentite attività confacenti o necessarie all’ordinato assetto di quartieri residenziali (come per esempio, uffici, negozi, autorimesse, parcheggi pubblici, studi professionali): tuttavia, non può ammettersi la presenza di un impianto produttivo del tutto avulso dal tessuto edilizio di zona di completamento

Discrezionalità amministrativa nella pianificazione e nella concessione demaniale

È legittimo il diniego di concessione di specchio acqueo per l'ormeggio di una imbarcazione da pesca qualora il provvedimento sia motivato sulla base della necessità di garantire che le operazioni di alaggio e varo effettuate su area adiacente avvengano in sicurezza.

La discrezionalità amministrativa nella pianificazione estrattiva

In sede di approvazione del piano delle cave, le scelte riguardanti le singole aree non abbisognano di una specifica motivazione, per la sua natura di atto generale, coinvolgente un elevato numero di destinatari e per l’interdipendenza reciproca delle previsioni interessanti le singole aree.

Mancata conclusione della procedura espropriativa: responsabilità del responsabile del procedimento

Il responsabile del procedimento finalizzato all’espropriazione in quanto “preposto all’unità organizzativa determinata” è responsabile della mancata formalizzazione dell'accordo di cessione bonaria del bene; ciò anche alla luce dell’art. 5 l. n. 241/1990 nel quale si prevede che spetta al responsabile del procedimento “la responsabilità dell'istruttoria e di ogni altro adempimento inerente il singolo procedimento nonché, eventu ...

Espropriazione: responsabilità del tecnico incaricato

Non risponde degli espropri falliti il tecnico tra i cui compiti non risulti specificamente la materia espropriativa, e che risulti assegnatario della materia delle Opere pubbliche (contatti con enti preposti, imprese aggiudicatrici, progettisti e direzione dei lavori) limitatamente agli aspetti meramente tecnici, con esclusione di quelli amministrativi.

Responsabilità del Sindaco per la mancata conclusione della procedura espropriativa

La legge di riforma n. 142 del 1990, che ha introdotto la fondamentale distinizione (peraltro da attuarsi in sede di statuto) tra sfera di indirizzo politico-amministrativo e sfera gestionale (art.51), ha, nel contempo (art.36, modificato dall’art.12 della l.25 n.81/1993), confermato in capo al sindaco in quanto, oltre che organo politico, anche vertice dell’apparato burocratico comunale, la funzione di vigilare e di sovrintendere sui servizi ed uffici dell’ente al fine di ...

Espropri: responsabilità del Presidente della Provincia

In vigenza dell’ordinamento degli enti locali disciplinato dai T.U. del 1915 e 1934 anteriori alla legge di riforma n.142/1990 e della L.R. 30.5.1983 n.18, il Presidente della Provincia, oltre che organo politico è anche organo di vertice dell’apparato burocratico provinciale, per cui ad esso spettava la funzione di vigilare e di sovrintendere sui servizi ed uffici dell’ente al fine di assicurare il necessario raccordo tra sfera politico-decisionale e sfera burocratica ...

Mancata conclusione della procedura espropriativa: responsabilità del titolare dell'ufficio espropri

Il funzionario che non curi tempestivamente gli atti prodromici per la definizione del procedimento, non rilevando e/o rimuovendo gli eventuali elementi ostativi dei quali è consapevole, è da ritenersi responsabile in termini di colpa grave e, pur volendo ammettere l’esistenza di impedimenti non rimovibili dal medesimo, in ogni caso, egli è tenuto ufficialmente a darne insistentea e tempestiva comunicazione all’organo di vertice. Il mancato compimento della proc ...

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