FISCO LAVORO PREVIDENZA

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Il canone per l’occupazione del suolo pubblico (COSAP)

Il canone per l’occupazione del suolo pubblico risulta configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta, nel caso di occupazione abusiva, dell’uso esclusivo o speciale di beni pubblici, cosicché esso è dovuto non in base alla limitazione o sottrazione all’uso normale o collettivo di parte del suolo, ma in relazione all’utilizzazione particolare o eccezionale che ne trae il singolo.

La Tassa per l’occupazione del suolo pubblico: evoluzione normativa, natura e presupposto impositivo

La TOSAP, che non ha nulla a che fare con il COSAP, è un’obbligazione di carattere propriamente tributario, riconducibile esclusivamente alla potestà impositiva dell’Ente pubblico e che trova la sua giustificazione nella necessità dell’Ente di procurarsi i mezzi finanziari per l’assolvimento dei suoi fini istituzionali.

Determinazione del valore imponibile ai fini ICI tramite le rendite catastali

Il principio generale al quale il legislatore dell'ICI si è ispirato per la determinazione della base imponibile dei fabbricati è quello della utilizzazione delle rendite catastali.

Normativa fiscale in tema di successione

Il regime fiscale delle successioni, donazioni e altri atti a titolo gratuito, è regolato dall'art. 2, commi da 47 a 53, del D.L. n. 262 del 2006, convertito con modificazioni, dalla legge n. 286 del 2006; dall'art. 1, commi da 77 a 79, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per l’anno 2007) e dall'art. 1, comma 31, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per l’anno 2008).

Valore fiscale degli immobili ai fini dell’applicazione delle imposte di successione

Il valore venale di un immobile può essere generalmente diverso dal valore che il contribuente può dichiarare, ai fini fiscali, nella denuncia di successione. Tuttavia, per non essere soggetto ad accertamento di maggior valore e quindi, non essere soggetto a sanzioni, il valore da dichiarare non può essere minore a quello fiscale determinato dall’applicazione di opportuni coefficienti moltiplicatori della rendita catastale che sono stabiliti dalla normativa.

Le riforme dell'istituto della pensione ai superstiti

Negli ultimi venti anni le riforme dell’istituto della pensione ai superstiti sono state tutte mosse da un unico obiettivo: quello di razionalizzare il costo a carico della finanza pubblica. Ma nonostante i molteplici interventi da parte dei governi nel corso dei tempi, la situazione non è ancora del tutto stabile, soprattutto tenendo conto delle numerose ingerenze da parte dell’Unione Europea volte a incentivare il nostro Paese a introdurre una disciplina più severa in ambito pensionistico.

Riforme relative alla pensione di reversibilità: la legge n. 335/1995

In base all’art. 1, comma 41 di tale legge, a far data dal 17 agosto 1995 le pensioni ai superstiti vengono erogate nelle aliquote tradizionali unicamente laddove il beneficiario abbia un reddito inferiore a tre volte la pensione minima stabilita dall’INPS.

L'ultimo tentativo di razionalizzazione delle pensioni di reversibilità: il "d.d.l. povertà"

L’ultima riforma che ha riguardato le pensioni di reversibilità è stata pensata dal governo Renzi. Tanto ha fatto discutere il c.d. «d.d.l. povertà» approvato dal governo il 28 gennaio 2016 su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che in sostanza vorrebbe ancorare le prestazioni di natura assistenziale all'ISEE.

Principio di parità di trattamento e non discriminazione

Il diritto dell’Unione Europea, e con esso anche quello italiano, nel promuovere la parità di trattamento e nel porre il divieto di discriminazione in materia di occupazione e di condizioni di lavoro fanno riferimento a caratteristiche protette nell’ambito di specifiche aree tematiche. In particolare le direttive europee e la normativa italiana che le recepisce vieta la discriminazione fondata su motivi di genere, razza, etnia, religione, convinzioni personali, handicap, età e tendenze sessuali.

Il licenziamento discriminatorio nell'ordinamento italiano

All’interno dell’ampio apparato sanzionatorio previsto per i casi di discriminazione sul lavoro tutela specifica è apprestata al licenziamento discriminatorio. Specifica in quanto lo strumento mediante il quale viene attuata minaccia l’esistenza stessa del rapporto di lavoro, ed impone un intervento ad hoc, che dovrebbe garantire la maggior efficienza ed efficacia possibile.

La flexicurity come prospettiva di tutela dei lavoratori

La flexicurity mira a garantire alla parte datoriale la facoltà di agire a seconda delle esigenze produttive senza eccessivi vincoli e controlli, ma al contempo fornisce al lavoratore una rete di sicurezza all’interno del mercato del lavoro costituita dalla possibilità di contare su supporti economici e soprattutto formativi tesi a favorire la rioccupabilità e l’agile reinserimento nel mercato anche con mansioni differenti.

I diritti di informazione e consultazione sindacale

La materia dei diritti sindacali trova, già prima della promulgazione dello Statuto dei lavoratori, una regolamentazione contrattuale ed in esso trova conferma. In particolare rilevanti risultano i diritti di informazione e consultazione sindacale: grazie al loro esercizio le oo.ss. hanno la possibilità di partecipare attivamente anche alla gestione dell’impresa in fasi delicate, e di incidere ancora una volta quindi sullo svolgersi dei singoli rapporti di lavoro.

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