Condizioni di applicabilità della sanzione pecuniaria nei casi di illecito edilizio

ABUSI EDILIZI --> SANZIONI --> SANZIONI PECUNIARIE

La violazione dell'art. 22 DPR n. 380/2001 (che prescrive come sia sufficiente la SCIA per gli interventi di ristrutturazione edilizia) comporta, ai sensi dell’art. 37, l’applicazione di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell'aumento del valore venale dell'immobile conseguente alla realizzazione degli interventi stessi.

Le opere realizzate su manufatto preesistente non possono assimilarsi agli interventi indicati alla lett. c) dell'art. 31 l. n. 457 del 1978. Detti interventi nell'art. 31 citato (denominati interventi di restauro e di risanamento conservativo) sono quelli rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurare la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili, e non già quelli di edificazione di nuovi volumi in ampliamento e di altri volumi ... _OMISSIS_ ...n vige, pertanto, il regime dell'assenso meramente autorizzativo per il quale l'art. 10 l. n. 47 del 1985 prevede la sola sanzione pecuniaria. Non può neppure essere invocato l'art. 9 l. n. 47 citata che prevede l'irrogazione della sanzione pecuniaria per opere in assenza di concessione qualora il ripristino dei luoghi attraverso la demolizione non sia possibile; l'art. 9 si riferisce, infatti, alla esecuzione senza concessione edilizia di interventi di ristrutturazione edilizia.

L’art. 38, DPR n. 380/2001 introduce un regime sanzionatorio più mite in relazione alle opere edilizie conformi ad un titolo abilitativo successivamente rimosso, rispetto ad altri interventi abusivi eseguiti sin dall'origine in assenza di titolo, per tutelare un certo affidamento del privato, al fine di ottenere la conservazione di un bene che è pur sempre sanzionato.

Ai fini dell’applicazione delle sanzioni pecuniarie non sussiste incremento di valore i... _OMISSIS_ ...zione da una destinazione d’uso di maggior valore ad una di minor valore, cosicché deve essere applicata la sanzione in misura minima.

L’irrogazione di una sanzione pecuniaria, conseguente alla violazione di un vincolo, non preclude l’emanazione del provvedimento repressivo di natura edilizia, che va emanato per il solo fatto che il manufatto risulta abusivo e non è stato oggetto di un atto di sanatoria.

In tema di abusi edilizi, spetta all'interessato chiedere all'amministrazione l'applicazione in proprio favore della sanzione pecuniaria di cui all'art. 34, co. 2, del d. P. R. 380/2001, fornendo l'idonea dimostrazione del pregiudizio per la struttura e per l'utilizzazione del bene residuo.

Essendo, in sostanza, la sanzione pecuniaria ex art. 38 comma 1 del DPR 380/2001 corrispondente al prezzo per la regolarizzazione delle opere abusive, il suo importo deve essere riferito al presente, ossia al momento in cu... _OMISSIS_ ...uo;obliterazione della condizione di illegittimità.

La disciplina ex art. 34, comma 2, DPR 380/2001 (cd. procedura di fiscalizzazione dell’illecito edilizio) non equivale ad una sanatoria dell’abuso edilizio, non integrando una regolarizzazione dell’illecito e non autorizzando l’eventuale completamento delle opere realizzate.

L’art. 38 comma 2 del D.P.R. 380 del 2001, per cui “l'integrale corresponsione della sanzione pecuniaria irrogata produce i medesimi effetti del permesso di costruire in sanatoria di cui all'articolo 36” non può che essere considerata nel senso che l’effetto della sanatoria sia sottoposto alla condizione sospensiva del pagamento della sanzione; a ritenere altrimenti si dovrebbe infatti far dipendere l’esistenza del provvedimento amministrativo solo dalla volontà di adempimento alla sanzione del destinatario della stessa.

Il concetto di impossibilità di... _OMISSIS_ ...l'abuso edilizio ai fini della sostituzione con sanzione pecuniaria va non solo riferito alla oggettiva impossibilità materiale “tecnica” , ma in senso più ampio alla comparazione dell’interesse pubblico al recupero della situazione di legalità violata e accertata giudizialmente con il rispetto delle posizioni giuridiche soggettive del privato incolpevole, che aveva confidato nell'esercizio legittimo del potere amministrativo, ed anche in riferimento anche alla posizione di eventuali terzi acquirenti di buona fede.

La rivalutazione monetaria del costo di costruzione concorre a far sì che l'autore dell'abuso non goda di un lucro rispetto all'alternativa sanzione della demolizione ed evita che si creino disparità di trattamento tra abusi edilizi sanzionati con provvedimenti successivi: senza rivalutazione monetaria, la sanzione pecuniaria, a fronte di abusi di pari entità, sarebbe data dallo stesso importo, con conseguente lucro lega... _OMISSIS_ ...zione dell’importo tanto più ampia quanto più lungo è il tempo trascorso a decorrere da tale anno.

L’applicazione dell’art. 4 della legge 4 dicembre 1993, n. 493 non consente di ritenere i soppalchi soggetti solo alla DIA e, quindi, non si può sostenere che la loro esecuzione in assenza di DIA sia soggetta al regime sanzionatorio della sola sanzione pecuniaria.

Il parametro sanzionatorio del doppio dell'aumento di valore venale dell'immobile, riferito ad interventi di ristrutturazione in assenza o in difformità dal titolo edilizio di cui all'art. 37 del d.p.r. 380/2001, non può che intendersi con riferimento all’aumento del valore venale dell’intero immobile.

Le fattispecie soggette a sanzione amministrativa pecuniaria, quale quella prevista dall’art. 34, comma 2, del D.P.R. n. 380 del 2001, si caratterizzino per tipicità e determinatezza, di modo che resta esclusa ogni possibilità di integr... _OMISSIS_ ...a della norma sanzionatrice per estenderne l'applicazione a ipotesi in essa non contemplate.

La DIA è utilizzabile solo per gli interventi che siano conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici, dei regolamenti edilizi e della disciplina urbanistico – edilizia vigente, con la conseguenza che solo in caso di interventi eseguiti in assenza o difformità dalla DIA, ma conformi alla disciplina urbanistica può trovare applicazione la sola sanzione pecuniaria, mentre in caso di contrasto con la disciplina urbanistica trova applicazione l'ordinanza di demolizione.

Il presupposto per l’irrogazione della sanzione pecuniaria ai sensi del comma 4 bis, art. 31 dpr. 380/2001 è costituito dall’inottemperanza all’ordine di demolizione, tanto si desume dall’inciso constatata l’inottemperanza e dalla finalità della sanzione, la quale non può essere irrogata per il solo fatto della commissione dell’abuso ediliz... _OMISSIS_ ...o ragione giustificatrice tutte le volte in cui, pur in presenza di un illecito edilizio, questo sia stato rimosso spontaneamente o dando esecuzione all’ingiunzione del Comune; essendo, pertanto l’inottemperanza all’ordine di demolizione presupposto della sanzione, quest’ultima trova applicazione anche ad illeciti commessi prima dell’entrata in vigore della disposizione, purché la stessa fosse vigente al momento in cui l’inottemperanza si è verificata.

Le sanzioni pecuniarie in materia edilizia, avendo carattere ripristinatorio e non punitivo, si applicano a prescindere dal dolo o dalla colpa del soggetto che ha realizzato l'abuso e seguono la titolarità del bene anche nei passaggi successivi al momento della realizzazione.

La finalità dell’art. 37 del d.p.r. n. 380 del 2001 è quella di ripristinare l’ordine giuridico violato mediante l’applicazione di una sanzione pecuniaria parametrata ... _OMISSIS_ ...e del bene. Per stabilire quale sia il «valore venale» dell’immobile occorre stabilire la natura effettiva dell’aumento di valore a seguito degli interventi edilizi eseguiti in violazione della normativa di disciplina della materia, e dunque il “valore di fatto” mediante l’analisi delle caratteristiche oggettive dell’immobile. In questa analisi non può venire in rilievo il “valore di diritto” alla luce della commerciabilità del bene.

In tema di abusi edilizi, l'applicazione della sanzione pecuniaria ha carattere residuale.

L'amministrazione non può a priori applicare all'abuso edilizio l'art. 33 del D.P.R. 380/2001, atteso che solo laddove il ripristino dello stato dei luoghi non risulti oggettivamente possibile, è applicabile una sanzione pecuniaria (pari al doppio dell'aumento di valore dell'immobile) e ciò è verificabile solo all’atto della esecuzione della demolizione.
... _OMISSIS_ ...sanzione da irrogare per attività edilizia soggetta a D.I.A. non è l'ingiunzione di demolizione, ma al più può identificarsi in una sanzione pecuniaria così come stabilito dall'art. 22 del Testo Unico.

L'amministrazione non può a priori applicare all'abuso edilizio l'art. 33 del D.P.R. 380/2001, atteso che solo laddove il ripristino dello stato dei luoghi non risulti oggettivamente possibile, è applicabile una sanzione pecuniaria (pari al doppio dell'aumento di valore dell'immobile) e ciò è verificabile solo all’atto della esecuzione della demolizione.

In tutti i casi in cui l'immobile abusivo ricada in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, ai sensi dell'art. 32 del TU 380/2001 gli abusi sono realizzati in totale difformità dalla concessione edilizia originariamente rilasciata e, pertanto, non è consentita l'applicazione della sanzione pecuniaria, irrogabile solo ove riferibile a interventi in parziale difformità dal titolo.|... _OMISSIS_ ...E' illegittima l'ordinanza che applica cumulativamente e solidalmente le sanzioni pecuniarie, ancorché i presupposti abusi siano riferiti individualmente ai diversi destinatari del provvedimento e le sanzioni siano, del pari, distintamente determinate per ciascun abuso: così facendo, le sanzioni finiscono per ricadere anche su soggetti del tutto estranei ai presunti abusi, il che è inammissibile indipendentemente dalla natura punitiva e/o anche ripristinatoria che si voglia attribuire alle sanzioni medesime.

L’ordine di ripristino dello stato dei luoghi deve essere opportunamente motivato con riguardo alle ragioni della scelta del rimedio ripristinatorio rispetto a quello pecuniario, di certo meno pregiudizievole per il responsabile dell’abuso. È infatti illegittima l’ordinanza di demolizione relativa ad un intervento abusivo di ristrutturazione e ampliamento di un fabbricato che non tiene conto dell’effettivo pregiudizio der... _OMISSIS_ ...ere edilizie non abusive che, come tali devono essere conservate, e non esplicita nella motivazione le ragioni della decisione di adottare il provvedimento demolitorio anziché quello meno dirompente di una sanzione pecuniaria anch’essa emessa dalla legge.

Le sanzioni pecuniarie, irrogate per gli abusi edilizi (foss’anche in sostituzione di quella ripristinatoria), non son comunque sanzioni punitive, cioè correlate soltanto alla responsabilità personale dell'autore della violazione, ma sono piuttosto misure con finalità ripristinatorie, di carattere meramente patrimoniale, tant’è che sono trasmissibili agli eredi.

In tutti i casi in cui l’ingiunzione di demolizione non consegua direttamente all’annullamento del titolo edilizio, bensì all’avvenuto rigetto della domanda di condono edilizio, non è possibile applicare la sanzione pecuniaria di cui all'art. 38 TU Edilizia, posto che in tali casi la sanzio... _OMISSIS_ ...riconnette ad una abusività originaria dell’opera.

Non è applicabile la sanzione pecuniaria ai sensi dell’art. 37 D.P.R. 380/2001 in caso di intervento edilizio consistente nella chiusura di un porticato e edificazione in adiacenza di un manufatto in muratura con conseguente realizzazione di un nuovo volume ed un cambio di destinazione d’uso, che necessita, quale nuova costruzione, del permesso di costruire.

in materia di abusi edilizi, la sanzione ripristinatoria costituisce rimedio ordinario di reazione contro l'abuso, mentre la sanzione pecuniaria è solo un'ipotesi subordinata.

Rispetto al procedimento attivato ai sensi dell’art. 37 d.p.r. n. 380/2001, non può ravvisarsi un’ipotesi di silenzio significativo in termini di accoglimento, dal momento che l’art. 37 cit. non solo non prevede esplicitamente un'ipotesi di silenzio significativo, ma al contrario stabilisce che il procedimento si c... _OMISSIS_ ...ovvedimento espresso, con applicazione e relativa quantificazione della sanzione pecuniaria a cura del responsabile del procedimento.

La sanzione sostitutiva ex art. 34 del d.P.R. n. 380/2001 si limita ai soli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire, mentre la facoltà di irrogare una sanzione pecuniaria in luogo di quella demolitoria non è esercitabile nel caso di sopraelevazione abusiva realizzata in totale difformità dal titolo o in assenza dello stesso riguardata, i...


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