Il silenzio della P.A. a fronte di un'istanza di accertamento di conformità urbanistica

ABUSI EDILIZI --> SANATORIA --> ACCERTAMENTO DI CONFORMITÀ --> SILENZIO RIGETTO

L’istanza proposta dalla parte ai sensi dell’art. 13 della L. 47/1985 è destinata ad avere un obbligatorio riscontro. Il riscontro può essere espresso ma può anche consistere in un silenzio significativo che assume la valenza negativa di rigetto.

Il decorso del termine di sessanta giorni equivale alla emanazione di un provvedimento di rigetto dell’istanza di sanatoria, tenuto conto del tenore letterale dell’originario art. 13 della legge n. 47 del 1985 e dei lavori preparatori del testo unico sull’edilizia n. 380 del 2001 (dovendosi intendere l’espressione “la richiesta si intende rifiutata” non dissimilmente da quella originariamente prevista dal medesimo art. 13).

Ai sensi dell'art. 36, comma 3 T.U.E., ove un Comune non si pronunci espressamente entro il termine di 60 giorni dalla presentaz... _OMISSIS_ ...za, sulla stessa si forma una fattispecie tipica di silenzio significativo in senso sfavorevole al richiedente, il cd. silenzio-diniego che va impugnato, alla stregua di un atto esplicito di rigetto, entro il termine decadenziale, adducendo tuttavia, esclusivamente, ragioni di diritto tese a comprovare la sanabilità degli abusi, con esclusione del deficit di motivazione, del quale la fattispecie in questione è ope legis strutturalmente carente, oltre che di tutti gli altri vizi formali del procedimento, quali ad esempio la mancanza di pareri o del preavviso dei motivi ostativi all'accoglimento.

Il silenzio serbato dal Comune sull'istanza di accertamento di conformità non ha valore di silenzio-inadempimento, ma di silenzio-rigetto, con la conseguenza che, una volta decorso il relativo termine, non sussiste un obbligo di provvedere, dovendosi ritenere già perfezionato il provvedimento negativo da impugnare nel termine ordinario di decadenza.

L... _OMISSIS_ ...3, d.P.R. n. 380 del 2001 (già art. 13, l. n. 47 del 1985) configura a tutti gli effetti un'ipotesi di tipizzazione legale del silenzio serbato dall'Amministrazione. Pertanto, una volta decorsi inutilmente i sessanta giorni di cui alla norma, sulla domanda di accertamento di conformità si forma a tutti gli effetti un atto tacito di diniego, con conseguente onere a carico dell'interessato di impugnarlo, nel termine processuale di legge, anch'esso pari a sessanta giorni, decorrente dalla data di formazione dell'atto negativo tacito.

Sulla richiesta di permesso di costruire in sanatoria il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale si pronuncia con adeguata motivazione, entro sessanta giorni decorsi i quali la richiesta si intende rifiutata.

Pur nel nuovo sistema introdotto dagli artt. 2 e 3 L. n. 241 del 1990, il silenzio serbato dall’amministrazione sull’istanza di accertamento di conformità urbanistica di cui all... _OMISSIS_ ... D.P.R. n. 380 del 2001, ha natura di atto tacito di reiezione dell’istanza (e quindi di silenzio-significativo e non di silenzio-rifiuto).

Ai sensi dell'art. 36 d.p.r. n. 380/2001, ove il Comune non si pronunci espressamente entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento dell’istanza di accertamento di conformità, la stessa s'intende respinta. Sull’istanza si forma infatti una fattispecie tipica, prevista direttamente dal legislatore, di silenzio-diniego, il quale va impugnato mediante la proposizione di motivi aggiunti o ricorso autonomo.

La previsione normativa del silenzio-diniego è giustificabile ove si consideri che l’accertamento di conformità è diretto a sanare le opere solo formalmente abusive, in quanto eseguite senza il previo rilascio del titolo ma conformi nella sostanza alla disciplina urbanistica applicabile per l’area su cui sorgono, vigente al momento sia della loro realizzazione sia della ... _OMISSIS_ ...squo;istanza di conformità (c.d. “doppia conformità”).Il provvedimento di sanatoria assume, dunque, una connotazione eminentemente oggettiva e vincolata, priva di apprezzamenti discrezionali, dovendo l’autorità procedente valutare la conformità dell’opera alla normativa urbanistica ed edilizia vigente in relazione ad entrambi i segmenti temporali considerati dalla norma.

Il silenzio dell'ente, a seguito di un'istanza in sanatoria, non viola il principio di buon andamento e imparzialità della p.a. né configura inadempimenti ma, al contrario, ha un valore legale tipico di rigetto, costituisce cioè un'ipotesi di silenzio significativo al quale vengono collegati gli effetti di un provvedimento esplicito di diniego.

Il disposto dell’art. 36, comma 3, del d.P.R. n. 380 del 2001 viene pacificamente interpretato come introduttivo di un vero e proprio atto tacito di diniego, nello schema del silenzio-rifiuto tipizza... _OMISSIS_ ... valle del quale non sussiste alcun obbligo giuridico dell’amministrazione di pronunciarsi in forma espressa sulla domanda di accertamento di conformità già respinta per silentium.

Il silenzio sull'istanza di accertamento di conformità urbanistica ex art. 36 del d.P.R. 6 Giugno 2001 n. 380, presenta natura di atto tacito di reiezione dell'istanza. In dettaglio, il silenzio dell'amministrazione protratto oltre il termine di sessanta giorni costituisce senza dubbio o riserve (quali, appunto, un presunto obbligo di preavviso) un'ipotesi di silenzio significativo, avente valore provvedimentale, al quale vengono collegati gli effetti di un provvedimento di rigetto dell'istanza.

Decorso il termine di sessanta giorni dalla presentazione della domanda di sanatoria di un abuso edilizio, la legge espressamente vi riconnette la formazione del provvedimento di rigetto, che è onere della parte impugnare, senza poter addurre che dalla mera presentaz... _OMISSIS_ ...;istanza discenda la paralisi degli effetti del provvedimento sanzionatorio (la cui esecuzione resta solo temporaneamente sospesa, sino alla scadenza del termine suddetto).

L'art. 36 comma 3, d.P.R. n. 380 del 2001 (già art. 13, l. n. 47 del 1985) configura a tutti gli effetti un'ipotesi di tipizzazione legale del silenzio serbato dall'Amministrazione. Pertanto, una volta decorsi inutilmente i richiamati sessanta giorni, sulla domanda di accertamento di conformità si forma a tutti gli effetti un atto tacito di diniego, con conseguente onere a carico dell'interessato di impugnarlo, nel termine processuale di legge, anch'esso pari a sessanta giorni, decorrente dalla data di formazione dell'atto negativo tacito.

Ai sensi dell'art. 36 DPR 380/2001, ove il Comune non si pronunci espressamente entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento dell'istanza di accertamento di conformità, la stessa s’intende respinta; sull’istanza si fo... _OMISSIS_ ...fattispecie tipica, prevista dal legislatore, del silenzio-diniego, che deve essere impugnato mediante la proposizione di motivi aggiunti o ricorso autonomo (realizzandosi, altrimenti, il suo definitivo consolidamento per inoppugnabilità, con ogni conseguenza anche in punto di infondatezza delle domande risarcitorie conseguenti).

La previsione normativa del silenzio-diniego di cui all'art. 36 DPR 380/2001 si giustifica ove si consideri che l'accertamento di conformità è diretto a sanare le opere solo formalmente abusive, in quanto eseguite senza il previo rilascio del titolo, ma nella sostanza rispettose della disciplina urbanistica, applicabile per l'area sulla quale sorgono, vigente al momento sia della loro realizzazione sia della presentazione dell'istanza di conformità (c.d. doppia conformità).

Il silenzio serbato dall'Amministrazione comunale sull'istanza di accertamento di conformità urbanistica non ha valore di silenzio-inadempimento... _OMISSIS_ ...o-rigetto, con la conseguenza che, all'atto della sua formazione per inutile decorso del relativo termine, non sussiste un obbligo di provvedere, dovendosi già ritenere costituito il provvedimento negativo tacito da impugnare.

Il decorso del termine di sessanta giorni equivale alla emanazione di un provvedimento di rigetto dell’istanza di accertamento di conformità, tenuto conto del tenore letterale dell’originario art. 13 della legge n. 47 del 1985 e dei lavori preparatori del testo unico sull’edilizia n. 380 del 2001 (dovendosi intendere l’espressione “la richiesta si intende rifiutata” non dissimilmente da quella originariamente prevista dal medesimo art. 13).

La modifica dell'articolo 20 del Testo unico per l'edilizia (il quale, nella nuova formulazione, prevede che, decorso inutilmente il termine per l'adozione del provvedimento conclusivo, se il dirigente o il responsabile dell'ufficio non abbia eman... _OMISSIS_ ... diniego, sulla domanda di permesso di costruire si intende formato il silenzio-assenso, fatti salvi i casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali) non incide affatto sul procedimento di rilascio dell’accertamento di conformità.

La legislazione nazionale, volta a qualificare in materia di accertamento di conformità il silenzio come atto tacito negativo, esprime un principio fondamentale della materia urbanistica (“governo del territorio”), come tale non derogabile dalla legislazione regionale. La diversa interpretazione – che invece attribuirebbe ad una norma regionale (nella specie l’art. 43 della legge regionale della Campania sul governo del territorio n. 16 del 2004) una portata qualificatoria del silenzio, in contrasto con il principio fondamentale della legge “quadro” nazionale – esporrebbe la disposizione regionale a non infondati dubbi di costituzionalità.

Il si... _OMISSIS_ ...dal Comune sull'istanza di accertamento di conformità urbanistica non ha valore di silenzio-inadempimento, ma di silenzio-rigetto, con la conseguenza che, una volta decorso il relativo termine, non sussiste un obbligo di provvedere, dovendosi ritenere già perfezionato il provvedimento negativo da impugnare nel termine ordinario di decadenza.

Decorso inutilmente il termine per l'adozione del provvedimento conclusivo, sulla domanda di permesso di costruire si intende formato il silenzio-rifiuto, anche se il decorso del termine di cui all'art. 13 l. n. 47 del 1985 non fa venir meno il potere dell'amministrazione di provvedere in merito all'istanza di concessione in sanatoria: il silenzio-rifiuto, infatti, è una mera fictio iuris avente il diverso fine di consentire all'interessato una sollecita tutela giurisdizionale a mezzo dell'impugnazione di un silenzio significativo; ne consegue che l'amministrazione può adottare il provvedimento richiesto quand'anche si... _OMISSIS_ ...ddetto termine.

Il silenzio serbato dall’Amministrazione comunale sulla istanza di sanatoria, contemplata dall’art. 36, d.P.R. 380/2001, viene qualificato quale provvedimento tacito silenzio-rifiuto, come tale suscettibile di immediata impugnativa per il suo contenuto sostanziale.

La disposizione dell’art. 36 del d.p.r. n. 380 del 2001 attribuisce sì significato provvedimentale di rigetto al silenzio serbato dall’Amministrazione sull’istanza di accertamento di conformità, ma non dispone espressamente che il decorso del termine ivi indicato rappresenti, sul piano procedimentale, la chiusura del procedimento e specularmente determini, sul piano sostanziale, la definitiva consumazione del potere, con conseguente cristallizzazione della natura abusiva delle opere.

Il silenzio serbato dall’Amministrazione sulla domanda di accertamento di conformità ex art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001 è q... _OMISSIS_ ...me silenzio provvedimentale con contenuto di rigetto e non come silenzio inadempimento all'obbligo di provvedere.

Il silenzio di un'amministrazione comunale sull’istanza di accertamento di conformità urbanistica di cui all’art. 36 del d.P.R. n. 380/2001 ha natura di silenzio significativo e non di silenzio rifiuto.

A seguito della presentazione dell’istanza di accertamento di conformità, non è rinvenibile in capo all’amministrazione alcun obbligo di pronunciarsi con un provvedimento espresso, essendo dall’ordinamento qualificato il silenzio serbato sulla predetta istanza come tacito rigetto della stessa.

Decorso il termine di sessanta giorni, si forma il c.d. silenzio rigetto, che può essere impugnato dall'interessato in sede giurisdizionale nel prescritto termine decadenziale di sessanta giorni, come un qualunque comune provvedimento, senza che possano ravvisarsi in esso i vizi formali propri deg... _OMISSIS_ ...trativi, quali i difetti di procedura o la mancanza di motivazione; pertanto il provvedimento in quanto tacito è già di per sé privo di motivazione ed è impugnabile non per tale ragione, ma per il suo contenuto di rigetto.

Il silenzio della P.A. sull'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 D.P.R. 380/2001 non costituisce inadempimento di un obbligo di provvedere, ma costituisce un esempio di silenzio significativo al quale vengono collegati gli stessi effetti di un provvedimento esplicito di diniego.

Il silenzio della P. A. sulle richieste di sanatoria edilizia e...


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