Il rinnovo del procedimento espropriativo

La conclusione del procedimento espropriativo La conclusione del procedimento espropriativo è disposta dal decreto di esproprio.

Il decreto consente il passaggio del diritto di proprietà sotto la condizione sospensiva che il medesimo decreto sia successivamente eseguito, ai sensi dell’art. 23, 1° co. lett. f), d.p.r. l’8 giugno 2001, n. 327.

L’acquisto della proprietà deve essere espressamente disposto solo a seguito della sua notifica ed esecuzione, ai sensi dell’art. 24, 5° co., d.p.r. l’8 giugno 2001, n. 327; deve poi essere indicata la data di immissione in possesso in calce allo stesso decreto.

La mancata indicazione della condicio iuris comporta solo una irregolarità poiché essa è determinata direttamente dalla normativa; nel caso il decreto di esproprio non sancisca l’immediato trasferimento del bene è la legge che stabilisce gli effetti tipici del provvedimento.

... _OMISSIS_ ...termini, la genericità del decreto di esproprio e il mancato riferimento alla condicio iuris evidenziano la superficialità del funzionario, ma non incidono sulla legittimità del provvedimento. (Centofanti N., L’espropriazione per pubblica utilità, 2009, 270).

Il mancato passaggio della proprietà consegue i suoi effetti anche su eventuali atti di alienazione compiuti dall’espropriato. In carenza di immissione nel possesso teoricamente il proprietario può validamente disporre del bene che ancora legittimamente gli appartiene.

Gli effetti dell’atto vengono meno col verificarsi della condizione.

Il decreto deve essere notificato ai proprietari nelle forme degli atti processuali civili con l’indicazione delle modalità dell’esecuzione del decreto.

Il decreto di espropriazione non è atto recettizio ossia non deve pervenire al destinatario per produrre gli effetti suoi propri.

... _OMISSIS_ ...non è, infatti, elemento essenziale del decreto anche se essa produce l’effetto di fare scattare i termini per l’impugnazione che altrimenti restano sospesi (Cass. civ., sez. I, 20 novembre 1998, n. 11730, in Riv. Giur. Ed., 1998, 258).

La Suprema Corte ha precisato che la mancata notifica del decreto di esproprio al proprietario effettivo, che non risulti tale dalla documentazione catastale, impedisce il decorso del termine di decadenza per l’opposizione alla stima, ma non costituisce motivo di carenza del potere espropriativo.

La mancata notifica non è motivo di illegittimità del procedimento ablatorio.

La notificazione del decreto d’esproprio nelle forme previste dall’art. 51, l. 25 giugno1865, n. 2359 è finalizzata a determinare i termini e le procedure per l’opposizione alla stima, pertanto l’inosservanza della predetta formalità non incide sulla validità ed efficacia ... _OMISSIS_ ...ndi sulla carenza di potere espropriativo, ma impedisce solamente il decorso del termine per l’opposizione alla stima. (Cons. St. sez. IV, 16 marzo 2001, n. 1593, in Foro Amm., 2001, 388).

Il verbale di immissione di possesso. L’esecuzione del decreto di esproprio Il decreto di esproprio si esegue mediante l’immissione in possesso del beneficiario dell’esproprio.

Il decreto comporta il trasferimento del bene all’espropriante e la conseguente perdita di ogni diritto su di esso da parte dell’espropriato, anche nel caso in cui quest’ultimo abbia impugnato la determinazione dell’indennizzo (Olivieri L. e Lequaglie E., Commento al testo unico in materia di espropriazione per pubblica utilità, 2002, 161).

Ogni diritto dell’espropriato, infatti, può essere fatto valere, da tale momento, solo in rapporto alla determinazione dell’indennizzo.

Il decreto deve es... _OMISSIS_ ... presso il competente ufficio dei registri immobiliari, ai sensi dell’art. 23, 2° co., d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327.

La dottrina ritiene che la trascrizione non abbia né funzione costitutiva né dichiarativa, ma conservi esclusivamente la finalità di avvisare i terzi rispetto ad eventuali atti di disposizione di un bene sottoposto alla procedura espropriativa posti in essere dall’espropriato in frode dei propri aventi causa (Saturno A. e Stanzione P., L’espropriazione per pubblica utilità, 2002, 237).

Esso è presentato al catasto per la voltura agli effetti fiscali.

L’art. 24, d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327, fissa il termine perentorio di due anni per l’esecuzione del decreto di esproprio: essa avviene con il verbale di immissione in possesso.

Tale principio è stato ribadito anche dalla precedente giurisprudenza per la quale non possono comprendersi tra gli effetti automatici di u... _OMISSIS_ ...proprio per pubblica utilità né il venire meno del possesso del bene da parte del soggetto espropriato o di un terzo né il mutamento in detenzione causato dall’eventuale protrarsi del godimento del bene da parte di costoro, occorrendo, al riguardo, che l’espropriante ponga in essere un atto di immissione nel possesso del bene (Cass. civ., sez. I, 22 aprile 2000, n. 5293, in Corr.. Giur., 2000, 1188).

Nel caso la immissione nel possesso non avvenga nel termine stabilito il decreto decade e la procedura deve essere rinnovata, fatti salvi gli effetti dell’indennità eventualmente corrisposta e depositata.

L’art. 24, 7° co., d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327, consente un’ulteriore prova d’appello all’amministrazione inadempiente.

Dalla data dell’emissione del decreto di esproprio può essere emanato un ulteriore atto - ossia un secondo decreto di esproprio - entro i successivi tre anni... _OMISSIS_ ... La dottrina ritiene che questo secondo atto sia eseguibile nei successivi due anni, senza però porsi il problema se nel frattempo il vincolo quinquennale sia decaduto; in tal caso è necessario quanto meno rinnovare il vincolo e corrispondere alla proprietà la relativa indennità.

La descrizione di beni espropriati può essere effettuata redigendo lo stato di consistenza, ex art. 24, d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327.

Il rinnovo dei vincoli di piano L’annullamento o la scadenza dei provvedimenti che caratterizzano i subprocedimenti nei quali si articola il procedimento ablatorio influiscono sul procedimento principale impedendone la regolare conclusione.

I vincoli preordinati all’espropriazione ovvero aventi carattere sostanzialmente espropriativo, perché capaci di svuotare incisivamente la proprietà limitando le facoltà di godimento del bene in modo tale da renderlo inutilizzabile rispetto alla sua destinazione natural... _OMISSIS_ ...endone in modo significativo il valore, sono assoggettati alla scadenza quinquennale, di cui all’art. 2, 19 novembre 1968, n. 1187. (Consiglio Stato, sez. IV, 31 luglio 2007, n. 4258).

La loro scadenza condiziona la procedura espropriativa che non può essere legittimamente iniziata.

La giurisprudenza costante dichiara, infatti, che sono illegittimi gli atti con i quali si dispone l’occupazione d’urgenza di un’area di proprietà privata ove adottati dopo la decadenza dei vincoli imposti dal piano regolatore generale e preordinati a futura espropriazione, con conseguente venire meno degli effetti della dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità delle opere che costituisce il presupposto dell’esercizio del potere ablatorio. (Consiglio Stato , sez. IV, 5 marzo 2008, n. 930).

La normativa di cui alla l. n. 1187 del 19 novembre 1968 (per la quale il vincolo preordinato all’espropr... _OMISSIS_ ...cia decorsi cinque anni dall’approvazione dello strumento urbanistico generale) si riferisce unicamente all’ipotesi del termine entro il quale deve dichiararsi la pubblica utilità di una singola opera, in relazione ad un bene da espropriarsi.

Dopo la decadenza di quei vincoli la competente autorità urbanistica, anche successivamente alla scadenza del quinquennio, deve provvedere necessariamente ad apprestare una nuova pianificazione con tutte le conseguenze indennitarie per il rinnovo dei vincoli (T.A.R. Campania Napoli, sez. III, 10 aprile 2007, n. 3200).

In carenza di detto adempimento non può procedersi ad un legittimo procedimento espropriativo.

L’effetto decadenziale è uguale anche per tutti gli altri strumenti attuativi soggetti a termine per l’attuazione.

Il periodo di vigenza di un piano per l’edilizia economica e popolare, ad esempio, incide sui vincoli espropriativi ivi co... _OMISSIS_ ... non può essere attuato mediante l’esproprio obbligatorio delle aree né, a fortiori, lo stesso piano può porsi quale base istruttoria per una sua rinnovata adozione poiché l’amministrazione deve necessariamente motivare le ragioni del rinnovo dei vincoli. (T.A.R. Campania Napoli, sez. VIII, 24 ottobre 2007, n. 9981).

L’annullamento e il rinnovo del procedimento Il provvedimento con cui si approva il progetto di opera pubblica è, per sua natura, finalizzato a rendere giuridicamente legittima sia l’occupazione dei beni sui quali deve essere realizzata l’opera sia la sua costruzione.

Il presupposto della pubblica utilità dell’intervento legittima il sacrificio in modo coattivo del diritto di proprietà del privato.

E’ nelle facoltà dell’espropriante la realizzazione un progetto di opera pubblica di cui siano scaduti i termini obbligatoriamente indicati per il compimento dei lavori; ... _OMISSIS_ ...ario che la riapprovazione dia luogo ad una nuova dichiarazione di pubblica utilità, con un nuovo avvio del procedimento finalizzato a tale dichiarazione e con una nuova fissazione dei termini, essendo insufficiente la mera proroga dei termini originariamente fissati. (Cass. civ., sez. un., 26 aprile 2007, n. 10024).

L’espropriante ha il diritto di rinnovare o riapprovare o reiterare il progetto non ancora eseguito; la riapprovazione per essere considerata tale e dare luogo a una nuova dichiarazione di p.u. richiede necessariamente, come prescritto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 13, ultimo comma, lo svolgimento ab inizio del procedimento amministrativo strumentale a detta dichiarazione e quindi il compimento ex novo di tutte le formalità previste come indispensabili dalla legge per l’approvazione di quel progetto.

Il giudice deve necessariamente accertare se è effettivamente avvenuta tale integrale rinnovazione: dato che, in qua... _OMISSIS_ ...necessariamente comporta la previa pronuncia di quegli. organi cui la legge attribuisce il potere di intervenire sul progetto (Cass. 1836/2001).

Il giudice, in caso affermativo, deve verificare se il provvedimento contiene la fissazione dei nuovi autonomi termini per l’inizio ed il compimento dei lavori e delle espropriazioni.

Il provvedimento di rinnovo è inficiato dal vizio di eccesso di potere se non tiene conto di circostanze già verificatesi come, ad esempio, la preesistente occupazione dei beni e l’ultimazione dei lavori ed è adottato al solo fine di consentire il compimento dei lavori e delle espropriazioni non ultimate nei termini fissati da un precedente decreto (T.A.R. Sicilia Palermo, 15 maggio 1985, n. 401).

Il rinnovo della dichiarazione di pubblica utilità e dei termini Il provvedimento di dichiarazione di pubblica utilità dell’opera collega con un vincolo funzionale la condotta dell’ammi... _OMISSIS_ ... la strumentazione urbanistica.

Con l’annullamento in sede giurisdizionale del provvedimento di dichiarazione di pubblica utilità dell’opera è rimossa questa relazione pertanto l’azione amministrativa non assume più la connotazione di attività amministrativa esecutiva di un potere ablativo, ma quella di mera attività di fatto, autonoma e indipendente.

Tale cambiamento di prospettiva ha, come conseguenza, comune a qualsiasi occupazione senza titolo di beni altrui: a) che il proprietario conserva la titolarità del bene; b) che la perdurante occupazione dell’immobile da parte della p.a. mantiene, a sua volta, il carattere di fatto illecito permanente; c) che il proprietario suddetto ove rinunci ad avvalersi della tutela reale e non mostri interesse per il suo fondo, ha diritto al risarcimento del danno da liquidare unicamente in base al criterio generale stabilito dall’art. 2043 c.c. per qualsivoglia fatto illecito... _OMISSIS_ ...sez. I, 22 settembre 2008, n. 23943).

Gli atti illegittimi del procedimento si risolvono nell’illegittimità conseguente del successivo provvedimento ablatorio che si concretizzi nel decreto di esproprio.

Quando alla dichiarazione di pubblica utilità non segua la tempestiva adozione del decreto di esproprio, si esaurisce il potere dell’espropriante di portare a compimento il pro...


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Autore

Centofanti, Nicola

Avvocato in Cremona