Dispone il comma 5 dell’art. 20: « Nei trenta giorni successivi alla notificazione, il proprietario può comunicare all’autorità espropriante che condivide la determinazione della indennità di espropriazione. La relativa dichiarazione è irrevocabile ».
L’accettazione deve essere espressa, non potendosi attribuire al silenzio della ditta l’effetto di un consenso. Quindi in caso di silenzio l’indennità si intende rifiutata. Quanto alla forma, deve ritenersi, anche se non espressamente prescritto dal legislatore, che l’accettazione debba avere forma scritta, perché le conseguenze sul piano procedimentale e sostanziale della relativa dichiarazione (decorrenza dei termini, diritto alle maggiorazioni, irrevocabilità) appaiono diffi...
_OMISSIS_ ...della cessione volontaria. In concreto si può invece ammettere che le condizioni che rendono incerto l’an possano essere prese in considerazione quando vengano sollevate dall’espropriando ragionevoli questioni di ordine pratico, subordinando l’accettazione, ad esempio, al posizionamento di protezioni dal cantiere o al rapido ripristino della recinzione per la sua sicurezza personale o degli interrotti allacciamenti all’acqua, all’energia elettrica e al gas ecc.. Non potranno essere in ogni caso ammesse condizioni suscettibili di determinare un indebito e surrettizio aumento dell’indennità (come potrebbe succedere se si eseguissero migliorie in area privata, non strettamente rispondenti all’esigenza di rimediare a danni cagionati dall’esecuzio...
_OMISSIS_ ...tivo dipenderà dall’esatta misurazione della superficie effettuata in sede di frazionamento catastale.
Gli espropriandi non possono impugnare giurisdizionalmente il decreto di determinazione dell’indennità provvisoria, dal momento che hanno la possibilità di usufruire di una seconda stima in sede amministrativa. Tuttavia, discendendo dall’accettazione dell’indennità provvisoria un beneficio per il proprietario in termini di mancata decurtazione per le aree edificabili o di maggiorazioni per le aree non edificabili, che potrebbe essere compromesso da una determinazione erronea della provvisoria, la giurisprudenza ha chiarito che eventuali errori e palesi incongruità nella stima di primo grado costituiscono legittimo motivo per non applicare la decurtaz...
_OMISSIS_ ...mma 1 non si applica se sia stato concluso l’accordo di cessione o se esso non sia stato concluso per fatto non imputabile all’espropriato o perché a questi sia stata offerta una indennità provvisoria che, attualizzata, risulti inferiore agli otto decimi di quella determinata in via definitiva ». Questo significa, in pratica, che se Tizio ha una provvisoria (falcidiata) di 800 e una definitiva (falcidiata) di 1000, porterà a casa 1000, non avendo accettato la provvisoria. Mentre se Caio ha una provvisoria (falcidiata) di 799 e una definitiva (falcidiata) di 1000, porterà a casa 1667, cioè la definitiva non falcidiata.
Per espressa qualificazione della richiamata norma (20.5), l’accettazione dell’indennità ha natura irrevocabile.
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_OMISSIS_ ...iva in ordine al successivo iter e al consolidamento definitivo degli oneri di esproprio: una volta intervenuta l’accettazione, l’Autorità espropriante procederà alla conclusione del procedimento mediante pagamento (o deposito in caso di sussistenza di diritti di terzi) e trasferimento della proprietà mediante atto di cessione o decreto di esproprio.
Non è pensabile che tale iter, una volta avviato, possa essere sottoposto a deviazioni dipendenti da ripensamenti del soggetto privato; pertanto, l’Autorità espropriante è tenuta a ignorare un’eventuale revoca dell’accettazione da parte del proprietario, e a depositare le somme non pagate comprensive delle maggiorazioni spettanti per l’accettazione, procedendo all’emissione del decreto d...
_OMISSIS_ ...conseguente obbligo per l’Autorità di attivare l’iter per la determinazione definitiva.
Tutto ciò è in linea con la tradizionale giurisprudenza formatasi nell’ordinamento previgente, secondo la quale l’accordo sull’indennità espropriativa, per l’accettazione, da parte dell’espropriando, dell’ammontare offerto dall’espropriante, non può venir meno per il solo fatto della revoca dell’accettazione, ma rimane improduttivo di effetti solo quando la revoca sia accettata dall’espropriante (CASS 3770/1994, 2048/1989, 1236/81, 2900/67, 1280/62).
Con l’accettazione dell’indennità provvisoria da parte dell’espropriato si chiude il sub-procedimento relativo alla determinazione dell’...
_OMISSIS_ ...squo;indennità offerta assume i connotati di un accordo di natura pubblica facente parte integrante e strutturale del procedimento espropriativo, di cui contribuisce a formare l’iter, e non perde efficacia per il fatto che vi sia un semplice ritardo nel pagamento dell’indennità o nella pronuncia del decreto di espropriazione.
Ma proprio per tale intima relazione con la procedura espropriativa l’efficacia di questo accordo rimane condizionata alla regolare conclusione della procedura stessa, dimodoché il carattere irrevocabile dell’accettazione viene meno con il decorso infruttuoso del termine di pubblica utilità, sempreché non siano ravvisabili, nell’accordo di cessione volontaria, contenuti di natura transattiva (CASS 6009/2003, 6968/2002)...
_OMISSIS_ ...to giuridico, e il debito dell’amministrazione espropriante viene a trovare il suo momento genetico in una fattispecie di natura indennitaria solo per il periodo di occupazione legittima, e risarcitoria per la perdurante ed illegittima occupazione dell’immobile.
Difatti la tutela dell’attività amministrativa, funzionalizzata al perseguimento dell’interesse pubblico, non può spingersi al punto di compromettere i diritti del privato oltre la soglia del tollerabile, come avverrebbe se questi fosse vincolato ad libitum ad una previsione indennitaria fondata a suo tempo sul presupposto della pendenza di una legittima procedura, quand’anche, per l’inerzia della PA nella conclusione della procedura, l’occupazione divenisse successivamente i...
_OMISSIS_ ...olare del bene, una volta accettata l’indennità, è preclusa la revoca dell’accettazione (a meno che la revoca non sia accettata dall’Autorità espropriante), è altresì vero che l’Autorità espropriante, conseguito l’accordo, non è autorizzata per ciò stesso a disinteressarsi della procedura espropriativa, che deve pur sempre essere conclusa mediante atto di cessione o decreto di esproprio entro i termini di pubblica utilità fissati in via amministrativa o legale (13.3, 13.4).
Se ciò non avviene, la pubblica utilità perde efficacia, e, venendo meno il presupposto per l’esercizio del potere espropriativo, tutta la procedura ne risulterà travolta, ivi compresa l’accettazione dell’indennità nel frattempo intervenuta.
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Ciò non toglie, tuttavia, che si possano produrre effetti ingiustamente pregiudizievoli per il privato anche in conseguenza del mancato rispetto dei termini ordinatori endoprocedimentali, quali ad esempio quelli che regolano la tempestiva conclusione del sub-procedimento del pagamento dell’indennità accettata (20.8, 26). In questa ipotesi, fermo restando che l’accettazione conserva il carattere di irrevocabilità, al proprietario spetteranno gli interessi legali (20.8).
Si può pertanto affermare con certezza che se l’attribuzione del carattere di irrevocabilità all’accettazione – da una parte – mira ad evitare incertezze dell’azione amministrativa, nel contempo non legittima l’Autorità espropriante a disinteressarsi d...
_OMISSIS_ ...e non condivisa con altri aventi diritto, quali gli usufruttuari, accettare o meno la determinazione dell’indennità. Inoltre si tratta pur sempre di una facoltà, e non – ovviamente – di un obbligo: i diversi momenti di contraddittorio intervenuti fino alla formale determinazione e successiva notifica sono, infatti, senz’altro funzionali a favorire l’accordo, il quale tuttavia rimane pur sempre eventuale.
L’accettazione deve rispettare alcune regole procedurali.
La prima riguarda i termini per la sua formulazione.
Se il proprietario decide di accettare dovrà pronunciarsi in tal senso entro il termine di trenta giorni decorrenti dalla notifica ricevuta (20.5): ciò risponde all’esigenza di certezza della pr...
_OMISSIS_ ...e trenta giorni dalla notificazione dell’indennità provvisoria, questa “si intende non concordata”, e l’autorità espropriante emette ed esegue il decreto di esproprio dopo aver disposto il deposito presso la Cassa depositi e prestiti, della somma ridotta del quaranta per cento se l’area è edificabile, ovvero senza le maggiorazioni del 50 o del 200% se l’area non è edificabile.
E’ tuttavia ragionevole ritenere che l’Autorità espropriante non sia inibita dal prendere in considerazione anche le accettazioni pervenute tardivamente, ossia successivamente alla scadenza dei trenta giorni, qualora la stessa Autorità non abbia ancora attivato il procedimento conseguente al rifiuto, consistente nell’emanazione dell’ordine di ...
_OMISSIS_ ...o;esigenza che l’azione amministrativa non subisca dilazioni per effetto delle indecisioni del soggetto privato, ma se, viceversa, l’accoglimento della dichiarazione di accettazione tardiva non apporta pregiudizio alla certezza e tempestività dell’azione amministrativa, anzi consente di chiudere la vicenda ablatoria risparmiando le complicate procedure di deposito e le successive nuove determinazioni dell’indennità, non si intravedono ostacoli all’accoglimento della stessa.
Di più. Alla luce dell’articolo 45, si deve al contrario ritenere senz’altro che anche dopo il deposito dell’indennità non accettata (e ritenuta rifiutata ai sensi dell’articolo 20.14) l’Autorità espropriante debba prendere atto di un’...
_OMISSIS_ ...ritto di stipulare l’atto di cessione volontaria fino all’esecuzione del decreto di esproprio, e l’emanazione del decreto di esproprio (che precede la sua esecuzione) presuppone appunto, nella procedura ordinaria, l’avvenuto deposito.
Ebbene l’atto di cessione che il proprietario ha diritto di stipulare anche dopo l’emanazione del decreto di esproprio, e dunque il deposito dell’indennità, avviene sulla base di un corrispettivo pari all’indennità provvisoria (45.2), e dunque, se l’indennità provvisoria di esproprio è stata formalmente determinata, non può che presupporre l’accettazione di tale determinazione.
Esiste poi un ulteriore termine finale implicito nel sistema: la determinazione dell’ind...
_OMISSIS_ ...uo;indennità provvisoria, e solo di essa, infatti, dà luogo a consistenti benefici economici in termini di maggiorazioni (+ 50% o 200%) per le aree non edificabili o di mancata falcidia del 40% per le aree edificabili, che si giustificano esclusivamente in un’ottica acceleratoria per indurre il proprietario ad accettare subito senza procedere oltre: è ovviamente inammissibile che egli possa aspettare di conoscere entrambe le stime, la provvisoria e la definitiva, per scegliere la più conveniente; se così fosse nessuno accetterebbe la provvisoria senza attendere la seconda stima.
E’ pertanto inevitabile concludere che al proprietario sia inibito accettare la provvisoria quando abbia chiesto la costituzione del collegio dei tecnici ovvero la pratica sia...
_OMISSIS_ ...ccettazione, ma alla formale emanazione della determinazione stessa, o al suo deposito presso l’Autorità espropriante, o addirittura alla sua notifica al proprietario.
Sennonché ci sembra che debba essere evitato il rischio che il proprietario possa approfittare di una posizione di attesa per effettuare a ragion veduta la scelta più conveniente, a discapito della certezza e celerità della procedura espropriativa; rischio che – quantomeno nel caso delle operazioni del collegio dei tecnici ove partecipa il perito di parte – si configura assai prima del formale deposito della stima.
In altri termini, se fosse possibile accettare l’indennità provvisoria fino al formale deposito della perizia da parte del collegio dei tecnici, ciascun espro...
_OMISSIS_ ...la valutazione nel dibattito interno alla commissione e, se le cose si mettessero male per lui, dietro consiglio del proprio perito, a protocollare l’accettazione della provvisoria prima del deposito della perizia collegiale.
In altri termini ancora, il fatto che la richiesta da parte del proprietario di procedere alla formazione del collegio dei tecnici equivalga a tacita rinuncia ad accettare l’indennità provvisoria, consente di scongiurare la concreta eventualità che egli, ragguagliato dal suo tecnico circa l’andamento dei lavori del collegio e circa il fatto che gli altri due tecnici, se del caso, si siano trovati d’accordo su di un determinato importo, che, falcidiato, risulta sfavorevole rispetto alla provvisoria accettata, si affretti ad accett...
_OMISSIS_ ...quo;articolo 37 – se la provvisoria falcidiata è di 800, e la definitiva falcidiata che si sta profilando è di 990, il proprietario –potendolo ancora fare – si affretterebbe senz’altro ad accettare la provvisoria, portandosi a casa 1334 (cioè gli 800 senza la falcidia del 40%) anziché i 990 che, stante l’inclusione entro la forbice di congruità dei due decimi stabilita dall’articolo 37, rimarrebbero falcidiati.
Per evitare decisioni surrettizie e comportamenti opportunistici, è dunque necessario ritenere che il proprietario, nel momento in cui chiede di procedere alla stima di secondo grado, rinuncia definitivamente alla possibilità di accettare la provvisoria.
Ma anche sul piano procedimentale – e questo vale evidente...
_OMISSIS_ ... collegiali, che comportano l’attivazione di professionisti, il loro studio della pratica, la loro opera di stima, i loro sopralluoghi, le loro riunioni, e così via, salvo per il proprietario potere fino all’ultimo momento travolgere tutto e tutto porre nel nulla con un mero cambiamento tardivo di idea, in maniera totalmente arbitraria e insindacabile, più o meno suggerito dai “rumors” dell’andamento della pratica, beneficiando per di più delle maggiorazioni, che dovrebbero premiarlo per aver ... fatto risparmiare tempo e procedure !
In conclusione, dal combinato disposto delle norme rilevanti, si deduce che il termine finale per l’accettazione della determinazione dell’indennità provvisoria, con conseguente eventuale successi...
_OMISSIS_ ...vero, se anteriore, l’avvio della determinazione dell’indennità definitiva; mentre nella procedura accelerata dell’art. 22 bis è l&rsqu...