Art. 18 del T.U. sull'immigrazione: centralità del ruolo della vittima e le forme di assistenza

Da quanto finora detto appare ormai un principio condiviso, anche a livello legislativo nazionale e sovranazionale, che un efficace sistema di contrasto al traffico degli esseri umani ed alla tratta di persone richiede, necessariamente, la complementare ed imprescindibile tutela dei diritti umani delle persone trafficate o vittime di tratta. [1]

In ambito nazionale l’addentellato normativo a fondamento di tale approccio è facilmente ravvisabile nei principi costituzionali di tutela e valorizzazione dei diritti umani (artt. 2, 3 e 10 della Costituzione) che sanciscono i principi dell’inviolabilità dei diritti dell’uomo e della promozione di tali diritti al di là di ogni diseguaglianza e discriminazione.

Nel contesto europeo, le linee guida per perseguire efficacemente detto bilanciamento erano già sintetizzate nel citato Rapporto del Gruppo di esperti sulla tratta di esseri umani nominato dalla Commissione europea, che, muov... _OMISSIS_ ... solco tracciato dalla Dichiarazione di Bruxelles del 2002, ha analizzato e rielaborato l’impianto normativo internazionale esistente e le esperienze compiute ed indicato le guidelines per le future azioni globali di contrasto, indicando la centralità dei diritti umani delle persone vittime di tratta e la necessità di un approccio frutto di azioni integrate e multifattoriali. In tal senso, in base alla normativa internazionale sui diritti umani gli Stati hanno l’obbligo di rispettare e proteggere i diritti degli individui ad esercitare i loro diritti umani e ne è espressione, tra l’altro, il dovere di investigare ogni violazione di tali diritti, punire coloro che li infrangono e fornire supporto alle vittime. [2]

In questa ottica, quindi, è di primaria importanza la considerazione, da parte di tutti gli operatori del settore, degli individui trafficati come soggetti e titolari di diritti, incluso il diritto alla protezione dallo sfruttame... _OMISSIS_ ...CRLF|
Per garantire una reale tutela di tali diritti è necessario prevedere soglie minime di trattamento alle quali tutte le persone trafficate hanno diritto, così come l’identificazione delle corrispondenti responsabilità degli organismi istituzionali: tali forme di assistenza dovrebbero tendere all’emancipazione, all’inclusione sociale e alla partecipazione delle persone trafficate.

Inoltre, dal punto di vista strettamente giudiziario ed investigativo, un approccio fondato sui diritti umani richiede la non criminalizzazione della persona trafficata per eventuali reati derivanti dal suo essere stata trafficata, anche perché l’assenza di un’adeguata protezione ed assistenza può far desistere le vittime del reato dal denunciare i crimini subiti, può renderle più fragili dinanzi ai rischi di ritorsioni da parte dei trafficanti e, quando anche decidano di collaborare con le Istituzioni, in assenza dei necessari su... _OMISSIS_ ...i esse lo faranno in modo impreciso, parziale, insufficiente.

L’esperienza, infatti, ha dimostrato che la volontà della persona spesso dipende dalla protezione, dalla sicurezza e dal rispetto della privacy che le vengono garantiti, nonché dalla disponibilità di assistenza e dal trattamento che le viene riservato da parte delle autorità giudiziarie e di polizia. Allo stesso modo, influiscono i rischi di essere rimpatriati e/o arrestati e perseguiti per reati connessi all’immigrazione illegale o all’uso di falsi documenti ovvero ulteriori elementi quali la possibilità di intraprendere azioni penali, civili o di altro tipo contro i trafficanti e gli sfruttatori, il diritto di accedere a misure specifiche di protezione durante lo svolgimento dei processi, la disponibilità di schemi di protezione e di assistenza legale, il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo e/o permanente, la disponibilità di assistenza sociale, medica e psicologi... _OMISSIS_ ...ora. [3]

In questa direzione ha cercato di muoversi il legislatore italiano con l’introduzione dell’art. 18 del D.Lgs. 286/1998 [4], norma che appare rispondente alla logica del contrasto della tratta proprio nell’ottica del rispetto dei diritti umani delle persone trafficate, soprattutto per quanto concerne l’assistenza e la protezione riservata ai migranti irregolari vittime di violenza o grave sfruttamento.

In particolare, detta norma ha cercato di contemperare il rafforzamento delle azioni repressive del traffico di persone con la tutela dei diritti delle vittime, soprattutto attraverso lo strumento del rilascio da parte del questore di uno speciale permesso di soggiorno allo straniero sottoposto a violenza o a grave sfruttamento, quando vi sia pericolo per la sua incolumità per effetto del tentativo di sottrarsi ai condizionamenti di un’associazione criminale o delle dichiarazioni rese in un procedimento pe... _OMISSIS_ ...CRLF| Fondamentalmente, l’obiettivo del rilascio del permesso è quello di consentire allo straniero di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale, su richiesta o previo parere del procuratore della Repubblica; peraltro, le condizioni di violenza o sfruttamento che giustificano il rilascio possono essere accertate o nel corso di operazioni di polizia, di indagini o di procedimenti per delitti connessi alla prostituzione o altri gravi delitti, ovvero nel corso di interventi assistenziali dei servizi sociali pubblici o di enti ed associazioni non governative. Il permesso ha la durata di sei mesi e può essere rinnovato, per gli stessi motivi, per un anno o per un periodo maggiore. Alla scadenza, il permesso può essere rinnovato per motivi di lavoro o convertito in permesso di soggiorno per motivi di studio.

Lo strumento in questione prevede, dunque, un possibile doppio binario di tutela:
il percorso giudiziario consen... _OMISSIS_ ...e e l’integrazione sociale dello straniero in una prospettiva che determina una piena rottura con il passato e con le vicende da cui ha tratto origine la sua presenza irregolare in Italia;
il percorso sociale consente allo straniero di rivolgersi inizialmente ai servizi sociali o ad enti ed organizzazioni non governative, con un approccio certamente più agevole e meno traumatico di quello legato ad una denuncia diretta alla polizia giudiziaria.
Questa possibilità innovativa di un percorso sociale costituisce l’aspetto più significativo e peculiare della norma, senza che vi sia contrasto con le esigenze di accertamento giudiziario, sia perché il percorso sociale è comunque destinato a sfociare nel percorso giudiziario (le forze dell’ordine vengono comunque a conoscenza di situazioni di violenza o sfruttamento che hanno obbligo di riferire all’autorità giudiziaria e che costituiscono delitti procedibili di ufficio) sia pe... _OMISSIS_ ...rsquo;azione di sostegno nei confronti della vittima, creando un rapporto di fiducia non solo con le associazioni ma anche con le istituzioni.

A tal proposito, è di primaria importanza il ruolo di mediazione che le associazioni accreditate (ai sensi dell’art. 52 del citato DPR 334/2004, presso apposito registro esistente presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali) e i servizi sociali possono svolgere nei confronti della polizia giudiziaria e del pubblico ministero, in quanto durante il “periodo di riflessione” (per usare la terminologia della direttiva europea 2004/81/CE) queste strutture hanno l’opportunità, oltre che di prestare assistenza, anche di responsabilizzare la persona assistita e di rappresentarle oneri e difficoltà connesse alle probabili successive fasi giudiziarie.

Orbene, anche se permangono difficoltà interpretative – ad esempio molte questure persistono nel non concedere il ... _OMISSIS_ ...giorno se non c’è prima un procedimento penale in corso (il che è un evidente controsenso rispetto alla ratio della norma) – il bilancio dell’applicazione pratica della norma è certamente positivo, dimostrando che la piena considerazione della centralità del ruolo della vittima è essenziale per il buon esito processuale delle vicende di traffico e tratta.