Art. 639bis c.p.: beni pubblici ed esclusione del regime di procedibilità a querela

uo;art. 639bis c.p. introduce un mutamento del regime di procedibilità per tutti i reati ivi indicati (usurpazione, art. 631 c.p.; deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi, art. 632 c.p.; invasione di terreni o edifici, art. 633 c.p.; introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo, art. 636 c.p.) nel caso in cui la condotta dell’agente abbia come oggetto materiale acque, terreni, fondi o edifici pubblici o destinati ad uso pubblico [270].

La norma, introdotta nel codice penale dall’art. 97, L. 24/11/1981, n. 689 contestualmente alla sostituzione dell’originaria procedibilità d’ufficio con quella a querela per i reati previsti dagli artt. 631, 632 e 636, ripristina così il regime della procedibilità d’ufficio per i reati ivi indicati.

Ulteriore conseguenza processuale data dall’operatività della norma in esame è la competenza del Tribunale in composizion... _OMISSIS_ ... conoscere di tali reati.

La ratio del mutamento del regime di procedibilità si può rinvenire, genericamente, nell’intento del legislatore di offrire una più rigorosa tutela per gli interessi propri dell’intera collettività sulla pubblica disponibilità dei beni così aggrediti.

Più specificamente, il legislatore assegna alla dialettica tra privati - ove possibile - il compito di risolvere le controversie relative agli abusi commessi su beni privati, che si tratti di usurpazione, invasione o di altre condotte riconducibili ai reati indicati dall’art. 639bis c.p.

Viceversa, per quelle ipotesi in cui l’abuso verta su di un bene pubblico o destinato alla pubblica utilità, il legislatore ha ritenuto di assumere una posizione più rigorosa e, introducendo la procedibilità d’ufficio, ha escluso la possibilità che una remissione di querela possa chiudere la vicenda processuale.

Ma non ... _OMISSIS_ ... i beni pubblici, in particolare i beni del demanio naturale e i beni immobili, finiscono per essere soggetti ad attività di controllo più blande e saltuarie dei corrispondenti beni privati.

L’accordata procedibilità d’ufficio consente così di reprimere gli abusi su di essi anche ove la scoperta dell’abuso avvenga oltre i tre mesi dalla commissione dello stesso.

La giurisprudenza ha chiarito - in relazione al reato di invasione di terreni o edifici, ma con un ragionamento riferibile alla complessiva nozione penalistica di beni pubblici o destinati ad uso pubblico - che «ai fini della perseguibilità di ufficio del delitto di invasione di terreni o edifici, devono considerarsi “pubblici” - secondo la nozione che si ricava dagli art. 822 c.c. e segg., mutuata dal legislatore penale - i beni appartenenti a qualsiasi titolo allo Stato o ad un ente pubblico, e quindi non solo i beni demaniali ma anche que... _OMISSIS_ ...te del patrimonio disponibile o indisponibile degli enti predetti; e “destinati ad uso pubblico” quegli altri beni che appartengono a privati e detta destinazione abbiano concretamente avuto» [271].

Così, «integra il reato di invasione di edificio pubblico l’occupazione di un container originariamente destinato a raccogliere famiglie prive di abitazione a seguito di un evento sismico, perché la qualità di bene pubblico prescinde dalle modalità di costruzione del bene e la destinazione pubblicistica non viene meno a causa del tempo trascorso dal verificarsi della situazione che di quel bene aveva determinato la destinazione » [272].

O ancora, in tema di acque, «integra i delitti di modificazione dello stato dei luoghi e di invasione di terreni, procedibili d’ufficio per la destinazione ad uso pubblico del bene, l’occupazione, con apprezzabile modificazione dello stato dei luoghi, di... _OMISSIS_ ...onda di un torrente per la realizzazione di opere edili, anche se detto torrente non sia iscritto nell’elenco delle acque pubbliche, dato che la presunzione di demanialità di tutte le acque può essere superata solo con la prova che quello specifico corso d’acqua, per le sue caratteristiche, è inidoneo alla realizzazione di usi di pubblico e generale interesse» [273].