Deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi: rapporti con altre fattispecie di reato; mutamento del regime di procedibilità; circostanza aggravante

Il reato di deviazione di acque, come si è dato atto sopra, costituisce una fattispecie confinante con il reato di furto ex art. 624 c.p.

Si può sinteticamente osservare, rinviando per maggiore approfondimento a quanto già rilevato in relazione all’elemento oggettivo del reato di deviazione di acque, che vada esclusa quest’ultima fattispecie - ricorrendo viceversa il reato di furto - ove l’apprensione dell’acqua non si risolva in una deviazione di acque, neppure parziale, rispetto al corpo originario delle stesse.

Sul punto, però, la giurisprudenza non è concorde: da un lato la Suprema Corte ha sostenuto che «poiché l’elemento che connota il reato di deviazione di acque è la modificazione del naturale equilibrio idrico di un corso d’acqua, con il mutamento della precedente destinazione che si attua spostandone il corso in altro invaso o distogliendone il percorso anche a mezzo di massiva derivazione,... _OMISSIS_ ... acque pubbliche effettuato da un soggetto non titolare di autorizzazione o concessione non integra, di per sé, il reato di cui all’art. 632 c.p., ma ricade sotto la previsione dell’art. 17 del R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775, come modificato dall’art. 23 del D.Lgs. 11 maggio 1999 n. 152, il quale prevede, per il caso di derivazione o utilizzazione di acque pubbliche senza un provvedimento autorizzativo o concessorio, una sanzione amministrativa pecuniaria, oltre che l’immediata cessazione dell’utenza abusiva» [183].

D’altro lato, la medesima Corte di Cassazione ha sostenuto che «integra esclusivamente il reato di cui all’art. 632 c.p. la deviazione di una frazione o quantità di un complesso di acque, la sua mobilizzazione attraverso il distacco dalla massa originaria e la sua sottrazione al possessore, nel caso in cui non vi sia una sostanziale variazione dello stato dell’intero corpo idrico preesi... _OMISSIS_ ...184].

Da ultimo, la giurisprudenza di legittimità ha ribadito come «il reato di deviazione di acque implica la totale sottrazione dell’acqua dalla sua naturale destinazione, in modo permanente o anche solo saltuario, e si distingue dal furto che si realizza quando solo una porzione della massa d’acqua sia sottratta all’avente diritto» [185].

Occorre inoltre rilevare che secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione è ipotizzabile il concorso tra la fattispecie di deviazione di acque e il reato di furto continuato di acqua; ciò in ragione della nozione penalistica di cosa mobile, da intendersi come «ogni cosa passibile di sottrazione e impossessamento» [186].

Quanto al reato di modificazione dello stato dei luoghi, si è visto come possa integrarsi la fattispecie suddetta mediante le più diverse condotte, tra cui l’edificazione di manufatti.

A tal proposito, la... _OMISSIS_ ... ha chiarito che «è ammissibile il concorso tra la violazione della legge urbanistica e la norma contenuta nell’art. 632 c.p., per la diversità del bene giuridico tutelato dalle rispettive disposizioni di legge» [187].

Infatti, mentre il reato di modificazione dello stato dei luoghi è posto a tutela dell’interesse privato alla proprietà ed al possesso, le norme penali in materia urbanistica tendono a tutelare essenzialmente l’interesse pubblico dello sviluppo urbano equilibrato; d’altro canto il reato urbanistico può realizzarsi senza che necessariamente sia operata una immutazione dello stato dei luoghi nell’altrui proprietà.

Ma sia il reato di modificazione dello stato dei luoghi che quello di deviazione di acque possono sostanziarsi in attività illegittime su beni pubblici o destinati ad uso pubblico.

In tali casi viene in rilievo la norma di cui all’art. 639bis c.p., secondo ... _OMISSIS_ ...casi previsti dagli articoli 631, 632, 633 e 636 si procede d’ufficio se si tratta di acque, terreni, fondi o edifici pubblici o destinati ad uso pubblico».

La norma, introdotta nel codice penale con la L. 24/11/1981, n. 689 contestualmente alla sostituzione dell’originaria procedibilità d’ufficio con quella a querela per i reati previsti dagli artt. 631, 632 e 636, ripristina la procedibilità d’ufficio quando le condotte criminose previste da tali articoli siano poste in essere su beni pubblici o destinati a uso pubblico.

Sul punto la Suprema Corte ha chiarito che per beni pubblici debbano intendersi non solo i beni demaniali ed i beni appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato e degli Enti, ma anche i beni del patrimonio indisponibile [188].

In tali ipotesi, il delitto di deviazione di acque o di modificazione dello stato dei luoghi è di competenza del tribunale in composizione monocra... _OMISSIS_ ...dell’art. 4, I comma, D.Lgs. 274/2000.

Da ultimo occorre dare atto che l’art. 7, L. 31/5/1975, n. 575 prevede un’aggravante speciale per il reato di cui all’art. 632 c.p. qualora il fatto sia commesso da persone sottoposte a misura di prevenzione (con provvedimento definitivo) sino a tre anni dal momento in cui è cessata l’esecuzione del provvedimento stesso [189].