L’espropriazione per pubblica utilità e l’edilizia residenziale pubblica

Altro tema estremamente interessante è il legame funzionale tra la materia espropriativa e la realizzazione del piano di zona per l’edilizia economica e popolare, debitamente approvato a norma della legge 18 aprile 1962, n. 167, derivante dal fatto che l’inclusione di un immobile in un piano per l’edilizia economica e popolare comporta necessariamente la degradazione ad interesse legittimo del diritto dominicale del suo proprietario[1].

In questa prospettiva il piano di zona viene considerato un piano attuativo[2] interamente espropriativo, in quanto tutte le aree ivi comprese devono essere acquisite obbligatoriamente dall’amministrazione[3].

La disciplina di riferimento è l’art. 35, della legge 22 ottobre 1971, n. 865, il quale prevede «un esproprio comunale generalizzato ed obbligatorio delle aree comprese nei piani di edilizia residenziale pubblica»[4]. In questi casi il sacrificio imposto ai pr... _OMISSIS_ ...ri dell’area sottoposta a espropriazione per la realizzazione del piano non è irragionevole, perché diretto a soddisfare i doveri di solidarietà di cui all’art. 2 della Costituzione che, nella materia oggetto, d’esame si riferiscono a tutte quelle «effettive e specifiche esigenze rilevanti per la comunità» e individuate nell’offrire ai meno abietti un alloggio in cui vivere[5].

La disciplina di riferimento è l’art. 35 della legge n. 865/1971, che prevede «un esproprio comunale generalizzato ed obbligatorio delle aree comprese nei piani di edilizia residenziale pubblica».

Anche in questi casi l’approvazione del piano ha valore di dichiarazione di pubblica utilità, nonché di urgenza e indifferibilità delle opere in esso contemplate[6].

Una peculiarità della materia è ravvisabile nel cd. diritto di prelazione dei proprietari delle aree espropriate che caratterizza il pro... _OMISSIS_ ...segnazione in proprietà degli alloggi ricompresi nel piano di edilizia residenziale pubblica[7].

Il presupposto necessario affinché i suddetti proprietari possano godere del titolo di preferenza in sede concorsuale per l’assegnazione dei lotti è ravvisabile, oltre nella circostanza concreta di essere i soggetti espropriati, nel godimento dei requisiti richiesti per l’assegnazione di alloggi del tipo in esame[8]. L’onere prova del possesso dei presupposti in questione spetta ai proprietari interessati, sicché l’amministrazione non è tenuta a prendere in esame le domande prive di indicazione ovvero non corredate dalla documentazione attestante i suddetti requisiti[9].

In questa prospettiva, i proprietari espropriati possiedono un mero diritto di prelazione esercitabile solo qualora gli stessi siano contemporaneamente titolari dei requisiti previsti per l’assegnazione degli alloggi in questione[10].

... _OMISSIS_ ...riate vengono «acquisite al patrimonio indisponibile del Comune, il quale dopo aver provveduto alla loro urbanizzazione le assegna ai soggetti aventi diritto e prioritariamente ai proprietari espropriati»[11].

Infine, il mancato rispetto del diritto di prelazione comporta la concreta possibilità del proprietario di impugnare il provvedimento di assegnazione[12].