Demanio marittimo: i canoni non possono essere commisurati alla futura conformazione dei beni ma a quella attuale

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> CONCESSIONE DI BENI PUBBLICI --> CONTROVERSIE PATRIMONIALI

Sintesi: Le controversie attinenti alla applicazione dell’art.1, co. 251, della legge 296/2006, cioè alla determinazione della nuova misura del canone in base alla qualificazione della situazione di fatto in applicazione della varia tipologia prevista dalla norma, siano devolute alla giurisdizione esclusiva del G.A..

Estratto: «1.- In via preliminare e per esigenze di completezza, il Collegio intende ancora una volta ribadire la sussistenza della propria giurisdizione a conoscere della determinazione dei canoni demaniali in applicazione dell’art. 1, commi 251 e 252, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come già affermato nella sen... _OMISSIS_ ...lla decisione del Consiglio di Stato – Sez. VI, del 3 febbraio 2011 n. 787, anch’essa resa inter partes.In funzione motivazionale si riportano, inoltre, le considerazioni svolte in proposito nella sentenza di questo Tribunale n. 549 del 2012:<< L’art. 133, primo comma lett. b), c.p.a. devolve alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo “le controversie aventi ad oggetto atti e provvedimenti relativi a rapporti di concessione di beni pubblici, ad eccezione delle controversie concernenti indennità, canoni ed altri corrispettivi…”, ripetendo sostanzialmente il dettato dell’art. 5 della legge n.1034 del 1971.Come ha rimarcato la sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione 11 giugno 2001 n. 7861, alla giurisdizione esclusiv... _OMISSIS_ ...rdquo; per il giudice ordinario” in ordine alle controversie relative a indennità, canoni e altri corrispettivi.È quindi indiscussa la giurisdizione amministrativa per le controversie che attengono all’esercizio della discrezionalità nella determinazione del canone, sia essa amministrativa o tecnico – amministrativa ( Cass. SS. UU., 31 marzo 2005, n. 6744 ).L’ordinanza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione 17 giugno 2010, n. 14614 ha poi ritenuto che, ove la misura dei canoni sia fissata direttamente dalla legge, la controversia non investe “i poteri autoritativi della P.A. espressi nella concessione fonte del rapporto patrimoniale da accertare, della quale si chiede solo la lettura, per chiarire la natura del provvedimento concessorio e non una s... _OMISSIS_ ...si prendano le mosse dalla devoluzione al giudice amministrativo delle controversie in tema di concessione di beni pubblici sia che involgano diritti sia che attengano a interessi legittimi, la sfera attribuita al giudice ordinario in tema di indennità, canoni o altri corrispettivi si giustifica solo con l’attinenza della controversia alla fonte contrattuale della pretesa, sicché la stessa è riconducibile al binomio pretesa-obbligo che trova nel contratto la sua consacrazione.Se la modifica unilaterale del contenuto del contratto è possibile solo quando è espressamente prevista e la modifica del canone, per di più di tale entità da stravolgere il contenuto economico del rapporto, non è prevista dalla convenzione che accede alla concessione, la legittimità di un intervento di tal fatt... _OMISSIS_ ...sola volontà del concedente o all’applicazione da parte del concedente di una disposizione di legge) nella revoca , per sopravvenute ragioni di pubblico interesse, della determinazione relativa alla misura originaria del canone.Tale misura è espressamente prevista dall’art. 21-quinquies della legge n. 241 del 1990 ed è produttrice di effetti sul rapporto negoziale ai sensi del comma 1-bis della citata disposizione.Per queste ragioni si deve ritenere che le controversie attinenti alla applicazione dell’art.1, comma 251, della legge n. 296 del 2006, cioè alla determinazione della nuova misura del canone in base alla qualificazione della situazione di fatto in applicazione della varia tipologia prevista dalla norma, siano devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amm... _OMISSIS_ ...MANIO MARITTIMO --> LEGGE 296/2006

Sintesi: L’art. 1, co. 251 e 252, legge 296/2006 è applicabile anche alle concessioni rilasciate prima del 1.1.2007.

DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> CANONE --> DEMANIO MARITTIMO

Sintesi: È illegittima la commisurazione del canone che, anziché tener conto della consistenza attuale del bene dato in concessione, lo commisuri alla sua conformazione futura, a seguito della realizzazione delle opere.

Sintesi: Le disposizioni del D.M. 343/1998 devono ritenersi abrogate per incompatibilità con la nuova disciplina recata dall’art. 1, co. 251 e 252, legge 296/2006.

Sintesi: Il canone OMI può riguardare solo le costruzioni o altre opere che ap... _OMISSIS_ ...MANIO MARITTIMO --> LEGGE 296/2006

Sintesi: L’art. 1, comma 251, della legge 296/2006 deve essere interpretato nel senso che la nuova misura dei canoni è correlata sia alla capacità di reddito del bene dato in concessione, sia al maggior valore del bene che si riceve in concessione, se lo stesso comprende impianti e pertinenze.

Estratto: «2.- Passando all’esame del ricorso, il Collegio rinnova il rilievo svolto con le richiamate sentenze, in cui è stata evidenziata la specificità dell’impegno della Porto di San Foca Spa alla realizzazione delle opere del porto turistico, per il quale veniva convenuta una durata cinquantennale della concessione, tenendo conto dell’esigenza di ammortamento degli investimenti effettuati.La concess... _OMISSIS_ ...e, ed in seguito aggiornato annualmente.Entrato in vigore l’art. 1, commi 251 e 252, della legge n. 296/06, si tratta ora di stabilire la corretta applicazione dei criteri in esso contenuti, che salvaguardi la specificità della concessione di cui trattasi (mentre deve essere respinta la tesi, riproposta dalla ricorrente, secondo cui alle concessioni rilasciate prima dell’1/1/2007 non sono applicabili le nuove disposizioni; al riguardo, giova ribadire che risulta palese la ratio legis delle norme introdotte, che mirano ad assicurare, con immediatezza e senza esclusioni, adeguate entrate dall’assoggettamento di tutti i canoni per le concessioni demaniali a stime correlate alla redditività del bene e, quindi, con carattere di generalità a decorrere dall’1/1/2007).Antic... _OMISSIS_ ...r conto della consistenza attuale del bene dato in concessione, lo commisuri alla sua conformazione futura, a seguito della realizzazione delle opere. In relazione a ciò, la difesa della Regione prospetta un nuovo argomento, dichiarando di proporlo anche con riferimento alla motivazione della sentenza appena richiamata (cfr. pag. 9 della memoria).Con esso si fa rilevare che già con l’art. 10, quarto comma, lett. a), della legge 27 dicembre 1997, n. 449, tra i criteri dell’emanando D.M. per la determinazione dei canoni per concessioni di beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale, vi era la “previsione di canoni di minore entità per le iniziative che comportino investimenti sia per la realizzazione di opere di difficile rimozione, sia per la ristrutturazion... _OMISSIS_ ... misure unitarie del canone, distinguendo tra “aree scoperte” ed “aree sulle quali sono da realizzare o mantenere manufatti ed opere di facile rimozione” o “di difficile rimozione”.La Regione sostiene, quindi, che il canone deve essere per l’appunto determinato in vista della realizzazione degli interventi, risultando altrimenti violate le stesse disposizioni del D.M. citato, che avevano espressamente riguardo alla connotazione futura del bene dato in concessione.La tesi non può essere condivisa.Essa trascura che, nel sistema delineato dal D.M. n. 343/98, il riferimento alle opere da realizzare era posto nell’ottica di assicurare una misura compensativa, per il concessionario, degli investimenti da effettuare, tanto che la misura del canone n... _OMISSIS_ ...va accompagnata, inoltre, dalla ulteriore riduzione al 50% del canone, per il periodo di costruzione (art. 3).La mancanza di un meccanismo equivalente nell’art. 1, comma 251, della legge n. 296/06 (che, al contrario, incrementa il canone per le aree occupate con impianti) rende evidente l’impossibilità di giustificare, sulla base di quanto già precedentemente disposto, la scelta di determinare il canone tenendo conto delle opere che saranno realizzate; sicché le disposizioni del D.M. n. 343/98 devono intendersi abrogate per incompatibilità con la nuova disciplina. In relazione ad essa, è quindi necessaria un’interpretazione che, di fatto, non scoraggi gli investimenti finalizzati alla valorizzazione dei beni demaniali ed eviti la duplicazione degli oneri per il concession... _OMISSIS_ ...ero, nella determinazione del canone la Regione ha suddiviso i beni dati in concessione in “area occupata da impianti di facile rimozione” (mq. 1.714), “area occupata da impianti di difficile rimozione” (mq. 24.669, recte 22.669) e specchio acqueo “entro 100 metri dalla costa” (mq. 33.251). Con riferimento a tale classificazione, è fondato il motivo di ricorso con cui la Porto di San Foca spa deduce che solo i mq. 33.251 di specchio acqueo libero mantengono la stessa qualificazione, censurando la scelta della Regione di accomunare nelle aree occupate da impianti di difficile o facile rimozione beni costituiti da specchi acquei ed aree demaniali (cfr. l’art. 1 della concessione).In effetti, la concessione ha ad oggetto beni suscettibili di trasforma... _OMISSIS_ ...;art. 1, comma 251, della legge n. 296 del 2006 fondata sull’esigenza di commisurare il canone alla capacità del bene di produrre reddito può portare a giustificare tale commisurazione alle caratteristiche che il bene via via assume nel corso della concessione, si deve considerare che una interpretazione di tal fatta porta all’alterazione del sinallagma contrattuale nelle concessioni di lunga durata e scoraggia gli investimenti finalizzati alla valorizzazione dei beni demaniali.Per la Società concessionaria si verifica la duplicazione degli oneri: da un lato, l’impegno a sostenere i costi di costruzione delle opere e, d’altro lato, l’obbligo di pagare il canone demaniale per le stesse opere, riversando allo Stato un importo commisurato alla redditività del ben... _OMISSIS_ ...iché preclude di fatto alla Società di ammortizzare gli investimenti, essendo in tal caso tenuta a corrispondere il canone demaniale per opere che non le sono state concesse per il loro utilizzo, bensì costruite a sue spese.L’interpretazione che correla la commisurazione del canone alle caratteristiche che i beni demaniali acquisiscono nel corso della concessione, da un lato, porta alla disparità di trattamento (perché onererebbe dello stesso canone chi riceva un bene e costruisca a sue spese un impianto di difficile rimozione e chi invece riceva in concessione un bene su cui insiste un impianto da altri costruito), da un altro lato è smentita dalla stessa formula normativa, che prevede il cosiddetto canone OMI per le pertinenze immobiliari con destinazione commerciale, cioè p... _OMISSIS_ ...pale non sia effettuata dal proprietario o da chi ha un diritto reale sulla cosa principale (art. 817 c.c.) e (ex art. 29 c.n.) è definita pertinenza se appartiene allo Stato.Il canone OMI può riguardare, quindi, solo le costruzioni o altre opere che appartengono allo Stato; ciò può avvenire solo al termine della concessione, non nel corso della medesima.In conclusione, tutto porta a ritenere che l’art. 1, comma 251, della legge n. 296 del 2006 vada interpretato nel senso che la nuova misura dei canoni è correlata sia alla capacità di reddito del bene dato in concessione, sia al maggior valore del bene che si riceve in concessione, se lo stesso comprende impianti e pertinenze.Ciò comporta che l’atto n. 01/2001 del 12/7/2001 non può essere letto (come intende la Regione) secondo... _OMISSIS_ ...rimozione.»