L'espropriazione e il D.Lgs. 302/2002

Il decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302, è intervenuto a modificare la disciplina delle espropriazioni delineata dal Testo Unico a distanza di pochi mesi dalla sua emanazione, al fine principalmente di garantire la massima rapidità delle procedure e di agevolare l'istituto dell'immissione in possesso.

Il decreto ha visto la luce in virtù della delega contenuta nell'art. 5, comma 4, legge 1 agosto 2001, n. 166, in materia di infrastrutture e trasporti, che autorizzava il governo ad adeguare il Testo Unico alla sopravvenuta legge 21 dicembre 2001, n. 443, c.d. legge obiettivo, recante la disciplina sulla realizzazione di infrastrutture e insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale. Su taluni aspetti il d.lgs. 302/2002 è intervenuto sul testo precedente con piccoli ritocchi, su altri ha apportato rilevanti modifiche in materie quali il regime dei vincoli, l'immissione in possesso e l'occupazione d'urgenza.

Il... _OMISSIS_ ...ogato il terzo comma dell'art. 1 del Testo Unico, che prevedeva che le norme di quest'ultimo fossero norme fondamentali di riforma economico-sociale [27], e ha modificato l'art. 5 relativo all'applicazione del decreto nei confronti delle regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano; tali interventi sono stati conseguenti alla riforma del titolo V della Costituzione, che ha modificato il riparto delle competenze legislative e amministrative e rispetto al quale non è più sembrato opportuno qualificare come inderogabili le norme in materia di espropriazione [28].

Il d.lgs. 302/2002, comunque, si è premurato di chiarire che nell'ambito delle materie attribuite alla potestà legislativa concorrente, le Regioni sono tenute al rispetto dei principi fondamentali fissati a livello statale, nei quali sono comprese anche le disposizioni del testo unico; nell'ambito delle materie di legislazione esclusiva, invece, le regioni sono tenute al rispetto dei propri... _OMISSIS_ ... norme di attuazione e delle disposizioni del titolo V.

L'intervento legislativo ha riguardato anche i soggetti dell'espropriazione, includendo tra i soggetti attivi la figura del contraente generale. Dei soggetti attivi del procedimento si preferisce non parlare ora, poiché di essi si tratterà compiutamente nell'ultimo capitolo dell'opera, a cui si rimanda.

Il decreto ha riformato la disciplina della partecipazione del privato al procedimento e delle comunicazioni, stabilendo che il destinatario di queste ultime debba essere il soggetto che risulta proprietario secondo i registri catastali, salvo diversa notizia da parte del proprietario effettivo che si palesi all'autorità espropriante [29].

In tale eventualità al proprietario catastale che non sia anche proprietario effettivo è addossato l'onere di comunicare all'amministrazione procedente entro 30 giorni dalla prima notificazione ricevuta, indicando anche – se ne è ... _OMISSIS_ ...dash; il proprietario effettivo o fornendo tutti gli elementi nella sua disponibilità, per consentirne l'identificazione.

Con l'art. 3, commi 2 e 3, il legislatore ha inteso evitare che un errore nell'individuazione del proprietario effettivo, non dipendente dall'inerzia o dal negligente operato dell'Amministrazione, infici l'intero svolgimento della procedura, con la necessità di rinnovarla ab initio verso il corretto destinatario.

Passando in rassegna le modifiche introdotte sul procedimento espropriativo, gli aspetti principali su cui il decreto ha inciso sono la disciplina dei vincoli, l'immissione in possesso e l'occupazione d'urgenza.

Per quanto riguarda i vincoli, rimane inteso che la corretta sequenza procedimentale è quella in base alla quale prima viene apposto il vincolo preordinato all'esproprio e successivamente interviene la dichiarazione di pubblica utilità, ma con la novella si è previsto che, in caso di inver... _OMISSIS_ ... dei due momenti, l'efficacia della dichiarazione di pubblica utilità rimane sospesa fino al momento in cui il vincolo viene apposto.

Con riferimento all'immissione in possesso, la procedura ordinaria prevede che essa possa avvenire consentita prima dell'emissione del decreto di esproprio, a patto che il proprietario concordi sull'indennità e che la corresponsione dell'80% dell'indennità stessa gli venga corrisposta immediatamente. Ai sensi dell'art. 20, comma 6, T.U. laddove il proprietario abbia accettato l'indennità, egli non può opporsi all'immissione in possesso.

Qualora, invece, il proprietario non accetti l'indennità, l'immissione in possesso da parte dell'autorità espropriante potrà avere luogo solamente al termine del procedimento espropriativo. Diversamente si prevede per il caso dell'occupazione d'urgenza, prevista ai sensi dell'art. 22 bis, nel quale l'autorità espropriante si immette nel possesso dell'immobile non solo prima ch... _OMISSIS_ ...nto della proprietà sia perfezionato, ma anche prima che al proprietario sia dato di pronunciarsi sull'indennità [30].

È stato eliminato dal Testo Unico il riferimento all'obbligo di cessione volontaria in capo al proprietario, prevedendo però che sia possibile emanare il decreto di esproprio su istanza del promotore.

Il d.lgs. 302/2002, infine, ha apportato rilevanti novità in materia di indennità. La deroga al criterio di computo dell'indennità in base al valore venale, che inizialmente era stata prevista solo per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica, viene estesa anche alle opere private realizzate nell'ambito dei piani di insediamenti produttivi di iniziativa pubblica (PIP) e alle opere inserite nei programmi di riabilitazione urbana ex l. n. 166/2002.

L'estensione della deroga alle opere private previste nei PIP ha suscitato critiche per l'ingiusto privilegio introdotto nei confronti degli imp... _OMISSIS_ ...fregio al principio di concorrenza, come sottolineato in più occasioni dalla Commissione europea e dalla Corte di Giustizia [31].

Per effetto del decreto, infine, il ricorso all'occupazione d'urgenza è stato riammesso nell'ordinamento ed è stato codificato l'istituto dell'occupazione acquisitiva.

Una seconda modifica al Testo Unico è stata apportata successivamente con il d.lgs. 27 dicembre 2004 n. 330, che ha disciplinato la procedura espropriativa per la realizzazione delle infrastrutture lineari energetiche.