La domanda di determinazione della giusta indennità di espropriazione e di opposizione alla stima amministrativa

GIUDIZIO - DETERMINAZIONE GIUDIZIALE DELL'INDENNITÀ - DOMANDA

Il giudizio di merito in unico grado avanti la Corte d'Appello, prima della introduzione dell'art.29 D.Lgs. 1 settembre 2011, n.150, veniva promosso con atto di citazione, seguiva le regole del giudizio ordinario e si concludeva con sentenza. Detta norma è strettamente collegata, a mezzo rinvio, all'art.54, al Testo unico di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327. Qualora detto testo unico non sia applicabile per risalire la dichiarazione di pubblica utilità risale ad epoca precedente la sua entrata in vigore, tuttavia poiché l'art.29 disciplina ormai l'unico rito applicabile, il promovimento della azione a mezzo ricorso ex art.702 bis è corretto e non comporta l'inammissibilità prevista dall'art.702 ter c.p.c.

Il disposto ex art 29 DPR 150/11 disciplina esclusivamente l'opposizione regolata dall'art 54 dPr 327/01, non l'opposizione relativa alle altre indennità pur previste dal T... _OMISSIS_ ...ateria di espropriazione (nel caso di specie domanda di accertamento della giusta indennità e risarcimento danni dovuta in relazione al provvedimento ex art 42 bis dPR 327 /01), sicché nel silenzio della legge la forma dell'atto introduttivo non può che esser quella ordinariamente prescritta, ossia l'atto di citazione. Solamente in presenza di espressa disposizione può essere utilizzata la forma speciale del ricorso.

La tardiva notifica del ricorso e del decreto di comparizione in sede di azione per la determinazione giudiziale dell'indennità di esproprio non comporta né la decadenza del ricorrente da alcun termine né inammissibilità e/o improcedibilità del ricorso, di modo che, in applicazione dell'articolo 164 c.p.c., il giudice deve fissare una nuova udienza di comparizione con concessione di un nuovo termine per la notifica del ricorso e del decreto. In altri termini, in caso di inosservanza dei requisiti afferenti tanto all'editio actionis che alla vocati... _OMISSIS_ ...de applicabile, allorché il convenuto non si costituisca e non sani con la propria costituzione il vizio rilevato, la regola della rinnovazione dell'atto introduttivo nullo ai sensi dell'art. 164 c.p.c., con l'assegnazione da parte del giudice di un termine perentorio per provvedere ad una nuova notificazione.

Qualora sia intervenuta la stima definitiva della indennità d'esproprio, i poteri spettanti al giudice, chiamato a determinarne l'ammontare, incontrano un limite nell'operatività del principio della domanda, conseguente all'applicazione della L. n. 865 del 1971, art. 19, comma 2, il quale, imponendo ad entrambe le parti di proporre opposizione, ove intendano ottenere la liquidazione di un'indennità diversa da quella determinata dalla Commissione provinciale, comporta che, in assenza di siffatta iniziativa da parte dell'espropriante, è preclusa al giudice la determinazione di un'indennità inferiore a quella calcolata in sede amministrativa.

Qua... _OMISSIS_ ...gnata la stima definitiva e intervenga il decreto di esproprio, alle parti è attribuito il diritto di proporre opposizione nel termine di cui al D.P.R. n. 327 del 2001, artt. 27 e 54 oppure di formulare una tempestiva domanda riconvenzionale, dovendo sempre coordinarsi con il principio della domanda la particolare natura del giudizio di opposizione alla stima, il cui oggetto è la congruità e conformità dell'indennità di espropriazione ai criteri di legge.

La contestazione sul criterio di stima adottato nella sentenza che definisce il giudizio di determinazione della giusta indennità di esproprio non introduce una domanda quanto, piuttosto, una argomentazione in diritto che ben può essere disattesa dal giudice del merito nella ritenuta rispondenza a disciplina di legge del criterio altrimenti osservato, sia esso, o meno, di adesione alle conclusioni disposte dalla disposta consulenza tecnica di ufficio.

Se manca la stima definitiva del bene espropria... _OMISSIS_ ... dell'emissione del decreto di esproprio prima della stessa non impedisce la proposizione, nel termine di prescrizione decennale decorrente dall'emissione del decreto, della domanda di indennità.


GIUDIZIO - DETERMINAZIONE GIUDIZIALE DELL'INDENNITÀ - DOMANDA - EFFETTI

La tempestiva opposizione alla stima da parte dell'espropriato fa venir meno l'efficacia vincolante della stima stessa per tutti i soggetti del rapporto espropriativo, con la conseguenza che l'espropriante può legittimamente svolgere, in giudizio, le sue difese in ordine all'accertamento dell'indennità di esproprio.

La pendenza del giudizio di opposizione alla stima in sede civile non costituisce acquiescenza alla procedura ablatoria.

La tempestiva opposizione alla stima da parte dell'espropriato fa venir meno l'efficacia vincolante della stima stessa per tutti i soggetti del rapporto espropriativo, con la conseguenza che l'espropriante pu... _OMISSIS_ ...e svolgere, in giudizio, le sue difese in ordine all'accertamento dell'indennità di esproprio.


GIUDIZIO - DETERMINAZIONE GIUDIZIALE DELL'INDENNITÀ - DOMANDA - QUALIFICAZIONE

Qualora, alla data della citazione, non sia ancora intervenuta la determinazione definitiva dell'indennità a cura della Commissione provinciale espropri, la domanda proposta, pur qualificata in citazione come opposizione alla determinazione dell'indennità di espropriazione, deve piuttosto qualificarsi come richiesta di determinazione dell'indennità di espropriazione ai sensi dell'art. 19 della L. n. 865/1971.

L'azione intrapresa dagli espropriandi, sulla base del solo decreto di esproprio, pur in assenza di una stima operata in sede amministrativa con caratteri di definitività, per l'accertamento e la liquidazione giudiziale dell'indennità, si configura non come opposizione ad una determinazione definitiva dell'indennità che manca, ma come do... _OMISSIS_ ...amento, diretta alla fissazione della giusta indennità.

All'espropriando sono concesse due azioni per chiedere la determinazione della giusta indennità, a seconda che sia stata calcolata o meno quella definitiva da parte dell'apposita Commissione provinciale.

Il mancato specifico riferimento nell'intestazione dell'atto introduttivo del giudizio alla determinazione giudiziale dell'indennità ben può essere superata dal potere-dovere del giudice di qualificare giuridicamente l'azione e di attribuire il "nomen iuris" al rapporto dedotto in giudizio, anche in difformità alla qualificazione della fattispecie ad opera delle parti.

Qualora il sub - procedimento di determinazione dell'indennità definitiva non risulti neppure avviato, il giudizio promosso non va qualificato come opposizione alla stima in senso proprio e tecnico, bensì come domanda di determinazione della giusta indennità di espropriazione e della connessa indennità di occupa... _OMISSIS_ ..., proposta prima della pubblicazione della stima, in virtù dei principi introdotti dalle note sentenze della Corte Cost. n. 67/1990 e n. 470/1990, semplicemente prendendo spunto dall'indennità provvisoria offerta e non accettata.

In tema di espropriazione, all'espropriando sono concesse due azioni per chiedere la determinazione della giusta indennità, a seconda che sia stata calcolata o meno da parte della Commissione provinciale quella definitiva di cui alla L. n. 865/1971, art. 16: nel primo caso l'opposizione alla stima deve essere proposta nel breve termine di decadenza concesso dalla L. n. 865 cit., art. 19 mentre, qualora sia stata soltanto offerta dall'espropriante l'indennità provvisoria, all'espropriando è consentito, dopo la decisione Corte Cost. n. 67 del 1990, chiedere la determinazione giudiziale del giusto indennizzo.

L'iniziale di occupazione, se non sono stati annullati tutti gli atti a decorrere dalla dichiarazione di pubblica utili... _OMISSIS_ ...egittima solo successivamente, ed in ragione degli ulteriori vizi del procedimento, normalmente collegati alla mancata tempestiva emanazione del decreto di esproprio; ne consegue che la domanda relativa al quinquennio anche se qualificata come risarcimento, afferisce alla liquidazione di indennità di occupazione legittima.

La domanda di quantificazione dell'indennità definitiva di esproprio non va qualificata come opposizione alla stima, dal momento che la determinazione dell'indennità provvisoria non è suscettibile di opposizione, ma impone un accertamento della giusta indennità ex art. 42 Cost., da parte della Corte d'appello.

Quando l'indennità di espropriazione è stata definitivamente stabilita e l'espropriato si limiti a richiedere che gli sia corrisposto quanto dovutogli, tale domanda non ricade nell'ambito di applicazione della L. n. 865 del 1971, art. 19, poiché il petitum non è rappresentato dalla determinazione dell'indennità (il cui ammon... _OMISSIS_ ...à irrevocabilmente accertato), ma da quello di condanna dell'espropriante al pagamento del relativo importo.

Nel caso non si sia provveduto alla comunicazione dell'indennità di occupazione determinata in via amministrativa, deve ritenersi corretta anche la qualificazione della domanda proposta dall'attore come azione di determinazione giudiziale della stessa, anzichè come opposizione alla stima, la quale non consente peraltro di escludere la spettanza della controversia alla competenza in unico grado della corte d'appello, nè l'applicabilità del rito sommario di cognizione.

In tema di espropriazione, all'espropriando sono concesse due azioni per chiedere la determinazione della giusta indennità, a seconda che sia stata calcolata o meno da parte della Commissione provinciale quella definitiva di cui all' art. 16 L. n. 865 del 1971.

In tema di espropriazione per pubblica utilità, l'espropriato per ottenere la determinazione del giusto inden... _OMISSIS_ ...6 della L. n. 865 del 1971, deve proporre opposizione alla stima nel termine breve di decadenza previsto dall'art. 19 della citata legge, quando l'indennità definitiva sia stata già calcolata da parte della commissione provinciale, mentre qualora abbia ricevuto solo l'offerta di un'indennità provvisoria, può agire in giudizio nell'ordinario termine di prescrizione.

Le opposizioni alla stima dell'indennità di occupazione e quelle all'indennità di espropriazione contengono domande distinte ed autonome, avuto riguardo alle diversità delle relative "causae petendi", costituite l'una dalla privazione del godimento del bene occupato e l'altra dall'ablazione di quello espropriato. Ne consegue che, in relazione ai rapporti tra i detti giudizi può assumere efficacia di cosa giudicata esclusivamente la qualificazione giuridica del terreno, quale antecedente logico giuridico della statuizione sull'indennità di occupazione legittima, ma non l'accertamento del suo valore d... _OMISSIS_ ...o per l'evidenziata autonomia dei rapporti quanto per la diversità dei periodi considerati.


GIUDIZIO - DETERMINAZIONE GIUDIZIALE DELL'INDENNITÀ - DOMANDA RICONVENZIONALE

La parte convenuta nel giudizio di opposizione alla stima, per ottenere, altre al rigetto della domanda della controparte, una determinazione più favorevole rispetto a quella già determinata in via definitiva, deve proporre espressa domanda riconvenzionale in tal senso, non rilevando una mera richiesta di accertamenti peritali non avanzata al fine della determinazione di una maggior valore dell'area ablata, ma a determinare la consistenza reale dei beni oggetto di espropriazione.

La tempestiva opposizione alla stima da parte dell'espropriato fa venir meno l'efficacia vincolante della stima stessa per tutti i soggetti del rapporto espropriativo, con la conseguenza che l'espropriante può legittimamente svolgere, in giudizio, le sue difese in ordine... _OMISSIS_ ...to dell'indennità di esproprio. Quanto al regime delle preclusioni gravanti sull'espropriante convenuto in giudizio, nell'ipotesi in cui si sia in presenza di una stima definitiva, deve ritenersi necessaria una esplicita domanda dell'espropriante medesimo, da formularsi nelle forme e nei termini della domanda riconvenzionale, nel solo caso in cui venga da lui richiesta la determinazione giudiziale dell'indennità in misura inferiore a quella stabilita in sede amministrativa, mentre, in ipotesi di indennità provvisoria non accettata, le sue argomentazioni difensive non postulano, in alcun caso, l'osservanza delle forme della domanda riconvenzionale e non sono, pertanto, soggette al regime di preclusioni per essa previsto.

Trascorso inutilmente il termine la stima diviene definitiva e non più modificabile nei confronti della parte che non l'ha impugnata o non ha proposto, nel relativo giudizio, domanda riconvenzionale. Ed infatti il principio, secondo cui, per ef... _OMISSIS_ ...sizione, la stima della Commissione perde comunque efficacia in funzione di quella determinanda, va coordinato con quello della domanda, con la conseguenza che, in assenza di siffatte istanze, il giudice deve limitarsi a respingere la domanda che sia volta alla determinazione di un'indennità maggiore o minore rispetto a quella calco...


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