Il problema delle interferenze dannose con le linee delle comunicazioni elettroniche

1. La normativa in materia di esposizione ai campi elettromagnetici

Esistono delle normative di settore che impongono dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici e, in questa sede, ci soffermeremo in particolare sulla legge quadro n. 36/2001, che reca, all’art. 1, le sue finalità, ovvero «di dettare i principi fondamentali diretti a:
a) assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione;
b) promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione di cui all’articolo 174, paragrafo 2, del trattato istitutivo dell’Unione Europea;
c) assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggi... _OMISSIS_ ...uo;innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili».

Nell’impianto della legge – ed in ossequio, a parere di chi scrive, delle competenze esclusive di cui all’art. 117 Cost. – è lo Stato a svolgere le funzioni relative «alla determinazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, in quanto valori di campo come definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera d), numero 2), in considerazione del preminente interesse nazionale alla definizione di criteri unitari e di normative omogenee in relazione alle finalità di cui all’articolo 1» (art. 4), mentre le Regioni sono chiamate a svolgere le funzioni relative all’individuazione dei siti per l’installazione degli impianti di telecomunicazione, oltre che le mod... _OMISSIS_ ...lascio delle autorizzazioni e concessioni per l’utilizzo dei predetti siti (art. 8).

A svolgere i relativi controlli sono chiamate – ancora una volta – le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (art. 14). Interessante è, infine, l’art. 15 in materia di sanzioni: trattasi infatti sempre di illeciti amministrativi, «salvo che il fatto costituisca reato».

Fatta questa breve premessa normativa (e rimandando – per i necessari approfondimenti – alla lettura del testo legislativo), si rileva come esistano normative regionali di settore, anche in ossequio ai più recenti principi comunitari. A livello comunitario, si segnala la direttiva n. 2013/35/UE in materia di esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici, oltre alle varie raccomandazioni da parte del Consiglio Europeo.

Resta ora da verificare cosa accade in caso di interferenze promananti dagli impianti di te... _OMISSIS_ ... autorizzati dalla Pubblica Amministrazione. Si sottolinea – ancora una volta – come debba essere considerato in ogni caso preminente l’interesse pubblico alle telecomunicazioni e alla salvaguardia della salute, che comporta (come vedremo) necessari contemperamenti da parte della giurisprudenza.


2. Il problema delle c.d. interferenze dannose.

Ai sensi dell’art. 1, comma 1 lettera n) del D.lgs. n. 259/2003 (ora – a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. n. 207/2021 – l’art. 2, comma 1 lettera aa), un’interferenza dannosa è una «interferenza che pregiudica il funzionamento di un servizio di radionavigazione o di altri servizi di sicurezza o che deteriora gravemente, ostacola o interrompe ripetutamente un servizio di radiocomunicazione che opera conformemente alle normative internazionali, dell’Unione europea o nazionali applicabili».

Più nello spe... _OMISSIS_ ...i dell’art. 56 del Nuovo codice delle comunicazioni elettroniche (art. 95 del D.lgs. n. 259/2003) si afferma testualmente che le linee elettriche non possono in alcun modo interferire con le linee delle comunicazioni elettroniche.

Per quanto invece a noi interessa, in materia di interferenze tra sistemi di radio o telediffusione, occorre immediatamente affermare – in uno con la giurisprudenza – che «l’ordine di cessazione delle interferenze non deve essere specificamente motivato in ordine all’interesse pubblico da soddisfare né in ordine alla comparazione delle posizioni in conflitto, quando risulti l’incompatibilità elettromagnetica tra un impianto privato e quello destinato al servizio pubblico, poiché questo ha una particolare rilevanza sul piano costituzionale e per le leggi di settore che nel corso del tempo hanno consentito il rilascio della concessione alla Rai per la trasmissione del servizio pubblico radi... _OMISSIS_ ...uo;.

In altre parole, in caso di possibile interferenza «elettromagnetica» tra bande di frequenza ad uso privato e bande di frequenza concesse all’uso pubblico, si deve sempre dare una preferenza a queste ultime, visto l’assetto costituzionalmente garantito della normativa di settore della concessionaria pubblica, come abbiamo visto supra. E così, parimenti, nella medesima pronuncia si ritiene che «nell’attuale quadro normativo, stante la natura pubblica del servizio fornito dalla RAI, l’interesse delle emittenti radiofoniche e televisive private a diffondere il proprio segnale assume carattere recessivo rispetto al preminente interesse pubblico all’esercizio del servizio da parte della concessionaria del medesimo che non è perciò tenuta a rinunciare all’uso di taluno dei suoi impianti per la sola ragione che il bacino d’utenza servito sarebbe raggiungibile altrimenti».

... _OMISSIS_ ...giurisprudenza, in materia di un ordine di cessazione delle interferenze, ha invero ritenuto che «non abbisogna di specifica motivazione «l’ordine di interrompere le trasmissioni su una frequenza riservata a un servizio diverso dalle radiodiffusioni, in quanto detto ordine è meramente attuativo della disposizione con cui si destinano le bande di frequenza delle diverse utilizzazioni e non scaturisce invece da un nuovo apprezzamento dell’interesse pubblico. … L’ordine di interrompere le trasmissioni è l’immediato e diretto con corollario del potere di intervenire in via amministrativa nei confronti dei trasgressori al divieto di arrecare disturbi o causare interferenze alle telecomunicazioni».

Per vero, il «potere di adottare il provvedimento che ordina la cessazione delle interferenze ai ripetitori radiotelevisivi è legittimamente esercitato dall’organo locale del Ministero delle Poste e delle Te... _OMISSIS_ ... (adesso gli Ispettorati Territoriali del Ministero dello Sviluppo Economico, N.d.A.), non sussistendo alcuna competenza riservata all’organo centrale del predetto Ministero». Inoltre, «in tema di interferenze tra impianti per la radiodiffusione, alle rilevazioni compiute da una parte non può essere attribuito valore probante qualora i tecnici ministeriali non siano stati messi in condizione di conoscere le caratteristiche dell’impianto che si assume interferente e, quindi, di verificare i rapporti intercorrenti tra il segnale che si ritiene interferito e il segnale che si ritiene interferente», con ciò confermando (quantomeno) l’esigenza di una verificazione ovvero di una consulenza tecnica in sede di controversia al fine di favorire il giudice nella sua decisione.

In materia di giurisdizione, si è rilevato che «la controversia avente ad oggetto l’accertamento ad esercitare la radiodiffusione sonora senza su... _OMISSIS_ ...ze da altro soggetto privato e diretta ad ottenere il risarcimento del danno da illecita attività è devoluta alla cognizione del giudice ordinario poiché non si verte in tema di pubblici servizi bensì di attività commerciali svolte da imprese private in regime di concorrenza». Ne discende, a contrariis, che sussiste la giurisdizione amministrativa se si controverte in materia di interferenze con impianti pubblici.


3. L’ordine di disattivazione di un impianto di radio o telediffusione.

Merita un cenno a parte l’ordine di disattivazione di un impianto di telecomunicazioni. È noto, infatti, che siffatti impianti possono provocare delle serie minacce alla salute pubblica o all’ambiente, anche in virtù di quanto disposto dall’art. 32 Cost., che vede il diritto alla salute parimenti come un diritto individuale e un interesse pubblico.

In prima battuta, in materia di garanzie partecipative... _OMISSIS_ ...uo;l’ordine di disattivazione di un impianto di radiodiffusione deve essere preceduto da una comunicazione di avvio del procedimento che contenga, seppur per sommi capi, l’indicazione di tutte le ragioni che l’Amministrazione intende addurre a sostegno del provvedimento che vuole adottare, al fine di garantire un adeguato contraddittorio con il destinatario»; inoltre, si ritiene che «l’ordine di disattivazione dell’impianto è un provvedimento tipicamente cautelare, naturalmente caratterizzato dal tratto dell’urgenza, che non a caso non incide sulla sottostante concessione: non è, pertanto, necessaria la comunicazione d’avvio del procedimento, specie nei casi in cui il destinatario abbia avuto aliunde conoscenza del procedimento».

Ed invero, «della proposizione dell’istanza relativa alla installazione di una stazione radio base per la telefonia mobile deve essere data notizia alla... _OMISSIS_ ...cale, mediante formalità diverse dalla mera sua acquisizione e visibilità interna presso gli uffici comunali, quale l’affissione all’albo pretorio». In tali casi, pertanto, appare ultronea la comunicazione di avvio del procedimento, posto che – ove sia data adeguata pubblicità al procedimento di disattivazione dell’impianto – il destinatario ne viene sicuramente a conoscenza.

Sempre in materia di garanzie partecipative, la giurisprudenza ha sottolineato come sia necessario dare adeguata pubblicità «ad una istanza per la costruzione di un impianto radioelettrico, come previsto dall’art. 87, comma 4 del D.lgs. n. 259/2003 (a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. n. 207/2021, art. 44 comma 5, N.d.A.)». Inoltre, nella medesima pronuncia il T.A.R. Campania ha riconosciuto il periculum in mora insito nell’esposizione dei soggetti privati alle onde elettromagnetiche di un’antenna a banda ... _OMISSIS_ ...
Come peraltro già visto in tema di ordine di cessazione delle interferenze, anche nei casi di disattivazione degli impianti la competenza «spetta ai dirigenti degli Ispettorati Territoriali», ovverosia agli organi periferici del Ministero dello Sviluppo Economico. Inoltre, sempre in ordine alla preminenza del pubblico interesse e della pubblica concessionaria, si ritiene che «il provvedimento di disattivazione degli impianti di radiodiffusione sonora che creano interferenze ai ripetitori RAI possono essere adottati anche dagli organi periferici del Ministero delle Telecomunicazioni».

In ordine alla motivazione dell’ordine di disattivazione dell’impianto, la giurisprudenza da sempre ritiene che «il provvedimento di disattivazione dell’impianto è sufficientemente motivato per effetto della semplice constatazione dell’inottemperanza all’ordine di cessazione delle interferenze». Possiamo... _OMISSIS_ ...tuare un parallelismo con quanto previsto in tema di abusi edilizi: ed invero, la mancata ottemperanza all’ordine di demolizione (id est, l’ordine di rimessione in pristino ex art. 31 del d.P.R. n. 380/2001) comporta l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale del sedime, ai sensi del medesimo art. 31. Trattasi pertanto di un rapporto causa – effetto: la mancata ottemperanza ad un ordine precedente comporta necessariamente l’adozione di un provvedimento sanzionatorio successivo.

Per vero, la disattivazione dell’impianto consegue ad una inottemperanza all’ordine di cessazione delle interferenze anche (e, a parere di chi scrive, soprattutto) quando si tratti di preservare il diritto alla salute: come è stato affermato dal T.A.R. Campania in una pronuncia citata supra, entrambi i provvedimenti possono trovare giustificazione nel pericolo per la salute pubblica, in stringente applicazione dei principi di cui al com... _OMISSIS_ ... degli artt. 2 e 32 Cost.

Peraltro, si potrà procedere alla disattivazione di un impianto ogniqualvolta si accerti il superamento dei limiti di esposizione ad un campo elettromagnetico, in suprema salvaguardia del diritto alla salute ed in applicazione delle normative comunitarie e nazionali.

Bisogna infine ancora sottolineare come «il potere di disattivazione dell’impianto di radiodiffusione sonora non va confuso con quello di revoca della concessione, perché la disattivazione è prevista al fine di eliminare interferenze, disturbi e modifiche tecniche sostanziali, mentre il potere di revoca trova il suo fondamento nei consueti presupposti di riesame di opportunità del...