Le fonti normative in materia di concessioni radiotelevisive e telefoniche

Prima fonte in argomento di concessioni radiotelevisive e telefoniche è senz’altro il Codice delle Comunicazioni Elettroniche (d’ora in avanti «codice»), vale a dire il D.lgs. n. 259/2003, in cui finalmente convergono in un unico quadro normativo le disposizioni riguardanti il settore delle telecomunicazioni, dei media e delle tecnologie dell’informazione, armonizzando tutte le reti di trasmissione ed i servizi correlati. Sono poi state apportate delle modifiche al Codice con il D.lgs. n. 70/2012, con il quale l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2009/140/CE, che ha a sua volta modificato alcune Direttive già emanate dal Parlamento europeo nella materia che a noi interessa.

A tal proposito, si riportano i considerando 3) e 4) per meglio agevolare la comprensione della portata e dell’innovazione della predetta Direttiva: «3) È opportuno … riformare il quadro normativo dell’Unione europea pe... _OMISSIS_ ...ervizi di comunicazione elettronica al fine di completare il mercato interno delle comunicazioni elettroniche rafforzando il meccanismo comunitario che disciplina gli operatori con significativo potere di mercato nei principali mercati. … La riforma comporta inoltre la definizione di una strategia efficiente e coordinata per la gestione dello spettro radio al fine di conseguire uno spazio unico europeo dell’informazione, nonché il rafforzamento delle disposizioni concernenti gli utenti disabili al fine di costruire una società dell’informazione per tutti. 4) Riconoscendo che Internet è essenziale per l’istruzione e l’esercizio pratico della libertà di espressione e l’accesso all’informazione, qualsiasi restrizione imposta all’esercizio di tali diritti fondamentali dovrebbe essere conforme alla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Per quanto riguarda tali temi, la... _OMISSIS_ ...vrebbe avviare un’ampia consultazione pubblica».

Ciò naturalmente fa trasparire le esigenze di libera circolazione degli operatori economici sul mercato europeo, in modo da consentire agli operatori di ogni Stato membro di poter partecipare alle procedure di affidamento delle bande e delle frequenze radiotelevisive sull’intero suolo europeo, anche in un’ottica di ampia applicazione dei principi espressi dall’art. 49 T.F.U.E.

Merita altresì un cenno il D.lgs. n. 177/2015 che, tra le altre, definiva il «servizio pubblico generale radiotelevisivo» quale «il pubblico servizio esercitato su concessione nel settore radiotelevisivo mediante la complessiva programmazione, anche non informativa, della società concessionaria, secondo le modalità e nei limiti indicati dal presente testo unico e dalle altre norme di riferimento» e l’operatore di rete «il soggetto titolare del dirit... _OMISSIS_ ...ione, esercizio e fornitura di una rete di comunicazione elettronica su frequenze terrestri in tecnica digitale, via cavo o via satellite, e di impianti di messa in onda, multiplazione, distribuzione e diffusione delle risorse frequenziali che consentono la trasmissione dei programmi agli utenti». All’art. 5 si prevedeva una serie di principi generali per la salvaguardia del pluralismo e della tutela della concorrenza, anche con specifiche finalità non discriminatorie, nell’ambito dei media radiotelevisivi. Tale provvedimento è stato oggetto di numerosi interventi da parte del legislatore attraverso le c.d. novelle, tra le quali merita senz’altro un cenno quella introdotta attraverso il D.L. n. 59/2008.

Orbene, ancora una volta, dunque, assistiamo alla trasmigrazione dei principi eurounitari all’interno di un Testo Unico italiano. E ciò è ancor più palese se si considera la Direttiva 2018/1808/UE e il conseguente decreto legis... _OMISSIS_ ...imento. La predetta Direttiva intende invero modificare una precedente direttiva in un’ottica più vicina all’evoluzione della realtà del mercato dei media televisivi e il governo italiano (a rischio di procedura di infrazione) ha recentemente emanato la bozza di decreto legislativo di recepimento. Tale bozza è stata trasmessa alla sezione Consultiva del Consiglio di Stato per l’emanazione di un parere, che è stato depositato proprio in data 30 settembre 2021.

Ai nostri fini, è interessante riproporre in questa sede uno stralcio del parere predetto, al fine di meglio comprendere la portata della Direttiva e i cambiamenti che andranno ad interessare il T.U.S.M.A.R., salvo poi ritornare sul punto nei capitoli che seguono (e, segnatamente, in materia di concessione e autorizzazione).

Secondo il Consiglio di Stato, la Direttiva 2018/1808/UE, «approvata il 14 novembre 2018, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Uni... _OMISSIS_ ...28 novembre 2018 ed entrata in vigore il 19 dicembre 2018, ha modificato ed aggiornato la Direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri, concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi, con l’obiettivo di creare e garantire il corretto funzionamento di un mercato unico digitale dell’Unione europea per i servizi di media audiovisivi, contribuendo contestualmente alla promozione della diversità culturale e fornendo un adeguato livello di protezione dei consumatori, dei minori e delle persone con disabilità». Non solo: tenendo in giusta considerazione il particolare momento storico che stiamo vivendo, secondo la sezione Consultiva «il Ministero proponente (id est, il Ministero per lo Sviluppo Economico, N.d.A.) riferisce che l’obiettivo che il Governo intende raggiungere è quello di una sistemazione organica della materia, attraverso un provved... _OMISSIS_ ...ivo che adegui le disposizioni e le definizioni all’evoluzione tecnologica e di mercato, in un quadro complessivo che ha pesantemente risentito della pandemia in atto, dalla quale è nata l’esigenza di approfondite riflessioni sugli effetti economici e sociali della crisi sanitaria sul mercato audiovisivo, in termini di aumento di richiesta e di diversificazione della domanda, e sulle possibili misure di policy e regolamentari, utili ad assicurare la tutela di valori fondamentali, come la democrazia, il pluralismo, la correttezza dell’informazione, il contrasto all’istigazione all’odio e alla violenza ed alla pubblica provocazione ai reati di terrorismo, la tutela della dignità umana e dei minori anche rispetto al gioco d’azzardo online ed alla diffusione sulle piattaforme digitali di video prodotti da operatori economici e da privati, la promozione della diversità culturale, l’accessibilità alle piattaforme digitali ed ai servizi... _OMISSIS_ ...persone con disabilità». In altre parole, si tratterebbe di un intervento dalla portata del tutto innovativa, che andrebbe di fatto a riscrivere le disposizioni dell’intero T.U.S.M.A.R., se non fosse che «l’apparato di attuazione della normativa in esame è rimesso, pressoché integralmente, a regolamenti dell’A.G.Com. Ciò sembra corrispondere a una tendenza ormai consolidata nell’ordinamento italiano, in particolare per i servizi regolati come nel settore in esame, e risulta coerente anche con le prescrizioni rinvenibili in proposito nel diritto dell’Unione europea. Nondimeno, il suddetto fenomeno dovrebbe suggerire la necessità di presidiare anche quella produzione normativa di livello secondario con i mezzi propri dell’ordinamento. Quei regolamenti, infatti, sono destinati a disciplinare fattispecie che incidono direttamente su posizioni soggettive e sovente daranno consistenza normativa a proposizioni che nella direttiva ... _OMISSIS_ ...ecreto legislativo riservano margini cospicui di adattamento e d’interpretazione, rimettendo di fatto l’effettivo rispetto della delega a tale livello di regolazione. Pertanto, anche sulla scorta di un precedente importante – quello del nuovo Codice dei contratti pubblici del 2016, che rimetteva molte determinazioni attuative a Linee-guida dell’A.N.A.C., la quale, in spirito di leale collaborazione istituzionale e nell’interesse generale dell’ordinamento giuridico, decise di richiedere sempre il parere del Consiglio di Stato su tali linee guida – anche in questo, come in altri casi analoghi, potrebbe rivelarsi opportuna una prassi dello stesso tenore da parte di A.G.Com. prima dell’adozione dei regolamenti in questione. Una soluzione siffatta, inoltre, risulta coerente con l’orientamento sempre più spiccato della funzione consultiva del Consiglio di Stato come una funzione rivolta non solo al Governo, ma allo Stato co... _OMISSIS_ ...i, infatti, sono stati già i casi di richieste di parere al Consiglio di Stato provenienti da assemblee regionali, organi costituzionali e, appunto, autorità amministrative indipendenti. Il Consiglio di Stato, invero, è il solo consesso indipendente, formato esclusivamente da magistrati, cui siano rimesse valutazioni preventive nel processo di decisione che approda a nuove norme e in tale funzione è d’ausilio alla prevenzione di possibili vizi di legittimità come alla ricerca delle migliori pratiche nelle valutazioni prognostiche sull’applicazione delle norme e sulla tecnica di redazione delle disposizioni, allo scopo di garantire univocità e chiarezza». In altre parole, sebbene il riordino dell’intera materia (lungi dall’essere appannaggio del legislatore) sia rimessa a regolamenti di un’Autorità amministrativa indipendente quale l’A.G.Com., il Consiglio di Stato, attraverso il parere in commento, auspica che l’A.G.Com. vo... _OMISSIS_ ...e i giudici amministrativi nella loro funzione consultiva prima di procedere all’emanazione dei regolamenti attuativi della materia.

Per vero, durante la stesura della presente monografia sono entrati in vigore due decreti legislativi: il D.lgs. n. 207/2021, che recepisce la direttiva n. 2018/1972, introduttiva del c.d. Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, in un’ottica di armonizzazione delle varie discipline all’interno degli Stati membri, che interviene – modificando, anche la numerazione – sugli articoli del Codice delle comunicazioni elettroniche e il D.lgs. n. 208/2021, di recepimento proprio della Direttiva n. 2018/1808, di cui abbiamo ampiamente parlato nel corso del presente paragrafo attraverso le parole della Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, che ha formalmente abrogato il D.lgs. n. 177/2005.

Infine, non da ultimo, meritano un doveroso cenno le pronunce giur... _OMISSIS_ ...tanto amministrative quanto ordinarie, di merito e di legittimità, che – sebbene in un ordinamento di civil law quale è il nostro – costituiscono pur sempre un caposaldo per un’analisi puntuale di qualsivoglia materia.