La trasmissibilità della concessione cimiteriale «inter vivos» o «mortis causa»

Veniamo ad affrontare una annosa questione in ordine alla eventuale trasmissibilità della concessione cimiteriale, in termini di cessione della stessa a soggetti terzi rispetto al titolare del diritto.

Affronteremo invero le problematiche e le definizioni relative al c.d. ius sepulchri nel prossimo capitolo, ma – per dovere di completezza narrativa – iniziamo qui ad affermare – in modo del tutto sbrigativo e rimandando il doveroso approfondimento al capitolo che segue – che il diritto al sepolcro nasce dalla concessione cimiteriale e si compone di diverse fattispecie, fra le quali spiccano il sepolcro gentilizio, il sepolcro ereditario e il diritto secondario sul manufatto. Mentre il sepolcro gentilizio non può essere liberamente ceduto a terzi soggetti in quanto appartenente iure sanguinis ai componenti della famiglia del fondatore, non così il c.d. diritto al sepolcro ereditario, che si comporta alla stregua di un normale d... _OMISSIS_ ...gue pertanto le normali vicissitudini in ordine alla eventuale trasmissibilità per atto tra vivi o mortis causa.

La prima normativa sulle concessioni cimiteriali (Regio Decreto 25/7/1892 n. 448) nulla stabiliva circa la trasmissibilità della concessione e del suo utilizzo: non era dunque possibile un trasferimento del c.d. ius sepulchri né con un atto mortis causa né inter vivos.

Successivamente, con la peculiare disposizione di cui all’art. 71, il Regio Decreto 21/12/1942 n. 1880 prevedeva che il diritto di uso delle sepolture private fosse riservato alla persona del concessionario e a quelle della propria famiglia ovvero alle persone regolarmente iscritte all’ente concessionario. Tale diritto invero poteva essere ceduto o trasmesso, sia interamente che parzialmente, sia inter vivos che per atto mortis causa, salvo che «la cedibilità o la trasmissibilità, in tutto o in parte, non sia incompatibile con il carattere del sepo... _OMISSIS_ ... diritto civile, e sempre che i regolamenti comunali ed i singoli atti di concessione non dispongano altrimenti … ove sussistano ragioni di pubblico interesse, il Comune può non riconoscere come nuovo concessionario l’avente causa del titolare della concessione. A tal fine gli interessati devono preventivamente notificare ogni atto di cessione o trasmissione al comune, il quale, entro il termine perentorio di un mese, potrà dichiarare il proprio voto alla cessione o alla trasmissione».

In altre parole, il diritto all’uso della concessione cimiteriale ben poteva essere trasferito come qualsiasi diritto, ma poteva incontrare il limite imposto sia dall’atto di concessione originario sia dal regolamento comunale. Superato tale limite, e quindi ben potendo essere ceduto a terzi, il comune poteva in ogni caso impedire il trasferimento del diritto per ragioni di pubblico interesse.

Successivamente, ai sensi del d.P.... _OMISSIS_ .... 803, si perde sia la perpetuità della concessione cimiteriale, sia la possibilità di cessione e/o trasferimento del diritto a terzi. In particolare, l’art. 94 prevedeva testualmente che «Il diritto di uso delle sepolture private è riservato alla persona del concessionario ed a quelle della propria famiglia ovvero alle persone regolarmente iscritte all’ente concessionario, fino a completamento della capienza del sepolcro». Tra i familiari vanno annoverati il coniuge non divorziato, gli ascendenti e i discendenti in linea retta, i generi e le nuore.

In altre parole, sin dal 1975 non è più contemplata la trasmissibilità del diritto di sepolcro.

La normativa attualmente in vigore, prevista dal d.P.R. 10/9/1990 n. 285, sulla scorta di quanto previsto dal d.P.R. del 1975, non contempla più la trasmissibilità della concessione cimiteriale, né per atto inter vivos né per atto mortis causa.

Curiosa è pertan... _OMISSIS_ ...uzione della possibilità di cessione a terzi della concessione cimiteriale: non prevista nel primo Regio Decreto del 1892, stante la figura della famiglia patriarcale, con la trasmissione dei diritti successori solo al coniuge e ai figli legittimi, fino all’attuale regolamento della polizia mortuaria, che consente la tumulazione dei conviventi nelle c.d. tombe di famiglia, ma senza consentirne la cedibilità a terzi estranei. Un’evoluzione della normativa che rispecchia – come sempre – un’evoluzione dei tempi e dei modi di sentire.

Ad ogni buon conto, in termini più generali sulla possibilità di cessione a terzi della concessione cimiteriale si è espressa la giurisprudenza amministrativa. Recentemente, infatti, il Consiglio di Stato ha ribadito che «la cessione di un diritto al sepolcro, inteso tanto come diritto primario di sepolcro quanto come diritto sul manufatto, va configurata come voltura della relativa concessione... _OMISSIS_ ...toposta al requisito di efficacia della autorizzazione del concedente, ovvero del Comune». Da ciò discende che «la cessione di un diritto di sepoltura privata, anche qualora consentita, non si può configurare come una semplice alienazione da privato a privato, ma richiede l’intervento dell’autorità concedente», in quanto «i diritti afferenti al sepolcro, in primis il diritto d’uso, non sono diritti disponibili e trasferibili per atto tra vivi (o mortis causa) senza il preventivo assenso dell’Amministrazione concedente».

In altre parole, pertanto, non è in astratto assolutamente vietato procedere ad una cessione del diritto al sepolcro – inteso sia come diritto primario al sepolcro sia come diritto secondario sul manufatto – ma occorre sempre l’autorizzazione dell’Amministrazione concedente (il Comune). In assenza della predetta autorizzazione la cessione sarà pertanto illegittima... _OMISSIS_ ... A ben vedere, a parere di chi scrive, quanto abbiamo finora affermato è perfettamente in linea con la definizione di concessione: non si tratta infatti di un normale contratto di diritto privato, bensì di un «quid pluris», che sfocia nell’attribuzione ad un soggetto privato della facoltà di utilizzo di un bene di proprietà demaniale. A contrariis, la possibilità di una cessione del diritto al sepolcro ad libitum si porrebbe in contrasto con l’essenza stessa del rapporto concessorio.

Pertanto, ove un regolamento comunale di polizia mortuaria vieti espressamente la cessione diretta fra privati di un manufatto funerario, tale divieto sarebbe perfettamente in linea con la volontà del legislatore, in quanto una siffatta disposizione comunale sarebbe «semplicemente riproduttivo di una norma che è già nella legge (artt. 823 e 824 c.c.), e quindi non assume alcuna efficacia retroattiva».

Interessante è un... _OMISSIS_ ... T.A.R. Sicilia, che prende le mosse da un ricorso presentato da un soggetto contro il provvedimento di decadenza dalla concessione cimiteriale in quanto il familiare, decuius, aveva consentito numerose tumulazioni di soggetti estranei al nucleo familiare nel sepolcro costruito nel cimitero di Palermo, in palese violazione dell’atto di concessione originario, oltreché del regolamento comunale. Il ricorrente osservava che l’atto di concessione prevedeva sì il divieto di tumulazione di soggetti estranei alla famiglia, ma solo per i primi cinque anni dalla data della stipula della concessione.

Si badi che la concessione veniva stipulata nel dicembre 1975, quando già era in vigore il d.P.R. n. 803/1975 che – come abbiamo visto – non prevedeva più la trasmissibilità e/o cedibilità del c.d. ius sepulchri. La difesa del Comune di Palermo si basa infatti proprio sull’art. 94 del d.P.R. n. 803/1975, in cui si afferma che il dir... _OMISSIS_ ...le sepolture private è riservato alla persona del concessionario e alla di lui famiglia, fino al completamento della capienza del sepolcro.

Peraltro, come correttamente osserva il T.A.R. Sicilia, anche l’art. 90 del d.P.R. n. 285/1990 corrobora la tesi del Comune, prevedendo che «il Comune può concedere a privati e ad enti l’uso di aree per la costruzione di sepolture a sistema di tumulazione individuale, per famiglie e collettività». I Giudici di primo grado sottolineano altresì che «in funzione della destinazione familiare impressa alle sepolture gentilizie, giusta espressa previsione, contenuta rispettivamente negli atti concessori, nei regolamenti locali e nei regolamenti nazionali di Polizia Mortuaria, è assolutamente vietato al concessionario di una sepoltura gentilizia adibire sistematicamente le sepolture alla tumulazione di soggetti estranei alla famiglia, tranne casi eccezionalmente autorizzati». In alt... _OMISSIS_ ...ora sia palese in quanto espressamente previsto il carattere gentilizio del sepolcro, il concessionario non potrà in alcun modo consentire sistematicamente la tumulazione di soggetti estranei alla propria famiglia, come peraltro fece nel caso di specie il parente del ricorrente, salvo casi eccezionali che devono essere espressamente contemplati e autorizzati.

In questo quadro si inserisce altresì il regolamento del Comune di Palermo, che ha ricalcato la normativa nazionale, prevedendo l’uso esclusivo delle sepolture private in capo al concessionario e ai propri familiari.

Fa poi parte della normativa propria di ogni concessione quanto afferma successivamente il T.A.R. Sicilia: essendo il cimitero annoverato tra i beni del demanio pubblico, non possono essere predisposti atti amministrativi dispositivi a carico dello stesso: in altre parole, qualora sia consentita la concessione di un’area del cimitero pubblico, non è possi... _OMISSIS_ ...une revocare la predetta concessione se tutti i presupposti della stessa sono stati verificati. A contrariis, qualora emerga la mancanza di alcuna delle condizioni, il Comune concessionario ben potrà disporre la revoca dalla concessione.

E, a ben vedere, è proprio ciò che accade nel caso di specie. È da ritenersi pienamente legittimo il provvedimento con cui il Comune di Palermo ha disposto la revoca della concessione cimiteriale in favore del ricorrente, in quanto il concessionario ha illegittimamente utilizzato il sepolcro, dal momento che «non poteva ritenersi esente dall’applicazione della sopravvenuta normativa regolamentare in ordine al divieto di consentire, anche dopo i primi cinque anni dalla stipula della concessione, la tumulazione di estranei nel sepolcro familiare».

Il provvedimento dichiarativo della decadenza di una concessione su un bene demaniale, come chiarito dalla più ampia Giurisprudenza, ha natura sanz... _OMISSIS_ ...dash; nel caso di specie – è stato correttamente preceduto dalla puntuale contestazione degli inadempimenti accertati, per consentire al concessionario inadempiente una più puntuale difesa.

Traendo le dovute conclusioni, il caso di specie si pone in un solco ben definito sia dalla giurisprudenza sia – soprattutto – dalla normativa attualmente in vigore: il c.d. ius sepulchri, che si presume di carattere gentilizio se non espressamente previsto il contrario, è caratterizzato da intrasmissibilità e incedibilità a terzi estranei alla famiglia del concessionario. Qualora tale caratteristica fondamentale del sepolcro gentilizio non venga rispettata dal concessionario, il Comune ben può adottare un provvedimento sanzionatorio di revoca della concessione.

Per concludere, anche la giurisprudenza ordinaria di merito ha avuto modo di pronunciarsi sul punto, affermando che «l’aspetto patrimoniale derivante dalla cessione d... _OMISSIS_ ...hri è sottratto all’autonomia privata: infatti, si ritiene che l’atto notarile di trasferimento tra privati di una cappella funeraria rientra tra gli atti che il notaio non può ricevere (ex art. 28 L. 16 febbraio 1913, n. 89 – Ordinamento del notariato e degli archivi notarili), in quanto contrario alla legge e/o all’ordine pubblico».

Secondo alcuni, peraltro, il divieto di cessione fra privati dei diritti afferenti alla concessione cimiteriale (sub specie di manufatto funerario o cappella privata) deriva dal fatto che siffatti beni sarebbero extra commercium, non cedibili né acquistabili.

Pertanto, la cessione tra privati – mediante qualsivoglia trasferimento, inter vivos o mortis causa – del diritto derivante da una concessione cimiteriale non potrà avere luogo se non con l’autorizzazione dell’amministrazione concedente, che può essere rilasciata soltanto previa istanza del soggetto int... _OMISSIS_ ...so contrario, la cessione sarà del tutto nulla in quanto contraria alla legge e/o all’ordine pubblico.