Il primo condono edilizio: la legge n. 47/1985

Il primo condono edilizio: la legge n. 47/1985.

Occorre immediatamente effettuare una precisazione: la legge n. 47/1985 è senz'altro la più completa in materia di sanatoria, ma "confonde" - utilizzandole come sinonimi - la situazione di sanatoria e la situazione di condono, che è da considerarsi in rapporto di genus a species.

Fatta questa doverosa (per me) precisazione, possiamo addentrarci nelle previsioni legislative.
In primo luogo, abbiamo già accennato all'art. 13 che prevedeva l'accertamento di conformità: ce ne occuperemo più diffusamente nel capitolo ad esso dedicato.

La materia che a noi interessa è invero disciplinata dagli artt. 31 e seguenti.

È proprio l'art. 31 ad esplicare quali sono le opere condonabili: si tratta delle opere ultimate entro la data del 1° ottobre 1983 ed eseguite "a) senza licenza o concessione edilizia o autorizzazione a costruire prescritte da norme d... _OMISSIS_ ...golamento, ovvero in difformità dalle stesse; b) in base a licenza o concessione edilizia o autorizzazione annullata, decaduta o comunque divenuta inefficace, ovvero nei cui confronti sia in corso procedimento di annullamento o di declaratoria di decadenza in sede giudiziaria o amministrativa".

Si rileva innanzitutto l'assenza di qualsivoglia riferimento alla conformità alla disciplina urbanistica ed edilizia, come invece postulato dal legislatore per l'accertamento di conformità.
Sul criterio dell'individuazione delle opere condonabili, occorre guardare al combinato disposto dell'art. 31 in commento e dell'art. 43, ultimo comma.

In primo luogo, si rileva che lo stesso art. 31 afferma che per "opere ultimate" si intendono "gli edifici nei quali sia stato eseguito il rustico e completata la copertura, ovvero, quanto alle opere interne agli edifici già esistenti e a quelle non destinate alla residenza, quando ess... _OMISSIS_ ...ompletate funzionalmente".

La nozione di ultimazione deve peraltro intendersi riferita ad una costruzione, completa nelle sue strutture essenziali, che la individuano sotto il profilo tecnico, edilizio ed urbanistico, anche se la stessa non è funzionalmente idonea ad essere abitata, a differenza di quanto stabiliva la legge n. 10/1977.

L'art. 43, invece, afferma la condonabilità delle opere "non ultimate per effetto di provvedimenti amministrativi o giurisdizionali limitatamente alle strutture realizzate e ai lavori che siano strettamente necessari alla loro funzionalità. Il tempo di commissione dell'abuso e di riferimento per la determinazione dell'oblazione sarà individuato nella data del primo provvedimento amministrativo o giurisdizionale". Il provvedimento amministrativo o giurisdizionale che abbia comportato l'interruzione dell'attività edificatoria, data la generica disposizione della legge, può essere qualunque provved... _OMISSIS_ ...ro conservativo, ordinanza di sospensione, diffida a demolire, provvedimenti del giudice) proveniente dall'autorità amministrativa o dagli organi di giurisdizione, emesso per la diretta e specifica repressione dell'abuso. Ciò che rileva è che l'interruzione sia stata effettiva, tale cioè da impedire concretamente al soggetto di procedere nell'esecuzione dei lavori e pervenire così alla ultimazione e che, comunque, prescindendo dalla idoneità giuridica del provvedimento, i lavori siano stati cessati. In altri termini occorre rinvenire un nesso di casualità tra il provvedimento amministrativo e giurisdizionale e l'interruzione dei lavori.

Nulla quaestio sul dies ad quem per l'operatività del condono: le opere devono essere ultimate entro il 1° ottobre 1983. Non così per il dies a quo: l'art. 31, ultimo comma, conferma infatti la condonabilità anche delle opere ultimate anteriormente "al 1° settembre 1967 per le quali era richiesto... _OMISSIS_ ...'articolo 31, primo comma, della legge 17 agosto 1942, n. 1150, e dei regolamenti edilizi comunali, il rilascio della licenza di costruzione, i soggetti di cui ai commi primo e terzo del presente articolo conseguono la concessione in sanatoria previo pagamento, a titolo di oblazione, della somma determinata a norma dell'articolo 34 della presente legge". In altre parole, si consente la sanatoria delle opere costruite anteriormente all'entrata in vigore della Legge urbanistica, purché provviste di licenza edilizia ai sensi della legge n. 1150/1942: in altre parole, restano escluse dalla sanatoria della legge n. 45/1987 solamente quelle opere realizzate anteriormente alla prima Legge urbanistica del 1942, non provviste di licenza edilizia ma non abusive in quanto i regolamenti comunali in allora vigenti non contemplano il rilascio dell'autorizzazione alla realizzazione di opere edilizie.

Per quanto concerne la legittimazione soggettiva a richiedere il c... _OMISSIS_ ...mente il Consiglio di stato ha avuto modo di precisare che "il condono edilizio, al pari del permesso in sanatoria, può essere richiesto da una sfera di soggetti che, seppur non titolari di un diritto reale sul bene, sono legittimati a richiedere la sanatoria, o il condono, in quanto responsabili dell'abuso, o comunque perché si trovano in un determinato rapporto con il bene stesso".

In altre parole, legittimato a chiedere il condono dell'abuso edilizio non è solo il proprietario dell'area, bensì anche il responsabile dell'abuso o in ogni caso un soggetto che abbia un qualsivoglia rapporto (si badi, titolato e non meramente di fatto) con il medesimo bene immobile (si pensi, ad esempio, al concessionario dell'area).

Il T.A.R. Lazio ha invero specificato sul punto che "spetta a chi ha proposto la domanda di condono edilizio produrre il titolo di proprietà del suolo o altro titolo di disponibilità dello stesso, in caso di ... _OMISSIS_ ... demanialità o meno; peraltro non è il Comune, tenuto a licenziare la domanda di condono, che deve assumere l'iniziativa dell'eventuale procedura di delimitazione dei confini del demanio marittimo (ai sensi degli artt. 32 cod. nav e 58 reg. nav. mar.) ma il soggetto interessato".
Fatta questa doverosa premessa sulla tipologia di opere condonabili e sui soggetti legittimati, giova ricordare che la sanatoria ha carattere automatico: una volta che sussistevano le condizioni stabilite dall'art. 31, diventa un atto dovuto e l'autorità preposta al rilascio della concessione edilizia in sanatoria non gode di alcuna discrezionalità.

Esistono però dei limiti a questo condono generalizzato, dettati dagli artt. 32 e 33, che contemplano - rispettivamente - le opere costruite su aree sottoposte a vincolo e le opere non suscettibili di sanatoria.

Partiamo dall'art. 33: non possono essere sanate le opere di cui all'art. 31 (id est, ultimate ent... _OMISSIS_ ...; ottobre 1983), se risultino in contrasto "con i seguenti vincoli, qualora questi comportino inedificabilità e siano stati imposti prima della esecuzione delle opere stesse:
a) vincoli imposti da leggi statali e regionali nonché dagli strumenti urbanistici a tutela di interessi storici, artistici, architettonici, archeologici, paesistici, ambientali, idrogeologici;
b) vincoli imposti da norme statali e regionali a difesa delle coste marine, lacuali e fluviali;
c) vincoli imposti a tutela di interessi della difesa militare e della sicurezza interna;
d) ogni altro vincolo che comporti la inedificabilità delle aree". Sono altresì insanabili le opere realizzate in aree soggette alla tutela di vincoli di interesse storico o artistico che siano incompatibili con la tutela stessa. Corollario di queste previsioni è che "per le opere non suscettibili di sanatoria ai sensi del presente articolo si applicano le sanzioni previs... _OMISSIS_ ...
Possiamo sottolineare come sia duplice la condizione richiesta dall'art. 33: il vincolo imposto dall'autorità preposta deve comportare l'inedificabilità dei luoghi e, in secondo luogo, deve essere precedente rispetto alla realizzazione dell'intervento edilizio.

L'art. 32, invece, non si sofferma sulla anteriorità del vincolo, rilevando nei casi ivi contemplati che il vincolo sia esistente al momento della presentazione della domanda di condono, ma afferma che possono essere sanate - solo previo nullaosta dell'autorità preposta alla tutela del vincolo stesso - le opere edilizie che siano eseguite su aree sottoposte a vincolo. Il Consiglio di Stato ha chiarito che i vincoli di cui all'articolo 32 in commento sono quelli previsti da leggi speciali e quindi tipici, consistenti nella sottoposizione di determinate aree ad una tutela di interessi generali: paesaggistico, idrico, idrogeologico, storico, che si esercita, tra l'altro, con il subordinare l'... _OMISSIS_ ...pere edilizie all'autorizzazione dell'autorità preposta, la quale valuta se l'opera sia in contrasto o meno con l'interesse generale. Nell'impostazione del legislatore, si prevede che l'autorità preposta al vincolo dia il suo parere entro 180 giorni dalla richiesta: in caso di mancanza di nullaosta, il richiedente può impugnare il silenzio-rifiuto. Non è richiesto invece il parere positivo della soprintendenza quando "si tratti di violazioni riguardanti l'altezza, i distacchi, la cubatura o la superficie coperta che non eccedano il 2 per cento delle misure prescritte". Infine, si afferma che il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria estingue anche il reato per la violazione del vincolo.

L'art. 35 della legge n. 47/1985afferma che la richiesta del rilascio del titolo edilizio in sanatoria debba essere presentata entro il termine definito perentorio del 30 novembre 1985, corredata della prova dell'avvenuto versamento della somma a titolo di ... _OMISSIS_ ... stabilito dall'art. 34. Il diniego di sanatoria deve essere notificato al richiedente e il legislatore stabilisce la giurisdizione dei Tribunali Amministrativi Regionali per ciò che concerne le controversie relative all'oblazione.
Al fine di estinguere il reato edilizio è pertanto previsto il versamento di una somma a titolo di oblazione. Si è lungamente dibattuto sulla natura del versamento di tale somma. Infatti, l'estinzione del reato edilizio mediante il versamento di una somma pareva configurarsi come una vera e propria amnistia, avversata dalla Costituzione all'art. 79, che prevede l'adozione di una legge a maggioranza qualificata. Cosa che - naturalmente - non era avvenuta per la legge n. 47/1985. La dottrina e la giurisprudenza, interrogate sulla possibile incostituzionalità della legge in commento, hanno optato per la definizione di condono come "misura di clemenza", che nulla aveva a che vedere con l'amnistia vera e propria, in quanto quest'ul... _OMISSIS_ ...llegata al versamento di un importo monetario e prescindeva da una manifestazione di volontà dell'interessato, laddove l'oblazione era collegata alla presentazione di un'apposita istanza.

Fatta questa doverosa premessa, è l'art. 34 che fa riferimento ad una tabella per il calcolo dell'oblazione "in relazione al tipo di abuso commesso e al tempo in cui l'opera abusiva è stata ultimata".

Come già anticipato, la presentazione della domanda, unita al pagamento della prima rata dell'oblazione, ha l'effetto di sospendere il procedimento penale ed amministrativo in corso contro il soggetto interessato, mentre l'integrale versamento dell'oblazione comporta l'estinzione dei reati contravvenzionali ed i procedimenti di esecuzione delle sanzioni amministrative. In proposito, si sottolinea che forse si sarebbe rilevata più opportuna l'estinzione del reato collegata, anziché al pagamento dell'oblazione, al rilascio della concessione edilizia in... _OMISSIS_ ...modo da consentire ai Comuni di esigere il pagamento anche degli oneri concessori.