Autotutela di DIA e SCIA

PATOLOGIA --> AUTOTUTELA --> TITOLO EDILIZIO --> DIA/SCIA

La procedura semplificata della SCIA edilizia presenta una struttura complessa la quale non si esaurisce con la segnalazione, ma si sviluppa in fasi ulteriori quali, per prima, quella di ordinaria attività di controllo dell'Amministrazione nel termine di trenta giorni (art. 19, comma 6-bis, L. n. 241 del 1990), e la successiva, eventuale, in cui può essere esercitata l'autotutela amministrativa. Le condizioni e le modalità di esercizio dell'intervento della Pubblica Amministrazione in tale seconda fase devono considerarsi il necessario completamento della disciplina di tali titoli abilitativi, poiché la individuazione della loro consistenza e della loro efficacia non può prescindere dalla capacità di resistenza degli stessi titoli rispetto alle verifiche effettuate successivamente alla maturazione del termine di verifica previsto ex lege. Il perno è costituito da un istituto avente portata ... _OMISSIS_ ...us l'autotutela, il quale si innesta sul delicato rapporto fra il potere amministrativo (riesercizio), da un lato, e la tutela dell'affidamento del privato, dall'altro, con necessario bilanciamento dei contrapposti interessi coinvolti.

Affinché il potere di intervento “tardivo” sulla D.I.A. possa dirsi legittimamente esercitato, è indispensabile che, ai sensi dell'art. 21 nonies l. n. 241 del 1990, l'autorità amministrativa invii all'interessato la comunicazione di avvio del procedimento, che l'atto di autotutela intervenga tempestivamente e che in esso si dia conto delle prevalenti ragioni di interesse pubblico concrete e attuali, diverse da quelle al mero ripristino della legalità violata, che depongono per la sua adozione, tenendo in considerazione gli interessi dei destinatari e dei controinteressati.

L'annullamento del provvedimento formatosi sulla D.I.A. edilizia, oltre a dover essere preceduto dall'avviso di avvio del proc... _OMISSIS_ ...compagnato dal rispetto di tutte le forme sostanziali e procedimentali previste per gli atti in autotutela, ivi compresa la necessità di un tempo ragionevole per porre in essere il provvedimento di secondo grado (ora normativamente indicato in diciotto mesi) e la comparazione dell'interesse pubblico con l'aspettativa del privato, consolidata dal decorso del tempo e dalla consapevolezza dell'intervenuto assenso tacito nei termini di legge: in difetto di tali presupposti, l'attività dichiarata può legittimamente proseguire.

Deve considerarsi illegittima l'adozione, da parte di un’amministrazione comunale, di un provvedimento repressivo-inibitorio della d.i.a. (già consolidatasi) oltre il termine perentorio di trenta giorni dalla presentazione della medesima d.i.a. e senza le garanzie e i presupposti previsti dall'ordinamento per l'esercizio del potere di annullamento d'ufficio.

L’annullamento del provvedimento formatosi sulla d.i.a... _OMISSIS_ ...re a dover essere preceduto dall'avviso di avvio del procedimento al fine di garantire l’effettiva partecipazione al procedimento del soggetto passivo titolare della posizione giuridica attiva incisa, va accompagnato dal rispetto di tutte le forme sostanziali e procedimentali previste per gli atti in autotutela, ivi compresa la necessità di un tempo ragionevole per porre in essere il provvedimento di secondo grado (ora normatizzato in diciotto mesi) e la comparazione dell'interesse pubblico con l'aspettativa del privato, consolidata dal decorso del tempo e dalla consapevolezza dell'intervenuto assenso tacito nei termini di legge: in difetto dei presupposti per l'esercizio dell'autotutela, l'attività dichiarata può legittimamente proseguire.

In materia di edilizia - e quindi anche in relazione alla d.i.a., figura ormai centrale dell'edilizia quale strumento di semplificazione -, il potere di autotutela deve essere esercitato dall'Amministrazione compe... _OMISSIS_ ...termine ragionevole e supportato dall'esternazione di un interesse pubblico, attuale e concreto, alla rimozione del titolo edilizio tanto più quando il privato, in ragione del tempo trascorso, ha riposto, con la realizzazione del progetto, un ragionevole affidamento sulla regolarità dell'autorizzazione edilizia.

Anche una volta decorso il termine per l’inibizione dell’esecuzione delle opere oggetto di DIA, l'Amministrazione conserva il potere di verificare se l’intervento edilizio possa effettivamente essere realizzato sulla base della denuncia di inizio attività e può esercitare i poteri di vigilanza e sanzionatori previsti dall'ordinamento. Scaduto il suddetto termine, tale potere residuale di autotutela è da intendere come potere sui generis, che si differenzia dalla consueta autotutela decisoria perché non implica un'attività di secondo grado insistente su un precedente provvedimento amministrativo.

È illegittimo l... _OMISSIS_ ...uo;ufficio della d.i.a. qualora siano trascorsi due anni dalla presentazione, poiché il d. l. 12 settembre 2014 n. 133, conv., con modif., dalla l. 11 novembre 2014 n. 164, ha introdotto uno sbarramento temporale all’esercizio del potere di autotutela, rappresentato da diciotto mesi dal momento dell’adozione dei provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici.

È illegittimo il provvedimento in autotutela della s.c.i.a., privo di un’analitica confutazione delle osservazioni presentate dal segnalante e motivato senza la comparazione degli interessi coinvolti e senza l’adeguata esposizione delle ragioni di pubblico interesse, specifico e concreto, non essendo sufficiente, in caso di annullamento di un titolo edilizio, il generico interesse della collettività al rispetto della disciplina urbanistica nonché al ripristino dello stato dei luoghi.

A fronte di una DIA pacificamente perfezionatasi, ... _OMISSIS_ ...uò limitarsi a rilevare la violazione della normativa vigente (nella specie, delle prescrizioni imposte dal Genio Civile strumentali alla validità del nulla osta e della connessa concessione edilizia, richiesta dal costruttore dell’edificio), senza indicare le attuali e concrete ragioni di interesse pubblico che lo inducono a porre in essere i provvedimenti ripristinatori, nonostante il potere di autotutela sia stato esercitato a distanza di anni (nella specie, prima cinque e poi sette) dal momento di presentazione della DIA.

La sussistenza dell’autorizzazione comunale all'occupazione di una parte della strada (nella specie mediante installazione di paletti con catene e fioriere) impone un più intenso onere motivazionale, in sede di provvedimenti ripristinarori e di autotutela, in ordine alla permanenza, all’attualità, dei presupposti legali della rimozione della struttura recante occupazione asseritamente abusiva.

Non può ... _OMISSIS_ ...cuna violazione dei principi in tema di autotutela di cui all’art. 21 nonies della legge n. 241/1990 allorquando una SCIA sia stata presentata al di fuori dei meccanismi di operatività della stessa e la determinazione del Comune si sia posta come atto dovuto in ragione della riscontrata mancanza dei requisiti

In materia di SCIA, l’autotutela amministrativa si connota in modo peculiare perché: 1) essa non incide su un precedente provvedimento amministrativo e dunque si caratterizza per essere un atto di ‘primo grado’ che deve, però, possedere i requisiti legittimanti l’atto di ‘secondo grado’; 2) l’Amministrazione, a fronte di una denuncia da parte del terzo, ha l’obbligo di procedere all’accertamento dei requisiti che potrebbero giustificare un suo intervento repressivo e ciò diversamente da quanto accade in presenza di un ‘normale’ potere di autotutela che si connota per la sussistenz... _OMISSIS_ ...zionalità che attiene non solo al contenuto dell’atto ma anche all’an del procedere.

E' vero che il decorso del termine di trenta giorni previsto per l’esercizio del potere inibitorio non fa venir meno il potere dell’Amministrazione di intervenire per la repressione dell’abuso e che gli uffici comunali possono adottare, in luogo dell’atto inibitorio, un provvedimento di annullamento degli effetti della D.I.A.: in qualsiasi modo tale provvedimento sia denominato, il suo risultato è la cancellazione del titolo legale formatosi nel frattempo. In quest’ultimo caso, tuttavia, la pubblica amministrazione esercita il potere di autotutela ai sensi dell’art. 21 nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241, sì che vi si deve provvedere secondo le previste forme e modalità.

I principi elaborati dalla decisione dell’Adunanza plenaria 17 ottobre 2017, n. 8, con riguardo al corretto esercizio da par... _OMISSIS_ ...el potere di cui all’art. 21 novies l. 241/1990 sono applicabili anche all'esercizio di tale potere nei riguardi di una DIA, ai sensi dell'art. 19 l. 241/1990.

Il potere di intervento del Comune, per i casi di illegittimità qualificata di cui al comma 4 dell’art. 19 l. 241/1990, non viene meno in linea di principio per il decorso del tempo; inoltre il termine “ragionevole” entro il quale provvedere non decorre se non dalla conoscenza dei fatti da parte dell’amministrazione ed è richiesta una congrua motivazione quanto all’esistenza di un “interesse pubblico concreto e attuale” a provvedere, tenuto anche conto della posizione dei privati.

Scaduto tale termine di trenta giorni decorrenti dal deposito di DIA o SCIA, l’Amministrazione può intervenire ma esclusivamente mediante l’adozione di provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli effetti dannosi... _OMISSIS_ ...spetto, tra l’altro, delle condizioni previste dall’articolo 21-nonies della l. 241/1990.

E' legittimo il provvedimento di autotutela adottato pochi mesi dopo il perfezionamento della dia (nella specie dopo circa 8 mesi), termine che ben può essere considerato ragionevole anche alla stregua del parametro temporale (di 18 mesi) oggi previsto dall’articolo 21 nonies della legge n. 241/1990.

L’intervento tardivo sulla s.c.i.a., alterando un assetto consolidato dal decorso del termine, per potere intervenire legittimamente, deve costituire l’extrema ratio e la sua adozione deve essere giustificata da ragioni di interesse pubblico esplicitate attraverso un corredo motivazionale completo, tale da rendere conto non solo dell’illegittimità in sé del provvedimento, ma soprattutto delle esigenze che ne hanno imposto la rimozione.

La mera fase dell’annullamento/dichiarazione di inefficacia della ... _OMISSIS_ ...za della sua esecuzione non è certamente idonea a soddisfare in modo pieno l’interesse a conseguire il bene della vita perseguito dagli originari ricorrenti nell’ambito del giudizio cognitorio, costituendo l’adozione del susseguente ordine di demolizione un passaggio obbligato ai fini di una compiuta attuazione della sentenza cognitoria.

E' illegittima l’ordinanza di demolizione emessa nella perdurante efficacia della DIA, senza il rispetto delle garanzie apprestate dall’art. 21 nonies l. 241/90 conformanti l’esercizio del potere di autotutela, che sono tanto più necessarie in ragione del tempo trascorso dall’esecuzione degli interventi.

In caso di DIA in materia edilizia, decorso il termine di 30 giorni dalla sua presentazione, l’amministrazione può assumere determinazioni soltanto nel rispetto delle condizioni prescritte per l’esercizio dei poteri di autotutela di cui all'art. 21 nonies... _OMISSIS_ ...CRLF|
Non sussiste alcun fondamento normativo, né ragioni dogmatiche, che inducano a ritenere la SCIA non soggetta, come gli altri titoli edilizi rilasciati dalla p.a., al potere di annullamento d'ufficio, non potendosi riconoscere all'affidamento riposto nella legittimità della SCIA una tutela maggiore di quella che l'ordinamento riconosce ad analogo affidamento suscitato da un titolo di fonte provvedimentale.

La mancata comunicazione di avvio del procedimento di annullamento in autotutela della DIA edilizia al proprietario dell’immobile non può essere considerata un’omissione soltanto formale, atteso che l’instaurazione di un contraddittorio effettivo con i soggetti direttamente interessati assume maggior spessore in casi in cui l’Amministrazione esercita il potere di autotutela annullando un’inerzia con cui, di fatto, aveva consentito il consolidarsi di una posizione soggettiva favorevole per l’interessato, i... _OMISSIS_ ...quo;indiscussa idoneità dei provvedimenti cc.dd. di “secondo grado” ad incidere su posizioni giuridiche ormai acquisite e, quindi, sull’affidamento ingenerato negli interessati dagli atti di “primo grado”, non avendo rilievo in tale ambito il fatto che il provvedimento non avrebbe potuto avere un contenuto diverso.

L’atto di rimozione della SCIA si configura quale esito doveroso del procedimento di controllo attivato dall'amministrazione.

È illegittima l’emanazione di provvedimento repressivo-inibitorio incidente su una D.i...


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