Beni oggetto di tutela culturale e responsabilità amministrativa, civile e penale

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA

La sanzione amministrativa irrogata dal Ministero sul rilievo dell’impossibilità materiale di far luogo al ripristino dello stato dei luoghi e dei beni oggetto di tutela, appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato e distrutti dal privato (il quale, nella specie, aveva distrutto i resti di una villa romana nel corso di lavori di sbancamento del terreno) si estingue ope legis (art. 7, legge n. 689/1981) con la morte del trasgressore, non essendo trasmissibile agli eredi, con la conseguenza che gli eredi non hanno giuridicamente interesse a coltivare la relativa impugnazione.

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> RESPONSABILITÀ CIVILE

La responsabilità da omessa custodia di un bene destinato all'attività di culto, anche se per consuetudine asservito a un uso pubblico, grava sul proprietario del... _OMISSIS_ ...l'ente territoriale su cui insiste il bene, a meno che non sia dimostrata una detenzione o un potere di fatto dell'ente territoriale sulla cosa.

Sussiste la responsabilità civile del Ministero per i beni e le attività culturali se il visitatore di un sito archeologico cade in area non ben delimitata e dal fatto gli derivano lesioni temporanee e permanenti.

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> RESPONSABILITÀ PENALE

La confisca prevista per il reato di esportazione abusiva di beni culturali va disposta, oltre che in caso di pronuncia di condanna, anche in ipotesi di proscioglimento per cause che non riguardino la materialità del fatto e non interrompano il rapporto tra la res ed il reato, quale la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione.

Ai fini dell'applicabilità della confisca relativa a beni di interesse storico e artistico oggetto di illecito trasferimento all'estero, ... _OMISSIS_ ...Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 174, non rilevano i principi affermati dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nella sentenza del 29 ottobre 2013, Varvara c. Italia, in quanto, trattandosi di beni appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato, il provvedimento ablativo non incide sul diritto di proprietà privata. In conseguenza di ciò, la relativa confisca deve essere obbligatoriamente disposta anche se il privato non è responsabile dell'illecito o comunque non ha riportato condanna, fatta salva la sola eccezione che la cosa appartenga a persona estranea al reato, poiché trattasi di misura recuperatoria di carattere amministrativo la cui applicazione è rimessa al giudice penale a prescindere dall'accertamento di una responsabilità penale.

Nel caso di illecito trasferimento all'estero di cose di interesse storico o artistico, deve essere obbligatoriamente disposta la confisca prevista dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 174, indipendentemente... _OMISSIS_ ... sui beni oggetto di esportazione clandestina, sia stata effettuata la dichiarazione di interesse culturale.

Il precetto sanzionatorio di cui all'art. 174, D.Lgs. n. 42 del 2004, non fa riferimento ai soli beni culturali riconosciuti tali con la dichiarazione prevista dall'art. 13 del Codice stesso, ma, più in generale, a cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale archivistico, in maniera da tutelare le cose che sarebbero suscettibili di dichiarazione di interesse culturale anche qualora quest'ultima non sia in concreto intervenuta. E' necessario e sufficiente, insomma, che la cosa presenti un oggettivo interesse culturale e che, ovviamente, di ciò sia consapevole l'autore della condotta.

il reato di "uscita o esportazione illecite" di cose di interesse culturale di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 174, comma 1, è configurabile indipendentemente dalla produzione di un danno a... _OMISSIS_ ...tistico nazionale.

Per ritenere integrato il reato presupposto di impossessamento di beni appartenenti allo Stato non è necessario un provvedimento formale della P.A., che dichiari l'interesse artistico, storico o archeologico delle cose di cui il privato sia trovato in possesso, in quanto la natura culturale dei beni può desumersi dalle stesse caratteristiche oggettive dei beni.

Il possesso di beni di interesse archeologico appartenenti come tali al patrimonio indisponibile dello Stato si presume illegittimo a meno che il detentore non dimostri di averli legittimamente acquistati in epoca antecedente all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909.

Una volta escluso che beni di interesse archeologico siano stati direttamente rinvenuti dall'imputato, gli stessi non possono che essere stati dallo stesso acquistati o comunque ricevuti da persona che illecitamente li deteneva e ciò non può che configurare il contestato reato di ri... _OMISSIS_ ...F|
DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> RESPONSABILITÀ PENALE --> ART. 176 D. LGS. 42/2004

Ai fini della configurabilità del reato di impossessamento di beni culturali, attualmente previsto dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176 (codice dei beni culturali e del paesaggio), a differenza delle disposizioni previgenti di cui alla L. n. 1089 del 1939, art. 67 e al D.Lgs. n. 490 del 1999, art. 125, è necessario che i beni oggetto materiale del reato siano qualificati come tali in un formale provvedimento dell'autorità amministrativa, in quanto rivestano un oggettivo interesse, che risulti eccezionale o particolarmente importante.

Ai fini della configurabilità del reato di impossessamento di beni culturali, previsto dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, nel caso di un bene mai denunziato all'autorità competente, deve avere inizio il procedimento per la dichiarazione di interesse culturale, prevista dal citato D.... _OMISSIS_ ...2004, art. 13, e a tal fine esso può essere legittimamente sottoposto a sequestro probatorio qualora sia presente il "fumus" del c.d."furto d'arte", desunto dalle caratteristiche della "res" in riferimento al valore comunicativo spirituale ed ai requisiti peculiari attinenti alla sua tipologia, localizzazione, rarità o analoghi criteri.

La prova della illegittima provenienza dei beni di interesse archeologico, al fine della configurabilità del reato di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, nella formulazione del D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, non è a carico dell'imputato, ma della pubblica accusa.

Il reato di impossessamento illecito di beni culturali di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176 non richiede, quando si tratti di beni appartenenti allo Stato, l'accertamento del cosiddetto interesse culturale, né che i medesimi presentino un particolare pregio o siano qualificati come ... _OMISSIS_ ... provvedimento amministrativo, essendo sufficiente che la "culturalità" sia desumibile da caratteristiche oggettive del bene.

Il possesso delle cose di interesse storico, archeologico, numismatico integra il reato di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, comma 1, e si presume illegittimo, a meno che il detentore non dimostri di averle legittimamente acquistate.

Il possesso delle cose di interesse archeologico integra il reato di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, comma 1, e si presume illegittimo, a meno che il detentore non dimostri di averli legittimamente acquistati in epoca antecedente all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909, di prima disciplina organica della materia.

La fattispecie di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176 non richiede la previa sottrazione al detentore dei beni archeologici, ma solo quella dell'impossessamento di essi, per la fondamentale ragione che, prima del nuovo ritrovamento... _OMISSIS_ ...logici non sono detenuti da alcuno e, una volta ritrovati, appartengono ipso iure al patrimonio indisponibile dello Stato.

Ai fini della configurazione dell'elemento soggettivo del reato di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato di cui al D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 176, è sufficiente il dolo generico, ossia la mera consapevolezza di impossessarsi di beni aventi interesse culturale, la cui prova può essere tratta anche dalla condotta tenuta dal colpevole successivamente alla commissione del fatto.

Non è necessario che i beni culturali oggetto materiale del reato di cui all'art. 176 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, siano qualificati come tali in un formale provvedimento dell'autorità amministrativa, essendo sufficiente che essi abbiano un interesse culturale oggettivo, interesse che può essere desunto dalle caratteristiche della res, non solo per il valore comunicativo spirituale, ma anche per i requisiti... _OMISSIS_ ...nenti alla tipologia, alla localizzazione, alla rarità e ad altri analoghi criteri.

Non risponde del reato di cui all'art. 176 d.lgs. 42/2004 chi acquista, nell'ambito di una regolare transazione commerciale, delle monete antiche, ma di modesto valore.

L'art. 176 d. lgs. 42/2004 sanziona chiunque si impossessa di beni culturali appartenenti allo Stato, pertanto integra tale reato la condotta del soggetto che si rende cessionario del bene conoscendone l'appartenenza al demanio pubblico.
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.