Presunzione di culturalità di beni mobili e immobili pubblici

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> PRESUNZIONE DI CULTURALITÀ

I beni mobili e immobili, cui fa riferimento l’art. 10, comma 1 D.lgs. n. 42/2004, che appartengono ai soggetti pubblici e che non sono indicati nel comma 2 dello stesso articolo sono considerati beni culturali, con una presunzione di interesse culturale, fino a quando non sia stata effettuata la verifica dell'interesse culturale, disciplinata dall’art. 12, che è effettuata, d'ufficio o su richiesta dei soggetti cui le cose appartengono, da parte dei competenti organi del MIBACT.Nelle more di tale verifica, i beni mobili e immobili che appartengono ai soggetti pubblici sono comunque sottoposti alle disposizioni di tutela.

L’art. 12, comma 1, del D. Lgs. n. 42 del 2004, stabilisce che le cose indicate nell’articolo 10, comma 1 (appartenenti ai soggetti pubblici), che siano opere di autore non più vivente e la cui esecuzione risa... _OMISSIS_ ...ttanta anni sono sottoposte alle disposizioni di tutela fino a quando non sia stata effettuata la verifica sulla sussistenza dell’interesse culturale di cui al successivo comma 2.

Sulla base dell’art. 12, comma 1, d.lgs. n. 42/2004 è possibile presumere la sussistenza di un interesse culturale in relazione ai beni immobili appartenenti agli enti locali, opera di autore non più vivente e realizzati almeno settant'anni prima, fino all'esito della eventuale verifica effettuata dai competenti organi ministeriali.

Per il patrimonio culturale di proprietà pubblica è previsto un sistema di tutela che può definirsi reale, in quanto vige una presunzione di interesse storico ed artistico ai sensi del d.lgs. n. 42 del 2004, art. 12, comma 1, il quale prevede che siano da considerarsi beni culturali ai fini del godimento della tutela codicistica, le cose mobili o immobili appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territ... _OMISSIS_ ...ad ogni altro ente o istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici, che presentino un semplice interesse storico, artistico, archeologico o etnoantropologico. La presunzione di culturalità dei suddetti beni può essere definita provvisoria, in quanto sussiste fino a quando non sia stata effettuata una verifica da parte del Ministero competente, che può avvenire d'ufficio o su istanza dei soggetti a cui le cose appartengono, circa la effettiva sussistenza dell'interesse culturale del bene.

Il combinato disposto degli artt. 10 e 12, commi 1 e 2, del d.lgs. n. 42/2004 ha introdotto cautelarmente un vincolo culturale in forza di una presunzione di legge, superabile soltanto a seguito di una verifica negativa, in quanto finalizzata all’esclusione dell’interesse culturale e conseguentemente al definitivo esonero dall'applicazione delle disposizioni di tutela dei beni culturali (art. 12 comma ... _OMISSIS_ ...sta di una loro eventuale sdemanializzazione.

La disposizione di cui all'art. 12 del d.lgs. n. 42 del 2004 introduce una presunzione legale relativa di rilevanza culturale dei beni indicati all’art. 10, comma 1, del medesimo decreto, presunzione basata sull’appartenenza e sulla risalenza degli stessi e posta a tutela del patrimonio pubblico e degli interessi inerenti allo stesso. Tale presunzione, ove non superata dalla verifica ministeriale attivata d’ufficio o su richiesta dell’ente, rilevando l’interesse culturale del bene, è in grado di integrare il presupposto previsto dal combinato disposto degli artt. 822, comma 2, e 824, comma 1, c.c. e determinare la natura demaniale del bene.

Sui beni culturali vige una presunzione di proprietà pubblica, con la conseguenza che essi appartengono allo Stato italiano in virtù della legge (L. n. 364 del 1909, R.D. n. 363 del 1913, L. n. 1089 del 1939, art. 826, comma 2 e a... _OMISSIS_ ...c.c.), la cui disciplina è rimasta invariata con l'introduzione del D.Lgs. n. 42 del 2004.

Per il patrimonio culturale di proprietà pubblica è prevista la presunzione di interesse storico ed artistico, ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 12, comma 1, fino alla verifica da compiersi da parte dei competenti organi del Ministero.

Il sistema delineato fin dalla l. 1089/1939 protegge il patrimonio pubblico, che in uno Stato democratico è patrimonio di tutti i cittadini, in via presuntiva, ovvero assoggettando al vincolo tutti i beni, e fra essi tutti gli immobili, di proprietà pubblica per i quali l’interesse culturale è ipotizzabile; impone però la tutela in via di presunzione relativa, perché non proibisce in alcun modo all’amministrazione di far venir meno la tutela, ove essa abbia accertato, nell’esercizio delle proprie specifiche competenze in materia, che l’interesse in concreto non sussiste.

Non ... _OMISSIS_ ...ibito che l’amministrazione, con un proprio atto, operi con esito negativo una verifica dell’effettiva sussistenza dell’interesse tutelato, e quindi faccia uscire il bene dalla categoria dei beni culturali, sottraendolo alla relativa disciplina speciale, con l’effetto, nei congrui casi, di renderlo fra l’altro liberamente commerciabile: in tal senso, sono fatti salvi sia l’interesse a che l’apprezzamento venga compiuto da organi qualificati, sia l’interesse alla certezza nella circolazione dei beni, poiché ove l’amministrazione si sia pronunciata sullo stato giuridico del bene non sussistono più dubbi.

L’atto di disposizione del bene immobile vincolato in base alla presunzione relativa che sia di proprietà di un ente territoriale è affetto da nullità, perché ha per oggetto un bene presuntivamente culturale e perciò un bene demaniale.

La nullità degli atti di disposizione dei beni pr... _OMISSIS_ ...ulturali può essere evitata se, prima della stipula, la presunzione sia fatta venir meno: ciò può avvenire per effetto di un provvedimento con il quale d’ufficio l’amministrazione statale competente accerti che l’interesse storico artistico non sussiste e fatto perdere al bene la connotazione di bene culturale, rendendolo in linea di principio disponibile; nell’attuale sistema del d. lgs. 42/2004, a questa possibilità se ne è aggiunta una ulteriore, ovvero il procedimento di verifica attivato dal privato.

La nullità degli atti di disposizione dei beni presuntivamente culturali è sanabile, se, pur dopo la stipula, la presunzione sia fatta venir meno: ciò avviene, in concreto, ove la stessa Soprintendenza, venuta a conoscenza dell’atto, compia a posteriori lo stesso accertamento di non sussistenza dell’interesse storico artistico, perché il bene perderà, ora per allora, la connotazione di bene culturale, e l’atto di ... _OMISSIS_ ...sterà valido, mentre in caso contrario potrà essere fatta valere la nullità.

Allorquando vengano in rilievo beni appartenenti allo Stato (e tali sono infatti, secondo la previsione del D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 91, tra le altre, le cose indicate nell'art. 10, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo che fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile, ai sensi degli artt. 822 e 826 cod. civ.), non è richiesto l'accertamento del cosiddetto "interesse culturale" né che gli stessi siano qualificati come culturali da un provvedimento amministrativo, essendo sufficiente che la "culturalità" sia desumibile dalle caratteristiche del bene.

Sussiste una presunzione ex lege secondo cui le cose indicate nell'art. 10 del D.Lgs. n. 42 del 2004 da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo appartengono allo Stato, mentre l'onere di provare un legittimo acquisto incombe sul privato.

Dal... _OMISSIS_ ... di cui agli articoli 10, comma 1, e 12, commi 1, 2, 4 e 10, del d.lgs. 42/2004, lette in raccordo tra di loro, emerge una presunzione relativa, provvisoria e temporanea, di “qualità culturale” del bene immobile con più di 50 anni appartenente, tra gli altri, a un ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, dal che consegue la soggezione, in via cautelare e temporanea, del bene, alla disciplina di tutela dettata per i beni culturali, inclusi il regime di inalienabilità di cui all’art. 54, comma 2, del codice, fino alla conclusione della procedura di verifica, e la disciplina sull’autorizzazione prevista all’art. 21 del codice il quale, al comma 4, dispone che l’esecuzione di opere e di lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente.

L’art. 12 del codice dei beni culturali e del paesaggio ha previsto una “misura di salvaguardia” su determinati beni immobil... _OMISSIS_ ...squo;appartenenza soggettiva e per il carattere risalente del bene, indipendentemente da una (prima) determinazione esplicita dell’organo statale competente sull’interesse storico–artistico del bene: apprezzamento che formerà oggetto della verifica d’interesse culturale di cui al citato art. 12.

Gli artt. 10 e 12 d.lgs. 42/2004 pongono una presunzione “juris tantum” di qualità culturale del bene, che non opera a tempo indeterminato ma che, invece, si concretizza in una misura di protezione immediata, avente però come detto natura cautelare e funzione provvisoria, essendo destinata ove del caso a venire meno all’esito di una conclusione negativa -entro 120 giorni dal ricevimento della richiesta- del procedimento di verifica di cui all’art. 12.

L’inutile decorso del termine di 120 giorni, stabilito dall'art. 12 comma 10 d.lgs. 42/2004 per la conclusione del procedimento di verifica, se... _OMISSIS_ ...;Amministrazione abbia adottato l’atto finale, non implica il venire meno della condizione, pur sempre provvisoria, di bene culturale, della cosa immobile assoggettata a verifica, ma l'interessato ben può sollecitare l’apertura del procedimento di verifica dell’interesse culturale e, a fronte del silenzio o della mancata conclusione del procedimento nel termine prescritto dalla legge, ben può reagire avvalendosi dei rimedi stabiliti dall’Ordinamento.

E' manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli articoli 10 e 12 del d. lgs. n. 42 del 2004, in riferimento agli articoli 3 e 97 Cost., perché va riconosciuto valore primario al principio di cui all’art. 9 Cost., relativamente alla cura dell’interesse culturale rispetto agli altri interessi pubblici o privati compresenti, e perché è evidente la non irragionevolezza della diversità di disciplina rispetto ai beni di proprietà privata, atteso che i ... _OMISSIS_ ...ti all’art. 10, comma 1, rappresentano comunità e categorie che per fini istituzionali, costitutivi, storici e di vocazione tradizionalmente svolgono attività di rilevanza e di interesse pubblico, potendosi presumere così un interesse collettivo, di varia natura, da dover verificare in concreto prima di consentire qualunque intervento sui beni stessi, al fine di preservare un patrimonio quanto mai vario, il che concretizza un elemento di differenziazione adeguato.

Poichè l'art. 91 codice dei beni culturali, approvato con il D.Lgs. n. 42 del 2004, prevede che le cose indicate nell'art. 10 stesso codice, ossia i beni archeologici, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato, se ne deve trarre che la presenza in Italia di un bene archeologico costituisce prova logica della provenienza dal sottosuolo o dai fondali marini italiani; salva, naturalmente, la prova contraria, di cui è onerato i... _OMISSIS_ ...ntenda far valere il contrario.
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.