Beni di interesse culturale

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI

Ai sensi dell’art. 2, comma 2, del D. Lgs. n. 42 del 2004, recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio, sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli artt. 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà.

L’art. 10, comma 4, lett. g), D. Lgs n. 42 del 2004 qualifica gli spazi aperti urbani di interesse artistico o storico come “beni culturali” in relazione ai quali attribuisce al Ministero per i Beni e le Attività Culturali l'esercizio di specifiche funzioni di tutela (art. 3, comma 2), attuate mediante provvedimenti volti a conformare e regolare i diritti e i comportamenti dei soggetti che interferiscano con la loro fruizione comune.

L'art. 822 c.c.,... _OMISSIS_ ... 824 c.c. comprendono nel demanio pubblico, se appartengono allo Stato o ad altri enti pubblici (c.d. demanio artificiale o accidentale), gli immobili di interesse storico, archeologico ed artistico a norma delle leggi in materia, mentre i beni dei privati che presentino un interesse artistico, storico archeologico possono invece rientrare tra i beni culturali solo se "notificati", ossia oggetto del provvedimento amministrativo di dichiarazione attestante l'interesse particolarmente rilevante.

I beni archeologici ovunque essi si trovino, sia che siano già stati oggetto di ritrovamento oppure no, appartengono allo Stato. Il privato che affermi al contrario il proprio diritto di proprietà su tali beni può soltanto eccepire che i beni stessi sono stati acquisiti in proprietà privata prima del 1909 ovvero far valere una delle ipotesi dianzi indicate in cui la legge statale consente che i beni stessi ricadano in proprietà di privati. In tutte tali ipo... _OMISSIS_ ... fornire la prova di quanto eccepito grava sul privato.

La disciplina dei beni culturali è retta da una presunzione di proprietà statale che non crea un'ingiustificata posizione di privilegio probatorio perché siffatta presunzione si fonda, oltre che sull'id quod plerumque accidit anche su una "normalità normativa" sicché, opponendosi una circostanza eccezionale, idonea a vincere la presunzione, deve darsene la prova. Pertanto, dal complesso delle disposizioni, si ricava il principio generale della proprietà statale delle cose d'interesse archeologico, e della eccezionalità delle ipotesi di dominio privato sugli stessi oggetti.

Le norme della l. 1089/1939 e quelle conformi del T.U. 490/1999 hanno registrato un’interpretazione non uniforme quanto all’esatta individuazione dei criteri in base ai quali i beni di proprietà di un ente pubblico vanno ritenuti sottoposti a tutela come beni di interesse culturale.

... _OMISSIS_ ...normativo della legge n. 1089 del 1939 emerge chiaramente che le cose ritrovate o scoperte fortuitamente, per appartenere allo Stato, devono essere cose distinte rispetto al bene in cui il rinvenimento viene effettuato: devono avere una identità propria ed una autonoma configurazione rispetto all’immobile o alla cosa in cui il rinvenimento o la scoperta sono avvenute.

Il collegamento materiale degli affreschi con l’immobile conferisce a questi la qualificazione giuridica di beni immobili per destinazione ai sensi dell’art. 414 del previgente codice civile e di pertinenze dell’immobile alla stregua dell’articolo 817 del vigente codice. Trattandosi di vincolo pertinenziale, caratterizzato dal materiale collegamento tra l’immobile e l’affresco, destinato ad ornamento del medesimo, mai venuto meno, non può ritenersene la proprietà dello Stato a seguito del suo fortuito ritrovamento.

L'immobile avente più... _OMISSIS_ ...mite elevato a 70 con il d. l. n. 70 del 2011), appartenente a un ente ecclesiastico civilmente riconosciuto e oggettivamente privo d’interesse religioso (non risultando destinato a esigenze di culto ma a scopo abitativo) è escluso dal campo di applicazione ddll'art. 9 d.lgs. 42/2004 e inquadrato nell’area di applicazione del combinato disposto di cui agli articoli 10, comma 1, e 12, commi 1 e 2, del medesimo d.lgs. 42/2004.

Anche nell'ipotesi di scoperta fortuita di cose di interesse artistico-storico, tali cose appartengono allo Stato fin dal momento del loro rinvenimento, perché il rinvenimento stesso rappresenta un titolo di acquisto originario dei beni in favore del patrimonio indisponibile dello Stato.

L’articolo 52 del ‘Codice dei beni culturali e del paesaggio’ (in tema di “Esercizio del commercio in aree di valore culturale e nei locali storici tradizionali”) non può essere in alcun modo int... _OMISSIS_ ...i impedire agli organi ministeriali di attivare i diversi e più generali strumenti di tutela riconducibili alla previsione di cui all’articolo 20 del medesimo ‘Codice’: fra i due tipi di tutela esiste infatti un rapporto di integrazione e complementarietà e non certo un rapporto di esclusione ed alternatività.

Deve escludersi che un bene di natura storico-artistica possa ritenersi assoggettato al regime del demanio pubblico solo in virtù delle sue caratteristiche intrinseche.

Un immobile di interesse storico, archeologico od artistico può ritenersi incluso nel demanio c.d. accidentale dello Stato, delle province o dei comuni soltanto alla duplice condizione che appartenga ai suddetti enti e che l'indicato interesse sia stato dichiarato o riconosciuto, a seguito di specifico giudizio valutativo da parte della P.A..

Il riconoscimento del valore storico, artistico o archeologico di un bene deve provenire da... _OMISSIS_ ...ione a ciò competente e, ai fini dell’assoggettamento al regime del demanio pubblico, è irrilevante la destinazione urbanistica.

Se il bene culturale è un bene immobile, esso rientra nel demanio comunale ai sensi degli artt. 822 comma 2 e 824 c.c..

La nozione di bene culturale per il giurista non può che essere una nozione aperta, non rinvenibile direttamente nella normativa, ma mediante rinvio a discipline non giuridiche, di tal che la formula normativa non può che essere riempita dai contenuti offerti da altre discipline - storiche, estetiche, etc. -, che si evolvono nel progressivo evolversi della storia, degli interessi che, nella categoria dei beni c.d. «culturali», l’ordinamento intende garantire.

Se il legislatore nazionale ha previsto una nozione di bene culturale che si fonda sul corrispondente ampliamento del concetto di cultura e, dunque, in ultima analisi, della coscienza culturale del popol... _OMISSIS_ ...tte una disciplina di livello statale avente valore ricognitivo del patrimonio riconosciuto, non può che trovare altresì riconoscimento una norma di rango regionale, che, nel dettare le disposizioni uniformi sul territorio per la realizzabilità degli interventi edilizi, riconosca la specificità del potere dell’Autorità comunale di garantire la tutela dei contesti architettonici particolari.

Ai sensi del D. Lgs. 42/2004, si può prescindere dal procedimento di verifica dell’interesse culturale in relazione ai beni culturali ma solo ai fini della applicazione delle specifiche norme che ad essi si riferiscono e non ad altri fini, come la necessità di autorizzazione per l'alienazione.

L'elenco descrittivo delle cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico e demo-etno-antropologico non ha un valore costitutivo. Di conseguenza, forme di protezione e di tutela di cui al D. Lgs. 42/2004 possono s... _OMISSIS_ ...i di proprietà pubblica o di enti no profit, anche a prescindere dall'inclusione nell'elenco, purché essi presentino comunque un interesse culturale come tale riconosciuto e apprezzato dalla amministrazione.

Il R.D. 1357/1940 non trova applicazione in materia di beni culturali, ma solo di beni paesaggistici.

Pur esistendo indiscutibili momenti di interferenza tra i «beni culturali» e i «beni paesaggistici», le due categorie restano distinte sul piano categoriale e funzionale e della disciplina giuridica, posto che i «beni culturali» sono tutelati per le proprie caratteristiche intrinseche, mentre i «beni paesaggistici» sono tutelati per il loro rapporto con il territorio tutto, tanto che una vera e propria attività pianificatoria è prevista soltanto con riferimento a questi ultimi.

Su uno stesso bene possono certamente coesistere un vincolo paesaggistico e un vincolo culturale, p... _OMISSIS_ ...vedimenti presuppongono valutazioni diverse.

Una cava può ben essere un «sito minerario di interesse storico e antropologico» ed essere sottoposta a vincolo culturale ex art. 10, co. 4, lett. h), D. Lgs. 42/2004 poiché essa può assumere rilievo quale testimonianza storica ed antropologica, in relazione ai rapporti con la comunità che intorno alla stessa si è sviluppata.

Può essere «bene culturale» qualunque emergenza significativa sotto il profilo storico/culturale/antropologico, persino una zona priva di valore artistico o estetico, laddove la P.A. intenda valorizzare, sulla base di elementi di fatto oggettivi, la sua portata fortemente caratterizzante in relazione ad aspetti quali l’intenso rapporto con il territorio ed il suo legame con l’evoluzione storica dello stesso.

Un bene immobile di interesse storico artistico appartenente ad un ente pubblico è “necessariamente” un ben... _OMISSIS_ ...LF|
L’ordinamento giuridico ha recepito una nozione ampia di «bene culturale», con il riconoscimento di nuove categorie di beni che siano «testimonianze aventi valore di civiltà» (art. 2 del D.Lgs. n. 42/2004). Il valore culturale non è più rappresentato dall’oggetto materiale nella sua estrinsecazione fisica, ma si concretizza nella funzione sociale del bene, visto come fattore di sviluppo intellettuale della collettività e come elemento attorno a cui si definisce l’identità della comunità locale.

Le leggi regionali possono individuare nuove tipologie di beni culturali per soli scopi di valorizzazione, mentre per scopi di tutela con i connessi vincoli e conformazioni proprietarie la competenza a siffatte individuazioni resta riservata alla legislazione statale.

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> AREE E PARCHI ARCHEOLOGICI

In caso di un'area di in... _OMISSIS_ ...ogico ma coltivata non può di certo sostenersi la prevalenza della normativa agraria di cui alla l.n. 203/82 sul d.lgs. 42/2004.

Non è conseguenza immediata che un bene che ricade in un'area di interesse archeologico sia per se stesso un bene di interesse archiologico.

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> ATTESTATO ART. 68 D. LGS. 42/2004

Ai fini del rilascio dell'attestato di libera circolazione, non assume rilievo l'allegato A del d. lgs. 42/2004, che tra le norme a cui si riferisce non richiama l'art. 68.

L'art. 1 Reg. CE 3911/1992 è relativo all'esportazione di beni culturali all’esterno della Comunità, pertanto non interferisce con l'art. 68 d. lgs. 42/2004 che invece ne disciplina la circolazione all'interno degli Stati membri.

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> AUTORIZZAZIONE ART. 21 D. LGS. 42/2004

Un bene (mobi... _OMISSIS_ ...appartenente ad un soggetto pubblico, che sia opera di autore non vivente o la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni, deve ritenersi sottoposto alla disciplina di tutela cui all'art. 10 del D. Lgs. n. 42 del 2004, a meno che non sia dichiarata la non sussistenza dell’interesse culturale (all’esito del relativo procedimento di verifica), con la conseguenza che qualsiasi intervento riguardante tale bene deve essere sottoposto a preventiva autorizzazione ai sensi degli articoli 12 e 21 dello stesso D. Lgs. n. 42/2004.

Rispondono ai parametri di cui agli artt. 21 e 29 d.lgs. n. 42/2004 gli atti autorizzatori nei quali risulta espressa un’adeguata valutazione di merito in ordine alla compatibilità degli interventi in questione con le caratteristiche storico-artistico-architettoniche costituenti il nucleo essenziale del decreto di vincolo.

La valutazione di conformità alle prescrizioni urbanistico-edilizie risulta istituz... _OMISSIS_ ...rvata al Comune in sede di rilascio del permesso di costruire ed esula dal giudizio vertente sui soli profili di tutela storico-artistica oggetto della valutazione soprintendentizia posta a fondamento degli atti autorizzatori

Non è manifestamente illogico o irragionevole il nulla osta soprintendentizio ad un intervento di ristrutturazione/ampliamento di bene culturale, con un aumento volumetrico relativamente modesto, che può assolvere allo scopo di impedire il degrado dell’immobile e di consentirne la rifunzionalizzazione, co...


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