Provvedimenti inibitori e repressivi della denuncia di inizio attività o della SCIA

TITOLO EDILIZIO --> TIPOLOGIA DI TITOLI --> DIA/SCIA --> PROVVEDIMENTI INIBITORI

L'inerzia dell’Amministrazione successiva ai trenta giorni dalla presentazione della denuncia di inizio attività si distingue dal silenzio-rifiuto (o inadempimento) in quanto, mentre quest’ultimo non conclude il procedimento amministrativo ed integra una mera inerzia improduttiva di effetti costitutivi, il decorso del termine in esame pone fine al procedimento amministrativo diretto all’eventuale adozione dell’atto di divieto; pertanto, nella fattispecie in esame, il silenzio produce l’effetto giuridico di precludere all’amministrazione l’esercizio del potere inibitorio a seguito dell’infruttuoso decorso del termine perentorio all’uopo sancito dalla legge. In definitiva, a differenza del silenzio rifiuto che costituisce un mero comportamento omissivo, ossia un silenzio non significativo e privo di valore provvedim... _OMISSIS_ ...nzio di che trattasi, producendo l’esito negativo della procedura finalizzata all’adozione del provvedimento restrittivo, integra l’esercizio del potere amministrativo attraverso l’adozione di un provvedimento tacito negativo equiparato dalla legge ad un, sia pure non necessario, atto espresso di diniego dell’adozione del provvedimento inibitorio.

Ai sensi del comb. disp. artt. 19 ss. della l. n. 241/1990 e 23 ss. del d.p.r. n. 380/2001, l’amministrazione, allorquando vieti l’esecuzione di lavori denunciati con SCIA, ha definitivamente assolto il suo compito di controllo, il quale non può considerarsi neutralizzato dalle successive rimostranze del privato, non susseguite da ulteriori provvedimenti della medesima amministrazione di modificazione della precedente volontà manifestata.

Entro il termine legale ogni denuncia/segnalazione di inizio attività può essere assoggettata al potere di verifica dell... _OMISSIS_ ...legge dell'attività denunciata e all'adozione di strumenti inibitori; dopo il decorso del previsto spazio temporale, poiché presupposto indefettibile perché una DIA/SCIA possa essere produttiva di effetti è la completezza e la veridicità delle dichiarazioni contenute nell'autocertificazione, in presenza di una dichiarazione inesatta o incompleta all'Amministrazione spetta comunque il potere di inibire l'attività dichiarata.

Entro il termine legale ogni denuncia/segnalazione può essere assoggettata al potere di verifica della conformità a legge dell'attività denunciata e all'adozione di strumenti inibitori; dopo il decorso del previsto spazio temporale, poiché presupposto indefettibile perché una DIA/SCIA possa essere produttiva di effetti è la completezza e la veridicità delle dichiarazioni contenute nell'autocertificazione, in presenza di una dichiarazione inesatta o incompleta all'Amministrazione spetta comunque il potere di inibire l'attività dichiarata... _OMISSIS_ ...squo;art. 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 impone all’amministrazione di procedere alla verifica dei requisiti e dei presupposti previsti dalla legge, in carenza dei quali vieta la prosecuzione dell’attività di cui alla SCIA.

A seguito della DIA o SCIA, l’amministrazione pubblica competente verifica la sussistenza dei presupposti e dei requisiti di legge richiesti; il potere di verifica di cui dispone l’amministrazione non è finalizzato all’emanazione di un atto amministrativo ampliativo della sfera giuridica dell’interessato, bensì al controllo, privo di discrezionalità, tra la corrispondenza di quanto dichiarato dall’interessato e i canoni normativi stabiliti per l’attività in questione.

TITOLO EDILIZIO --> TIPOLOGIA DI TITOLI --> DIA/SCIA --> PROVVEDIMENTI INIBITORI --> NATURA RECETTIZIA

Il riscontro negativo della DIA è un atto recettizio, il quale... _OMISSIS_ ...o;art. 21-bis della legge n. 241/1990, acquista efficacia nei confronti del destinatario con la comunicazione allo stesso effettuata.

Per evitare la decadenza dell’amministrazione, è necessario che l’atto di inibizione dei lavori soggetti a DIA non venga soltanto adottato, ma anche consegnato all’agente postale entro il termine prescritto per l’esercizio del potere.

TITOLO EDILIZIO --> TIPOLOGIA DI TITOLI --> DIA/SCIA --> PROVVEDIMENTI INIBITORI --> TERMINI

All’annullamento di un provvedimento che ha inibito la realizzazione di opere oggetto di dichiarazione di inizio attività non consegue automaticamente il perfezionarsi del titolo edilizio, ma il decorso di un nuovo termine perentorio entro il quale l’amministrazione ha un potere obbligatorio di verifica della sussistenza dei requisiti e presupposti normativi per l’esercizio dell’attività costruttiva, con il re... _OMISSIS_ ...eventuale, di inibizione, sia pure sulla base di ragioni differenti da quelle ritenute illegittime con la sentenza.

Ai sensi del combinato disposto degli artt. 23 D.P.R. 380 del 2001 e art. 19 L. 240 del 1990, l’Amministrazione decorso il termine di 30 giorni dalla presentazione della denuncia di inizio attività, non può più esercitare sull’opera il potere inibitorio, potendo intervenire sul titolo abilitativo tacito formatosi, ove sussistano i presupposti normativamente prescritti, esclusivamente nell’esercizio dei normali poteri di autotutela.

Il termine di 30 giorni previsto dall’art. 23, comma 6, D.P.R. n. 380 del 2001, entro il quale la p.a. può esercitare il proprio potere inibitorio avverso l’intervento presentato con DIA, deve considerarsi di carattere perentorio, con la conseguenza che, una volta scaduto detto termine, potranno pertanto essere emanati solo provvedimenti d’autotutela.

... _OMISSIS_ ...resentazione di dichiarazione di inizio di attività, l'inutile decorso del termine di trenta giorni, assegnato dall'art. 23, t.u. 6 giugno 2001 n. 380 all'autorità comunale per l'adozione del provvedimento di inibizione ad effettuare il previsto intervento edificatorio, non comporta che l'attività del privato, ancorché del tutto difforme dal paradigma normativo, possa considerarsi lecitamente effettuata e quindi andare esente dalle sanzioni previste dall'ordinamento per il caso di sua mancata rispondenza alle norme di legge e di regolamento, alle prescrizioni degli strumenti urbanistici ed alle modalità esecutive fissate nei titoli abilitativi, ben potendo il titolo abilitativo formatosi per effetto dell'inerzia dell'amministrazione formare oggetto, alle condizioni previste in via generale dall'ordinamento, di interventi di annullamento d'ufficio o revoca da parte dell'amministrazione stessa.

La scadenza dei termini di cui all’art. 19 commi 3 e 6-bis... _OMISSIS_ ... 241 del 1990, senza che l’amministrazione abbia esercitato i poteri inibitori sulla SCIA di cui alle medesime norme, dà luogo alla formazione di una determinazione tacita di conclusione negativa dell’accertamento in ordine ad eventuali vizi della segnalazione nonché di diniego di esercizio delle suddette potestà repressive, con conseguente onere per il terzo controinteressato di proporre avverso tale provvedimento l’azione di annullamento entro l’ordinario termine decadenziale (decorrente dalla data di acquisita conoscenza, da parte del terzo medesimo, dell’iniziativa per lui pregiudizievole).

Il termine per il controllo della DIA da parte dell’amministrazione ha natura perentoria e la sua scadenza comporta la decadenza dal relativo potere, fatta salva la successiva possibilità di intervento in via di autotutela.

E' illegittimo il riscontro negativo della DIA se il termine decadenziale previsto dalla legg... _OMISSIS_ ... al momento della formazione dell’atto inibitorio (anche se per un solo giorno) e, comunque, è ampiamente scaduto quando l’atto medesimo è consegnato all’agente postale.

Il termine di trenta giorni previsto per la verifica della DIA o SCIA riveste carattere perentorio.

TITOLO EDILIZIO --> TIPOLOGIA DI TITOLI --> DIA/SCIA --> PROVVEDIMENTI REPRESSIVI

In materia edilizia, la inutile scadenza del termine di legge per contestare all'interessato la carenza dei presupposti e dei requisiti per seguire la disciplina procedimentale della denunzia di inizio attività non configura un provvedimento implicito di silenzio-assenso, rimanendo impregiudicato il potere-dovere del Comune e dell'autorità giudiziaria di intervenire sul piano sanzionatorio nel caso in cui le opere realizzate a seguito della presentazione della D.I.A. risultino invece sottoposte alla disciplina del permesso di costruire.

Anc... _OMISSIS_ ...rso del termine accordato all'Amministrazione dall'art. 23, comma 6, del DPR n. 380/2001 per l'inibizione dei lavori o dell'intervento edilizio preannunciati con una DIA (o una SCIA), permane in capo ad essa il potere di controllo urbanistico-edilizio e l'eventuale potere sanzionatorio in ordine ad interventi realizzati in violazione della pertinente normativa.

A seguito della presentazione della DIA non si forma alcun provvedimento tacito, e una volta spirato il termine per l'esercizio del potere inibitorio, l'Amministrazione può ancora intervenire per contrastare l'attività edilizia non conforme alla vigente normativa, esercitando un potere di autotutela da ritenersi sui generis, che, tuttavia, condivide con l'ordinario potere di autotutela i principi che ne governano l'esercizio.

Anche dopo il decorso del termine accordato all'Amministrazione dalla legge per l'inibizione dei lavori o dell'intervento edilizio preannunciati con una DIA (o u... _OMISSIS_ ...ne ad essa il potere di controllo urbanistico-edilizio e l'eventuale potere sanzionatorio in ordine ad interventi realizzati in violazione della pertinente normativa, ciò anche dopo la scadenza del termine fissato dall'art. 23, comma 6, del DPR n. 380/2001 .

In caso di presentazione di dichiarazione di inizio di attività, l’inutile decorso del termine previsto per legge ai fini dell’esercizio del potere inibitorio all’effettuazione delle opere, impedisce all’amministrazione di adottare provvedimenti meramente repressivi; questi provvedimenti, nel caso in cui l’attività del privato sia difforme dal paradigma normativo, potranno essere adottati solo previa rimozione del titolo edilizio formatosi per effetto dell’inerzia dell’amministrazione, alle condizioni previste in via generale dall’ordinamento per l’esercizio del potere di autotutela.

Una volta decorso il termine di 30 giorni per l'ese... _OMISSIS_ ...re inibitorio/repressivo riconosciuto all’amministrazione comunale, la DIA può essere considerata un titolo abilitativo valido ed efficace; con possibilità di rimozione solo attraverso l'esercizio del potere propriamente di autotutela (nel rispetto dei requisiti tipici di azione). Dunque solo in caso di effettiva sussistenza di un atto di DIA, consolidato, è illegittima l’adozione, oltre il predetto termine perentorio di 30 giorni, da parte della medesima amministrazione, di un provvedimento repressivo-inibitorio della DIA, senza le garanzie e i presupposti previsti dall'ordinamento per l'esercizio del potere di annullamento d'ufficio.

Nel caso di presentazione di dichiarazione di inizio di attività, anche dopo il decorso del termine di trenta giorni previsto dal t.u. edilizia per la verifica dei presupposti e requisiti di legge, l'amministrazione può esercitare i propri poteri di autotutela, sia di vigilanza e sanzionatori, che di adozione di ... _OMISSIS_ ...i annullamento d'ufficio o di revoca, che devono tuttavia essere opportunamente coordinati con il principio di certezza dei rapporti giuridici e di salvaguardia del legittimo affidamento del privato nei confronti dell'attività amministrativa.

L’archiviazione della s.c.i.a. risponde a vizi che attengono alla documentazione presentata, mentre l’ordinanza di demolizione, oltre a fungere da completamento necessario della dichiarazione di inefficacia della s.c.i.a., costituisce l’atto con il quale possono essere contestati anche gli abusi edilizi realizzati per difformità dal titolo.

E' illegittimo il provvedimento repressivo di una DIA edilizia emesso dopo i 30 giorni di legge senza fare alcuna valutazione in ordine all’esistenza di un interesse pubblico all’intervento in autotutela, né alcuna comparazione con l’interesse del privato al mantenimento del titolo abilitativo in questione.

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.