Partecipazione degli enti locali alla pianificazione paesaggistica

PIANIFICAZIONE --> AMBIENTE E PAESAGGIO --> PIANI PAESAGGISTICI --> PARTECIPAZIONE ENTI LOCALI

La proroga di un anno del termine per l’adozione dei piani paesistici (ai sensi dell’art. 1 bis L. n. 431/1985) è significativa della volontà di accordare alle Regioni un ulteriore lasso di tempo per l’adozione dei predetti piani decorso il quale viene a cessare la temporaneità del vincolo di inedificabilità assoluta.

La partecipazione dei Comuni in sede di adozione del piano paesaggistico è di natura istruttoria e si giustifica sia in ragione dei possibili apporti conoscitivi che tali enti possono recare ai fini di una più compiuta ricognizione dei valori paesaggistici e di più adeguate forme di loro tutela e valorizzazione, sia ai fini del necessario coordinamento della pianificazione paesaggistica con la pianificazione urbanistica (anche futura) dei Comuni, nel rispetto del principio di leale collaborazione e della nec... _OMISSIS_ ...nza del “bene paesaggio”, in quanto valore primario costituzionalmente tutelato.

In materia di pianificazione paesaggistica, la riserva relativa di legge di cui all’art. 97 Cost. risulta soddisfatta sia nel caso in cui intervengano le disposizioni legislative regionali contemplate dall’art. 144, co. 1, D. Lgs. 42/2004, sia nel caso in cui, in difetto di tali disposizioni, risultino applicabili, per effetto del richiamo operato dalll’art. 158 D. Lgs. 42/2004, le previsioni regolamentari del R.D. 1357/1940, previa verifica della loro compatibilità con le esigenze della concertazione istituzionale e della partecipazione dei soggetti interessati, come sancito dal combinato disposto degli artt. 144 e 158, D. Lgs. 42/2004 che in tal modo introducono - mediante norme di livello legislativo ed in conformità al dettato costituzionale - criteri idonei ad assicurare che siano perseguite le finalità del buon andamento e dell’imparzi... _OMISSIS_ .....

La mancata emanazione della normativa regionale in materia di pianificazione paesaggistica non costituisce di per sé lesione delle prerogative attribuite ai Comuni, ove siano state applicate le norme del R.D. 1357/1940 e garantita la partecipazione ai sensi della legge 241/1990.

L’art. 143, co. 2, D. Lgs. 42/2004 si riferisce ai rapporti fra autorità statale e regionale, non ai rapporti procedimentali fra autorità procedente (statale o regionale) ed altri enti territoriali minori.

È da escludere che i Comuni partecipino alla fase di adozione del Piano Paesaggistico nella forma del concerto in senso tecnico, nel senso, cioè, che il provvedimento di adozione del Piano sia riferibile a - e promani anche da - gli enti Comunali che hanno preso parte al relativo procedimento.

La partecipazione dei Comuni in sede di adozione del piano paesaggistico risulta di natura istruttoria e si giustifica sia in ragione d... _OMISSIS_ ...porti conoscitivi che tali enti possono recare ai fini di una più compiuta ricognizione dei valori paesaggistici e di più adeguate forme di loro tutela e valorizzazione, sia ai fini del necessario coordinamento della pianificazione paesaggistica con la pianificazione urbanistica (anche futura) dei Comuni, nel rispetto del principio di leale collaborazione e della necessaria prevalenza del bene paesaggio, in quanto valore primario e assoluto.

La previsione della partecipazione dei Comuni già nella fase tecnica di redazione del piano paesaggistico costituisce un equilibrato e ragionevole punto di convergenza tra la necessità di garantire il coinvolgimento dei Comuni in un procedimento che ne condiziona l'autonomia in campo urbanistico e l'esigenza di evitare che tale partecipazione possa creare situazione di stallo decisionale.

Appare fisiologico che, rispetto a quanto accade per i piani territoriali paesaggistici, la partecipazione procedimen... _OMISSIS_ ... comunali risulti più intensa nell’ipotesi di adozione del piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici, atteso che in questo caso la materia urbanistica, attribuita in primo luogo alla competenza amministrativa dei Comuni, viene attinta in modo più significativo dalle decisioni assunte con lo strumento di pianificazione regionale.

PIANIFICAZIONE --> AMBIENTE E PAESAGGIO --> PIANI PAESAGGISTICI --> REGIONI/PROVINCE

Deve essere considerata incostituzionale una legislazione regionale di carattere derogatorio rispetto alle prescrizioni dei piani paesaggistici, rientrando la tutela paesaggistica nella competenza esclusiva dello Stato, ai sensi dell'art. 117 comma 2 lett s) Cost.

PIANIFICAZIONE --> AMBIENTE E PAESAGGIO --> PIANI PAESAGGISTICI --> REGIONI/PROVINCE --> ABRUZZO

L'art. 5 delle norme tecniche del Piano regionale paesistico della Regione Ab... _OMISSIS_ ... dal Consiglio regionale con atto 141/21 del 21 marzo 1990 non disciplina una data porzione di territorio, ma si limita a fornire esclusivamente il concetto delle varie classi d’uso e tipologie di intervento che poi, a seconda dei territori, nella giusta sede potranno essere qualificati come astrattamente compatibili nell’ambito delle categorie di tutela e valorizzazione: tra questi usi viene indicato, oltre agli usi agricoli, forestali, pascolivo, turistico, insediativo e tecnologico, l’uso estrattivo, ma nelle singole zone tale ultimo uso sarà ammissibile soltanto se espressamente menzionato.

La funzione di tutela generale e preventiva che presiede al Piano paesaggistico della Regione Abruzzo laddove tratta dettagliatamente delle compatibilità degli usi, resa evidente dalla formulazione letterale delle sue prescrizioni, è di consentire soltanto gli usi specificante elencati: diversamente, sarebbe privo di senso indicare espressamente us... _OMISSIS_ ...ome compatibili.

PIANIFICAZIONE --> AMBIENTE E PAESAGGIO --> PIANI PAESAGGISTICI --> REGIONI/PROVINCE --> CAMPANIA

La sentenza costituzionale 11/2016 impone un’interpretazione costituzionalmente orientata della l.r. Campania 19/2001, nel senso che l’applicazione di quest'ultima faccia comunque salvi tutti i limiti e i vincoli previsti dal PUT nelle zone di pertinenza.

La previsione dell’art. 9 del P.t.p. di Capri ed Anacapri concerne lavori che, alla luce delle definizioni che si enucleano dall’art. 3, lett. a), b) e c) del Testo unico delle disposizioni legislative in materia edilizia, di cui al d.lgs. 6 giugno 2001, n. 378 - utili, per l’attitudine descrittiva del tipo di intervento, anche in tema di tutela del paesaggio –, assolvono un ruolo strettamente manutentivo e conservativo del patrimonio edilizio esistente ed escludono l’asservimento all’edificazione di nuo... _OMISSIS_ ... territorio, oltre quelle che sono già state interessate dall’attività costruttiva.

La L.R. Campania 35 del 1987 ha dato luogo a una pianificazione di valenza sia urbanistica che ambientale, ossia di una programmazione della zonizzazione del territorio comunale agli effetti dell’edificazione con contestuale imposizione dell’osservanza dei valori paesistici ed ambientali.

L’art. 9 della L.R. Campania 19 del 2001 (secondo cui “le disposizioni della presente legge trovano applicazione anche nei territori sottoposti alla disciplina di cui alla L.R. 27 giugno 1987 n. 35, fatti salvi tutti i vincoli previsti dalla legge stessa”) va inteso nel senso che non possono più ammettersi deroghe alle disposizioni del P.U.T., laddove – precedentemente – queste ultime erano – per contro – dichiaratamente affermate come recessive rispetto a quelle della L.R. 19 del 2001 ( “in caso di contrasto ... _OMISSIS_ ...orme della L.R.r. 19 del 2001 su quelle recate dalla L.R. 35 del 1987”, ossia su quelle del Piano).

PIANIFICAZIONE --> AMBIENTE E PAESAGGIO --> PIANI PAESAGGISTICI --> REGIONI/PROVINCE --> LAZIO

Nella Regione Lazio, ai sensi dell'art. 27, L.R. 6 luglio 1998, n. 24, il piano paesaggistico costituisce uno strumento sovraordinato rispetto allo strumento comunale che lo condiziona e lo vincola con la conseguenza che, in sede di esame di una domanda di autorizzazione edilizia, spetta all'autorità comunale il potere di accertare se il progetto è conforme non solo alle previsioni urbanistiche, ma anche a quelle del piano paesaggistico, avente un rilievo preminente.

PIANIFICAZIONE --> AMBIENTE E PAESAGGIO --> PIANI PAESAGGISTICI --> REGIONI/PROVINCE --> LOMBARDIA

Nella Regione Lombardia, le previsioni dettate dal PTCP per ragioni di tutela paesaggistica, come anche quelle relative all&rsquo... _OMISSIS_ ... degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico, hanno efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti del Piano di Governo del Territorio (PGT) dei comuni interessati (articolo 18, comma 2, lett. a) e c) della legge regionale n. 12 del 2005).

Nella Regione Lombardia, nessuna norma affida al Comune la competenza a verificare la presenza di aree boscate nel suo territorio, essendo tale compito attribuito ex art. 42, comma 6, della legge regionale n. 31 del 2008 (nel testo vigente ratione temporis) alla Provincia, cui spetta il compito di adottare il Piano di indirizzo forestale (P.I.F.), finalizzato all’individuazione e alla delimitazione delle aree qualificate bosco.

Nel vigore della l.r. Lombardia n. 93/1980, se il piano territoriale comprensoriale (strumento rimasto inattuato, salvo che per la provincia di Lodi) avrebbe potuto introdurre nuovi, diversi, anche più ampliativi, limiti e parametri, non per ques... _OMISSIS_ ...a precluso, nell'esercizio del potere di pianificazione, l'enucleazione di limiti e parametri più restrittivi, e ciò anche in vista di esigenze di tutela lato sensu ambientale e paesistica.

PIANIFICAZIONE --> AMBIENTE E PAESAGGIO --> PIANI PAESAGGISTICI --> REGIONI/PROVINCE --> SARDEGNA

L'art. 4, comma 2, della l.r. Sardegna n. 8 del 2004 va interpretato nel senso che l’intervento nell’ambito territoriale protetto, realizzato prima del piano paesaggistico, è consentito qualora abbia comportato cumulativamente (così deve intendersi il lemma "ovvero") la formazione del reticolo stradale, una irreversibile trasformazione, nonché un equilibrato dimensionamento delle volumetrie a destinazione turistica.

La Regione Sardegna, nell'esercizio della propria competenza primaria in materia di edilizia e urbanistica, che comprende anche il potere di intervenire in relazione ai profili di tutela paes... _OMISSIS_ ...ntale, ben può intervenire sulla regolamentazione paesaggistica delle zone umide diverse da quelle inserite nell'elenco previsto dal D.P.R. 448/1976, anche attraverso norme di interpretazione autentica, non essendo vincolata a coinvolgere, né in via preventiva, né in via successiva, i competenti organi statali.

È incostituzionale l'art. 1, co. 1, L.R. Sardegna 20/2012, che impone alla Giunta regionale di assumere una deliberazione di interpretazione autentica con la quale stabilire, con effetto ricondotto all’entrata in vigore del predetto piano paesaggistico regionale, che l’art. 17, co. 3, lett. g), N.T.A. del piano paesaggistico deve essere inteso nel senso che la fascia di profondità di 300 metri dalla linea di battigia non si applica alle zone umide, ma solo ai laghi naturali ed agli invasi artificiali, con conseguente esclusione della predetta fascia dal regime di autorizzazione paesaggistica: tale norma, infatti, non è riconducibile a qu... _OMISSIS_ ...e retroattive volte a rimediare ad una imperfezione tecnica della legge interpretata, ristabilendo un’interpretazione più aderente all’originaria volontà del legislatore, in quanto la ratio del piano paesaggistico è quella di salvaguardare il paesaggio, mentre la norma in questione ne riduce la tutela.

L'art. 17 delle N.T.A. del P.P.R. della Regione Sardegna deve essere interpretato nel senso che la fascia di rispetto prevista dal co. 3 lett. g) si estenda anche alle zone umide e non solo al mare e ai laghi.

Ai sensi dell'art. 1 L.R. Sardegna 13/2008 soltanto le prescrizioni relative ai beni paesaggistici individuati e tipizzati sono immediatamente efficaci e prevalenti sulle difformi discipline dei piani urbanistici.

La L.R. Sardegna 13/2008 ha voluto limitare l’operatività dei vincoli paesaggistici a casi ben precisi e individuati, nel senso che - laddove non scattino i meccanismi di protezione “a mon... _OMISSIS_ ...anno riferimento le lett. a) e b) dell’art. 1 - solo l’esplicito inserimento nella cartografia del Piano può determinare la nascita di vincoli ad hoc, secondo il modello delineato dalla lett. c) del citato art. 1.

In Sardegna, ai sensi dell'art. 2 L.R. 8/2004, competente all’approvazione dei Piani Paesaggistici Regionali è la Giunta Regionale.

L'art. 2 L.R. Sardegna 8/2004 ha sostituito integralmente l'art. 11 L.R. Sardegna 45/1989: di conseguenza nella sua formulazione attuale quest'ultima disposizione non prevede più che dalla data di adozione e fino all’approvazione del piano paesistico region...


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