INDENNITÀ DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCUPAZIONE - INDENNITÀ DI ESPROPRIO - AREE EDIFICATE
L'espropriazione del fabbricato va indennizzata secondo il valore di mercato dello stesso, estensibile al disfacimento materiale dello stesso per esigenze connesse alla realizzazione dell'opera pubblica.
Nella determinazione del conguaglio dovuto per la cessione degli immobili espropriati, la dichiarazione d'incostituzionalità della L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 16, commi 5, 6 e 7, come modificati dalla L. 28 gennaio 1977, n. 10, (Corte cost., sentenza n. 5 del 1980), e la successiva disciplina dettata per la determinazione dell'indennità delle aree fabbricabili dal D.L. 333/92 art. 5 bis non esercitano alcuna influenza in relazione all'espropriazione dei fabbricati. Per dett... _OMISSIS_ ...n poteva quindi prospettarsi alcun diritto al conguaglio.
Nel caso in cui l'espropriazione abbia ad oggetto una costruzione, l'indennità di espropriazione va determinata in modo unitario sulla base del valore venale dell'edificio nello stato di consistenza in cui si trova al momento della espropriazione, senza possibilità di distinguere tra valore dell'edificio e valore dell'area. A tale principio è stato ritenuto costituire eccezione il caso in cui il fabbricato risulti privo di autonomia funzionale o abbia scarsa consistenza economica rispetto al suolo, oppure sia in condizioni talmente fatiscenti da consigliarne la demolizione e la riedificazione. In difetto di tale situazione il criterio di trasformazione risulta inapplicabile.
Che l'espropriazione della proprietà... _OMISSIS_ ... e 834 cod. civ.); del pari incontroverso è il tema della determinazione quantitativa dell'indennità spettante all'espropriato dell'area edificata, pari al valore venale del bene, consistente nel giusto prezzo che, secondo una valutazione estimale aggiornata ed oggettiva, avrebbe avuto l'immobile in una libera contrattazione di compravendita (artt. 36-38 T.u.e.).
In tema di espropriazione per pubblico interesse, il criterio indennitario previsto per le aree edificabili, introdotto dal D.L. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5 bis (convertito in L. 8 agosto 1992, n. 359), non è applicabile all'area di sedime su cui insiste un fabbricato, la quale costituisce parte integrante del fabbricato stesso e fruisce, inscindibilmente, del criterio indennitario previsto dalla L. 25 giugno 1865, n... _OMISSIS_ ...NNITÀ DI ESPROPRIO - AREE EDIFICATE - CRITERIO INDENNITARIO - POSSIBILITÀ DI TRASFORMAZIONE
Quando l'espropriazione abbia ad oggetto una costruzione, il criterio indennitario del valore venale dell'edificio comprende sia il valore dell'area di sedime, che ne costituisce parte integrante sia il valore dipendente dalle eventuali possibilità di trasformazione dell'edificio, attraverso ristrutturazione, demolizione, o riedificazione: di tale possibilità, infatti, occorre tener conto nell'ipotesi in cui le potenzialità edificatorie dell'area non siano assorbite dalla costruzione, ove la struttura del fabbricato consenta, dunque, una costruzione in sopraelevazione oppure quando la demolizione del fabbricato (il cui costo va computato) e la realizzazione di un nuovo edificio siano ... _OMISSIS_ ... RESIDUE POTENZIALITÀ EDIFICATORIE
Il valore venale di un immobile non può prescindere dalle potenzialità edificatorie dell'area non assorbite dalla costruzione, ove la struttura del fabbricato consenta una costruzione in sopraelevazione oppure ove la demolizione del fabbricato (del cui costo si deve ovviamente tenere conto) e la realizzazione di un nuovo edificio siano rese economicamente convenienti da dette potenzialità.
INDENNITÀ DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCUPAZIONE - INDENNITÀ DI ESPROPRIO - AREE EDIFICATE - FABBRICATI ABUSIVI
Gli immobili costruiti abusivamente non sono suscettibili di indennizzo, a meno che alla data dell'evento ablativo non risulti già rilasciata la concessione in sanatoria, per cui non si applica nella l... _OMISSIS_ ...rrere anche indirettamente ad accrescere il valore del fondo.
E' ora espressamente vietato dalla legge l'indennizzo per l'esproprio di immobili abusivi, in virtù del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 3, che ha codificato un principio pacificamente affermato dalla giurisprudenza, ove non risulti che l'immobile stesso sia stato effettivamente condonato.
Nel caso di un fabbricato parzialmente abusivo per difformità rispetto al progetto approvato, non si deve escludere dal computo dell'indennità tutto il valore del fabbricato, ma soltanto quello della parte costruita in difformità.
Correttamente è escluso dal computo dell'indennità il valore dei manufatti in quanto abusivi, ancorché condonati solo successivamente al decreto di esproprio, trovando applicazi... _OMISSIS_ ...icato parzialmente abusivo per difformità rispetto al progetto approvato, non si deve escludere dal computo dell'indennità tutto il valore del fabbricato, ma soltanto quello della parte costruita in difformità.
Il principio di carattere generale, desumibile dalla normativa sia urbanistica, che espropriativa (L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 16, comma 6), per cui il proprietario non può trarre beneficio alcuno dalla sua attività illecita, comporta che nella determinazione indennitaria non deve tenersi conto delle costruzioni abusive (D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, art. 38, comma 2; art. 44, comma 2, specificamente per l'imposizione di servitù).
Con riguardo alla determinazione dell'indennità da liquidare nel caso di esproprio di un’area ove è stata realizzato un i... _OMISSIS_ ... Tale regola si basa sul principio per il quale ciò che è frutto di illecito non può avere tutela dall’ordinamento giuridico: dunque, manca in tal caso il requisito oggettivo della “ingiustizia del danno”, per la determinazione dell’indennità, sicché ai fini della liquidazione dell’indennità, non si applica il criterio del valore venale complessivo dell’edificio e del suolo su cui il medesimo insiste, ma si valuta la sola area.
La costruzione insistente sul fondo espropriato, per essere soggetta a valutazione aggiuntiva, autonoma rispetto a quella dell'ablato fondo, deve essere dotata di concessione edilizia (o di permesso di costruzione).
Il disposto di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, art. 38, sta ad indicare che il diritto al... _OMISSIS_ ...a che la pubblica amministrazione non abbia ancora scrutinato: in tale ipotesi occorre cioè che l'amministrazione, per i fini del riconoscimento dell'indennità, effettui una valutazione prognostica della condonabilità, sì da verificare se l'immobile sia destinato ad essere condonato, nel qual caso l'indennità va parametrata tenendo conto di esso, ovvero se la prospettiva del condono debba essere esclusa, nel qual caso l'indennità non può tener conto dell'immobile.
Il disposto di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, art. 38, sta ad indicare che il diritto all'indennità, a seguito dell'esproprio, non è escluso dalla iniziale abusività dell'edificazione, se l'immobile, alla data in cui interviene l'esproprio, è stato fatto oggetto di una domanda di sanatoria che la p.a. non ... _OMISSIS_ ...fosse l'indennità sarebbe inconcepibilmente rapportata non già alle oggettive caratteristiche del bene sottoposto ad esproprio, ma ad una circostanza del tutto casuale ed insignificante, quale l'avere la pubblica amministrazione già deciso sulla domanda di condono oppure no, quantunque - per ipotesi - in violazione dei termini a tal fine previsti.
Ogni questione in ordine alla condonabilità di immobile insistente sul fondo espropriato deve ritenersi superata qualora lo stesso sia stato effettivamente condonato, sebbene ad esproprio intervenuto.
Gli immobili costruiti abusivamente non sono suscettibili di indennizzo espropriativo né di indennizzo per la diminuzione di godimento.
In tema di espropriazione di pubblica utilità gli immobili realizzati abusivamen... _OMISSIS_ ...sono idonee al rilascio di permesso di costruire in sanatoria.
Il diritto all'indennità non è escluso dall'originaria abusività dell'edificazione, ove l'immobile, alla data dell'esproprio, sia stato fatto oggetto di una domanda di sanatoria non ancora scrutinata dalla P.A., dovendo, in tal caso, quest'ultima effettuare una valutazione prognostica circa la formazione del silenzio assenso o circa la sua condonabilità.
Gli immobili costruiti abusivamente non sono suscettibili di indennizzo, a meno che alla data dell'evento ablativo non risulti già rilasciata la concessione in sanatoria, per cui non si applica nella liquidazione il criterio del valore venale complessivo dell'edificio e del suolo su cui il medesimo insiste, ma si valuta la sola area, sì da evitare c... _OMISSIS_ ...i di indennizzo in quanto il proprietario non può trarre beneficio alcuno dalla sua attività illecita.
Ai sensi del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 38, comma 2 bis, il diritto all'indennità, a seguito dell'esproprio, non è escluso dalla iniziale abusività dell'edificazione, se l'immobile, alla data in cui interviene l'esproprio, è stato fatto oggetto di una domanda di sanatoria che la pubblica amministrazione non abbia ancora scrutinato: in tale ipotesi occorre cioè che l'amministrazione, per i fini del riconoscimento dell'indennità, effettui una valutazione prognostica circa la formazione del silenzio assenso o circa la sua condonabilità, il cui esito, se positivo, impone di tener conto di esso nella quantificazione di quella indennità, altrimenti restando la stessa rapportata non... _OMISSIS_ ...|Il diritto all'indennità non è escluso dall'originaria abusività dell'edificazione, ove l'immobile, alla data dell'esproprio, sia stato fatto oggetto di una domanda di sanatoria non ancora scrutinata dalla P.A., dovendo, in tal caso, quest'ultima effettuare una valutazione prognostica circa la formazione del silenzio assenso o circa la sua condonabilità.
Ai sensi del T.U. n. 327 del 2001, art. 38, comma 2 bis, il quale stabilisce che "ove sia pendente una procedura finalizzata alla sanatoria della costruzione, l'autorità espropriante, sentito il Comune, accerta la sanabilità ai soli fini della corresponsione delle indennità", ciò che deve essere verificato non è l'avvenuto rilascio della concessione in sanatoria, ma "la sanabilità ai soli fini della corresponsione delle indenni... _OMISSIS_ ...all'originaria abusività dell'edificazione, ove l'immobile, alla data dell'esproprio, sia stato fatto oggetto di una domanda di sanatoria non ancora scrutinata dalla P.A., dovendo, in tal caso, quest'ultima effettuare una valutazione prognostica circa la sua condonabilità; il cui esito, se positivo, impone di tener conto di esso nella quantificazione di quella indennità, altrimenti restando la stessa rapportata non già alle caratteristiche oggettive del bene sottoposto ad esproprio, ma ad una circostanza affatto casuale ed insignificante, quale l'avere la P.A. deciso o meno sull'istanza di condono, anche se - per ipotesi - in violazione dei termini all'uopo previsti.
In caso di espropriazione di area su cui insista una costruzione abusiva, ed alla stregua del D.P.R. n. 327 del 2... _OMISSIS_ ...oria non ancora scrutinata dalla P.A., dovendo, in tal caso, quest'ultima effettuare una valutazione prognostica circa la sua condonabilità; il cui esito, se positivo, impone di tenerne conto nella quantificazione dell'indennità, altrimenti restando la stessa rapportata non già alle caratteristiche oggettive del bene sottoposto ad esproprio, ma ad una circostanza affatto casuale ed insignificante, quale l'avere la P.A. deciso o meno sull'istanza di condono, anche se - per ipotesi - in violazione dei termini all'uopo previsti.
Non può essere considerata edificata ai fini indennitari area destinata a verde privato e pertanto soggetta a vincolo di inedificabilità assoluta occupata da manufatti abusivi per i quali sia stata emessa ordinanza di demolizione.
Ai fini della a... _OMISSIS_ ...e di edificazione, esistenti al momento dell'emanazione del decreto di esproprio o dell'accordo di cessione, dall'altra si esclude il rilievo di costruzioni realizzate abusivamente (cfr. art. 37, comma 3 D.P.R. 327/2001).
Nel calcolo dell'indennizzo conseguente all'esproprio coinvolgente un'opera edilizia, qualora la costruzione sia stata realizzata in assenza del titolo edilizio o della autorizzazione paesistica, ovvero in difformità, l'indennità è calcolata tenendo conto della sola area di sedime in base all'art. 37 T.U.Es.
L'abusività di un'opera edilizia, che come tale permane inalterata in assenza di specifiche disposizioni che la riguardino nel contesto della concreta espropriazione per p.u., viene presa in considerazione al fine di escludere espressamente la va... _OMISSIS_ ...lla sua attività illecita e il manufatto edificato illegittimamente non può essere fonte di locupletazione, ove non sanato.
In tema di espropriazione di area su cui insista una costruzione abusiva, ed alla stregua dell'art. 38, comma 2 bis, del D.P.R. n. 327 del 2001, il diritto all'indennità non è escluso dall'originaria abusività dell'edificazione, ove l'immobile, alla data dell'esproprio, sia stato fatto oggetto di una domanda di sanatoria non ancora scrutinata dalla P.A., dovendo, in tal caso, quest'ultima effettuare una valutazione prognostica circa la sua condonabilità; il cui esito, se positivo, impone di tener conto di esso nella quantificazione di quella indennità. Alla stregua di tale principio, quindi, nel giudizio di opposizione alla stima, l'originaria abusività del... _OMISSIS_ ... il valore dell'edificio realizzato sul suolo, subordinatamente alla produzione del titolo comprovante la legittimità della costruzione, non è in alcun modo riconducibile al D.P.R. n. 327 del 2001, art. 38, il quale, nell'escludere il diritto all'indennizzo per le costruzioni realizzate in assenza della concessione edilizia o dell'autorizzazione paesistica o in difformità della stessa, non giustifica affatto il frazionamento del procedimento di liquidazione dell'indennità, avente carattere unitario né l'assunzione di un'obbligazione sospensivamente condizionata, avente oggetto il pagamento separato dell'importo dovuto per le costruzioni.
L’art. 31, co.3 D.p.r. n. 380/2001 configura una fattispecie sanzionatoria, funzionale alla tutela del territorio ed in chiave di deterre... _OMISSIS_ ...ichiamo alla materia espropriativa (e con essa, all’art. 42 Cost.), stante la completa diversità di situazioni disciplinate. La norma costituzionale in questione mira a salvaguardare il diritto dominicale rispetto al potere ablatorio pubblico, riconoscendo il diritto all’equo indennizzo a fronte di un atto lecito (l’esproprio), incidente unilateralmente nella sfera patrimoniale del privato incolpevole. Nell’acquisizione ex art. 31, co.3 D.p.r. n. 380/2001, viceversa, il soggetto inciso subisce le conseguenze derivanti in primo luogo dall’attività illecita (realizzazione dell’opera abusiva) e, in un secondo momento, dalla colpevole inerzia nell’ottemperanza all’ordine demolitorio.
Il proprietario danneggiato non può trarre beneficio da una sua attività illecita, da valutarsi se e in quanto tale nel momento in cui è avvenuta la ...