Le fattispecie di reato concernenti gli abusi demaniali contenute nel codice della navigazione

I profili di illegittimità penale in tema di abusiva occupazione di bene demaniale marittimo, accezione generica che viene opportunamente precisata dalle circostanze afferenti alle distanze dichiarate dal codice nell’ambito della fascia di rispetto le quali, se violate, conducono alla medesima fattispecie di reato, sono esauriti in un gruppo di norme che si possono agevolmente identificare in quelle contenute negli artt. 54-55-1161-1164-1231 del codice della navigazione.

Sono norme di contenuto specialistico che dispongono contemporaneamente in merito al precetto ed alla relativa sanzione, e nelle quali il legislatore ha permeato il potere di autotutela secondo cui la P.A., identificata per competenza, dispone in relazione al ripristino dello stato dei luoghi, caratterizzandosi esclusivamente per gli effetti possessori.

Salta subito all’occhio, la similitudine comparativa delle prime due norme citate agli artt. 54 e 1161, le qual... _OMISSIS_ ...lmente, sembrano ripercorrere lo stesso dettato in argomento, invero così non è.

In tal senso, pur con la dovuta precisazione sull’autorità competente indicata nella prima, e sulla sanzione afflittiva, ben articolata nella seconda, il campo d’applicazione parrebbe concentrarsi sui due medesimi presupposti: l’occupazione abusiva del demanio marittimo e le innovazioni prive di autorizzazioni, nondimeno l’art. 1161 manifesterebbe una previsione onnicomprensiva di portata inclusiva di quella che la precede.

Similia similibus, il confronto sinottico renderà al meglio una rapida visione agevolando, in virtù della rappresentazione schematica, l’analisi giurisprudenziale, ciò consentirà pertanto l’emersione delle divergenze che lo spirito creativo impiegato dal legislatore ha voluto immettere nelle due distinte previsioni di segno apparentemente gemellare, in realtà autonomo e, soprattutto, autosufficiente:... _OMISSIS_ ... Prima di entrare nel contenuto della sintassi ermeneutica, è bene precisare che è proprio la diversa collocazione sistematica degli articoli menzionati ad evidenziare che il legislatore del codice marittimo per la formazione del compendio normativo ha seguito la suddivisione classica della tassonomia codicistica, prevedendo all’inizio i precetti di carattere generale e in seguito, nella parte speciale, la qualificazione penalistica dell’abuso sul bene interessato nell’insieme delle contravvenzioni.

Il quadro diventa ancora più lineare se si osserva la titolazione delle parti schematiche del codice, dove ognuna delle normative citate assume il ruolo di capostipite: l’art. 54 è schedulato nella Parte prima “Della navigazione marittima ed interna”- Libro primo “Dell’ordinamento amministrativo della navigazione”- Titolo secondo “Dei beni pubblici destinati alla navigazione”- Capo 1 “Del ... _OMISSIS_ ...quo;; mentre, l’art. 1161 che, come si può bene vedere lo richiama, è pianificato nella Parte terza “Disposizioni penali e disciplinari”- Libro primo “Disposizioni penali”- Titolo terzo “Delle contravvenzioni in particolare”.

Se ne ricava che la dicotomia è retta da consapevolezza e rientra nel rapporto tra “parte generale” e “parte speciale” del codice, in cui nella prima viene profilato l’archetipo dell’apparato normativo distinto nei suoi elementi fondamentali, mentre nella seconda l’insieme delle discipline specifiche qualificate come delitti o contravvenzioni, a seconda della tipologia della pena detentiva e pecuniaria ivi attesa, ed il relativo contesto sanzionatorio.

Risolta la problematica tutta introspettiva, si può ben introdurre la prima norma in esame posta reiteratamente al vaglio della giurisprudenza di sezione.

L’art... _OMISSIS_ ... doppia “personalità” a seconda se il reato consumato sia quello di occupazione abusiva, oppure sia esaurito in una semplice innovazione.

Nel primo caso, si è in presenza di un illecito permanente che dura fino al momento in cui la legalità non viene ripristinata secondo i mezzi riconosciuti dal codice civile o adempiendo alla procedura di cui al secondo comma della norma in menzione.

L’evento è generato dall’occupazione del bene demaniale che ostacola la fruibilità collettiva a cui lo stesso è vincolato.

Nel secondo caso, in cui l’evento è maturato con la realizzazione della mera innovazione posta in essere sul bene demaniale, cioè non si è in presenza di un’occupazione arbitraria, l’illecito è di natura istantanea e cessa quando l’opera è stata realizzata, non interviene sul contesto generale e non limita la funzione sociale del bene.

La competenza ad agire è i... _OMISSIS_ ...apo al capo compartimento dell’autorità di polizia demaniale di volta in volta inquadrata dalla regola principale che disciplina la materia, oppure dalla cognizione del giudice adito se la fattispecie si presta ad interpretazioni ondivaghe.

La condizione preliminare propulsiva dell’illecito è la mancanza del provvedimento autorizzativo, e l’autore della condotta lesiva è il trasgressore, cioè colui che commette l’abusivismo in assenza del provvedimento predetto.

La differenza sostanziale tra le due ipotesi di illecito, che entrambe possono essere sanate con i poteri di ripristino postulati, basa le sue fondamenta sulla prevalenza dell’interesse legittimo alla restitutio in integrum rispetto a quello del privato al mantenimento dell’impedimento, la cui motivazione acquisisce un maggior grado di fattore pregnante in relazione alla natura permanente o istantanea dell’effetto lesivo, nel secondo caso inf... _OMISSIS_ ...one potrà dirsi consolidata e, di conseguenza, improduttiva di ulteriore danno al bene.

Come poc’anzi detto, l’art. 1161 qualifica la condotta abusiva, sia permanente sia temporanea, sul demanio marittimo nella riprovevolezza di una contravvenzione prevedendone con ciò la punibilità con la pena detentiva dell’arresto e la sanzione pecuniaria dell’ammenda.

La disposizione in esame differenzia il regime sanzionatorio al suo secondo comma, dove l’inquadramento nella situazione giuridica del reato muta derubricandosi a mera sanzione amministrativa: il testo recita che se l’usurpazione avviene con un veicolo, la misura repressiva, oltre che con il pagamento di una somma edittale, sarà eseguita con la sua rimozione forzata anche se in deroga ai poteri di cui all’art. 54.

Il giudice di legittimità chiamato a disporsi in argomento definisce il reato di cui all’art. 1161 come un’ac... _OMISSIS_ ...traria del possesso di uno spazio demaniale conformemente all’esercizio di un diritto di proprietà o di un altro qualsiasi diritto reale di godimento.

La norma in parola menziona in modo estensivo una pluralità di forme in cui può esplicarsi il comportamento illegittimo, si spazia dall’invasione del demanio marittimo e aeronautico, o delle zone portuali di navigazione interna, alle innovazioni non autorizzate, o al mantenimento della zona di confine con spazi marittimi o aeroportuali a cui è informata in subordine la proprietà privata rispetto a quella pubblica.

L’elemento soggettivo è integrato nell’arbitrarietà della condotta, la quale vien meno se ad esempio è stata tempestivamente avanzata la richiesta di autorizzazione o rinnovo di quella scaduta.

Ad ogni modo, stante la natura della fattispecie ivi contemplata, in esso si ravvisa tanto la punibilità a titolo di dolo quanto quella meramente colp... _OMISSIS_ ...LF| L’accertamento dell’elemento volitivo dipenderà dalla conoscenza della natura demaniale del bene e, in caso positivo, dell’assunzione di responsabilità per l’assenza di un titolo legittimo di occupazione o per la sua caducazione successiva in seguito a decorrenza del termine di autenticità.

La prova contraria al compimento del reato può essere fornita arguendo la c.d. “buonafede”, ossia di avere tenuto un comportamento corrispondente al precetto legislativo.

Stante la frequenza processuale con la quale viene invocata, di certo è che la rigorosità probatoria è abbastanza elevata: in definitiva, vige la presunzione positiva di avere posto in essere tutti gli adempimenti richiesti dalla norma invero trasgredita.

L’art. 1161 forma un binomio perfetto con la successiva norma contenuta nell’art. 1164.

La complementarità non deve essere fraintesa come riferita a... _OMISSIS_ ...situazione giuridica, bensì al presupposto che l’art. 1164 dispone per altro verso il regime sanzionatorio in riferimento all’inosservanza di un comando amministrativo descritto nella disposizione di legge o di regolamento, oppure nel provvedimento di autorizzazione dell’autorità portuale sull’uso del demanio marittimo e aeronautico o, infine, nelle zone portuali interne di navigazione.

La norma in commento quindi assume il ruolo di esprimere la misura edittale della somma da pagare in caso di violazione dell’ordine o del permesso di utilizzo del bene pubblico, nulla di più.

In tal senso, è pensiero dottrinario in ossequio alla giurisprudenza in esame che l’art. 1164 sia una disposizione a carattere sussidiario di un comportamento maggiormente riprovevole che costituisce reato, la locuzione in essa contenuta, che cautelativamente riferisce sul “fatto più grave costituente appunto reato”,... _OMISSIS_ ...ibilità rimandando ad altra normativa in materia penale ed alla repressioni ivi stabilite.

Atteso che il modello di cui al dettato dell’art. 55 cod. nav. sulle fasce di rispetto è stato oggetto di precedente approfondimento, esaurisce il percorso analitico sulla disciplina del codice della navigazione quanto osservato nell’art. 1231.

In questa sede, il legislatore ha inteso provvedere a garantire una tutela penale in tutte quelle situazioni la cui disciplina è affidata ad atti di natura amministrativa come quelli richiamati dall’art. 1164 cod. nav., poc’anzi oggetto di riflessione.

Il giudice di legittimità la definisce una norma in bianco in quanto la sanzione detentiva e pecuniaria in essa ravvisata soccorre a rafforzare la punizione per tutte quelle violazioni che non costituiscono prima facie una trasgressione della legislazione penale che, invero, inquadra il fatto secondo i principi costituzion... _OMISSIS_ ..., di tassatività e di determinatezza del disegno criminoso.

L’elemento oggettivo afferente alla condotta di reato trascende il bene giuridico, come invece deve necessariamente essere per l’esercizio del potere di autotutela espresso dallo schema dell’art. 54, assumendo la sua fonte nel provvedimento di legge, il cui comando, una volta violato dalla negazione del destinatario dello stesso, rappresenta la causa oggetto della tutela sanzionatoria.