Poteri del comune nel limitare la la costruzione di c.d. "seconde case" destinate all'uso saltuario nel proprio territorio

PROCEDURA --> DISCREZIONALITÀ DELLA P.A. --> NELLE SCELTE URBANISTICHE --> SECONDE CASE, LIMITAZIONE

Poiché il “governo del territorio” non si esaurisce nei poteri urbanistici secondo la configurazione tradizionale di questi ultimi (potere di regolare l’ordinato sviluppo edilizio del territorio in considerazione delle diverse tipologie di edificazione distinte per finalità), ma implica il potere di conformare il territorio governato in vista della realizzazione contemperata di una pluralità di istanze pubbliche, secondo l’interesse complessivo - ragionevolmente e motivatamente apprezzato - delle comunità di riferimento, ne deriva la possibilità che, facendo uso degli strumenti urbanistici, intesi in senso ampio, i Comuni legittimamente escludano nel proprio territorio la costruzione di case destinate all’uso solo saltuario.

Il potere comunale di limitare nel proprio territorio la costruzione di case des... _OMISSIS_ ...o;uso solo saltuario, ormai indiscusso nella sua latitudine e nel suo fondamento costituzionale, non esclude però di certo che l’Amministrazione, nel procedere alle proprie scelte urbanistiche, debba contemperare in termini ragionevoli e motivati gli interessi pubblici, di diversa natura, coinvolti nella decisione e valorizzare adeguatamente anche l’interesse urbanistico per dir così “tipico”.

I comuni, facendo uso del potere di governo del territorio, possono legittimamente escludere nel proprio territorio la costruzione di case destinate all'uso solo saltuario imponendo a tal fine una dimensione minima degli alloggi o, all'inverso, precludendo in un’area determinata la costruzione di case di abitazione residenziale.

Le scelte urbanistiche volte a perseguire l’incremento della edificabilità per i residenti disincentivando la realizzazione di seconde case da parte di turisti, appaiono in linea con i... _OMISSIS_ ...ondo cui esse costituiscono valutazioni di merito sottratte al sindacato giurisdizionale e censurabili unicamente per profili di abnormità, illogicità, e travisamento dei fatti, rivelandosi in particolare coerenti e congrue con i criteri generali di tipo politico, economico e pianificatorio sulla base dei quali è stato impostato il procedimento di formazione ed approvazione del Piano Regolatore Generale.

Il «diritto di piantar legalmente o sostanzialmente le radici in un luogo determinato» riconosciuto dall’art. 16 Cost. va inteso secondo ragionevolezza, nel senso che il cittadino ha il diritto di risiedere in ogni comune del territorio nazionale, ma non in ogni singola parte di ciascun comune.

I Comuni, facendo uso degli strumenti urbanistici, intesi in senso ampio, possono escludere nel proprio territorio la costruzione di case destinate all’uso solo saltuario o imporre una dimensione minima degli alloggi.

... _OMISSIS_ ...mento edilizio comunale può disporre circa la superficie minima degli alloggi al fine di limitare la costruzione delle c.d. «seconde case»: la «vivibilità» cui si riferisce l'art. 4 D.P.R. 380/2001, infatti, va intesa in senso ampio, comprensivo di tutti gli aspetti che l’Ente, nella sua sfera di competenza, ritenga rilevanti per il normale vivere civile dei propri cittadini, anche in termini di tutela del territorio e della qualità della vita.

È legittimo che un comune a vocazione turistica, per scongiurare il fenomeno delle c.d. «seconde case» e della c.d. «terziarizzazione», preveda che i nuovi edifici residenziali possano essere realizzati solo su aree di proprietà pubblica e destinati ad abitazione per i residenti: in particolare, non è illogica la scelta di ubicare il limitato sviluppo edilizio alle aree di proprietà comunale, posto che proprio nel regime proprietario dei suoli l’Ente ha ind... _OMISSIS_ ...anzia essenziale per il raggiungimento dello scopo primario del piano regolatore.

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.