Affidamento o aspettative da parte del privato in merito alle scelte urbanistiche della p.a.

PROCEDURA --> DISCREZIONALITÀ DELLA P.A. --> NELLE SCELTE URBANISTICHE --> ASPETTATIVE

La mera presentazione di una istanza, sebbene esaminata in sede di VIA/AIA, non può costituire ex se “legittima aspettativa”, impeditiva di qualsivoglia nuova determinazione urbanistica.

Nessun affidamento deriva dalla diversa destinazione urbanistica pregressa della medesima area, rispetto alla quale l’amministrazione conserva ampia discrezionalità, ben potendo apportare modificazioni peggiorative rispetto agli interessi del proprietario, in capo al quale è configurabile nulla più che una generica aspettativa generica al mantenimento della destinazione urbanistica gradita, ovvero a una reformatio in melius, analoga a quella di ogni altro proprietario di aree, che aspiri ad una utilizzazione comunque proficua dell'immobile.

L’attribuzione di una determinata qualificazione di un’area (cd. zonizzazione) a... _OMISSIS_ ... di adozione del piano regolatore non fa sorgere alcuna aspettativa qualificata in capo al proprietario dell’area medesima.

Una destinazione di zona precedentemente impressa non determina l’acquisizione, una volta e per sempre, di una aspettativa di edificazione non più mutabile, essendo appunto questa modificabile (oltre che in variante) con un nuovo PRG, conseguenza di una nuova e complessiva valutazione del territorio, alla luce dei mutati contesti e delle esigenze medio tempore sopravvenute.

L’interesse del privato a conservare, in sede di nuova pianificazione, la disciplina urbanistica previgente, non costituisce ex se un legittimo affidamento ma un mero interesse di fatto che non può ricevere tutela giuridica.

Non può rinvenirsi un ragionevole affidamento o aspettativa da parte del privato sulla adozione della disposizione particolare nel caso in cui non rivesta alcuna posizione differenziata e qualific... _OMISSIS_ ...rgere solo a seguito di un piano attuativo approvato e convenzionato ovvero di un permesso di costruire già rilasciato oppure in esito a sentenza di suo annullamento o dichiarativa dell'obbligo di suo rilascio.

In sede di adozione del piano di classificazione acustica i comuni devono tenere in adeguata considerazione le preesistenti destinazioni d'uso delle aree, come individuate dagli strumenti urbanistici in vigore, al fine di non sacrificare le consolidate aspettative di coloro che vi si sono legittimamente insediati.

Le scelte urbanistiche necessitano di congrua motivazione solo quando incidono su aspettative dei privati particolarmente qualificate, come quelle ingenerate da impegni già assunti dall'amministrazione mediante approvazione di piani attuativi o stipula di convenzioni.

In sede di approvazione di uno strumento urbanistico generale, l’esistenza di una precedente diversa previsione urbanistica non comporta p... _OMISSIS_ ...nistrazione la necessità di fornire particolari spiegazioni sulle ragioni delle diverse scelte operate, anche quando queste siano nettamente peggiorative per i proprietari e per le loro aspettative, dovendosi in tali casi dare prevalente rilievo all'interesse pubblico che le nuove scelte pianificatorie intendono perseguire.

La mera esistenza, nella pianificazione previgente, di una destinazione urbanistica più favorevole al proprietario non è circostanza sufficiente a fondare in capo a quest’ultimo un’aspettativa qualificata tale da imporre all'amministrazione un obbligo di più puntuale e specifica motivazione rispetto a quella, di regola sufficiente, basata sul richiamo alle linee generali di impostazione del piano.

Non è comunque configurabile un’aspettativa qualificata ad una destinazione edificatoria in relazione a precedente destinazione ma soltanto un’aspettativa generica ad una reformatio in melius analoga a qu... _OMISSIS_ ...tro proprietario che aspira ad una utilizzazione più proficua dell’immobile, salvo i casi di previsioni di standard superiori al minimo, di introduzione della destinazione agricola, di giudicati favorevoli al privato proprietario e di convenzioni di lottizzazione precedentemente approvate.

Il riconoscimento di una potenzialità edificatoria su terreni di proprietà privata in sede di adozione degli strumenti di pianificazione urbanistica configura una mera aspettativa di fatto non tutelabile in sede giurisdizionale, atteso che un affidamento legittimo è stato ravvisato in fattispecie (e certamente non nel caso di "semplice" precedente diversa destinazione) quali ad esempio al ricorrere convenzioni di lottizzazione, di accordi di diritto privato intercorsi fra il Comune e i proprietari delle aree, ovvero in presenza di aspettative nascenti da giudicati di annullamento di concessioni edilizie o di silenzio rifiuto su una domanda di concessione ... _OMISSIS_ ...a modificazione in zona agricola della destinazione di un'area limitata, interclusa da fondi edificati in modo non abusivo.

La semplice pendenza del procedimento di rilascio della concessione edilizia non è circostanza idonea a fondare un’aspettativa qualificata, posto che l’eventuale contrasto dell’intervento oggetto della domanda di permesso di costruire con lo strumento urbanistico adottato determina ex lege l’obbligo di sospendere ogni determinazione per periodo non eccedente tre anni dall’adozione del piano o cinque anni se trasmesso entro un anno ai fini dell’approvazione da parte dell’amministrazione competente, onde evitare che gli obiettivi perseguiti dal nuovo disegno programmatorio restino pregiudicati.

L'attività di certificazione dell'amministrazione riguardante la vocazione di un'area (nella specie industriale) non incide sulla legittimità delle diverse decisioni assunte in fase di pian... _OMISSIS_ ...quanto non risulta idonea a fondare una aspettativa qualificata alla destinazione dell'area, quale risultante dagli errati certificati, ma eventualmente una obbligazione di natura risarcitoria.

Va escluso che le scelte di pianificazione compiute dal Comune nell’ambito di uno strumento urbanistico non ancora approvato possano essere idonee a fondare un’aspettativa qualificata dei proprietari interessati al mantenimento di una determinata destinazione di zona, restando il Comune stesso, fino all’approvazione del piano, pienamente titolare della propria potestà pianificatoria e potendo in ogni caso modificare le proprie scelte.

In sede di nuove scelte di pianificazione, nessun affidamento deriva dalla diversa destinazione urbanistica pregressa della medesima area, rispetto alla quale l’amministrazione conserva ampia discrezionalità, ben potendo apportare modificazioni “peggiorative” rispetto agli interessi de... _OMISSIS_ ... in capo al quale è configurabile nulla più che una generica aspettativa generica al mantenimento della destinazione urbanistica gradita, ovvero a una reformatio in melius, analoga a quella di ogni altro proprietario di aree, che aspiri ad una utilizzazione comunque proficua dell'immobile.

La presenza di un insediamento industriale nell’area poi fatta oggetto di diversa scelta urbanistica non termina una situazione dissimile da quella che può vantare ogni altro soggetto titolare di diritti dominicali su immobili insistenti su aree destinatarie di nuove destinazioni, senza che perciò possa ravvisarsi la sussistenza di una aspettativa particolarmente qualificata.

La presentazione di un piano di lottizzazione non fa sorgere, in capo ai privati, un’aspettativa giuridicamente tutelata che potrebbe sorgere solo dalla sua approvazione.

L’esistenza di precedenti favorevoli previsioni pianificatorie non implica l... _OMISSIS_ ...una posizione giuridicamente tutelata in capo ai beneficiari, perché l’amministrazione è sempre libera di modificare le proprie scelte pianificatrici a seguito di una nuova e complessiva valutazione del territorio alla luce di un mutamento del contesto e del sopravvenire di nuove esigenze.

Sono inconfigurabili le censure di disparità di trattamento, irrazionalità, insufficienza di motivazione, vizi del tutto inconciliabili con la natura e la portata delle scelte di carattere tecnico-discrezionale operate dall’amministratore comunale in sede di pianificazione territoriale, qualora il privato possa vantare rispetto alle aree di proprietà unicamente dei desiderati, che certo non possono avere valenza vincolistica in ordine all'immutabilità della destinazione originaria e neppure costituiscono un affidamento apprezzabile da meritare, in sede di introduzione di prescrizioni di tipo esecutivo della stessa destinazione, una specifica motivazione circa... _OMISSIS_ ... assunto dall’Amministrazione.

L’interesse pretensivo ad una modifica migliorativa della destinazione di zona e della capacità edificatoria dell’area, formalizzato in una proposta non approvata dal Consiglio comunale può consentire di ravvisare sul piano procedimentale la sussistenza di una posizione legittimante idonea a permettere la contestazione della scelta pianificatoria finale restando l’accoglimento della proposta da parte del Consiglio comunale un atto meramente eventuale e altamente discrezionale.

La circostanza che un’area non edificata sia interclusa tra aree edificate determina un aggravamento dell’onere motivazionale in capo all'amministrazione.

Nessuno può invocare la disparità di trattamento, a fronte di provvedimenti illegittimi adottati dalla pubblica amministrazione nei confronti di terzi, al fine di reclamare eguale illegittimità in proprio favore.

L'aspett... _OMISSIS_ ...to alla salvaguardia della precedente tipizzazione come zona edificabile dei suoli di sua pertinenza e/o all’ottenimento di una tipizzazione più gradita, è cedevole rispetto all’esercizio della potestà pianificatoria finalizzata alla corretta e razionale disciplina urbanistica del territorio comunale.

Dalla destinazione urbanistica impressa all’area dal previgente PRG ovvero dalla mera presentazione di un PdL (il cui iter è stato arrestato dal parere contrario), non deriva al proprietario una situazione potiore rispetto a quella di altri proprietari, essendo il medesimo titolare di un’aspettativa generica ad una reformatio in melius o alla conservazione dell’originario regime urbanistico, analoga a quella di ogni altro proprietario che aspiri ad un uso proficuo dell’immobile.

Nel corso del procedimento volto all'approvazione di un regolamento urbanistico alcun legittimo affidamento può nascere in capo all'... _OMISSIS_ ...ché il piano adottato contempla una disciplina non ancora vigente, la quale ben può essere mutata fino all'approvazione, e viene pubblicizzata proprio per verificare se contrasti con altri interessi pubblici e privati, al fine di pervenire ad un provvedimento finale di approvazione che contemperi il più possibile tutti gli interessi rilevanti nell'affare.

I privati interessati da nuove previsioni urbanistiche vantano soltanto un'aspettativa generica sia rispetto ad una "non reformatio in pejus" della posizione giuridica in cui si trovano i terreni di loro proprietà, sia rispetto ad una "reformatio in melius", quali proprietari di aree che aspirano a utilizzare più proficuamente tali immobili.

Sussiste ampia discrezionalità della p.a. in sede di programmazione urbanistica, a fronte della quale non sussiste un diritto soggettivo degli interessati a ottenere una specifica destinazione, ben potendo la pubblica amministrazione... _OMISSIS_ ...li espropriativi e, nell’ambito del potere conformativo del territorio, destinare l’area a utilizzi diversi.

Le scelte dell'Amministrazione in ordine alla destinazione dei suoli in sede di pianificazione generale del territorio sono caratterizzate da ampia discrezionalità per cui non è richiesta una particolare motivazione al di là di quella ricavabile dai criteri e principi generali che ispirano il piano regolatore generale derogandosi a tale regola solo in presenza di specifiche situazioni di affidamento qualificato del privato a una specifica destinazione del suolo le quali sono pacificamente individuate in pronunce giurisprudenziali passate in giudicato ovvero in accordi con l'ente locale.

In assenza di situazioni che determinano il sorgere di un’aspettativa qualificata in capo al privato possessore di aree non si realizza alcuna compressione del principio di buona fede dal momento che una destinazione edificatoria non ... _OMISSIS_ ...ermanere sine die.

Considerata la natura ampiamente discrezionale degli atti comunali di pianificazione urbanistica, i proprietari delle aree investite dall’esercizio in concreto della potestà pianificatoria hanno una mera aspettativa e non un interesse legittimo a che le scelte di piano accontentino le loro aspirazioni o comunque non peggiorino la loro precedente situazione edificatoria (salvo le particolari situazioni di aspettativa e affidamento).

La generica aspettativa alla “reformatio in melius” delle destinazioni di zona, per giurisprudenza pacifi...


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