Abusi dei privati su aree demaniali e beni pubblici: sanzioni commerciali ex art. 3 comma 16, L. 94/2009

DEMANIO E PATRIMONIO - ABUSI DEI PRIVATI - SANZIONI COMMERCIALI

E' legittima la sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e vivande del soggetto che occupi lo spazio antistante il proprio locale nonostante il diniego all'occupazione di suolo pubblico.

E' legittimo sanzionare con la sospensione della concessione di posteggio l'occupazione di una superficie di suolo pubblico nettamente superiore a quella concessa.

Ai sensi dell'art. 20, co. 4, D. Lgs. 285/1992 e dell'art. 3, co. 16, legge 94/2009 è possibile distinguere due fattispecie di illecito: a) l'occupazione di suolo pubblico in assenza di titolo, sanzionabile con la sanzione pecuniaria da euro 168 a euro 674, con l'ordine di ripristino dello status quo ante a spese dell'occupante e la chiusura dell'esercizio commerciale; b) l'occupazione di suolo pubblico in difformità dalla concessione, per la quale sono irrogabili unicamente la sanzione pecuniaria e ripr... _OMISSIS_ ... non quella interdittiva.

La sanzione della chiusura dell'esercizio fino all’adempimento dell’ordine ripristinatorio e, comunque, per un periodo non inferiore a giorni cinque può essere applicata soltanto in caso di occupazione di suolo pubblico “abusiva” (in assenza di titolo o in eccedenza rispetto alla superficie in esso contemplata); ma non anche di quelle sostanziate da mera “difformità” rispetto alle prescrizioni dettate dalla concessione stessa.

Nel territorio di Roma Capitale, nei casi di occupazione di suolo pubblico a fini di commercio totalmente abusiva e con esclusivo riferimento a strade urbane ricadenti nel territorio capitolino, delimitato dal perimetro del sito Unesco, troverà applicazione la sanzione di chiusura dell'esercizio nella misura minima prevista dall’art. 3, comma 16, l. n. 94 del 2009, mentre, nella generalità dei casi, vale a dire per qualunque altra violazione delle norme legisl... _OMISSIS_ ...entari nella utilizzazione della o.s.p. nonché per le occupazioni totalmente abusive al di fuori del territorio capitolino delimitato dal perimetro del sito Unesco, troverà applicazione, ricorrendo il presupposto della recidiva e previa diffida, la sanzione della sospensione prevista dall’art. 6 l. n. 77 del 1997.

I provvedimenti sanzionatori delle abusive occupazioni di suolo pubblico adottati dai dirigenti comunali hanno natura vincolata in quanto si attengono alle determinazioni fissate con apposita ordinanza sindacale.

Il provvedimento di chiusura per cinque giorni dell'esercizio commerciale persegue evidentemente una duplice e concorrente funzione, l’una di tipo preventivo (poiché intende dissuadere gli esercenti dall’occupazione abusiva, rendendo di fatto antieconomico occupare il suolo pubblico senza le prescritte autorizzazioni e le presupposte verifiche della PA), l’altra (anche) di sollecito alla reintegrazione dell... _OMISSIS_ ...e pubblico leso. In questo senso, è proprio la soglia minima della sanzione (che prescinde dall’avvenuta tempestiva rimozione dell’occupazione) ad assolvere essenzialmente al primo dei due scopi appena considerati che il legislatore intende perseguire.

E’ legittima l’ordinanza di chiusura di un esercizio commerciale ancorché l'attività sia svolta in parziale difformità dal titolo concessorio.

L’esercizio di un'attività commerciale entro locali aperti al pubblico presuppone che questi ultimi siano conformi alla normativa edilizia ed urbanistica per cui in assenza di tali presupposti è legittimo l’ordine di chiusura dell’attività medesima sino all'avvenuta regolarizzazione del fabbricato che ne ospita la sede.

La facoltà di “regolarizzare” l’occupazione abusiva non implica che sia interdetto all’Ufficio di irrogare la sanzione della chiusura temporanea del locale per tre gior... _OMISSIS_ ... due provvedimenti (quello ampliativo e quello sanzionatorio) dipendono da presupposti diversi e presiedono ad interessi non omogenei (nel primo caso, quello alla migliore fruibilità del servizio ed all’ampliamento dell’offerta dello stesso e nel secondo caso, quello di adottare le prescrizioni normative e presiedere al rispetto delle necessarie procedure amministrative).

È contrario a criteri di ragionevolezza - e perciò sintomo di sviamento dell'azione amministrativa - inibire per intero l'esercizio di un'attività commerciale si svolga in parte all’interno di un manufatto che sia stato sanzionato come abusivo, quando almeno per la parte autorizzata essa debba ritenersi legittimamente esercitata, ben potendo l'Amministrazione, tenuto debitamente conto del contemperamento tra l'interesse pubblico alla repressione degli abusi edilizi e l'interesse privato sotteso all'esplicazione di un'attività imprenditoriale, limitare la sanzione alla sola p... _OMISSIS_ ... non autorizzata sotto il profilo edilizio, previa riduzione in pristino.

In caso di abusi edilizi in uno stabilimento balneare, la sospensione in toto delle attività commerciali disposta dal Comune deve essere motivata in ragione dell’avvenuta radicale trasformazione del locale rispetto al contenuto della licenza, tale da comportarne la decadenza; in mancanza di detta radicale trasformazione, l’esercizio del potere sanzionatorio comunale va necessariamente proporzionato alla qualità e quantità degli abusi commessi ed esercitato operando il necessario contemperamento tra l'interesse pubblico alla repressione degli abusi stessi e l'interesse privato allo svolgimento di un’attività imprenditoriale.

Fatti salvi i provvedimenti dell’Autorità per motivi di ordine pubblico, nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall’art. 633 c.p.p. e dall’art. 20 d.lgs. n. 285/1992, il Sindaco, per le strade urbane... _OMISSIS_ ...uo;immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell’esercizio fino al pieno adempimento dell’ordine e del pagamento delle spese o della prestazione di idonea garanzia e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni.


DEMANIO E PATRIMONIO - ABUSI DEI PRIVATI - SANZIONI COMMERCIALI - LEGGE 94/2009

La spontanea rimozione dell'occupazione sine titulo anteriormente all'emissione dell'ordinanza di sgombero ex art. 3, co. 16, legge 94/2009 non esclude l'applicazione della chiusura temporanea dell'attività per il minimo di cinque giorni.

Nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico da parte di pubblico esercizio, il riferimento alle “occupazioni totalmente abusive” di cui all’art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, è interpretabile nel senso che, per dar luogo alla sanzione più e... _OMISSIS_ ...iusura temporanea dell’esercizio, l’occupazione debba essere completamente sfornita di titolo, sia in senso soggettivo che in senso oggettivo, per cui l'ipotesi di occupazione soggettivamente ma non oggettivamente abusiva è fonte delle sanzioni di cui all’art. 20 del codice della strada (rimozione delle opere), mentre non è applicabile la sanzione della chiusura temporanea dell’esercizio.

In caso di indebita occupazione di suolo pubblico da parte di un esercizio commerciale, la sanzione della temporanea chiusura, per la sua particolare incisività, va ragionevolmente indirizzata alle sole ipotesi in cui l’occupazione di un determinato spazio del suolo pubblico non è per nulla assentita ovvero è assentita ma è strumentale ad una diversa attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico, l’art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, diversamente dall'art. 20, com... _OMISSIS_ ...e della strada, attribuisce una facoltà discrezionale all’autorità amministrativa.

Laddove l’abusività dell'occupazione di suolo pubblico abbia carattere soggettivo ma non anche oggettivo (nella specie, essendo la concessione osp intestata ad altro soggetto, dante causa dell’attuale esercente, ma strumentale al medesimo esercizio destinato ad attività di somministrazione) l’amministrazione è tenuta ad ordinare la rimozione dell’occupazione abusiva e ad irrogare la sanzione pecuniaria, ma non anche ad applicare la sanzione della temporanea chiusura dell’esercizio prevista da una normativa che (come quella di Roma Capitale) richiede la sussistenza di una occupazione totalmente abusiva, vale a dire sia soggettiva che oggettiva.

Nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall’art. 633 c.p.p. e dall’art. 20 d.lgs. n. 285 del 1992, l’art. 3, comma 16, l. n. 94 del 2009 ha inteso sanzio... _OMISSIS_ ...si di occupazione di suolo pubblico totalmente abusiva per fini di commercio e non solo le ipotesi di occupazione che comportano aumento di cubatura.

Il potere attribuito al Sindaco per le strade urbane ai sensi dell’art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009 (che consente, nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall’art. 633 c.p.p. e dall’art. 20 d.lgs. n. 285 del 1992, di ordinare la temporanea chiusura dell'esercizio) è indubbiamente un potere discrezionale, il quale, se esercitato impartendo indicazioni operative ai dirigenti, lascia a questi ultimi un tipico potere vincolato.

Il fatto che nell’esercizio il cui titolare è responsabile di una violazione accertata di occupazione di spazio pubblico senza titolo, insista una diversa attività e questa risenta degli effetti negativi della sanzione comminata alla violazione accertata, non è causa di illegittimità dell’atto sanzionatorio, ma una mera ... _OMISSIS_ ...esso (ovvero, l’ordinanza impugnata è antefatto storico e non causa del pregiudizio).

Nei casi di occupazione di suolo pubblico totalmente abusiva effettuata, per fini di commercio, su strade urbane ricadenti nel territorio di Roma Capitale, delimitato dal perimetro del sito Unesco, devono applicarsi le disposizioni previste dall’art. 20 del codice della strada e all’art. 3, comma 16, l. n. 94 del 2009, con decorrenza dell’esecutività del provvedimento di chiusura dal settimo giorno successivo a quello della notifica.

Il combinato disposto dell'art. 20 Codice della Strada e dell'art. 3, comma 16, della legge 15 luglio 2009 n. 94, che impone la sanzione della chiusura dell’esercizio (fino all’adempimento dell’ordine ripristinatorio e, comunque, per un periodo non inferiore a giorni cinque) per i casi di indebita occupazione di suolo pubblico, è suscettibile di legittima applicazione a fronte delle violazioni ... _OMISSIS_ ...rsquo;occupazione di suolo pubblico in assenza di titolo, ancorché l’occupazione sia stata rimossa spontaneamente in epoca successiva all’accertamento dell’infrazione ed ancor prima che venisse adottata la misura interdittiva.

Il riferimento alle "occupazioni totalmente abusive" nell'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009 è interpretabile nel senso che, per dar luogo alla sanzione più estrema della chiusura temporanea dell'esercizio, l'occupazione debba essere completamente sfornita di titolo, sia in senso soggettivo che in senso oggettivo.

La durata massima della chiusura dell'esercizio commerciale, ai sensi della legge 94/2009, dipende dall’esercente, il quale, se ottempera volontariamente al pieno ripristino dello stato dei luoghi, può riaprire l’esercizio dopo cinque giorni; se allo scadere dei cinque giorni l’occupazione permane, l’esercizio rimarrà chiuso fino all’adempimento dell’ord... _OMISSIS_ ...no.

In caso di ordine di rimozione d’ufficio dell'occupazione abusiva di suolo pubblico, la riapertura dell'esercizio commerciale sanzionato ai sensi della legge 94/2009 potrà avvenire non prima di cinque giorni e, comunque, solo dopo il pagamento delle spese sostenute dall’Amministrazione per la rimozione o la prestazione di idonea garanzia.

Con la legge n. 94-2009 il legislatore ha introdotto un’ulteriore sanzione rispetto a quella pecuniaria e ripristinatoria previste nel Codice della Strada per le occupazioni abusive di suolo pubblico poste in essere a fini di commercio, ovvero la chiusura dell’esercizio commerciale, aggiuntiva rispetto a quelle disposte all’art. 20 CdS e che non è stata introdotta dal legislatore per motivi di sicurezza pubblica, bensì per contrastare, come detto, l’abusivismo.

L'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009 ha portata vincolante, garantendo nel contempo un m... _OMISSIS_ ...ività per contrastare efficacemente il deprecabile fenomeno dell’abusivismo nel settore delle occupazioni di suolo pubblico per fini di commercio.

L'ordinanza di chiusura per giorni cinque di una attività di somministrazione di alimenti e bevande è da ritenersi adottata nell'esercizio di un potere conferito dall'art. 20 del Codice della Strada, che già prevedeva l'obbligo della rimozione delle opere, nonché del potere previsto dall'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, che sanziona le "occupazioni totalmente abus...


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