Il condono di abusi edilizi su aree vincolate è subordinato al parere dell’autorità competente alla tutela del vincolo

ABUSI EDILIZI --> SANATORIA --> CONDONO --> ESISTENZA DI VINCOLI --> PARERE DELL'AUTORITÀ PREPOSTA AL VINCOLO

L’art. 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, applicabile anche alle domande di condono presentate ai sensi della legge n. 724 del 1994, in forza del richiamo operato dall’art. 39 di detta legge, subordina il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso, salve le fattispecie previste dall’articolo 33, vale a dire le opere in contrasto con vincoli che comportano inedificabilità assoluta.

Qualora l'autorità amministrativa regionale o locale, preposta alla gestione del vincolo, ritenga insussistenti i presupposti della compatibilità paesaggistica, l'intervento della soprintendenza appare inutile, visto che in difetto del provvedimento di sanatoria, non si verifica ... _OMISSIS_ ...stintivo di fattispecie penalmente rilevanti.

Nel contesto dei procedimenti di rilascio del condono edilizio è inibito all’Amministrazione comunale di sostituirsi di fatto all’Amministrazione preposta alla tutela del vincolo di inedificabilità.

È irrilevante che l’apposizione del vincolo paesistico sia intervenuta in epoca successiva alla realizzazione dei manufatti abusivi, essendo nondimeno necessaria l’acquisizione del parere ex art. 32 l. 47/85 ove il vincolo sussista al momento dell’esame della domanda di sanatoria.

Il parere ex art. 32, comma 1, della l. n. 47/1985, sulla sanatoria per immobili vincolati, ha natura e funzioni identiche all'autorizzazione paesaggistica ex art. 7 l. 29 giugno 1939, n. 1497, per essere entrambi gli atti il presupposto legittimante la trasformazione urbanistico-edilizia della zona protetta, sicché, per il regime pregresso dell'autorizzazione paesaggistica, resta... _OMISSIS_ ...ere ministeriale di annullamento del parere favorevole alla sanatoria di un manufatto realizzato in zona vincolata, in quanto strumento affidato dall'ordinamento allo Stato, come estrema difesa del paesaggio, valore costituzionale primario, e tale equiparazione opera anche per le autorizzazioni paesaggistiche disciplinate dagli artt. 151 d.lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, e 159 d.lgs. n. 42 del 2004, e per il parere previsto dall'art. 146 del d.lgs. n. 42 del 2004.

La valutazione paesaggistica nel contesto del procedimento di condono edilizio ha natura e funzioni identiche all'autorizzazione paesaggistica, essendo entrambi gli atti il presupposto legittimante la trasformazione urbanistico-edilizia della zona protetta, cosicché resta fermo il potere ministeriale di opporsi alla sanatoria di un manufatto realizzato in zona vincolata, esercitabile, ai sensi del comb. disp. artt. 32, comma 1, della l. n. 47/1985 e 146, comma 5, del d.lgs. n. 42/2004, come estrema... _OMISSIS_ ...mario valore costituzionale del paesaggio.

La disciplina del condono edilizio di cui alla legge n. 47/1985 prevede l’esercizio, da parte delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo, di una vera e propria funzione di amministrazione attiva che – per quanto attiene al vincolo di interesse paesaggistico – al di là del suo mero nomen di “parere vincolante”, era del tutto equipollente all’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 7 della l. n. 1497 del 1939.

Quanto all’oggetto della valutazione paesaggistica nel contesto del procedimento di condono edilizio di cui alla legge n, 47/1985, il parere dell'amministrazione preposta alla tutela del vincolo assumeva natura e funzioni identiche all'autorizzazione paesaggistica di cui all'art. 7 della l. n. 1497 del 1939 per essere entrambi gli atti il presupposto legittimante la trasformazione urbanistico-edilizia della zona protetta come estre... _OMISSIS_ ...aesaggio, valore costituzionale primario.

Nel procedimento di condono di un abuso edilizio in zona vincolata, ai sensi della legge n. 47/1985 il parere dell'amministrazione preposta alla tutela del vincolo, ove di contenuto favorevole, consentiva l’ulteriore corso della pratica di condono edilizio presso l’Amministrazione comunale, risultando – per contro – cogentemente preclusivo al riguardo nell’ipotesi di valutazione sfavorevole della fattispecie.

Nell’ambito della procedura di sanatoria degli abusi edilizi, il parere negativo espresso dal soggetto deputato alla tutela di un vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 32 comma 1 l. n. 47 del 1985 va ritenuto illegittimo qualora si limiti ad una descrizione dell’intervento operato rispetto all’originario stato dei luoghi e non contenga invece una specifica motivazione in ordine in ordine al pregiudizio che all’interesse pubblico deri... _OMISSIS_ ...quo;intervento edilizio.

Nel caso di sopravvenienza di un vincolo di protezione, l’amministrazione competente ad esaminare l’istanza di condono proposta ai sensi della l. 47/1985 deve acquisire il parere dell’autorità preposta alla tutela del vincolo sopravvenuto, la quale deve pronunciarsi tenendo conto del quadro normativo vigente al momento in cui esercita i propri poteri consultivi.

In materia di condono edilizio di opere abusive in area vincolata, per quanto sussista l’onere procedimentale di acquisire il necessario parere in ordine alla assentibilità della domanda di sanatoria - a prescindere dall’epoca d’introduzione del vincolo – l’autorità preposta deve esprimere non una valutazione di “conformità” delle opere alle predette previsioni, trattandosi di un vincolo non esistente al momento della loro realizzazione, bensì un parere di “compatibilità” paesaggis... _OMISSIS_ ...;intervento edilizio abusivo.

Il sopravvenuto regime di protezione dell’area non può considerarsi una condizione ex se preclusiva e insuperabile alla condonabilità degli edifici già realizzati, dovendo l’amministrazione valutare se vi sia compatibilità tra le esigenze poste a base del vincolo - anche sulla salvaguardia della pubblica incolumità - e la permanenza in loco del manufatto abusivo.

Il vincolo paesaggistico su un’area, ancorché sopravvenuto all'intervento edilizio, non può restare senza conseguenze sul piano giuridico, di talché, in tali casi, deve ritenersi sussistente l’onere procedimentale di acquisire il prescritto parere dell’autorità preposta alla tutela del vincolo in ordine alla assentibilità della domanda di sanatoria, a prescindere dall’epoca d’introduzione del vincolo, essendo tale valutazione funzionale all’esigenza di vagliare l’attuale compatibilità dei manufatti r... _OMISSIS_ ...vamente con lo speciale regime di tutela del bene compendiato nel vincolo.

Il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso e va acquisito a prescindere dal requisito della anteriorità dell’opera rispetto al vincolo: l'obbligo di pronuncia da parte dell'autorità preposta alla tutela del vincolo sussiste in relazione alla esistenza del vincolo al momento in cui deve essere valutata la domanda di sanatoria, a prescindere dall’epoca d’introduzione del vincolo. Tale valutazione corrisponde alla esigenza di vagliare l'attuale compatibilità, con il vincolo, dei manufatti realizzati abusivamente.

Nell’ipotesi di richiesta di condono edilizio avente ad oggetto opere abusive realizzate su un immobile insistente su area (seppur successivamente rispetto all’epoca di pr... _OMISSIS_ ...la istanza di condono) gravata da vincolo, il procedimento deve recare l’avviso sia della commissione locale sul paesaggio sia della Soprintendenza, costituendo l’avviso di tale ultimo organo uno strumento affidato dall'ordinamento allo Stato, come estrema difesa del paesaggio, valore costituzionale primario.

Qualora il procedimento di condono abbia ad oggetto opere abusive realizzate in zone vincolate, l’Amministrazione comunale non può statuire sull’istanza di sanatoria avendo riguardo alla sola destinazione urbanistica dell’area, essendo tenuta ad acquisire il parere espresso dall’Amministrazione preposta alla gestione del vincolo, avente, peraltro, natura vincolante ai fini della sanatoria.

Per gli immobili abusivi realizzati su aree vincolate, sottoposte a vincolo, il rilascio del condono, ai sensi dell'art. 32 l. n. 47/1985, come modificato dall'art.32, comma 43, della l. n. 326/2003, è subordinato a... _OMISSIS_ ... favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso. Il diniego di nulla osta – ovvero l’annullamento da parte dell’Autorità statale dell’atto comunale - ha un rilievo vincolante nel procedimento di condono edilizio, impedendo definitivamente il rilascio della concessione edilizia in sanatoria.

Qualora un procedimento di condono edilizio abbia ad oggetto opere abusive realizzate in zone vincolate, l’Amministrazione procedente non può accogliere l’istanza di sanatoria in presenza di un parere negativo espresso dall’Amministrazione preposta alla gestione del vincolo.

Il condono non può intendersi rilasciato per decorso del termine di ventiquattro mesi, stabilito dall’art 35, comma 12, L. n. 47-1985 nel caso di abusi in area vincolata, poiché il termine per la formazione del silenzio-assenso decorrere solamente dall’emanazione del parere favorevole, il che discende dall... _OMISSIS_ ...rmativa di cui all’art. 32 L. n. 47-1985 che ha riconosciuto natura vincolante al parere con conseguente impossibilità per l’Amministrazione procedente di rilasciare il condono in caso di valutazione negativa da parte della Autorità preposta.

Per gli immobili abusivi realizzati su aree sottoposte a vincolo, il rilascio del condono, ai sensi dell'art. 32 l. n. 47/1985, come modificato dall'art.32, comma 43, della l. n. 326/2003, è subordinato al previo parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso. In definitiva, il diniego di nulla osta – ovvero l’annullamento da parte dell’Autorità statale dell’atto comunale - ha un rilievo vincolante nel procedimento di condono edilizio, impedendo definitivamente il rilascio della concessione edilizia in sanatoria.

Un’opera in zona vincolata, dotata dei regolari titoli abilitativi, al cui rilascio ha concorso l’autorità prepo... _OMISSIS_ ...in sede istruttoria del procedimento di sanatoria, non può considerarsi affetta da un’illiceità permanente.

Nei procedimenti di sanatoria edilizia, nel caso di sopravvenienza di un vincolo di protezione, l’Amministrazione competente ad esaminare l’istanza di condono deve acquisire il parere della Autorità preposta alla tutela del vincolo sopravvenuto, la quale deve pronunciarsi tenendo conto del quadro normativo vigente al momento in cui esercita i propri poteri consultivi.

Per quanto sussista l’onere procedimentale di acquisire il necessario parere in ordine alla assentibilità della domanda di sanatoria - a prescindere dall’epoca d’introduzione del vincolo - l’Autorità preposta deve esprimere non una valutazione di conformità delle opere alle predette previsioni, trattandosi di un vincolo non esistente al momento della loro realizzazione, bensì un parere di compatibilità dell’intervento... _OMISSIS_ ...vo.

Per gli immobili abusivi realizzati su aree vincolate, il rilascio del condono, ai sensi dell' art. 32 l. n. 47/1985, come modificato dall'art. 32, comma 43, della l. n. 326/2003, è subordinato al previo parere favorevole delle Amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso e non è illegittima una motivazione anche succinta di un diniego di sanatoria di opere, in quanto nel sistema non è ravvisabile a carico della p.A. l'obbligo di indicare, in una logica comparativa degli interessi in conflitto, se si possa rendere l'intervento compatibile con gli interessi paesaggistici, la cui protezione risponde ad una esigenza rilevante anche ex art. 9 Cost.

Nell’ambito dei procedimenti di condono edilizio, il parere reso dalla Soprintendenza ha natura e funzioni identiche all'autorizzazione paesaggistica.

Il parere negativo della Sovrintendenza, reso nell'àmbito del procedimento di rilascio della concessione in sanator... _OMISSIS_ ...li art. 32 comma 1 e 33 comma 2 l. n. 47 del 1985 - che presuppone alla stregua di "condicio sine qua non" il parere favorevole dell'autorità deputata alla tutela del vincolo - costituisce atto immediatamente lesivo, in quanto certamente ostativo alla favorevole definizione della procedura.

Il diniego di condono edilizio costituisce atto vincolato dal presupposto parere negativo della soprintendenza (nella specie divenuto definitivo a seguito del rigetto del ricorso straordinario proposto avverso il medesimo), non residuando spazi di discrezionalità in capo alla p.a. comunale.

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