DIR E PROCED AMMINISTRATIVO

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Decreto di esproprio e garanzie partecipative

L’amministrazione espropriante non deve dare l’avviso di inizio del procedimento in previsione dell’emanazione dei decreti di occupazione d’urgenza e di esproprio, ponendosi tali provvedimenti, rispetto alla dichiarazione di pubblica utilità, in posizione servente e meramente esecutiva, con la conseguenza che alcun serio apporto collaborativo potrebbe dare il privato espropriando.

La partecipazione del proprietario al procedimento di acquisizione coattiva sanante

Nel procedimento di acquisizione sanante deve essere garantito il contraddittorio con la parte privata interessata, che dovrà tempestivamente essere avvisata dell’avvio del procedimento nonché della possibilità di avvalersi di un proprio consulente privato, che potrà assisterla, particolarmente nella fase inerente la determinazione dell’indennizzo, in modo da pervenire ad una soluzione condivisa tra le parti, al fine di evitare l’insorgenza di ulteriore ...

Le garanzie partecipative nell'annullamento del nulla osta paesaggistico

La menzione nel nullaosta paesaggistico che l’atto sarà trasmesso alla soprintendenza per le verifiche previste dalla legge non è equiparabile alla comunicazione di avvio del procedimento preordinato all'eventuale annullamento del nullaosta.

Giusto procedimento: l'art.10 BIS L. 241/90

La natura giuridica della segnalazione certificata di inizio attività - che non è una vera e propria istanza di parte per l'avvio di un procedimento amministrativo poi conclusosi in forma tacita, bensì una dichiarazione di volontà privata di intraprendere una determinata attività ammessa direttamente dalla legge - induce ad escludere che l'autorità procedente debba comunicare al segnalante l'avvio del procedimento o il preavviso di rigetto ex art. 10 bis della l ...

L'apposizione del vincolo culturale in contraddittorio con i privati

Deve ritenersi illegittimo il decreto con cui il Direttore Generale del Ministero per i beni culturali o ambientali che appone un vincolo indiretto ex art. 21 L.1 Giugno 1939 n. 1089 su aree di proprietà privata, nel caso in cui l’adozione di detto decreto non sia stata preceduta dalla comunicazione agli interessati dell’avviso di avvio del procedimento.

Indagini catastali: documentazione e limiti

Il concetto di documentazione catastale comprende al suo interno atti differenti, cui è riconosciuta una differente efficacia giuridica. Per atti catastali si intende l'insieme degli atti che, ai sensi della normativa vigente, costituiscono il nuovo catasto terreni e il nuovo catasto edilizio urbano. Benché la maggior parte degli atti sono oggi informatizzati o meccanizzati, entrambi i registri catastali detengono tuttora atti cartacei. La differenza tra le forme è di tipo pratico, non giuridico

Indagini catastali e attestazioni notarili sostitutive

Per ciascun atto inserito nei pubblici registri sono di norma custoditi una copia autentica del titolo e la nota di trascrizione o di iscrizione. In materia di espropriazione per pubblica utilità, l'art.20 del TUE prevede la produzione della documentazione comprovante, anche mediante attestazione notarile, la piena e libera proprietà del bene. Questa disposizione è simile all'art.567 del cpc, il quale prevede che la documentazione prevista possa essere sostituita da un certificato notarile

Art.21octies e giusto procedimento nella procedura espropriativa

L'impatto voluto dal legislatore sulla procedura espropriativa è stato quello di garantire l'effettiva partecipazione dialettica dei privati nella formazione, in contraddittorio, della volontà definitiva della PA, in modo da garantire il loro diritto di proprietà. Espressione di tali garanzie partecipative è innanzitutto l'art.11 TU che prevede l'obbligo di avvisare dell'avvio del procedimento di imposizione del vincolo espropriativo il proprietario del bene sul quale detto vincolo viene posto

Il giudice amministrativo: pro e contro alla pregiudiziale del rito del silenzio

La prevalente giurisprudenza amministrativa di primo grado ha optato per la soluzione favorevole all’applicazione della regola della pregiudizialità anche ai casi di danno cagionato da comportamento inerte dell’amministrazione dal momento che occorre la previa declaratoria dell’illegittimità del contegno omissivo tenuto dall’amministrazione. L’azione risarcitoria, in altri termini, non può essere ammissibilmente esperita in difetto del previo svolgimento del giudizio impugnatorio (del silenzio)

Il giudice amministrativo: la pregiudiziale è estranea al risarcimento del danno da silenzio

L’ampliamento delle garanzie riconosciute al privato per effetto dell’eliminazione della diffida, condicio sine qua non per la costituzione delle inadempienze pubblicistiche, consente di sostenere che la mancata attivazione da parte del danneggiato del rimedio tipicamente apprestato dal legislatore per reagire al silenzio della P.A. possa valutarsi non già sul piano processuale, quale ragione di inammissibilità della domanda risarcitoria, ma sotto il profilo del merito, in termini di negligenza

Il giudice amministrativo: danno da omessa ripianificazione delle zone bianche

Il quadro sembra lontano dal trovare un assetto definito. Basti considerare che l’operatività del meccanismo della pregiudiziale amministrativa è stata affermata recentemente dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato e della Suprema Corte in relazione al danno da comportamento omissivo dell’amministrazione per mancata nuova regolamentazione urbanistica dell’area di proprietà del privato istante a seguito della scadenza dei vincoli preordinati all’esproprio o aventi contenuto espropriativo

Giudice amministrativo: termine prescrizionale per il risarcimento dei danni conseguenti a ritardo o inerzia

Escluso, tendenzialmente, che l’azione risarcitoria per danno da silenzio e da ritardo debba essere soggetta al preventivo annullamento di alcun atto e al preventivo vittorioso esperimento del ricorso contro il silenzio, resta il problema di individuare il momento a partire dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione per l’azione di risarcimento, nella consapevolezza che il giudice amministrativo adito per il risarcimento debba, preventivamente, valutare l’effettiva inerzia della PA

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