DIRITTO CIVILE FAMIGLIA

Stai vedendo 1-12 di 47 risultati

Diffida emessa dal rappresentante del creditore

Anche se la diffida normalmente proviene direttamente dal creditore, quale titolare esclusivo dell’interesse da gestire, già una risalente giurisprudenza ammetteva l’efficacia della diffida intimata dal rappresentante fornito di procura del creditore, portata a conoscenza del debitore adeguatamente, come quella emessa dal difensore che dichiari di agire in nome e per conto del creditore-assistito. In tale eventualità, sorse il problema se la procura dovesse essere, o meno, conferita per iscritto

La diffida: requisiti formali e pubblicità

La diffida ad adempiere consta di tre elementi: l’intimazione dell’adempimento, l’indicazione del tempo concesso al debitore, la menzione dell’effetto risolutivo qualora il debitore non assolva ai suoi obblighi entro il termine stabilito. La disposizione in commento prevede l’adozione della forma scritta. A tal proposito, alcuni ritengono che dovrà avere sempre forma scritta, altri che il vincolo formale sia l'eccezione, e che quindi vada imposto solo nei casi espressamente previsti dalla legge.

L'intimazione ad adempiere

La diffida produce i suoi effetti quando perviene nella sfera di conoscibilità del debitore, sulla base della presunzione di conoscenza degli atti recettizi che pervengono all’indirizzo del destinatario. Si dispone che la proposta, l’accettazione, la loro revoca ed ogni altra dichiarazione diretta a una determinata persona si reputano conosciute nel momento in cui giungono all’indirizzo del destinatario, se questi non prova di essere stato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne notizia

Danno da esposizione ad amianto: la tutela giuridica

In merito agli obblighi del datore di lavoro il Titolo IX, Capo III del D.lgs 81/2008 prevede all’art. 251 le misure di prevenzione e protezione da adottare, fra cui la necessità di esporre il minor numero di lavoratori alla polvere di amianto, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie, la previsione di periodi di riposo per i lavoratori esposti, la regolare pulizia di locali e attrezzature e particolari procedure per l’imballaggio dei residui di lavorazione

Origini ed evoluzione dell'istituto giuridico del Trust

Secondo la Convenzione dell'Aja (1992), grazie alla quale è stato introdotto nell'ordinamento italiano l'istituto del Trust, tale rapporto giuridico si instaura qualora un soggetto disponente (settlor) conferisca dei beni (per mezzo di atto tra vivi o mortis causa) ad un amministratore (trustee), il quale gode dei poteri e doveri propri del diritto reale di proprietà. Tuttavia, le gestione di questo patrimonio non è arbitraria, bensì diretta ad uno scopo specifico individuato dal disponente

Il contratto di Trust: soggetti attivi e relativi poteri

L’istituto del trust è molto utilizzato nel settore della tutela degli incapaci, e va così a sostituirsi agli strumenti ormai antichi e ritenuti obsoleti della inabilitazione ed interdizione. Tuttavia, nasce la questione in merito alla soggezione o meno del trustee al regime autorizzatorio previsto dal nostro codice civile per gli atti di straordinaria amministrazione che coinvolgono beni in trust. Questo poiché il trustee agisce comunque nell’interesse del soggetto incapace.

Scritture contabili ed imposizione fiscale nel contratto di Trust

La tenuta delle scritture contabili nel Libro degli Eventi oltre che per annotare le vicende in cui il trust incorre nella sua esistenza giuridica, è finalizzato all’adempimento di una specifica obbligazione giuridica: il rendicontato. Gli elementi della contabilità che confluiscono nel rendiconto, per prassi, sono: lo stato patrimoniale, il conto reddito e le note esplicative, che contengono tutti i fattori utili alla comprensione dei dati contenuti nello stato patrimoniale e nel conto reddito

Trust e politiche antiriciclaggio: la sostituzione del trustee

La legge finanziaria del 2007 incide fortemente sulla disciplina dei trust interni, fornendo non solo delle linee guida per la definizione dei soggetti che vengono a contatto con l’istituto nel nostro ordinamento[1], anzi, imponendo degli adempimenti a carico dei professionisti che svolgono attività di costituzione e gestione di trust in Italia. La disciplina vuole infatti evitare che il trust venga “italianizzato” ai fini di eludere la legge, evadere i tributi, e riciclare denaro sporco.

La strumentalizzazione del Trust a fini elusivi e il Trust autodichiarato

Con l’espressione trust elusivo si descrive il trust finalizzato ad eludere la legge a danno dei creditori o del fisco. Il giudice dovrà dunque operare un preventivo vaglio di riconoscibilità del trust instaurando una sorta di giudizio incidentale. Il criterio attraverso il quale viene valutato il trust è la meritevolezza degli interessi. Per questo motivo, la finalità elusiva di un disponente che, con astuzia, cerca di mettere al riparo i propri averi a danno dei creditori, incontra uno scoglio

USUCAPIBILITÀ DELLO SPAZIO SOVRASTANTE E SOTTOSTANTE AL SUOLO

E’ vexata quaestio, fin da tempi remoti, se la proprietà del fondo ricomprenda, nei limiti delle facoltà di godimento, lo spazio sottostante e sovrastante, e se tale spazio possa essere oggetto di autonomo dominio a prescindere dal suolo, nonché oggetto di diritti minori, con conseguente operatività dell’usucapione.

La vita in condominio

Con il termine condominio si fa riferimento ad un complesso di unità immobiliari caratterizzato dalla coesistenza di proprietà esclusive dei singoli condomini ed una comproprietà degli stessi sulle parti comuni accessibili da ogni unità abitativa. Già presente nella Roma tardo repubblicana era conosciuto con il nome di insula. Il legislatore non ha invece fornito alcuna definizione, limitandosi ad individuare nella norma di apertura della relativa disciplina le parti soggette a proprietà comune

Diritti e doveri del condomino

La conoscenza di diritti e doveri di ciascun condomino diviene fondamentale per un'intelligente e razionale gestione delle eventuali controversie, ma anche e soprattutto per prevenire ed evitare tali epiloghi. L’elevato tasso di litigiosità negli edifici condominiali si deve, in particolar modo, al fatto che i condomini hanno un’ iperbolica considerazione dei propri diritti, dimenticando spesso e volentieri quelli che sono i propri doveri e divieti. In questo modo si è sempre sul piede di guerra

Pagina 1 di 4 1