PROCEDIMENTO

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Discrezionalità amministrativa regionale nella pianificazione delle attività estrattive

La pur estesa sfera di apprezzamento riservata all’autorità pubblica in materia di pianificazione dell'attività estrattiva non deve però trasmodare in arbitrio, e nel corso dell’articolato iter procedimentale le scelte devono rivelarsi nel loro sviluppo lineari e coerenti.

Contraddittorio prima dell'occupazione per pubblica utilità: necessario o non necessario?

Per attuare il criterio orientativo del giusto procedimento, la partecipazione dell’interessato al procedimento amministrativo costituisce un principio generale del nostro ordinamento giuridico che sussiste nella P.A. anche nel caso di occupazione di urgenza, al fine di consentire all’interessato una partecipazione che gli permetta di far constatare circostanze ed elementi idonei ad un’esatta valutazione sulla rilevanza del procedimento restrittivo.

Le garanzie partecipative nell'autotutela amministrativa

Il principio del contraddittorio è positivizzato nell’art. 7 L. 241/90 ed pienamente applicabile ai procedimenti di secondo grado con cui si incide, in via di autotutela, su atti favorevoli antecedenti.

Il contraddittorio nell'autotutela demaniale

Il provvedimento di rilascio del bene demaniale ai sensi dell’art. 823, comma 2, cod. civ., può essere legittimamente emanato senza la preventiva comunicazione dell’avvio del procedimento e senza instaurare alcun contraddittorio con l’interessato, trattandosi di un provvedimento di autotutela esecutiva che l’amministrazione è tenuta ad adottare per rientrare in possesso di un bene demaniale abusivamente detenuto da un privato.

Contraddittorio nell'imposizione del vincolo culturale

Il vincolo culturale deve ritenersi sussistente per essere stata emessa la comunicazione dell’avvio del relativo procedimento nelle more del perfezionamento del procedimento espropriativo, risultando irrilevante che il decreto di vincolo sia stato emesso dopo il decreto di esproprio.

Discrezionalità amministrativa nella tutela del patrimonio culturale

Il giudice amministrativo, per non sostituirsi arbitrariamente alle valutazioni dell’Autorità preposta alla tutela del patrimonio culturale, deve verificare il corretto esercizio dei poteri spettanti a quest’ultima sotto il profilo della completezza dell’istruttoria, della effettiva sussistenza dei presupposti per provvedere, nonché dell’effettiva osservanza di criteri di proporzionalità e ragionevolezza.

La proposta di variazione dello strumento urbanistico assunta dalla Conferenza di servizi nel procedimento semplificato per insediamenti produttivi ex art. 8 d.P.R. 160/2010

La proposta di variazione dello strumento urbanistico assunta dalla Conferenza di servizi nel procedimento semplificato per insediamenti produttivi ex art. 8, d.P.R. n. 160/2010, è da considerare alla stregua di un atto di impulso del procedimento volto alla variazione urbanistica, di per sé non vincolante per il Consiglio comunale, che conserva le proprie attribuzioni e valuta autonomamente se aderirvi.

L'avviso di avvio del procedimento di controllo dei titoli e autorizzazioni paesaggistiche

Non occorre un autonomo avviso di avvio del procedimento di controllo del nulla osta paesaggistico, che ha il suo equipollente nella comunicazione fatta dal Comune agli interessati, volta a renderli edotti che l’autorizzazione non è definitiva, essendo stata inviata alla Soprintendenza.

Discrezionalità della P.A. nel governo del paesaggio

Ogni trasformazione del territorio implica, a cura dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico, un giudizio di compatibilità del nuovo assetto con i valori che esso intende proteggere e mantenere: non basta asserire che una ulteriore trasformazione sarebbe migliorativa o poco impattante, poiché spetta alla P.A. preposta verificarne se, come e in qual misura le ulteriori opere vadano ad incidere sugli interessi pubblici coinvolti, dovendosi evitare ogni deturpazione ulteriore.

Discrezionalità della p.a. nella scelta dei beni da espropriare per opere pubbliche

L'individuazione delle modalità di realizzazione di un'opera pubblica o delle relative aree costituisce una scelta tecnico-discrezionale di stretto merito dell'Amministrazione, rispetto alle quali le posizioni dei privati sono necessariamente recessive. Per loro natura quindi tali determinazioni possono essere sindacate nel merito solo per palesi errori di fatto, abnormità e irrazionalità delle stesse.

Discrezionalità tecnica della p.a. nella scelta di come e perchè realizzare un'opera pubblica

Nei procedimenti preordinati all'approvazione del progetto di un’opera pubblica, le valutazioni di idoneità tecnica e gli apprezzamenti circa l'opportunità di una determinata soluzione in luogo di un'altra non devono necessariamente risultare dalla motivazione dei provvedimenti finali, essendo essi insiti negli atti progettuali e nelle determinazioni assunte nel corso della sequela procedimentale.

La realizzazione di un'opera pubblica: motivazioni sottese all'intervento

Le valutazioni sottese alla dichiarazione di somma urgenza dei lavori (artt. 146 e 147 D.P.R. 554/1999) appartengono alla sfera discrezionale della P.A. non necessitano di apposita motivazione e sono censurabili esclusivamente sotto i profili della palese irragionevolezza o del travisamento dei presupposti fattuali.

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