Esercizio del diritto di prelazione e retratto in materia agraria

TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> TITOLO --> PRELAZIONE E RETRATTO --> DEL COLTIVATORE

In tema di retratto agrario, le condizioni soggettive ed oggettive che legittimano l'avente diritto a riscattare il fondo dall'acquirente devono esistere sia alla data della vendita del fondo al terzo, che segna la nascita del diritto, sia alla data in cui tale diritto viene esercitato, coincidente con quella della ricezione della dichiarazione di riscatto da parte del retrattato, con la conseguenza che, ove prima o nell'intervallo di tempo tra i suddetti momenti si verifichi il mutamento della destinazione da agraria ad edilizia o urbana in generale, del fondo oggetto di retratto, la vicenda traslativa a favore del retraente non si perfeziona, mentre tale mutamento non rileva quando sopravvenga dopo il concreto esercizio del retratto e sia sussistente al momento della decisione del giudizio in cui il retratto sia ancora in discussione.
... _OMISSIS_ ...clusi dalla prelazione tutti i terreni la cui destinazione, seppure non edificatoria, sia comunque da considerare urbana in contrapposizione ad agricola, atteso che, una volta assegnata a una certa zona una edificabilità maggiore di quella considerata normale per le zone agricole e non vincolata alle esigenze dell'agricoltura, si è per ciò stesso in presenza di una zona sottratta al retratto in favore dei coltivatori diretti; a tal fine, la qualificazione di un territorio come "agricolo" non ha carattere costitutivo, assumendo rilievo essenziale, invece, il tipo di sfruttamento consentito dagli strumenti urbanistici vigenti o in corso di approvazione.

Ai fini della soggezione di un terreno a prelazione o riscatto, occorre una qualità positiva del terreno, e cioè che esso abbia destinazione agricola nel PRG, per cui tutto ciò che non è agricolo, non è suscettibile di prelazione. In altri termini la contrapposizione non è tra agricolo ed edilizio, ... _OMISSIS_ ... e non agricolo, dovendosi ritenere che vanno esclusi dall'acquisto privilegiato i terreni, la cui destinazione, se pur non edificatoria, sia da considerare urbana in contrapposizione ad agricola in base al piano regolatore.

Ai fini di escludere il diritto di prelazione (e quello succedaneo di riscatto) ai sensi della L. n. 590 del 1965, art. 8, è sufficiente che il terreno alienato sia compreso in una zona per la quale il piano regolatore od il programma di fabbricazione del Comune (previsto dal primo), anche se non ancora approvato, prevedano in alternativa un'utilizzazione edilizia, turistica od industriale, cioè diversa da quella agricola.

Ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione in materia agraria, non è rilevante la contrapposizione tra "area edificatale" (per la quale non è ammesso tale diritto) e "area non edificabile" (con riguardo alla quale esso è viceversa consentito), bensì quella tra aree dest... _OMISSIS_ ...uot;agricoli" e aree destinate, invece, ad "utilizzazione" diversa (ovvero edilizia, industriale o turistica), ancorché non edificabili, purché non suscettibili di utilizzazioni economiche per effetto dello sfruttamento agricolo.

La destinazione urbanistica impressa al terreno, anche se in concreto non ancora attuabile, esclude il diritto di prelazione ex art. 8 l. 590/1965, avendo in questo caso il piano attuativo solo funzione di completamento e/o integrazione del P.R.G.: per la destinazione urbanistica di ciascuna zona non rilevano dunque la mancanza degli atti e dei progetti applicativi della generica destinazione già amministrativamente decisa, ad es., piani particolareggiati e piani di lottizzazione.

Le condizioni alle quali è subordinata la proficua utilizzazione del meccanismo del riscatto agrario devono sussistere tanto alla data in cui nasce il relativo diritto, coincidente con la vendita del fondo al terzo, quanto a... _OMISSIS_ ... lo stesso è esercitato, identificantesi con il momento nel quale la dichiarazione del retraente perviene al retrattato, che segna la conclusione del procedimento acquisitivo con il subingresso del primo al secondo.

Ove il mutamento della destinazione, da agraria ad industriale (o, comunque, urbana), del fondo oggetto del diritto di retratto agrario, viene a verificarsi tra la vendita del fondo al terzo e la comunicazione al retrattato, rimane impedito il perfezionamento della vicenda acquisitiva in favore del traente, poiché non si prospetta giustificabile tutelare la formazione della piccola proprietà coltivatrice attraverso il riscatto di un fondo che non si presti più a tale destinazione.

Il mutamento della destinazione, da agraria ad edilizia o urbana in generale, del fondo oggetto del retratto agrario non rileva solo quando sopravvenga dopo il concreto esercizio del retratto medesimo, dovendo la destinazione agricola essere sussistente... _OMISSIS_ ...la decisione del giudizio in cui il retratto sia ancora in discussione.

Perchè operi la previsione ci cui alla L. 26 maggio 1965, n. 590, art. 8, comma 2, con conseguente inapplicabilità delle norme sulla prelazione agraria, è sufficiente che sia in itinere - attraverso atti conoscibili dalla generalità - un procedimento diretto alla realizzazione di un nuovo strumento regolatore che abbia per oggetto i terreni oggetto di vendita (prevedendone una utilizzazione edilizia, industriale o turistica).

Ai fini dell'inoperatività della prelazione agraria è priva di effetti una mera richiesta, proveniente da un privato e diretta alla Amministrazione comunale, perché sia adottata una variante al vigente piano regolatore, mentre il procedimento per l'approvazione del nuovo piano è in itinere ai sensi e per gli effetti di cui alla L. n. 590 del 1965, art. 8, comma 2 allorché le competenti autorità comunali deliberino di procedere a una variazione del p... _OMISSIS_ ...to urbanistico del territorio, fissandone, anche se genericamente, i contenuti.

Nell'ottica di favorire solo l'utilizzazione agricola futura del fondo, il legislatore della l. 590/1965 ritiene che sia sufficiente, perché sia escluso il diritto di prelazione, che il nuovo assetto del territorio, con la prospettiva di una utilizzazione del terreno diversa da quella agricola, sia in itinere.


AGRICOLTURA --> CONTRATTI AGRARI --> PRELAZIONE E RISCATTO
In tema di prelazione e riscatto agrario, il proprietario del fondo confinante con quello in vendita è titolare del diritto di prelazione (e, quindi, di quello di riscatto) sul terreno stesso solo in quanto abbia la qualità di coltivatore diretto e coltivi direttamente i terreni confinanti con quelli in vendita; tali condizioni non possono ritenersi integrate dalla mera attività di "taglio" dell'erba che cresce spontaneamente nel terreno, la quale non comporta alcun ... _OMISSIS_ ...e produttiva del fondo.

In tema di prelazione agraria è irrituale e priva di effetti la denuntiatio effettuata mediante trasmissione di un contratto preliminare indicante un prezzo unitario per il fondo agricolo nel suo complesso, qualora l'avente diritto possa esercitare la prelazione attribuitagli dalla legge solo relativamente ad una porzione del più ampio appezzamento di terreno; l'avente diritto, infatti, non risulta a tale stregua posto nelle condizioni di esercitare il proprio diritto.

La violazione del diritto di prelazione ai sensi della L. n. 590 del 1965, art. 8 non consente né di esercitare il rimedio risarcitorio, né quello dell'esecuzione in forma specifica del diritto violato, perché la legge prevede, in tale caso, l'apposito strumento del diritto di riscatto; e le condizioni per l'esercizio di quest'ultimo vanno riscontrate nel momento in cui il bene è alienato ad un terzo in violazione del diritto di prelazione.

... _OMISSIS_ ...relazione e riscatto agrari, nel caso in cui la compravendita abbia ad oggetto diversi fondi, con l'indicazione di un prezzo globale riferito al complesso dei fondi stessi senza possibilità di distinguere con esattezza quello relativo a ciascuno di essi, e quindi chi voglia esercitare il diritto di riscatto con riferimento al fondo per il quale ha titolo sia impossibilitato a compiere l'offerta del prezzo, non risultando lo stesso determinato nel contratto, la determinazione del prezzo del riscatto dovrà avvenire in giudizio mediante l'espletamento dei normali mezzi istruttori.

Il diritto di prelazione spettante al coltivatore diretto insediato su un fondo in virtù di un contratto di affitto sussiste solo con riferimento alla parte del fondo condotto in base al rapporto agrario, senza alcuna possibilità di estensione ad altra parte, condotta, in virtù di distinto contratto, da altro coltivatore che abbia rinunciato alla prelazione, spettando tale accrescim... _OMISSIS_ ...o di prelazione, in sostituzione di altro coltivatore che abbia rinunziato alla prelazione, solo nell'ipotesi che il fondo venga condotto collettivamente da più coltivatori in base ad un unico contratto agrario ovvero anche qualora tali soggetti, ancorché in forza di distinti rapporti agrari, coltivino porzioni di un unico appezzamento, appartenente al medesimo proprietario, che siano fra loro interdipendenti e strutturalmente collegate, per cui la prelazione ed il riscatto limitati alla singola porzione sarebbero tali da incidere sulle possibilità di coltivazione del complesso, unitariamente considerato.

In tema di prelazione agraria, la disposizione della L. n. 817 del 1971, art. 7, u.c., prevedendo che nel caso di vendita di più fondi - cioè di appezzamenti di terreno, ognuno dei quali integra una distinta ed autonoma entità, oggetto di una distinta convenzione - ogni affittuario possa esercitare il diritto di prelazione o singolarmente rispetto al fond... _OMISSIS_ ...ato o congiuntamente con gli altri per l'intero complesso dei fondi, non comporta in quest'ultima ipotesi una contitolarità necessaria ed originaria del diritto di prelazione a favore dei vari affittuari con la conseguenza che, in mancanza di una espressa previsione normativa e data la diversità di situazione, non trova applicazione il principio dell'accrescimento di cui alla L. n. 590 del 1965, art. 8, qualora il diritto di prelazione di taluno non sussista o venga comunque meno.

Le norme sulla prelazione ed il riscatto agrario, hanno carattere di norme di ordine pubblico, essendo poste a tutela della collettività, al principale fine del corretto funzionamento dell'istituto della prelazione e del raggiungimento degli scopi sociali e di politica agraria ed economica che il legislatore ha inteso perseguire. Ne consegue che la violazione di siffatte norme comporta la nullità del contratto per contrarietà a norme imperative, e tale nullità può essere fatta va... _OMISSIS_ ...a regola generale dell'art. 1421 cod. civ., da chiunque vi abbia interesse, e può essere rilevata d'ufficio dal giudice.

La vendita del fondo a terzi dopo l'accettazione della proposta di alienazione ed in pendenza del termine per il versamento del prezzo costituisce una violazione del diritto di prelazione ex art. 8 L. 590/1965 ancor più grave di quella ravvisabile nei casi in cui il legislatore ha espressamente riconosciuto al titolare pretermesso la possibilità di riscattare il fondo, posto che essa incide sul diritto già concretamente esercitato.


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