Sulla via della riconoscibilità del danno non patrimoniale da lesione della proprietà

Prime conclusioni Se allora dovesse opinarsi che il diritto dominicale trova una tutela più accentuata nella CEDU - in punto di danno non patrimoniale -, l’immediata precettività dell’art.1 1 Prot.n.1 alla Convenzione farebbe di tale disposizione un parametro per l’accertamento dell’ingiustizia del danno.

Senza dire che già l’art.2059 c.c. abilita a ritenere, nella lettura offerta dal giudice di legittimità e dalla stessa Corte costituzionale, la piena risarcibilità di una valore costituzionale attinente alla persona umana.

Si aprono dunque due strade destinate, peraltro, ad intersecarsi.

La prima via da percorrere potrebbe essere quella dell’applicazione diretta della norma convenzionale e della sua giurisprudenza nell’ordinamento interno.

Apparendo allora indiscutibile che l’art.1 prot.n.1 alla CEDU ha piena efficacia precettiva nell’ordinamento interno ... _OMISSIS_ ...n modo altrettanto evidente, che l’ordinamento nazionale ha previsto dei rimedi interni per ottenere il risarcimento del danno correlato alla violazione del diritto anzidetto alla stregua dell’art.13 della CEDU, spetterà anche al giudice nazionale valutare, volta per volta, l’esistenza del danno non patrimoniale e di quantificarne l’ammontare, interpretando il diritto interno in modo conforme alla CEDU.

Il che peraltro, se dovesse agganciarsi alla nozione lata di “bene” contemplata dall’art.1 Prot.n.1 alla CEDU, renderebbe possibile, in linea meramente teorica, il riconoscimento del danno non patrimoniale anche per ipotesi di lesione del “patrimonio” – ivi comprese, avviamento commerciale, pagamento di imposte e contributi indebito, aspettative- del soggetto- persona fisica o giuridica - e senza che ciò possa ovviamente determinare una sorta di automatismo in ordine all’esistenza del pregiu... _OMISSIS_ ...tosto, dovrà essere volta per volta allegato e dimostrato dal danneggiato.

Ma se anche si dovesse negare tale percorso ermeneutico, sostenendo che le norme della CEDU – e la giurisprudenza di Strasburgo- non hanno efficacia precettiva diretta e che occorrerebbe, semmai, una condanna della Corte di Strasburgo ricognitiva della violazione dell’art.1 Prot.n.1 ascrivibile al legislatore interno laddove non prevede il risarcimento del danno non patrimoniale, sarebbe in ogni caso possibile pervenire al medesimo risultato riempiendo, appunto, di contenuto l’art.2059 c.c. alla stregua delle coordinate espresse dalle giurisdizioni superiori nazionali cui si è fatto sopra cenno.

Di guisa che, nella grande casa del danno non patrimoniale, non potrebbe comunque che albergare, anche, la lesione del diritto di proprietà.

L’alternativa a simile ragionamento sarebbe ovviamente rappresentata dalla proposizione di una q... _OMISSIS_ ...ittimità costituzionale correlata all’esistenza di un diritto vivente della Cassazione che non consente il riconoscimento del pregiudizio non patrimoniale da lesione della proprietà ed alla necessità di valutare il contrasto delle disposizioni nazionali con l’art.117 1^ comma Cost. integrato dall’art.1 Prot. n.1 alla CEDU.



Il pregiudizio non patrimoniale determinato forfetariamente dall’art.42 bis t.u. espropriazione e le nuove frontiere aperte da Cons. Stato 2 novembre 2011 n. 5844 È dunque venuto il momento di esaminare l’art.42 bis t.u. espropriazione rispetto al riconoscimento del diritto del proprietario ad un indennizzo per il pregiudizio non patrimoniale.

Comprendere il significato di tale previsione appare non facilmente intelligibile se si considera che il legislatore, per quanto si è andato dicendo, ha qualificato come “indennizzo” il quantum spettante al proprietario attin... _OMISSIS_ ...tto di acquisizione sanante.

E’ infatti indiscutibile che nelle intenzioni del legislatore vi fosse la necessità di adeguare il sistema di protezione del proprietario colpito da un’occupazione abusiva ai dicta di Strasburgo che, costantemente e fino alla sentenza Guiso Gallisay del 2009, avevano professato l’esistenza di un pregiudizio morale in danno del proprietario.

Epperò la qualifica in termini d’indennizzo sembra spiazzare le intenzioni stesse del legislatore, apparendo quanto mai strano che l’indennizzo forfettariamente determinato sia stato previsto per l’atto di acquisizione sanante e non per le ipotesi d’illecito non definite attraverso l’adozione dell’atto di acquisizione e che pure l’art.42 bis contempla per determinare l’obbligo dell’amministrazione di prendere in considerazione il pregiudizio - questa volta soltanto patrimoniale - subito dal proprietario pe... _OMISSIS_ ...dimento del bene anteriore all’atto di acquisizione.

L’aporia appena evidenziata è stata, peraltro, di recente superata da Cons.Stato 2 novembre 2011 n.5844 che, occupandosi di un procedimento nel quale si discuteva del risarcimento del danno spettante ai proprietari di un’area irreversibilmente trasformata in costanza del termine di dichiarazione di p.u., ha affermato che “…devono essere valutati “i danni morali” richiesti dall’appellante sulla base del nuovo art. 42-bis del T.U. Espropriazione n. 327/2001, introdotto dall’art. 34 della cd. “Manovra economica 2011” (D.L. 6 luglio 2011, n. 98), il quale, reintroducendo l’istituto dell’acquisizione sanante, prevede anche che al proprietario sia corrisposto un indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, anche con riferimento ai fatti antecedenti (comma 8 del predetto art. 42-bis).

Secondo il giudi... _OMISSIS_ ...dquo;…Il riferimento al danno non patrimoniale in tale disposizione costituisce disposizione innovativa, che impone la necessità di opportuna considerazione anche in sede di risarcimento del danno per illecita occupazione; danno patrimoniale che il Collegio ritiene di poter equitativamente determinare, ai sensi dell’art. 1226 c.c., in complessivi euro 50.000,00, atteso anche il valore complessivo del risarcimento.”

Nella pronunzia ora ricordata si coglie, in maniera chiara, il tentativo di razionalizzare il contenuto dispositivo dell’art.42 bis, estendendone la portata (almeno in punto di danno non patrimoniale) a vicende ulteriori rispetto a quelle ivi disciplinate, in definitiva confermando che proprio da tale disposizione è possibile muovere per una riconsiderazione complessiva del danno non patrimoniale da lesione della proprietà senza che occorra rivolgersi al giudice costituzionale ovvero attendere ulteriori interventi d... _OMISSIS_ ...

Ed infatti, in disparte i connotati marcatamente punitivi che assume il riconoscimento del danno non patrimoniale nell’art.42 bis - se si guarda al raddoppio di tale posta per fatti che trascendono completamente dalla sfera personale del proprietario, attenendo per converso alla tipologia dell’intervento manipolativo e, per altro verso, l’assenza di elementi che, all’interno del precetto normativo, consentano di realmente parametrare sul danneggiato il ristoro del pregiudizio eventualmente - ma non obbligatoriamente, come invece ritiene l’art.42 bis- patito dal proprietario, rimane forte il convincimento che la riconformazione della proprietà ai canoni di Strasburgo si delinea attraverso passaggi tesi a garantire nicchie di tutela maggiore al proprietario, secondo un virtuoso meccanismo di confronto che consente di fare emergere, all’interno dell’ordinamento e senza che sia necessario battere percorsi accidentati... _OMISSIS_ ...utela possibile in favore del titolare del diritto di proprietà.

Sembra così di poter dire che l’introduzione di un indennizzo per pregiudizio non patrimoniale per le sole ipotesi contemplate dall’art.42 bis- e non anche per le altre fattispecie di ablazione per le quali, a ben considerare, non si comprende il riconoscimento del danno non patrimoniale - non sembra radicarsi su ragioni capaci di resistere ad un vaglio di ragionevolezza, se si considera la genesi dell’art.42 bis ed i nessi di collegamento che vengono a costituirsi fra condotte lecite ed illecite di apprensione del bene alla mano pubblica.

Né la forfetizzazione del danno sembra tollerabile nel sistema interno che ha, per converso, fondato sul meccanismo della personalizzazione del pregiudizio e su quello della piena allegazione e prova (anche solo presuntiva) del pregiudizio da parte del danneggiato [1] le travi portanti del sistema di quantificazione d... _OMISSIS_ ...non patrimoniale.

E del resto, fa veramente pensare che il pregiudizio non patrimoniale valga di più in ragione della natura dell’utilizzazione, se è vero che lo stesso art.42 bis comma 5 t.u. espropriazione si prende cura di precisare che l’utilizzazione per finalità di edilizia residenziale pubblica implica un danno forfetario doppio a quello previsto per le utilizzazioni di fondi per finalità diverse.