Art.43 t.u. espropriazione: la Cassazione contro il giudice amministrativo

Occorre a questo punto ricordare, anche solo per sommi capi le risposte fornite dal diritto vivente sulla portata dell’art.43, potendo tale esame tornare utile quando si parlerà dell’art.42 bis t.u.e.

La scelta del legislatore delegato di voltare (rectius stralciare) la pagina scritta dal giudice di legittimità sul fenomeno “occupazioni illegittime” non poteva essere ponderata senza verificare l’attuazione concreta del nuovo istituto e la lettura che le Corti ne avrebbero dato.

Rinviando allora per gli approfondimenti sulle questioni più rilevanti in tema di acquisizione sanante al completo studio di Francesco Volpe [1] ed a quanto già in passato osservato [2], non resta qui che accennare all’atteggiamento del “diritto vivente” nazionale rispetto all’art.43, registrando sul punto risposte profondamente diverse da parte del giudice di legittimità rispetto a quelle espresse dal giudice amm... _OMISSIS_ ...LF|
Ed invero, la Cassazione irrigidiva notevolmente le sue posizioni e non mancava di rivolgere i suoi strali contro l’art.43 t.u. espropriazione, contestandone la compatibilità col quadro costituzionale e convenzionale.

Paradigmatica della scelta di contrasto della giurisprudenza di legittimità all’art.43 t.u. espropriazione è Cass. n. 18239 del 15/09/2005, al cui commento ci permettiamo di rinviare [3], alla quale vanno aggiunte Cass. n. 2746 del 05/02/2008, Cass. S.U. n. 26732 del 19/12/2007 [4] e, da ultimo, Cass.n.20543 del 2008.

Di tutt’altro avviso è stato, invece, il giudice amministrativo che, in estrema sintesi, ha messo in atto una strategia interpretativa volta a ridurre i possibili attriti tra normativa interna e CEDU, cimentandosi ripetutamente in operazioni ermeneutiche volte a ridurre l’ambito di operatività dell’art. 43 cit.

In questa direzione, le guidelines interpret... _OMISSIS_ ...squo;Adunanza Plenaria n. 2/2005 del Consiglio di Stato [5] e dalle sentenze nn. 934/2005 e 440-442/2006 del Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana hanno, per un verso, bandito dall’ordinamento giuridico l’occupazione acquisitiva, riconoscendo che l’unico rimedio per impedire la restituzione dell’area al proprietario in caso di illegittimità della procedura espropriativa e di realizzazione dell’opera pubblica è per l’appunto costituito - tralasciando l'espropriazione o la via negoziale - dall’emanazione di un provvedimento di acquisizione ex art. 43.

Ma l’adozione di tale provvedimento ha natura eccezionale e non può risolversi “in una mera alternativa alla procedura ordinaria”, spettando al giudice amministrativo il potere-dovere di arginare l’utilizzo di tale modalità di acquisto del bene - che tuttavia si applica alle procedure in corso- operando un sindacato... _OMISSIS_ ...e rigoroso sulla ricorrenza dei presupposti applicativi.

I principi espressi dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sull’art.43 t.u.espropriazione sono stati così sintetizzati:


l’art.43 cit. è l’unico rimedio previsto dall’ordinamento, per evitare la restituzione dell’area utilizzata senza un valido ed efficace provvedimento di espropriazione o di dichiarazione di pubblica utilità, cioè senza un valido ed efficace titolo legale di apprensione del bene, per cui in tale situazione non possono trovare applicazione le preclusioni fondate sull’eccessiva onerosità ex art. 2058 C.C. o sul pregiudizio derivante all’economia nazionale ex art. 2933 C.C.;
tale rimedio non può più essere attuato dopo il passaggio in decisione della controversia giurisdizionale, avente ad oggetto la domanda di restituzione del bene, fatta sempre salva la possibilità di addivenir... _OMISSIS_ ...zione della lite tra le parti;
detta disposizione non contrasta con la CEDU, così come interpretato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, in quanto:
1) l’acquisto del bene avviene in virtù di un provvedimento previsto dalla legge e con efficacia ex nunc;

2) l’esercizio discrezionale del potere di acquisizione è sindacabile da parte del Giudice Amministrativo,

3) in assenza del provvedimento di acquisizione (o di suo annullamento giurisdizionale) “la restituzione dell’area non può essere impedita, se non per scelta autonoma del privato che rinunci alla restituzione”;
l’art. 43 DPR n. 327/2001 si applica anche alle espropriazioni, la cui dichiarazione di pubblica utilità è stata adottata prima del 30.6.2003, poiché la ratio dell’art. 57, comma 1, DPR n. 327/2001, secondo il quale le disposizioni del DPR n. 327/... _OMISSIS_ ...no soltanto ai progetti la cui dichiarazione di pubblica utilità è intervenuta dopo il 30.6.2003, è quella di evitare che i procedimenti espropriativi iniziati sotto il vigore della precedente disciplina normativa possano essere regolamentati nelle fasi successive dalla nuova normativa, mentre l’art. 43 disciplina per la prima volta le fattispecie delle occupazioni acquisitive ed usurpative, prevedendo la neutralizzazione della domanda di restituzione del bene soltanto con l’adozione del predetto provvedimento di acquisizione del bene al patrimonio indisponibile con corresponsione del risarcimento del danno, per cui risulta evidente che tale nuovo istituto giuridico non può non trovare applicazione anche nei confronti delle vicende espropriative anteriori al 30.6.2003, per le quali continuano a rimanere in vigore le precedenti norme [6].