Merci contraffatte: implementazione dell'archiviazione doganale

Sempre per restare in tema di container di merce e di transiti doganali, è documentato come l’Italia sia lo Stato da cui c’è la principale distribuzione di merce contraffatta in Cina e come il numero dei container in entrata in Italia sia stato nel 2006, addirittura, tra i 7 milioni e i 9 milioni [1], numero ora probabilmente duplicatosi grazie al potenziamento del canale e del fondale di Suez.

Nel 2004 il 23% del totale dei prodotti contraffatti intercettati in Europa (stimato a 103.546.179, con le precisazioni già fatte) [2], è stato bloccato in dogana.

Solo il 20%, in media, dei container subisce una forma di controllo, e nell’8% di questi casi si riscontra una violazione, che, solo per un terzo riguarda la contraffazione.

Di tutti gli accertamenti quindi solo il 2-3% riguarda i falsi, mentre il resto delle infrazioni riguarda dichiarazioni false circa l’origine della merce, le quantità contingentate... _OMISSIS_ ... di licenze e così via.

Ciò che è allarmante è che, a discapito del comprovato aumento esponenziale dei volumi di merci in transito, l’Agenzia ogni anno perde 400 dipendenti (che entrano in pensione, o si dimettono) su un totale di 9700, e il budget a disposizione dell’Agenzia, da 530 milioni di euro nel 2001, è sceso nel 2006 a 490 milioni.

I miglioramenti possibili al sistema doganale però, non sono terminati, infatti il sistema operativo delle dogane è basato su un data base informatizzato, che consente di archiviare tutti i dati relativi alle merci in transito e quindi tracciarne tutti gli spostamenti, e un implemento delle funzioni di questo archivio virtuale sarebbero senza dubbio un agevole strumento per i doganieri per individuare le violazioni.

F.A.L.S.T.A.F.F. [3] (è l’acronimo di questo archivio) viene applicato per la prima volta nel 2004 e si concretizza nella costituzione di una banca dat... _OMISSIS_ ...dei prodotti autentici inserita nel sistema informativo AIDA (Automazione Integrata Dogane e Accise) dell’Agenzia.

La banca dati, alimentata dagli stessi titolari del diritto, consente anzitutto, ma non solo, di confrontare le caratteristiche dei prodotti sospettati di contraffazione con le caratteristiche dei prodotti originali.

In sintesi, ogni azienda che richieda un intervento di tutela di un proprio prodotto genera, nella banca dati, una scheda in cui possono inoltre essere registrate, per ogni prodotto, tutte le informazioni di carattere tecnico che lo contraddistinguono. Della banca dati fanno parte anche le immagini del prodotto e la “mappa” dei suoi itinerari doganali.

I funzionari doganali possono interrogare la banca dati, ottenendo risposte in tempo reale e possono avvalersi, per le richieste di intervento, dei tecnici delle associazioni di categoria e/o degli enti di certificazione della q... _OMISSIS_ ...otti posti sotto tutela.

La banca dati si integra, inoltre, con il Circuito Doganale di Controllo e permette di definire ulteriori profili di rischio a cui sono collegate specifiche azioni per la tutela dei prodotti protetti da marchio.

Il Circuito Doganale di Controllo analizza, in tempo reale, tutte le dichiarazioni di importazione ed esportazione presentante in dogana e le indirizza automaticamente ai canali di controllo abbinati ai profili di rischio elaborati anche in base ai parametri indicati, nelle schede, dalle aziende.

Con questa realizzazione l’Agenzia delle Dogane ha già dato risposta concreta ad alcune delle esigenze più pressanti emerse nel corso del primo congresso mondiale sulla lotta alla contraffazione: identificare il maggior numero possibile di prodotti e strategie di contraffazione ed intervenire il più rapidamente possibile; obiettivi, questi, raggiungibili solo con strumenti telematici... _OMISSIS_ ...menti e la messa in evidenza delle ulteriori potenzialità di F.A.L.S.T.A.F.F. sono sottolineati dalla stessa Agenzia delle Dogane.

Proprio pochi mesi fa, a febbraio 2010, è stato attivata una nuova funzionalità: al fine di assicurare maggior efficacia ed efficienza dell’azione di tutela nei confronti dei titolari dei diritti di proprietà intellettuale e, in accordo alle esigenze di linearizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi si è previsto che dal 1° marzo 2010 sarà operativa la procedura telematica per la trasmissione on-line delle istanze di tutela.

L’utilizzo della procedura telematica semplifica le modalità di presentazione dell’istanza, riduce i costi connessi alla predisposizione dei supporti informatici attualmente allegati all’istanza cartacea e soprattutto i tempi di aggiornamento della banca dati dei prodotti da tutelare, consentendo una più efficace attività di controllo.