Quest’anno la Corte dei conti, prima magistratura unitaria del Regno d’Italia, celebra il suo centocinquantesimo anniversario dell’istituzione: fu, infatti, istituita ad opera della l. n. 800/1862 per venire incontro, secondo le celebri parole di C.B. Conte di Cavour, «alla assoluta necessità» di «concentrare il controllo preventivo e consuntivo in un magistrato inamovibile»[1].
I giudici contabili, grazie alle riforme intervenute negli anni ‘90 del secolo scorso e alla continua opera di ampliamento della loro giurisdizione attuata dalla Corte di Cassazione, si affacciano al nuovo millennio dotati di prerogative prime sconosciute, nonché investiti di un ruolo che li pone in prima linea nella lotta agli sprechi e alla corruzione.
Le condizioni per l’ulteriore sviluppo della suddetta tendenza ci sono, e i provvedimenti adottati con il recente decreto legge in materia di finanza e funzioname...
_OMISSIS_ ...locali, il quale ha previsto maggiori poteri di controllo da parte della Corte dei conti, lo confermano pienamente[2].
Nel perdurare della crisi economica internazionale, per contrastare la quale le istituzioni internazionali preposte e i governi dei principali paesi del mondo stanno tentando di porre in essere soluzioni che spesso non riescono a produrre i risultati sperati, fa si che non sono più ammessi, come invece fin troppo facilmente accadeva in passato, sprechi di denaro pubblico.
Improvvisamente, nonché ingenuamente…, posti di fronte ad un fenomeno di cui tutt’oggi si ignorano ancora sia la durata, sia soprattutto tutte le conseguenze che sarà in grado di produrre, ci si è accorti che le risorse non sono infinite e che i soldi che servono per far funzionare l’intero apparato pubblico provengono, direttamente o indirettamente, dalle tasche dei cittadini.
Se al quadro così delineato si aggiungo...
_OMISSIS_ ... episodi di corruzione che dilagano senza freni, la soglia di tolleranza dei contribuenti nei confronti degli sprechi di denaro pubblico è giunta a un pericoloso limite di non ritorno, in quanto è proprio ai contribuenti stessi che vengono richiesti sacrifici sempre maggiori.
Ovunque siano utilizzate risorse pubbliche la Corte dei conti è quindi oggi chiamata non solo a «reintegrare il patrimonio leso», obbiettivo spesso difficile da raggiungere in pieno, e a «sanzionare il responsabile del danno», ma anche a «guidare per il futuro l’operato del pubblico dipendente, indirizzandolo al corretto perseguimento di quegli interessi pubblici stabiliti dalle leggi e rispetto ai quali vi è stata la funzionalizzazione delle risorse pubbliche»[3].
Il procedimento espropriativo si presenta, da questo punto di vista, particolarmente delicato.
Attraverso esso i pubblici poteri sono in grado di impo...
_OMISSIS_ ...quo;interesse generale e, in forza della riserva di legge relativa di cui all’art. 42 Cost., tramite “semplice” atto amministrativo, il massimo sacrificio di quello che C. Beccaria definiva «il terribile, e forse inutile diritto».
Si comprende allora che, se già H. de Balzac, nel secolo XIX, insegnava che «l’amministrazione è l’arte di applicare la legge senza offendere gli interessi», il pubblico dipendente accorto e diligente, che non vuole essere assoggettato a responsabilità erariale, e quindi integri vuole conservare il proprio patrimonio e i propri emolumenti, deve necessariamente operare arrecando il minor danno possibile al proprietario espropriato.
Infatti, più di altre tipologie di responsabilità (penale, disciplinare e dirigenziale) quella erariale, insieme con quella civile, sono in grado far correre un brivido lungo la schiena a coloro che, sono legati all’amminist...
_OMISSIS_ ...apporto di servizio.
Anche perché, come si vedrà, la delicatezza degli interessi affidati alle cure dell’Amministrazione, unitamente alla complessità della disciplina normativa e a quella organizzativa e funzionale degli apparati pubblici, rendono arduo l’operare dei dirigenti, dei funzionari e dei dipendenti pubblici in generale.
Ed è qui d’obbligo richiamare quanto affermato da Tacito negli Annali circa l’esistenza di un rapporto direttamente proporzionale tra livello di corruzione di una Stato e ipertrofia della sua legislazione.
Su tali presupposti il legislatore ha previsto alcune disposizioni, quali, ad esempio, la limitazione della responsabilità alla sola colpa grave e il potere riduttivo dell’addebito, veri e propri, per lo meno in apparenza, regimi privilegiati rispetto a quanto previsto in materia di responsabilità civile.
Elementi questi che impongono di verificare se, ...
_OMISSIS_ ...apparenze, i pubblici dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni rimangano effettivamente, al pari dei comuni cittadini, “impigliati” nelle leggi, paragonate dal saggio Anacarsi, così ci riferisce Plutarco nella sua opera La vita di Solone, ad una ragnatela.
Si è voluto, con la presente opera, offrire al lettore un’analisi della disciplina della responsabilità erariale nell’espropriazione per pubblica utilità.
L’attenzione verrà posta sul danno erariale patrimoniale direttamente o indirettamente procurato all’amministrazione da un amministratore, da un dipendente pubblico o da altro soggetto legato ad essa da un rapporto di servizio, nell’espletamento delle proprie funzioni, senza trascurare le tematiche inerenti al danno di tipo non patrimoniale.
Gli elementi costitutivi della responsabilità erariale, e gli altri aspetti della relativa disciplina, verranno affrontati f...
_OMISSIS_ ...alla casistica giurisprudenziale esistente in materia di espropriazione per pubblica utilità[4].
Apposita trattazione è riservata al danno erariale derivante da occupazione illegittima, alla luce di quanto disposto dall’art. 42-bis del t.u. espropri.
Si vedrà, in particolare, come la disposizione da ultimo citata si presenti alla stregua di un Giano bifronte con una faccia rivolta all’indennizzo e l’altra al risarcimento del danno.
L’opera è suddivisa in sei capitoli, nel primo dei quali sono stati affrontati gli argomenti e le problematiche di carattere generale.
Gli altri cinque capitoli, invece, sono dedicati rispettivamente all’analisi del danno erariale (Cap. II), della responsabilità derivante da occupazione illegittima (Cap. III), della condotta antigiuridica e del nesso di causalità (Cap. IV), dell’elemento psicologico (Cap. V) e, infine, del rapporto di servizio (Cap...
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