La condotta illecita dell'installazione di mezzi pubblicitari non autorizzati

DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - IMPIANTI PUBBLICITARI - ABUSI PUBBLICITARI

E' legittima l'apposizione della scritta "pubblicità abusiva" sulle affissioni pubblicitarie non autorizzate, in quanto manifestazione della doverosa attività ripristinatoria e di repressione degli illeciti.

E' legittimo il diniego di rinnovo della concessione per il collocamento di impianti di segnaletica territoriale di 18 mq laddove il limite massimo, previsto dall'art. 48 d.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, è di 6 mq.

L'art. 24, comma 1 del d.lg. n. 15 novembre 1993 n. 507 assegna al Comune un potere generale di vigilanza dell'attività pubblicitaria in ambito comunale, affidando a tale ente il potere di verificare l'osservanza delle disposizioni legislative e regolamentari in materia e la competenza a disporre, anche d'ufficio, la rimozione degli impianti pubblicitari abusivi: detta norma, pertanto, impone ai Comuni l’obbligo... _OMISSIS_ ...ulle installazioni pubblicitarie e di rimozione di quelle abusive.

Il soggetto autorizzato alla gestione di un impianto pubblicitario nel territorio comunale è portatore di un interesse qualificato e differenziato a che il Comune, nell’ambito dell’obbligo di vigilanza derivante dall’art 24, comma 1, del D.lg. n.507/1993, adempia al dovere di vigilanza sulle affissioni pubblicitarie nel territorio comunale e rimuova, d’ufficio, gli impianti abusivi, la cui esistenza comporta una lesione del principio di leale concorrenza tra imprenditori del settore.

In caso di installazione di mezzi pubblicitari non autorizzati, la possibilità per il Comune di recuperare la diminuzione patrimoniale subita per il mancato sfruttamento del bene (perdita per la mancata concessione in uso del bene) con la richiesta di pagamento di un importo corrispondente al canone dovuto per la concessione in uso esclusivo è configurabile quale misura di caratte... _OMISSIS_ ..., con conseguente applicazione della prescrizione breve ex art. 2947 c.c..

La condotta illecita dell'installazione di mezzi pubblicitari non autorizzati si compie con la installazione dell'impianto pubblicitario abusivo: non può pertanto configurarsi un illecito permanente, difettando la caratteristica della reiterabilità della condotta dell'autore dell'illecito e della attuale riproducibilità del nesso eziologico tra la condotta e il danno.

Alla data della istallazione, o comunque al più tardi alla data dell'accertamento-contestazione dell'installazione di impianti pubblicitari abusivi, deve essere individuato il dies a quo di decorrenza del termine prescrizionale ex art. 2947 c.c. per ottenere l'indennità (che in realtà costituisce un risarcimento del danno).

In caso di utilizzazione del suolo pubblico per installazione di impianti pubblicitari senza autorizzazione, è ragionevole commisurare il pregiudizio subito dal Comune alla somma c... _OMISSIS_ ...vato utilizzando gli spazi per consentire affissioni pubblicitarie non abusive.

L’accertamento dell’irregolare posizionamento degli impianti pubblicitari deve intervenire a breve distanza di tempo dalla avvenuta installazione perché, in mancanza di tempestivi sopralluoghi da parte della competente autorità amministrativa, l’operatore economico può confidare ragionevolmente nella legittimità della sua posizione nei riguardi dell’interlocutore pubblico.

Nel caso di perdurante occupazione di suolo pubblico mediante impianti pubblicitari dopo la scadenza del titolo autorizzatorio, pur se la concessionaria continui a pagare un canone a favore del Comune, la tollerata occupazione del bene da parte dell'amministrazione non radica alcuna posizione di diritto o di interesse legittimo in capo all’occupante di fatto, né può incidere in senso contrario il pagamento di somme corrispondenti all’originario canone, in quanto ques... _OMISSIS_ ... a titolo di compenso per l’occupazione sine titulo.

L'attività di vigilanza e di repressione dell’abusivismo pubblicitario da parte del Comune, a prescindere dalle eventuali clausole contrattuali stipulate con il privato affidatario della concessione, costituiscono esercizio dell’attività autoritativa della pubblica amministrazione ed hanno un contenuto eminentemente doveroso e vincolato, in funzione dell’interesse pubblico al cui soddisfacimento sono preordinate.

L’art. 24 d.lgs. n. 507/1993, nel disporre che deve essere il Comune, quale proprietario della strada, a dover assicurare la corretta osservanza delle disposizioni legislative e regolamentari riguardanti l’effettuazione della pubblicità e a elevare le sanzioni amministrative, conferisce anche al concessionario del Comune il potere di procedere alla “immediata copertura della pubblicità abusiva”, una volta venuto a conoscenza di una tale viol... _OMISSIS_ ...ta da un organo di vigilanza: ciò per dare immediatezza ed effettività all’attività inibitoria, al di là di quelli che saranno gli eventuali provvedimenti successivi da parte del Comune.

Non è ammissibile l’esercizio generalizzato da parte del Comune del potere di rimozione di tutti gli impianti pubblicitari asseritamente abusivi esistenti sul territorio comunale, dovendosi valutare caso per caso, se trattasi d’impianti regolarizzabili e/o rinnovi di autorizzazioni scadute, fermo restando che le abusività accertate vanno sanzionate con la rimozione.

Sussiste la giurisdizione del giudice civile nel caso di impugnazione dei provvedimenti comunali adottati ai sensi dell'art. 23, comma 13, del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, con cui è disposta la rimozione di impianti pubblicitari abusivamente posizionati.

È legittimo l’ordine di demolizione dell’impianto pubblicitario abusivo adottato dal responsabile... _OMISSIS_ ...icio Tributi dell’Ente locale, essendo tale potere previsto dall’art. 24 D. Lgs. 507/1993.

Il fatto che sia stata presentata una d.i.a. per l’installazione dell’impianto pubblicitario non impedisce alla P.A. di ordinare la demolizione dello stesso qualora sia privo dell’autorizzazione prevista dalla normativa in materia di pubblicità.

In tema di abusiva installazione di cartelloni ed altri mezzi pubblicitari costituenti fonte di pericolo o di disordine del sistema stradale, il D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, art. 23, commi 13 bis e 13 quater, nell'attribuire agli enti proprietari delle strade o al concessionario il potere-dovere della loro rimozione, distingue a seconda che gli immobili su cui essi insistano siano di proprietà privata o pubblica (demaniale o rientrante nel patrimonio dei proprietari delle strade). Nella prima ipotesi, l'ente deve instaurare un contraddittorio con l'autore della violazione e con il propri... _OMISSIS_ ...a, ove risulti collocato il cartellone, diffidandolo alla sua rimozione entro dieci giorni dalla relativa notifica, e, in mancanza, può asportarlo in danno dei responsabili con recupero delle spese sostenute tramite le normali azioni civili. Nella seconda ipotese invece, l'ente deve eseguire "senza indugio" la rimozione del cartellone e, per il recupero delle spese sopportate, deve trasmetterne la nota al prefetto, che ha il dovere di emettere ordinanza ingiunzione di pagamento.

Nel caso in cui un illecito in materia di impianti pubblicitari venga perseguito attraverso l’esercizio del potere repressivo proprio dell’edilizia di cui all’art. 31 del D.P.R. n. 380/2001, si determina in tal modo un evidente eccesso di potere nella figura sintomatica dello sviamento dalla causa tipica.

Il fattuale pagamento dell’imposta sulla pubblicità non può legittimare occupazioni sine titulo di suolo demaniale tramite impianti pubblicitari la ... _OMISSIS_ ... sia già scaduta.

È costituzionalmente illegittimo il comma 12 dell’art. 23 cod. strada, che punisce più severamente la condotta di installazione di cartelli pubblicitari non conforme a prescrizione autorizzativa, innegabilmente connotata da minor disvalore rispetto a quella di installazione di cartello pubblicitario del tutto priva di autorizzazione.

Il comma 12 dell’art. 23 cod. strada, come novellato dall’art. 36 del d.l. n. 98 del 2011, è costituzionalmente illegittimo nella parte relativa alla misura della sanzione amministrativa, con la conseguenza che l’infrazione per inosservanza delle prescrizioni autorizzative contenute nel comma stesso ricade nella generale previsione sanzionatoria di cui al comma 11 del medesimo art. 23.

La regolarizzazione degli impianti pubblicitari abusivi è estranea alla materia del condono edilizio e trova la sua regolamentazione nella disciplina specifica e speciale di settore sul... _OMISSIS_ ...i cui al d.lgs. n. 507 del 1993.

In ipotesi di installazione non autorizzata di cartelloni stradali, la sanzione irrogabile è quella della rimozione coattiva prevista dall'art. 23, commi 13 e segg., del Codice della Strada, che non rientra nella categoria degli atti e provvedimenti in materia di urbanistica ed edilizia.

Nel caso di recidiva nella utilizzazione illecita di mezzi pubblicitari e nella relativa occupazione di suolo pubblico in violazione delle norme di legge e del regolamento comunale, la L. n. 77/1997 attribuisce alla P.A. un potere discrezionale nella valutazione quantomeno della durata della sanzione accessoria della sospensione dell’attività (l'art. 6 della legge suddetta recita infatti “per un periodo non superiore a tre giorni”).

Il provvedimento con il quale l'autorità amministrativa proprietaria della strada, ai sensi dell'art. 23, comma 13 quater d. lgs. n. 285/92, ordina la rimozione di insegne pub... _OMISSIS_ ...ivamente installate su suolo demaniale, costituisce un accessorio della sanzione amministrativa pecuniaria prevista dal comma 11 del medesimo art. 23, sanzione applicabile anche per l'installazione di impianti pubblicitari su strade demaniali, pur in mancanza di un'espressa previsione da ascrivere ad un mero difetto di coordinamento fra i vari commi dovuto al fatto che il comma 13 quater è stato successivamente aggiunto; ne consegue che l'atto medesimo è impugnabile dinanzi al giudice ordinario secondo il procedimento previsto dagli art. 22 e 23 legge n. 689 del 1981.

È escluso che il provvedimento con il quale il Comune intima la rimozione coattiva di un impianto pubblicitario rientri nella categoria degli “atti e provvedimenti” in materia di urbanistica ed edilizia, poiché in tale fattispecie non si verte in tema di uso del territorio, ma di godimento abusivo di beni demaniali, con riferimento al quale il legislatore detta una disciplina specific... _OMISSIS_ ...n tema di sanzioni amministrative emesse, ai sensi del D.Lgs. n. 507 del 1993, art. 24, per l'affissione di manifesti contenenti messaggi pubblicitari senza la prescritta autorizzazione, ai fini della configurabilità della responsabilità solidale di cui alla legge n. 689/1981, art. 6, comma 3, non è sufficiente il solo fatto di averne potuto trarre, il soggetto collettivo, giovamento, ma si richiede che i manifesti siano stati affissi per conto del detto soggetto, che cioè sia comprovata la riconducibilità dell'attività pubblicitaria all'iniziativa del beneficiario quale committente o autore del messaggio pubblicitario o che sia documentato il rapporto tra autore della trasgressione ed ente opponente.

In materia di pubblicità abusivamente affissa, spetta all'Amministrazione che ha applicato la sanzione amministrativa provare tutti gli elementi necessari per l'affermazione della responsabilità amministrativa e tale regola vale anche per la responsabilità solida... _OMISSIS_ ...ario prevista dalla L. n. 689 del 1981, art. 6, comma 1.

In tema di manifesti pubblicitari abusivamente affissi si esclude che la presunzione di proprietà dei manifesti in capo alla persona giuridica possa fondarsi solo sul fatto che l'affissione sia concretamente avvenuta in favore di detto ente.

In materia di abusi pubblicitari, l'art. 6 della legge n. 689/1981 considera obbligato in solido con l'autore materiale dell'illecito, il proprietario della cosa che servì a commettere la violazione, salvo che quest'ultimo dimostri che la cosa sia stata utilizzata (ossia, nel caso, che l'affissione pubblicitaria sia avvenuta al di fuori degli spazi consentiti) contro la sua volontà , e senza peraltro che l'identificazione dell'autore materiale possa ritenersi requisito di legittimità per l'operatività della presunzione a carico del proprietario.

In tema di abusi pubblicitari, si ritiene che l'attività pubblicitaria - al fine della respons... _OMISSIS_ ...e della persona giuridica con l'autore materiale - debba essere comprovatamente riconducibile all'iniziativa del beneficiario quale committente o autore del messaggio pubblicitario o che sia documentato il rapporto tra autore della trasgressione ed ente o persona giuridica opponente, mentre si esclude che il beneficiario del messaggio pubblicitario possa essere ritenuto solidalmente responsabile della violazione per il solo fatto di averne potuto trarre giovamento.

In tema di abusi pubblicitari, sussiste la responsabilit&a...


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