Le ipotesi delittuose che possono compiersi in termini di abuso del bene pubblico contenute nel codice penale

Alcune ipotesi delittuose che possono compiersi in termini di abuso del bene pubblico, interdicendone non solo l’esercizio delle funzioni vincolate, bensì anche arrecando danni irreparabili o, comunque, abbastanza gravi da modificarne lo stato dei luoghi irrimediabilmente, sono contenute nel compendio del codice penale.

Rientra nel novero dei reati contro l’incolumità quello previsto negli artt. 423 e 423 bis, entrambi considerano l’azione lesiva sul bene oggetto della condotta, tuttavia si differenziano sul piano causale, essendo il primo concentrato sull’incolumità pubblica, mentre il secondo sull’elemento naturale ossia l’area verde (boschi, selve e foreste) come “destinazione al rimboschimento”.

Anche in questa sede, la rappresentazione sinottica delle due norme agevolerà la loro comprensione .

Nel primo caso, il baricentro della tutela è completamente spostato su una... _OMISSIS_ ...ratta che affonda la prognosi della condotta patologica in un interesse collettivo non determinabile, per cui, prima dell’introduzione dell’art. 423 bis, l’incendio su “boschi, selve e foreste” era visto come una mera aggravante.

Oggi la seconda norma qualifica la stessa fattispecie come un’ipotesi di reato autonoma.

D’altronde, il principale punto di differenza tra le due fattispecie è dato proprio dall’identificazione oggettiva del bene sul quale insiste l’azione dannosa, in tale ambito l’art. 423 bis, pur tutelando per appartenenza l’incolumità pubblica, specifica la salvaguardia ambientale come completamento di prospettiva.

La configurabilità del reato si ha con la devastazione mediante l’uso del “fuoco”, inteso come elemento oggettivo, e questo costituisce il minimo comun denominatore tra le due fattispecie, tuttavia la norma in comment... _OMISSIS_ ...id pluris nell’area boschiva, estendendone la disciplina anche all’eventuale terreno coltivato se limitrofo.

Si aggiunge che l’elemento oggettivo che costituisce la base per la dinamica di funzione della norma aggiunta proietta la sua comprensione anche a concetti collaterali rispetto a quello di “incendio boschivo”, volendosi chiaramente riferire a qualsiasi altro significato che può assumere il terreno prospiciente alla zona prettamente boschiva.

L’accezione recisamente estensiva dimostra le intenzioni del legislatore di “abbracciare” in senso naturalistico, come se fosse un unicum, il “bene vita”.

Quanto al profilo soggettivo, il reato è integrato dalla condotta consapevole di previsione delle conseguenze dannose.

Accanto al dolo, come elemento soggettivo intenzionale, si affianca anche una condotta colposa se l’attività da cui promana ... _OMISSIS_ ...sta in essere dal trasgressore, è per sua natura pericolosa ed il medesimo è tenuto a prestare per questo una diligenza maggiore di quella ordinariamente richiesta a qualsiasi altro gerente.

Connesso in senso stringente con l’aggettivo “patrimoniale” è altresì il reato ipotizzato dall’art- 632 sulla “deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi”.

L’inquadramento a rilevanza penalistica denota una maggiore riprovevolezza sociale per cui il reato assume una connotazione totalmente diversa da quella contenuta nell’art. 17 del R.D. n. 1775/1933 che, invero, disciplina la situazione meno articolata della deviazione di acque senza concessione.

Nel caso di cui alla norma in esame, il delitto è di doppia strutturazione a procedibilità mediante querela da parte della persona offesa: in prima evidenza si pone la deviazione del corso d’acqua nella sua integr... _OMISSIS_ ...obile; in un secondo tempo si profila un’alterazione dello stato dei luoghi tale da indurre ad appropriarsi del bene pubblico senza una manifestazione usurpativa diretta, piuttosto agendo su una condizione fondiaria già esistente, e manipolandola secondo il proprio interesse, in questo frangente si attenta all’integrità della proprietà altrui.

Più generalmente, si afferma che con la deviazione delle acque, il termine al plurale è appositamente usato nella locuzione richiamata essendo quello l’elemento materiale del reato, in definitiva si ha un cambiamento dello “stato idrico” che può essere realizzato con qualsiasi mezzo, sia esso uno scavo o una diga.

Nel suo complesso, l’illecito disegnato dall’art. 632 è a carattere istantaneo perché si configura e si consuma con la modifica dello stato dei luoghi.

In giurisprudenza, è manifestata la possibilità che lo stesso muti la sua modali... _OMISSIS_ ...one diventando a qualifica permanente nell’ipotesi in cui l’azione dell’agente perduri nel tempo in un moto continuo.

Sotto il profilo oggettivo, affinché il reato sia configurabile non è necessario che si concretizzi una radicale trasformazione dello stato dei luoghi tale da modificarne completamente le caratteristiche strutturali originariamente possedute, il reato è integro semplicemente con l’alterazione della sua conformazione, essendo sufficiente che questa ne violi l’integrità comportandone delle conseguenze dannose.

In dottrina, entrambe le fattispecie citate, sia quella di deviazione delle acque che quella afferente all’immutazione della proprietà altrui, sono catalogate nell’ambito dei reati comuni in quanto possono essere commesse da chiunque senza che il soggetto agente rivesta particolari qualifiche.

Appartenente allo stesso genere, ma di accezione completamente dissim... _OMISSIS_ ...a condotta dall’art. 633, che introduce il c.d. “reato di invasione”.

Le origini dell’art. 633 sono molto vetuste e retrocedono ai primi anni del XX secolo in cui venne per la prima volta introdotta una nuova fattispecie di reato contro la proprietà fondiaria che, tuttavia, era ancora assente nel vecchio testo del 1889, e che, invero, produceva un riscontro normativo dell’occupazione di terreni ed edifici ad opera dei contadini stanchi della fame e della carestia della guerra del ‘15-‘18.

L’eco della crisi sociale propagatasi nella campagna rurale spinse a questi estremi la popolazione agricola, le azioni compiute mossero così il legislatore a formare una legislazione in tema, che tenesse conto della condotta ascritta nella rilevanza penale.

L’art. 633, in veste moderna, rappresenta una via di mezzo tra il reato di “ingresso” redarguito dall’art. ... _OMISSIS_ ...uo;occupazione” ex art. 508, anche se si differenzia perché integra, mediante l’interferenza, la limitazione del godimento del legittimo possessore senza però privarlo del possesso.

Riveste un rapporto di specialità la norma contenuta nell’art. 634, che fa riferimento alla turbativa violenta del possesso di bene immobile, in quanto ne trae significato per rappresentare che non ogni condotta può dirsi violenta e tale da integrare il concetto di invasione, bensì questa può dirsi contraddistinta da un apprezzabile impoverimento delle facoltà dominicali di utilizzo conformemente a quella che è la destinazione sociale del bene in questione.

All’uopo, giurisprudenza concorde significa che la parola “invasione” non deve essere intesa nel senso comune di violenza materiale perpetrata da un gruppo di persone, ma di un accesso arbitrario nell’immobile altrui con l’intenzione di immettersi ... _OMISSIS_ ...trarne ingiusto profitto.

Al riguardo sovviene l’utilità aggiunta di ribadire che la compressione del diritto altrui dovrà essere di grado superiore ossia proporzionale ad una lesività di misura ragguardevole, infatti, soltanto se assunta in simili termini la condotta sarà meritevole di tutela penale.

Come si può facilmente intuire l’oggetto di questa tutela sono i terreni o gli edifici altrui, pubblici o privati, quindi anche una pubblica via.

L’elemento soggettivo richiesto al fine di realizzare l’ “invasione” è commisurato al rango del dolo specifico, infatti, affinché ricorra la fattispecie in esame occorre che il trasgressore agisca per impossessarsi e per ricevere utilità economica, la semplice consapevolezza di invadere un’altrui proprietà non realizza il reato in menzione.

Ne consegue che la prova del dolo dovrà abilmente dimostrare l’intenzionalità nel dep... _OMISSIS_ ...uo;immobile invaso, ciò vuol dire che l’introduzione abusiva dello stesso perseguirà lo scopo di fruirne fraudolentemente limitandone corposamente gli esercizi uti dominus e ricavarne sicut placet profitto.

Sulla scorta dell’art. 635, il legislatore ha voluto perseguire l’illecito del danneggiamento tutelando il diritto del proprietario all’integrità del bene, proprio perché dalla sua perfetta funzionalità dipende il suo utilizzo, recepito nella sua più vasta accezione di godimento, e la concreta esplicazione del valore patrimoniale, tanto di cose mobili quanto di quelle immobili.

Mutuando la definizione di certa parte della dottrina, il reato in esame comporta un danno a cosa mobile o immobile altrui in forma libera, ossia attraverso la distruzione, la dispersione, il deterioramento o l’inservibilità parziale che comprimono gli utilizzi del bene anche in via temporanea, ma pur sempre in modo rilevante n... _OMISSIS_ ...iciente una lesione che rientra nel normale uso o alterazione del bene.

La rilevanza del danno prodotto vale ad integrare la fattispecie a consistenza penale: in poche parole se il danno è lieve il reato non sussiste.

La dizione della norma evidenzia inoltre la propensione ad offrire una tutela in relazione alla legittima utilizzabilità, in base a ciò il soggetto passivo può essere tanto il titolare del diritto assoluto di proprietà, quanto quello che esercita un qualsiasi altro diritto di godimento.

Di conseguenza, dal lato attivo, il trasgressore è determinato anche nel comproprietario quando, contrariamente agli interessi degli altri condomini, pone in essere un comportamento lesivo dell’integrità della res oggetto della communio pro-indiviso.

Il bene identificato nella condotta illegittima assume le caratteristiche della cosa mobile o immobile, tuttavia l’interpretazione prevalente ritiene su... _OMISSIS_ ...uo; “aggressione” possa essere esercitata anche su un bene immateriale, come ad esempio una forma energetica, purché idoneo ad una valutazione economica.

Non rientrano nella classificazione suddetta le “cose di nessuno”, ossia quelle che il diritto antico definiva res nullius e res derelictae, perché in esse non si ravvisa l’elemento cardine dell’altruità per l’inquadramento nel reato in commento.

In altre occasioni, pur avvenendo la consumazione dell’illecito descritto non sussiste affatto la previsione del reato profilato in quanto non è provata la consapevolezza del diritto altrui sul bene.

Non sembra, altresì, che la norma in parola dia rilevanza alle motivazioni per cui viene realizzato l’evento lesivo, ciò significa che il soggetto agente adotta quel comportamento soltanto perché vuole realizzare il danno senza che sia necessario prefigurarsi un fine spe... _OMISSIS_ ... ciò si realizzi, se ne deduce che il dolo richiesto dalla struttura del reato è di tipo generico non rilevando in tal senso il movente.

Essendo incentrato sul concetto di danno, l’ipotesi più corretta è che il reato sia di natura istantanea, ovvero cessa i propri effetti con il compimento della lesione, nondimeno casistica specifica apre anche ad un’applicazione della norma in situazioni di omissione, comportando in tal modo la compromissione del bene in via permanente.

Il secondo comma stabilisce l’applicazione della medesima pena ad un’elencazione di beni su cui la condotta criminosa ricade nella sua forma tipica, si prevede quindi in merito ad ogni singola categoria che doverosamente si ritiene privilegiare nella protezione pertinente, tra cui sono menzionati gli edifici pubblici o destinati ad un uso pubblico, adibiti all’esercizio di culto e, più segnatamente, di interesse storico o artistico.

... _OMISSIS_ ...ese anche le cose indicate al punto 7 dell’art. 625, che presta un particolare richiamo alle cose esistenti all’interno di edifici pubblici o sottoposte a sequestro o pignoramento e, infine, tra le altre, a quelle destinate ad un pubblico esercizio o ad una pubblica utilità.

In merito, il giudice di legittimità rappresenta il disposto di cui all’art. 635, comma 2, n. 3 in relazione all’art. 625 n. ...