L’autotutela come potere di vigilanza in materia di demanio stradale

L'art. 822 del codice civile disciplina il demanio stradale come accidentale, precisando implicitamente la necessaria asserzione di volontà amministrativa per la sua attribuzione alla finzione sociale.

In particolare, il demanio in commento assorbe tutte quelle reti infrastrutturali destinate al pubblico transito per cui si percepisce il bisogno di marcare la proprietà della P.A. al fine di garantire l’interesse comune.

Il tema è abbastanza pregnante: la tenutezza della manutenzione e la sicurezza divengono argomenti di notevole rilievo considerata la tutela della vita delle persone che fruiscono di questa tipologia di bene.

Per questo il legislatore prima e l’operatore giudiziario dopo hanno contribuito a garantire che i poteri pubblici di gestione e di difesa potestativi fossero trasferiti al concessionario privato a cui è affidato il compito sia di costruire che di esercitare il bene medesimo: viene in rilievo ... _OMISSIS_ ...quo;ordine di rimozione di manufatti costruito da privati irregolari perché non osservanti la distanza minima dalla sede stradale.

Diverse le discipline che prevedono la competenza ad esercitare l’autotutela come potere di vigilanza in materia.

Storicamente, l’art. 378 della legge fondamentale 20 marzo 1865 n. 2248 all. F. conferiva tale potere al sindaco comunale quale manifestazione del ripristino possessorio della sede stradale di competenza territoriale, in seguito con l’avvento dell’art. 107 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali), percettore della “mescolanza normativa” in tema di separazione dei poteri politico/amministrativo, affida tale discrezionalità all’organo amministrativo dirigenziale.

Un tratto distintivo nella repressione dell’abuso del privato è la corretta sussunzione dell’ipotesi delittuosa nella sfera normativa di previ... _OMISSIS_ ...sprudenza è consolidato il pensiero per cui la scelta della potestà pubblica di ripristino della legalità dipende dalla qualifica dell’illecito.

Al riguardo, diversamente dagli altri profili tipici di reprimenda legale, occorre chiarire che la reale portata dell’intento sanzionatorio nel regime amministrativo della giustizia autonomamente imposta dalla P.A. è quello di riportare la situazione possessoria quo ante all’evento lesivo affinché il bene liberato dalla condotta oppressiva illegittima riprenda la sua funzionalità predestinata, al contempo viene assolto il duplice fine di esternare un deterrente verso futuri comportamenti di identica natura.

Il disegno del legislatore in relazione a specifiche fattispecie di indebita occupazione di suolo pubblico spinge alla riflessione che il disposto di cui all’art. 823, comma 2 c.c. abbia una valenza di natura generica onnicomprensiva di ogni rapporto, ma regressiva in p... _OMISSIS_ ...normativa tecnica di settore che sussume la casistica in un confine di specie.

Così è per le strade urbane che, inquadrate dall’art. 3, comma 16 della legge 15 luglio 2009 n. 94, sono tutelate dalla competenza del sindaco e del prefetto, quest’ultimo per quelle extraurbane, in applicazione di misure esecutive, laddove ricorrono motivi di pubblica sicurezza o occupazione abusiva ex art. 633 c.p.

In tali circostanze, i soggetti coinvolti possono agire per il ripristino dello stato dei luoghi imponendo le spese necessarie agli occupanti materiali.

La magistratura interessata, sia amministrativa sia di legittimità, precisa che la modalità di verifica della ricorrenza dei presupposti di legge per il ricorso allo strumento esecutivo di autotutela è principiata con l’accertamento della proprietà della strada, quale bene che rientra nella patrimoniale pubblica attraverso particolari canali di acquisizione t... _OMISSIS_ ...rsquo;inclusione negli elenchi di genere oppure mediante l’uso conforme nel tempo a favore di una data comunità.

Invero, una fazione alternativa a questa impostazione rileva diversamente la fondamentale precisazione che, ai fini del possibile ricorso allo strumento pubblico di cui in menzione, non assume importanza tanto la classificazione stradale rilevata dalla indicazione della stessa negli appositi elenchi predetti, quanto piuttosto l’esercizio della servitù pubblica di passaggio a cui rivolge la sua principale destinazione d’uso, e non importa neanche se tale circostanza sia acclarata ab immemorabili essendo sufficiente che rappresenti una condizione attuale ed effettiva della medesima.

Riepilogando, in riferimento al patrimonio stradale ogni eventuale abuso perpetrato illegittimamente dal privato a sostegno delle proprie ragioni contrasta con lo spirito ordinamentale per cui si pone a garanzia l’autotutela pos... _OMISSIS_ ...
Pertanto, i principi a cui è rivolta la precitata forma di tutela affermano la supremazia dell’interesse collettivo, animato non solo dalla salvaguardia del tipo di bene, ma anche e soprattutto dall’esigenza di assicurarne l’effettiva fruizione mediante la quotidiana circolazione conformemente alle caratteristiche strutturali di sicurezza dello stesso.

La macrocategoria del bene “strada” non esaurisce le proprie risorse in fatto di ammissibilità della tutela amministrativa di cui alla norma codicistica in commento, ma enuclea una serie di ulteriori sviluppi pratici per ipotesi che possiamo asserire come residuali.

Più segnatamente, si tratta di censure che non attengono direttamente all’asse viario principale, ma all’occupazione abusiva di immobili minori pur se a quello stricto sensu pertinenti.

La regolamentazione dell’istituto è sempre univoca, ciò che è diverso è l... _OMISSIS_ ... operatività in diversi settori.

In questa prospettiva, viene in rilievo che il potere di riesame amministrativo è riconosciuto anche ad un soggetto privatistico come Anas s.p.a.

La casistica si dilunga in termini abbastanza ampi sulle case cantoniere che, com’è noto, possono essere assegnate a dimora privata agli stessi dipendenti.

Nonostante qualche pronuncia isolata, che incentra la propria convinzione sul tipo di bene annoverandolo come patrimoniale e non demaniale, quindi nulla quaestio sulla natura del soggetto agente, il giudice amministrativo riconosce la permanenza in capo al soggetto privato di che trattasi dell’ausilio coattivo fornito dall’autotutela per riappropriarsi del bene fungibile al corretto esercizio della strada di competenza, pur dopo che l’occupante è cessato dalla mansione che rivestiva in costanza di servizio.

In sostanza, anche se organizzato secondo una nuov... _OMISSIS_ ...ria, il nuovo organismo mantiene nel proprio assetto le connotazioni pubblicistiche che possedeva prima tra cui anche la potestà esecutiva di sommaria esecuzione.

Si aggiunga che il giudice amministrativo ha definitivamente esteso (rectius confermato) ad Anas la disciplina propria delle norme primarie codicistiche enucleate dagli artt. 823-829 c.c.

In altre occasioni, l’autotutela è direttamente funzionale alla conseguenza dell’annullamento di un titolo autorizzativo, il presupposto di autenticità è dunque dettato da un vizio di forma di cui ne è esecuzione il ripristino della legalità: è il caso del cartello pubblicitario inizialmente posto in essere in modo legittimo, poi oggetto di un’ordinanza di rimozione per la dichiarata violazione formale del titolo amministrativo che ne autorizzava la collocazione.

La differenza con la costituzione classica che basa la sua causa sulla materiale occupazione del bene... _OMISSIS_ ...al diritto risiede esclusivamente nello schema del provvedimento di autorizzazione nato conforme e poi divenuto illegittimo, l’utilizzo del potere di autotutela non opera per la conversione di un comportamento materiale direttamente lesivo della proprietà pubblica, bensì per il successivo intervento sul presupposto formale che rendeva secundum legem quella condotta.

Il pensiero espresso consente di dedicarci maggiormente a quella che può essere annoverata come figura retorica di genesi del riesame della situazione possessoria violata dall’azione clandestina del privato: si allude all’inibizione dello sbarramento fisico dell’immobile pubblico.

Come abbiamo già visto, l’introduzione dell’autotutela possessoria si deve all’art. 378 legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F, che prevede esclusivamente questa come prima forma di giustizia esecutiva sommaria potestativa in capo all’autorità a... _OMISSIS_ ...trettamente connessa al libero transito su una via comunale, come unica modalità di godimento conosciuta, impedito da un’ostruzione reale di fatto interdittiva dell’esercizio del diritto d’uso pubblico.

La realtà fenomenica costruita intorno a questo indirizzo è davvero frastagliata e attiene ai due paradigmi oggetto di precedente specificazione: intervento edilizio difforme e preclusione della libera circolazione della strada.

Per manufatto edilizio non deve obbligatoriamente intendersi una costruzione di proporzioni considerevoli essendo sufficiente anche un mero impianto di paletti di ferro per ostacolare il libero passaggio o l’accesso all’area di pubblica utilità.

Tuttavia, prescindendo da considerazioni poco oggettive dedotte dalla casistica concreta e fedelmente riprodotta, il riesame in autotutela del rapporto funzionale dello stato dei luoghi con le esigenze sociali subisce anch’... _OMISSIS_ ...zioni alla forza applicativa che sembra essere in linea generale esplicabile erga omnes.

La subordinazione che fa da contenimento all’esercizio arbitrario è dedotta dalla convivenza con gli altri principi a cui si informa ogni azione repressiva prevista dall’ordinamento statale e, più segnatamente, quella amministrativa, che osserva ogni più corretta valutazione alla luce del criterio della proporzionalità difesa/offesa per il ristabilimento della legalità ricercata.

Laddove, infatti, il fine ultimo dell’esercizio del diritto reale può essere ottenuto convenzionalmente mediante un accordo con il privato, l’imposizione coattiva delle ragioni istituzionali non ha più ragion d’essere.

Così come l’uso ab immemorabili del bene giustifica la forza d’azione per la rimozione dell’ostruzione materiale, la permanenza dell’impedimento protratta nel tempo rende illegittima... _OMISSIS_ ...secutiva tramite la quale si voleva ripristinare l’utilizzo uti cives oramai reso inconsueto.

Da ultimo, anche la richiesta di pagamento della “tosap” per l’occupazione di suolo pubblico può essere vista come una manifestazione del potere fondiario sul bene pubblico di cui l’esercizio in autotutela è una conseguenza formale.


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