L'affermazione della natura dell’indennità secondo il dettato dell’art. 42 bis comma 1 e 3 stravolge completamente quella che invece secondo la passata disposizione dell’art. 43 era definita come mero “risarcimento del danno”.
La struttura indennitaria che invece corrisponde agli interessi attuali, secondo la conferma della Corte costituzionale nella celebre pronuncia n. 71/2015, si articola in uno schema maggiormente complesso proprio perché comparativo con tutti i tipi di pregiudizio sofferti dal privato durante lo spossessamento.
In effetti, stante la particolare “ratio” che anima lo strumento di acquisizione non può più parlarsi di mero danno, ma più segnatamente di “indennità” e ciò in...
_OMISSIS_ ...ndennità.
Invero, il termine sanatoria trova la sua affermazione perché comunque l’occupazione c’è già stata e non correttamente purtroppo.
L’articolazione dell’indennità secondo lo schema anzidetto prevede il riconoscimento innanzitutto del pregiudizio patrimoniale compendiato dal valore venale del bene al momento dell’acquisizione, al riguardo si ricorda che il provvedimento dispone di un efficacia ex nunc non avendo effetto retroattivo.
Assunto tramite apposita stima tale dato, potrà essere liquidato su questo, forfettariamente nella misura del 10 %, il pregiudizio non patrimoniale con cui si assegna valore e significato al “danno da sofferenza”, intendendosi con ciò l’afflizione o, se si preferisce, i...
_OMISSIS_ ..., il terzo comma sanziona il mancato godimento materiale del bene oggetto dello spossessamento traducendolo in un risarcimento del danno quantificato nella misura del 5%, riconosciuto con cadenza annuale dalla data di perfezionamento dell’illecito a quella di emissione del provvedimento con cui cessa.
La misura suddetta è aumentata se viene fornita prova sufficiente di un maggior danno.
Il terzo comma stabilisce che, salvo altre previsioni di legge, il pregiudizio patrimoniale di cui al comma 1 è determinato in relazione al valore venale del bene.
Storicamente, la soluzione adottata sul parametro del valore venale si pone in continuità con le definizioni giurisprudenziali consolidatesi alla fine di un lungo periodo, oscillante ed ondivago,...
_OMISSIS_ ...a fase, il risarcimento del danno veniva quantificato pariteticamente al valore venale del momento, e d’altronde non poteva essere altrimenti in quanto l’occupazione appropriativa prevedeva la perdita del diritto di proprietà.
Sorvolando il periodo storico di computo della semisomma come articolato nella norma di cui art. 5-bis, comma 6, d.l. 11 luglio 1992 n. 333 convertito in legge 8 agosto 1992, n. 359, si arriva, non proprio velocemente, prima alla sentenza n. 349/2007 con la quale si richiama l’intervento del legislatore mediante l’art. 2, legge 24 dicembre 2007, n. 244 sui criteri previsti per i suoli edificatori dall’art. 37, comma 1 del d.P.R. 327/2001 , poi, alla sentenza costituzionale n. 181/2011, che, diversamente da quella citata, ...
_OMISSIS_ ...ti di condanna dell’Italia in ambito europeo per l’azione monitoria condotta ripetutamente dalla CEDU sul conflitto generato dall’inerzia del legislatore in relazione alla violazione del I protocollo aggiuntivo del 1950.
A questo proposito, si richiama l’attenzione sul fatto che è lo stesso art. 42 bis a menzionare l’applicazione per le aree edificabili delle disposizioni contenute nell’art. 37, commi 3, 4, 5, 6 e 7, così come modificato nei commi 1 e 2, in seguito all’intervento della Corte costituzionale, dall’art. 2, comma 89 della legge n. 244/2007 in conformità al principio del valore venale (pieno) senza alcuna ulteriore deminutio.
Invero, a voler essere “cavillosi”, alcuna segnalazione...
_OMISSIS_ ... con l’art. 34 del proprio testo, introduce la norma sull’acquisizione, soltanto di un mese.
Il dettaglio è apprezzabilmente di poco conto, considerato che i principi europei richiamati erano già praticamente parte sostanziale di ogni richiamo giurisprudenziale e, comunque, insiti nel sistema ordinamentale come lo stesso comma 3 dell’art. 42 bis riporta.
Infatti, seguendo un’interpretazione sistematica è la Consulta che interviene con la pronuncia n. 71/2015, salvaguardando la norma da una motivata censura elevata in violazione dell’art. 3 Cost., proprio in virtù del collegamento mancante con la nuova formulazione dell’art. 40, comma 1 del d.P.R. 327/2001 sulle indennità calcolate per i terreni a valore agricolo.
La giurisp...
_OMISSIS_ ...isposto della norma espressa dal Testo Unico degli espropri.
Sempre operando nella più assoluta attenzione, la Consulta dispone anche in merito alla presunta violazione in rapporto all’art. 3 Cost. dell’art. 42 bis, laddove non richiama in relazione alle aree edificabili la maggiorazione del 10% di cui al comma 2 dell’art. 37.
Orbene, la Corte non ritiene che il disposto citato possa essere applicato in ogni circostanza e, soprattutto, la sua mancanza non genera perplessità considerando la compensazione forfettaria del 10% statuita a corredo del pregiudizio non patrimoniale.
Diversamente, risultano ancora contraddittorie le pronunce riguardanti il momento in cui deve avvenire la valutazione del bene.
Al netto d...
_OMISSIS_ ...re di proprio pugno l’irretroattività dell’acquisizione.
Ne discende che è il tempo di emissione del provvedimento “finale” a scandire in ordine allo status del bene da censire: in poche parole, se attualmente la destinazione del bene è di natura non edificabile, pur essendo stata storicamente diversa, il suo valore sarà determinato in funzione di quella condizione e non altrimenti.
La tesi suddetta è corroborata anche dalla previsione risarcitoria del 5% annuale del valore venale del bene, che vuole la condanna dell’Autorità a risarcire per il mancato godimento il privato proprietario che, di fatto, concretizza la sua maturazione dal momento in cui l’occupazione illecita può dirsi perfezionata, in questo caso il calcolo dov...
_OMISSIS_ ...catto pari al 110% data dal controvalore del bene e dal contributo forfettario del 10% del pregiudizio non patrimoniale.
Ciò permette d tradurre l’attività che si sta attuando come una procedura ordinaria lecita, che si perfeziona con l’emissione del provvedimento e matura la sua efficacia dalla liquidazione o deposito dell’indennità, posta come condizione sospensiva, in netta distinzione da un’azione risarcitoria relativa ad una condotta illecita, che invece qui ha natura secondaria, diversamente dalla sua connotazione principale che assumeva in passato nell’art. 43.
L’Adunanza plenaria n. 2 del 9 febbraio 2016, all’indomani della pronuncia della Consulta n. 71/2015, rivaluta completamente l’art. 42 bis e ne de...
_OMISSIS_ ...le e sui generis, il cui scopo non è quello di sanare un illecito, ma acquisire un bene per soddisfare il preminente interesse pubblico e la cui indennità deve necessariamente essere costruita intorno al valore che il bene ha al momento del trasferimento in analogia al principio della taxatio rei, ossia secondo una somma di entità circoscritta, quindi insuscettibile di rivalutazione, aumentato della preclusione non patrimoniale e di un importo risarcitorio riconosciuto come elemento compensativo del mancato godimento per tutto il periodo di reiterato (annuale) spossessamento.
Partendo, da questo assioma la giurisprudenza succedutasi è orientata alla correlazione tra la valutazione del bene ed il tempo vigente al momento della sua acquisizione patrimoniale pubblica.
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_OMISSIS_ ..., negando che in questa maniera possano esserci somme da rivalutare, ed appagando completamente l’esigenza economica di un completo ristoro del privato attraverso la misura forfettaria del 10% e quella risarcitoria del 5% annuo.
La teoria negazionista, invero, sorprendentemente ristretta ad una particolare area peninsulare, assume le sue posizioni in riferimento alla posta indennitaria ancorandola al momento dell’inizio dell’occupazione illegittima, ma non è assolutamente convincente in quanto non solo si pone in contrasto con le reali intenzioni del legislatore, come correttamente interpretate dalla Consulta nella sentenza di ratifica dello stesso, esprime anche le sue convinzioni tautologiche contingentate ai singoli casi concreti e, dunque, insuscettibi...
_OMISSIS_ ... stata concessa nuovamente un’eccezionale capacità potestativa, i giudici portavoce di questo dissenso rischiano di ingenerare una pericolosa deriva fondata su calcoli aberranti relativi ad ingiuste rivalutazioni o denegate medie ponderate, in cui si alternano le diverse destinazioni urbanistiche che un bene ha visto mutare nel corso del tempo, e foriera di pretenziose locupletazioni a danno delle casse erariali in disarmonia con quelli che, al contrario, sono i veri principi di sistema dell’acquisizione sanante e che si possono tranquillamente estrinsecare nel postulato ricorrente dell’adeguamento allo stato di diritto di una situazione di fatto non conforme.
Si è già detto che nel caso di adozione di un provvedimento di acquisizione sanante il testo dell...
_OMISSIS_ ...tazione storica tenuta in debito conto dalla Consulta quando eleva il riconoscimento forfettario del 10% al rango del principio di eguaglianza e rispondendo, ciò pertanto, alle asserite violazioni per cui l’indennità di cui all’art. 42 bis sarebbe inferiore a quella dovuta per la procedura ordinaria.
Secondo la Corte, la plusvalenza sarebbe oggetto della previsione di legge in misura certa ed esigibile, senza che il privato abbia bisogno di provare qualcosa.
Sotto questo punto di vista, la maggiorazione riveste lo scopo di garanzia costituzionale e il preciso ammontare in percentuale richiama quanto già affermato dal comma 7 bis dell’art. 5 bis d.l. 333 del 1992 , convertito dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, poi abrogato dal d.P.R. 327/2001, usat...
_OMISSIS_ ... letto secondo un significato più aulico in quanto sovrintende alla tutela delle lesioni del diritto di proprietà come diritto inviolabile della persona.
Solo così infatti può darsi correttamente lettura del disposto in analisi, considerando assorbito nella condizione patologia dell’occupazione abusiva anche il ristoro di quei danni che non sono immediatamente riconducibili ad una quantificazione economica, ma sono tuttavia afferenti ad uno stato di malessere come può essere quello relativo alle condizioni di vita e di dimora della persona umana.
Il comma 5 dell’art. 42 bis aumenta la maggiorazione dovuta a titolo di pregiudizio non patrimoniale al 20% quando l’occupazione fraudolente è avvenuta su particelle utilizzate per finalità d...
_OMISSIS_ ... hanno reso più sensibile il legislatore che ne ha ravvisato un maggiore tutela in vista del più alto grado di riprovevolezza sociale nella fattispecie ivi trattata.
L’ultima voce da analizzare è quella riportata dal terzo comma, che richiede nel computo dell’indennizzo a titolo risarcitorio una somma pari al 5% del valore venale per tutta la durata dell’occupazione illegittima.
Senza alcuna distinzione, tale previsione è estesa anche all’acquisizione di una servitù prediale.
La locuzione è volutamente arricchita con la possibilità di ottenere un interesse in misura superiore, sempre in riferimento al dato base del valore del bene, se è fornita prova documentale, nella fase del procedimento amministrativo ovviamente sulla comu...
_OMISSIS_ ...ed a sotituirlo, quindi, a titolo esemplificativo, se il proprietario lamenta un danno quantificato sulla base di documenti contabili al 6%, il calcolo di quanto dovuto non si ottiene dalla sommatoria dei due valori percentuali, quello della previsione e quello denunciato, ma, una volta riconosciuto dall’Autorità procedente, sarà versato nelle casse del privato l’importo ottenuto applicando il tasso più alto, quindi nell’esempio fatto il 6%.
Diciamo subito che anche il contenuto di questa parte del testo ha affrontato il vaglio di legittimità costituzionale attraverso la sentenza n. 71/2015 della Consulta, la quale ha dovuto pertanto pronunciarsi, sappiamo positivamente, anche su quest’ulteriore motivo di doglianza.
Stavolta, l’a...
_OMISSIS_ ... a 1/12 di quanto sarebbe dovuto in caso di esproprio , in considerazione di ciò, viene riconosciuto il dato migliore dell’8,33% sempre in rapporto ad una fattispecie di occupazione, pur se temporanea.
Tralasciando il fatto che già di per sé stesso il dato del 5% rompeva con gli schemi del passato che, invero, ancoravano un compenso aggiuntivo alla diversa entità dell’interesse legale, dunque nettamente inferiore, la Corte, contrapponendo la mera evidenza linguistica piuttosto che una ricostruzione matematica, supera il calcolo analogico riportato, argomentando la facoltà riconosciuta in capo al proprietario di provare una maggiore entità del danno sofferto, come una vera e propria clausola di salvaguardia.
In tale prospettiva, infatti, è lo stes...
_OMISSIS_ ...brocardo “praesumptio iuris tantum”, a descrivere la facoltà di prova contraria del soggetto danneggiato rispetto al dato percentuale stabilito nella norma.
Sul punto, il Consiglio di Stato afferma tout court l’impossibilità del richiamo analogico dell’art. 50 T.U.Es. semplicemente perché l’acquisizione sanante è ontologicamente diversa da quella in cui l’occupazione è efficace per mero disposto di un’ordinanza contingibile e urgente.
Il secondo rilievo dottrinario, ricavato dalla genericità del dettato legislativo, attiene al termine iniziale e finale di computo.
La problematica per l’operatore pratico è generata dalla mancanza di confini che la norma produce limitandosi a circostanziare l’obbligazione ri...
_OMISSIS_ ...revole lasso di tempo.
Vista la causa funzionale attinente al mancato godimento, il risarcimento percentuale dovuto non potrà che iniziare con la naturale scadenza della pubblica utilità, ossia con il presupposto scatenante la patologia dell’esproprio.
Tuttavia, se quanto detto può rappresentare la regola generale, si obietta che la perdita del possesso potrebbe anche avvenire prima, anticipando l’irreversibile trasformazione dello stato dei luoghi con la realizzazione dell’opera.
Sennonché, richiamate sul punto in tema di abdicazione, alcune pronunce circoscrivono l’esercizio di questo obbligo dalla data di inizio dell’occupazione illecita fino al deposito del ricorso contenente la rinuncia, ma tale soluzione che può andare bene ...
_OMISSIS_ ...gni valutazione abdicativa come metodo di traslazione della proprietà , rimane l’esigenza di chiarire meglio i parametri di riferimento temporale della tutela risarcitoria esaminata.
Un Tar Veneto ci socco...