La domanda giudiziale per il riconoscimento e il risarcimento danni

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA

Nel caso in cui, secondo la domanda risarcitoria dell'attore, il comportamento della P.A. abbia leso l'affidamento del privato, perché non conforme ai canoni di correttezza e buona fede, non sussiste alcun collegamento, nemmeno mediato, tra il comportamento della PA e l'esercizio del potere; il comportamento della P.A. rilevante ai fini dell'affidamento del privato, infatti, va valutato su un piano diverso rispetto a quello della scansione degli atti procedimentali che conducono al provvedimento con cui viene esercitato il potere amministrativo; quindi detto comportamento si colloca in una dimensione relazionale complessiva tra la P.A. ed il privato, nel cui ambito un atto di esercizio del potere amministrativo potrebbe mancare del tutto o, addirittura, essere legittimo, così da risultare un frammento legittimo di un mosaico connotato da una condotta complessivamente superficiale, violativi dei pi... _OMISSIS_ ...blighi di trasparenza, di attenzione, di diligenza, al cospetto dei quali si stagliano i corrispondenti diritti soggettivi di stampo privatistico.

Chi propone una domanda di condanna al risarcimento dei danni da accertare e liquidare nel medesimo giudizio, ha l'onere di fornire la prova certa e concreta del danno, così da consentirne la liquidazione, oltre che la prova del nesso causale tra il danno e i comportamenti addebitati alla controparte; è consentita la liquidazione in via equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c. solo a condizione che l'esistenza del danno sia comunque dimostrata, sulla scorta di elementi idonei a fornire parametri plausibili di quantificazione.

La domanda risarcitoria da occupazione cd. usurpativa può essere proposta oltre il termine di cui all'art. 183 c.p.c. in un giudizio originariamente instaurato per risarcimento del danno conseguente a occupazione appropriativa, poiché in entrambi i casi, a prescindere d... _OMISSIS_ ... meno della dichiarazione di pubblica utilità, inidonea a comportare l'acquisizione del bene occupato alla mano pubblica, la "causa petendi" giuridicamente rilevante è rappresentata da un illecito, a carattere permanente, sanzionato dall'art. 2043 c.c.

La domanda di condanna del Comune alla restituzione dei suoli indebitamente occupati, e /o al risarcimento dei danni derivanti dalla illegittima occupazione, una volta intervenuta la declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art. 43 del d.P.R. n. 327/2001, può essere correttamente qualificata come domanda di condanna della P.A. ad adottare il provvedimento previsto dall’art. 42-bis del Testo Unico delle espropriazioni, atteso che, fermo restando il carattere discrezionale della valutazione rimessa all'espropriante, rimane in capo alla P.a. il potere/dovere di valutare se procedere alla restituzione delle aree indebitamente occupate o se emanare un provvedimento di ablazione pos... _OMISSIS_ ...se.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> ART. 30 CPA

In caso di ritardo nello svincolo dell'indennità, il mancato esperimento dei mezzi di tutela da parte del beneficiario delle somme comporta il rigetto della domanda risarcitoria, ex art. 30 del c.p.a..

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> BENE INDIVISO

E’ stato ritenuto che le norme del contratto di vendita non sono incompatibili con la natura dell'espropriazione forzata cui , in considerazione del comune effetto traslativo di un diritto reale, può ritenersi assimilabile la vicenda ablatoria conseguente alla irreversibile trasformazione dei suoli ed alla decisione del ricorrente di optare per il risarcimento del danno in luogo della restituzione. In particolare può ritenersi estensibile al caso di specie il regime di solidarietà attiva dei venditori nel credito per il prezzo dovuto per la vendita del bene comune, sicché, ai ... _OMISSIS_ ... 1292 c.c., ciascuno di essi ha diritto di chiedere l'adempimento dell'intera obbligazione, con la conseguente liberazione del debitore, che abbia corrisposto il pagamento, nei confronti di tutti gli altri creditori, e salva la ripartizione, nei rapporti interni, della somma pagata.

Il pagamento dell’importo a titolo di risarcimento del danno per mancato godimento, non libera il debitore nei confronti degli altri comproprietari poiché, secondo consolidata giurisprudenza formatasi in materia di espropriazione, la natura di rapporto strutturalmente complesso della comunione pro indiviso non implica solidarietà attiva in un unico credito risarcitorio, ma configura un autonomo diritto di ciascuno dei comproprietari al ristoro del pregiudizio causato al proprio patrimonio.

In tema di responsabilità della P.A. per occupazione illegittima del fondo, l'appartenenza del fondo medesimo a più comproprietari non implica solidarietà attiva in un un... _OMISSIS_ ...arcitorio, ma comporta l'insorgenza di un autonomo diritto di ciascuno dei comproprietari al ristoro del pregiudizio causato al proprio patrimonio; pertanto, ciascuno dei detti comproprietari ha la possibilità di agire in giudizio per il risarcimento del danno nei limiti della propria quota di comproprietà del bene.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> CONDANNA SUI CRITERI

La disposizione di cui all’art. 34, comma 4, c.p.a. si limita ad indicare come presupposto della procedura ivi divisata la “mancanza di opposizione delle parti”, ma non reca l’espressa previsione circa la necessità della previa acquisizione dell’espresso consenso delle parti stesse. E’, pertanto, più rispettoso del tenore testuale della norma concludere che sia onere dell’interessato manifestare tempestivamente la propria opposizione all’eventuale ricorso del Giudicante a tale procedura.

GIUDIZIO ... _OMISSIS_ ...; RISARCITORIA --> CONDIZIONI

Per effetto del superamento dell'istituto dell'occupazione acquisitiva, i privati i cui beni siano stati illegittimamente occupati dall'Amministrazione, non possono chiedere il risarcimento del danno collegato alla perdita della titolarità del bene, giacché tale perdita, sotto il profilo dominicale, non vi è stata, permanendo la proprietà degli stessi in capo ai privati medesimi; ne discende l'inammissibilità dell'eventuale domanda giudiziale mirante a ottenere il risarcimento dei danni subiti per la perdita dei beni, pari al valore venale degli stessi, sia pure per equivalente; diversamente opinando, si darebbe luogo a un’indebita locupletazione.

In ipotesi di occupazione illegittima, dovrebbe ritenersi preclusa la tutela risarcitoria difettando - ai fini del riconoscimento del diritto al rivendicato controvalore venale del bene - il presupposto della perdita della proprietà. E' questo esito nel c... _OMISSIS_ ...iamente insoddisfacente non solo per l'Amministrazione espropriante ma anche per lo stesso privato che, più spesso di quanto non si possa immaginare, annette in concreto maggior interesse alla pronta liquidazione del bene secondo il suo valore venale che al ripristino dello status quo ante.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> CONDIZIONI --> ANNULLAMENTO ATTI

La domanda di risarcimento per equivalente del danno da perdita della proprietà, derivante da un decreto di esproprio assunto come illegittimo per essere intervenuto dopo la scadenza della dichiarazione di pubblica utilità non ritualmente prorogata, è da considerarsi ammissibile, pure in assenza della previa domanda di annullamento dell’atto lesivo.

La domanda di annullamento del provvedimento amministrativo, pur non rappresentando il prodromo necessario per conseguire il risarcimento dei danni, dimostra la volontà della parte di reagire all’a... _OMISSIS_ ...ativa reputata illegittima ed è, perciò, idonea ad interrompere per tutta la durata di quel processo il termine di prescrizione dell’azione risarcitoria.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> CONDIZIONI --> IRREVERSIBILE TRASFORMAZIONE

Sulla spinta della normativa comunitaria, come interpretata dalla Corte di Giustizia, l’istituto della così detta “occupazione acquisitiva” è stato espunto dal nostro Ordinamento (ammesso che ne abbia mai fatto parte) e conseguentemente non può essere accolta una domanda risarcitoria fondata sul presupposto dell’intervenuta occupazione acquisitiva. L’indebita occupazione di un terreno privato da parte della P.A., e la sua irreversibile trasformazione per la realizzazione di un’opera pubblica, non determina, infatti, alcun passaggio di proprietà in favore della P.A. e, conseguentemente viene a mancare lo stesso presupposto di fatto dell’azi... _OMISSIS_ ...a.

In nessun caso il terreno indebitamente occupato e trasformato dalla P.A. in forza della realizzazione di un’opera pubblica, diventa, per ciò solo, di proprietà pubblica ed è conseguentemente priva di fondamento la domanda risarcitoria avanzata dai proprietari ricorrenti sul presupposto della perdita di proprietà del loro terreno indebitamente occupato e trasformato.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> CONDIZIONI --> MANCANZA DEL TITOLO ACQUISITIVO

Qualora sia intervenuto il decreto di esproprio non sono configurabili pretese di carattere risarcitorio per la perdita del bene.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> CONSEQUENZIALITÀ

Sussiste la conseguenzialità della domanda di risarcimento dei danni quando la domanda formulata nell'atto introduttivo del giudizio abbia per oggetto l'accertamento e la rimozione di una situazione o di un comportamento collidenti ... _OMISSIS_ ...reale e, quindi, integranti un illecito produttivo di danno.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> DA RITARDO --> CONDIZIONI

Non può essere riconosciuto alcun danno, nemmeno da ritardo, con riferimento ad una iniziativa edilizia la cui legittimità era esclusa sino all’approvazione della variante, e che l’interessato ha riproposto in termini nuovi e diversi, tenuto conto che il danno da ritardo può configurarsi solo se e in quanto sia dimostrata la spettanza del bene della vita con riferimento al progetto originario.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> DIRITTO INTERTEMPORALE

Ove la fonte di responsabilità aquiliana della Pubblica Amministrazione si sia perfezionata prima dell'entrata in vigore del nuovo c.p.a. deve trovare applicazione la disciplina previgente con la conseguenza che all'azione risarcitoria da illegittimo esercizio della funzione amministrativa proposta i... _OMISSIS_ ...dopo l'annullamento degli atti amministrativi si applica il termine di prescrizione quinquennale di cui all'art. 2947, comma 1, c.c.; in dette ipotesi, il momento iniziale del decorso del termine quinquennale dell'azione di risarcimento va individuato nella data del passaggio in giudicato della decisione di annullamento del giudice amministrativo.

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> IN OCCUPAZIONE ILLEGITTIMA

Una mera richiesta risarcitoria, anziché restitutoria del bene “invaso”, irreversibilmente trasformato, ma non espropriato formalmente da parte della p.a. è inammissibile nell'ordinamento attuale ed è comunque insufficiente a far cessare l’illecito permanente rappresentato dall’occupazione sine titulo.

La domanda risarcitoria per occupazione illegittima di aree private da parte della P.A., al pari delle altre domande che contestino la validità della procedura espropriativa, consiste ... _OMISSIS_ ...rsquo;accertamento di tale illegittimità e nella scelta del conseguente rimedio tra quelli previsti dalla legge. E’ infatti la legge speciale, nel caso di espropriazione senza titolo valido, a indicare quali siano gli effetti dell’accertata illegittimità: il trasferimento non avviene per carenza di titolo e il bene va restituito. La restituzione può essere impedita dall’amministrazione, la quale è tenuta, nell’esercizio di una funzione doverosa (e non di una mera facoltà di scelta) a valutare se procedere alla restituzione del bene previa riduzione in pristino o all’acquisizione del bene nel rispetto di tutti i presupposti richiesti dall’articolo 42 bis e con la corresponsione di un’indennità pari al valore del bene maggiorato del 10 per cento (e quindi con piena e integrale soddisfazione delle pretese dell’espropriato).

È infondata la domanda risarcitoria la cui causa petendi sia espressamente correlata... _OMISSIS_ ...rvenuto acquisto in proprietà del terreno da parte dell'ente occupante, in forza della così detta occupazione acquisitiva, istituto da ritenersi non esistente nel nostro ordinamento, né potendosi dare ingresso ad un risarcimento da “rinunzia abdicativa”.

Quando il proprietario a tutela del suo diritto chiede il risarcimento del danno (con la domanda di restituzione e di riduzione in pristino, ovvero per equivalente), il giudice amministrativo deve qualificare la domanda tenendo conto della disciplina sostanziale e processuale post...


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