RISARCITORIA

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La domanda risarcitoria per occupazione illegittima di aree private da parte della P.A.

Una mera richiesta risarcitoria, anziché restitutoria del bene “invaso”, irreversibilmente trasformato, ma non espropriato formalmente da parte della p.a. è inammissibile nell'ordinamento attuale

La rinuncia abdicativa del privato in rapporto all'acquisizione sanante e alla domanda risarcitoria per occupazione illegittima

Va esclusa La possibilità che un privato possa unilateralmente e legittimamente rinunciare alla proprietà del bene immobile, acquisendo il diritto ad ottenere un risarcimento commisurato al valore venale di esso

La domanda giudiziale per il riconoscimento e il risarcimento danni

Chi propone una domanda di condanna al risarcimento dei danni da accertare e liquidare nel medesimo giudizio, ha l'onere di fornire la prova certa e concreta del danno, così da consentirne la liquidazione, oltre che la prova del nesso causale tra il danno e i comportamenti addebitati alla controparte; la liquidazione in via equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c. è consentita solo se il danno sia comunque dimostrato mediante elementi che forniscano parametri plausibili di quantificazione.

La domanda risarcitoria di riparazione per equivalente o in forma specifica

Anche quando il proprietario di un bene illegittimamente occupato dalla pubblica amministrazione, a tutela del suo diritto, chieda il risarcimento del danno (con la domanda di restituzione e di riduzione in pristino ovvero per equivalente), il giudice amministrativo deve qualificare la domanda tenendo conto della disciplina sostanziale e processuale posta dal legislatore e deve rilevare quali siano le alternative poste dal legislatore e a cui l’Amministrazione conformare il proprio operato.