Impugnazione del diritto di prelazione a favore dello Stato nelle alienazioni a titolo oneroso

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> PRELAZIONE DEGLI ENTI PUBBLICI

Sintesi: La controversia concernente il diritto di prelazione degli enti locali sugli immobili dismessi dal ministero della difesa ai sensi dell'art. 3 della l. n. 662/1996 è devoluta al giudice ordinario.

Estratto: «Quanto al primo, al secondo, al terzo e al quarto motivo, da trattarsi congiuntamente, si osserva innanzitutto che, correttamente, la decisione impugnata ha affermato la giurisdizione del giudice ordinario, ritenendo, sulla base della normativa di riferimento (in particolare la L. n. 662 del 1996, art. 3 e la L. n. 488 del 1999, art. 4), che "la semplice lettura delle disposizioni di legge porta ad escludere che la posizione giuridica del comune possa qualificarsi come quella del titolare di un semplice interesse legittimo. L'ente territoriale ha il diritto di ricevere dal Ministero, al quale incombe il correlativo obbligo, la notifica de... _OMISSIS_ ...ni oggetto di dismissione situati nel suo territorio ed ha il diritto di poter acquistare tale immobile con preferenza di ogni altro soggetto, anche ente territoriale, purché eserciti tale diritto entro il termine previsto dalla legge. La natura di diritto della posizione giuridica del Comune è dimostrata, oltre che dalla terminologia usata dal legislatore, che fa costantemente riferimento al diritto, anche dalla circostanza che ove il suo diritto di prelazione venga pretermesso egli ha il diritto di riscattare il bene dall'acquirente e da ogni successivo avente causa, secondo le modalità proprie del diritto comune di prelazione. E' privo di pregio, a tal fine, il rilievo dell'appellante secondo cui la diversa natura della prelazione in questione risulterebbe evidente dal fatto che, diversamente dalla prelazione di diritto comune, l'esercizio della prelazione prevista dalla L. n. 662, art. 3 non determinerebbe alcuna sostituzione del comune in un preesistente rapporto co... _OMISSIS_ ...uanto tale rapporto non sussiste. Il diritto di prelazione e il suo esercizio non richiedono l'esistenza di un precedente rapporto contrattuale con un terzo".Tali affermazioni, che riconducono il diritto di prelazione in questione ed il relativo rapporto in uno schema prettamente civilistico, pur al di fuori degli atti prenegoziali proposta- accettazione riguardanti la conclusione di un accordo contrattuale ma tale da costituire legittimo presupposto per razionabilità dell'"esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto" ex art. 2932 c.c., trovano conferma in quanto già statuito da questa Corte (n. 20671/2009), secondo cui, in tema di prelazione di immobili locati ad uso diverso da quello abitativo, la comunicazione della volontà di trasferire il bene a titolo oneroso (onere gravante sul locatore nei confronti del conduttore, della L. n. 392 del 1978, ex art. 38) non ha natura di proposta contrattuale (ovvero di mera informativa di un generic... _OMISSIS_ ...viare trattative negoziali), ma riveste carattere di atto formale di interpello vincolato nella forma e nel contenuto, sicché la corrispondente dichiarazione del conduttore di esercizio della prelazione non costituisce l'accettazione di una precedente proposta, e non comporta l'immediato acquisto dell'immobile, determinando invece la nascita dell'obbligo, a carico di entrambe le parti, di addivenire, entro un preciso termine, alla stipula del negozio di alienazione con contestuale pagamento del prezzo indicato dal locatore.Ne consegue, da un lato, che la ricordata comunicazione deve necessariamente provenire dal proprietario dell'immobile, e, dall'altro, che ogni possibilità di libera trattativa tra le parti deve essere incondizionatamente esclusa, essendo interdetta al conduttore ogni facoltà di incidere sul contenuto del contratto già predeterminato dal proprietario, pena la declaratoria di invalidità della prelazione.E l'ulteriore sussistenza nel caso di specie della ... _OMISSIS_ ...el giudice ordinario, in relazione al thema decidendum riguardante proprio il richiamato art. 2932 c.c. quale norma applicabile nei confronti della Pubblica Amministrazione, è suffragata da quanto già deciso da queste S.U. (n. 834/1999), per le quali la domanda del promissario acquirente intesa ad ottenere la pronuncia, ai sensi dell'art. 2932 c.c., di una sentenza che produca gli effetti del contratto di vendita definitiva, che la Pubblica Amministrazione si era obbligata a concludere, appartiene, come in genere quella delle domande diretta ad una pronuncia nei confronti di un ente pubblico ai sensi di detta norma, alla giurisdizione del giudice ordinario, senza che possa aver rilievo in contrario la circostanza che l'Amministrazione contesti la stessa sussistenza del contratto, posto che tale questione attiene al merito del giudizio e non all'individuazione della giurisdizione, concernendo detta sussistenza una condizione per l'accoglimento della domanda.»
... _OMISSIS_ ...i: Appartengono alla giurisdizione del G.A. le controversie relative all'esercizio da parte della P.A. del diritto di prelazione su beni di rilievo storico o artistico, poiché lo stesso opera in una dimensione prettamente pubblicistica: l'acquisizione dei beni in questione non avviene infatti attraverso un mero rapporto negoziale, ma in forma procedimentalizzata.

Estratto: «2. Va innanzitutto disattesa l’eccezione di difetto di giurisdizione nei confronti del giudice ordinario proposta dall’Avvocatura dello Stato nel suo atto di costituzione in giudizio.2.1. E’ infatti materia del contendere non già la determinazione del prezzo della prelazione, sebbene le modalità procedimentali con le quali l’amministrazione è pervenuta all’esercizio della facoltà di prelazione relativamente ad una sola parte del cespite compravenduto, consistente in un terreno con annesso fabbricato vincolato nel suo insieme e ceduto ad un prezzo comp... _OMISSIS_ ...o; 400.000,00: per il terreno, oggetto di prelazione, l’importo indicato in € 25.000,00 avrebbe avuto finalità di mero carattere fiscale.2.2. Secondo la costante giurisprudenza del giudice d’appello (Cons. St., sez. VI, 12 novembre 2008, n. 5643), il diritto di prelazione dell'amministrazione su beni di rilievo storico o artistico opera in una dimensione prettamente pubblicistica poiché l'acquisizione dei beni in questione non avviene attraverso un mero rapporto negoziale, ma in forma procedimentalizzata. Che la facoltà di prelazione si qualifichi come oggetto di un diritto potestativo non incide sul carattere dell'azione amministrativa, che si configura secondo il noto schema norma-potere-effetto, retto dal principio di legalità, essendo detto asserito diritto il postulato di una posizione di supremazia speciale, e non già di una relazione di stampo privatistico (Cons. St., sez. VI, 27 febbraio 2008, n. 713; Cons. St., sez. VI, 4 aprile 2008, n. 14... _OMISSIS_ ...CRLF| Sintesi: Ove si deduca la carenza, in capo alla p.a., del potere ablatorio ovvero l'acquisizione del diritto di proprietà sul bene senza l'esercizio del diritto di prelazione nel termine per esso stabilito, la relativa controversia spetta alla giurisdizione del giudice ordinario, venendo in rilievo la tutela del diritto soggettivo di proprietà del privato.

Sintesi: Il diritto di prelazione a favore dello Stato nelle alienazioni a titolo oneroso di cose di interesse artistico e storico si esercita per mezzo di un atto amministrativo che affievolisce il diritto del privato, rendendo la relativa situazione giuridica tutelabile davanti al giudice amministrativo, ma qualora l'interessato ponga a fondamento delle sue pretese l'assunto della carenza del potere stesso la giurisdizione spetta al giudice ordinario, essendo la controversia attinente alla tutela del diritto soggettivo di proprietà.

Estratto: «Nel caso in esame, la ricorrent... _OMISSIS_ ... quindi, il cattivo uso da parte di regione, provincia e comune del potere di esercizio della prelazione, ma fa valere la propria posizione soggettiva in ordine all’assenza di tale potere.La carenza del potere non viene dedotta in concreto in relazione alle modalità di esercizio della prelazione, ma rileva in astratto con riguardo alla assoluta carenza del potere in capo a comune e provincia, che sarebbero esclusi dalla prelazione sulla base delle richiamate norme e parimenti alla carenze del potere della regione di esercitare pro quota la prelazione.In entrambi i casi la Santoni fa valere una posizione di diritto soggettivo all’acquisto dell’immobile con conseguente sussistenza della giurisdizione del giudice ordinario.Del resto, la Cassazione ha precisato che, in tema di prelazione a favore dello Stato nelle alienazioni a titolo oneroso di cose di interesse artistico o storico, ove si deduca la carenza, in capo alla p.a., del potere ablatorio ovvero l... _OMISSIS_ ...el diritto di proprietà sul bene senza l'esercizio del diritto di prelazione nel termine per esso stabilito, la relativa controversia spetta alla giurisdizione del giudice ordinario, venendo in rilievo la tutela del diritto soggettivo di proprietà del privato (Cassazione civile, sez. un., 17 aprile 2003, n. 6221). Il diritto di prelazione a favore dello Stato nelle alienazioni a titolo oneroso di cose di interesse artistico e storico costituisce espressione di un potere statale di supremazia per il conseguimento dell'interesse pubblico alla conservazione ed al generale godimento di determinati beni e si esercita per mezzo di un atto amministrativo che affievolisce il diritto del privato, rendendo la relativa situazione giuridica tutelabile davanti al giudice amministrativo (Cassazione civile, sez. un., 03 maggio 2010, n. 10619); ove, invece, si contesti la legittimità di tale esercizio, qualora l'interessato ponga a fondamento delle sue pretese l'assunto della carenza de... _OMISSIS_ ..., come avvenuto nel caso di specie, la giurisdizione spetta al giudice ordinario, essendo la controversia attinente alla tutela del diritto soggettivo di proprietà (Cassazione civile, sez. un., 15 aprile 2003, n. 5993).»

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> PUBBLICI SERVIZI

Sintesi: La giurisdizione esclusiva in materia di concessioni di servizi concerne tutte le controversie attinenti a tali rapporti, ancorché non originate da provvedimenti della P.A., ma nelle quali l’amministrazione concedente, intenzionata ad internalizzare il servizio, fa comunque valere le proprie prerogative di persona giuridica pubblica, anche laddove faccia ricorso a strumenti negoziali in sostituzione del potere autoritativo, trattandosi di facoltà il cui esercizio, tuttavia, presuppone l'esistenza del potere autoritativo.

Sintesi: La giurisdizione esclusiva sulle concessioni di pubblici servizi abbraccia non solo l’aff... _OMISSIS_ ...sti ultimi, ma anche la fase di esecuzione dei relativi rapporti, escluse solo le controversie di carattere patrimoniale (indennità, canoni e corrispettivi).

Sintesi: Il rapporto trilaterale che nelle concessioni si instaura rende l’interesse pubblico comunque predominante anche nel corso dell’esecuzione del rapporto scaturente dalla concessione. A differenza dell’appalto, l’amministrazione concedente conserva un indubbio interesse circa le modalità con le quali il servizio viene gestito dal concessionario in propria sostituzione, poiché esso, anche quando affidato a privati, non perde la caratteristica fondamentale della sua finalizzazione a bisogni collettivi.

Estratto: «2. Va peraltro dato atto che la questione di giurisdizione è devoluta alla cognizione di questo giudice anche dalla Costruzioni D..Nondimeno, all’esame della stessa è ostativo l’indirizzo di questo Consiglio di Stato a mente del qu... _OMISSIS_ ... questione non può essere sollevata in appello dalla parte che in primo grado la aveva implicitamente risolta a favore del giudice adito, avendovi incardinato la domanda giudiziale (Sez. V, 16 aprile 2013, n. 2111; Sez. VI, 20 settembre 2012, n. 4987). La regola ora richiamata è stata tratta dal divieto di abuso del diritto, cui è stato attribuito il rango di principio generale dell’ordinamento giuridico, e dunque valevole anche per il diritto di azione, tanto da parte delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza 15 novembre 2007, n. 23726), quanto dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (sentenza 23 marzo 2011, n. 3).2.1 Il Collegio reputa che questo orientamento meriti piena conferma, anche alla luce dell’obbligo di cooperazione gravante ai sensi dell’art. 2, comma 2, cod. proc. amm. sul giudice e sulle parti “per la realizzazione della ragionevole durata del processo”. Infatti, l’obbligo ora detto impone gioco... _OMISSIS_ ...erare irretrattabile la scelta dell’organizzazione giudiziaria adita, pena altrimenti l’inaccettabile conseguenza che, proprio grazie alla possibilità di riproporre la domanda davanti al giudice dotato di giurisdizione, la decisione nel merito subisca una dilazione in conseguenza del radicale mutamento di strategia processuale della parte. Con la translatio iudicii si consente infatti di ovviare all’errore commesso, mantenendo fermi gli effetti processuali e sostanziali della domanda (art. 11, comma 2, cod. proc. amm.). Ma questa salvezza in tanto si giustifica in quanto sovvenga l...


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