La formula contenuta nell'epigrafe del ricorso? Mero stile

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> ATTI IMPUGNATI, IDENTIFICAZIONE

Sintesi: Per costante giurisprudenza, la formula contenuta nell'epigrafe del ricorso, con cui si estende l’impugnazione, anche gli atti presupposti, connessi e conseguenti, ecc. ecc. assume il carattere di una clausola di mero stile, come tale è del tutto inconferente.

Estratto: «Per costante giurisprudenza la formula contenuta nell'epigrafe, con cui si estende l’impugnazione, anche gli atti presupposti, connessi e conseguenti, ecc. ecc. assume il carattere di una clausola di mero stile, come tale è del tutto inconferente (cfr. ad es. Consiglio Stato, Sez. IV 26 marzo 2013 n.1695; Consiglio Stato, Sez. V, 20 gennaio 2003 n. 165;ecc.).Non può dunque trovare adesione la stessa pretesa, introdotta in questa sede, ad una autonoma qualificazione d’ufficio da parte del primo Giudice dell’atto aggiuntivo di gravame come generica “memoria difensiv... _OMISSIS_ ...uo;elementi di prova” dell’illegittimità dell’ablazione della proprietà oggetto dell’impugnativa.In presenza di un atto specificamente denominato dalla parte stessa come “motivi aggiunti”, tardivamente notificato alle controparti, il giudice non può procedere alla relativa arbitraria autonoma loro qualificazione come meri “scritti difensivi”.Tale determinazione si risolverebbe, nella realtà delle cose, in un artificioso aggiramento del principio della tassatività del termine e nella violazione delle regole del giusto processo amministrativo, in quanto consentirebbe di introdurre nel processo profili di censura sostanzialmente nuovi, siccome non contenuti nell’atto introduttivo.»

Sintesi: L'identificazione degli atti impugnati col ricorso giurisdizionale va operata non già con formalistico riferimento all'epigrafe del ricorso, bensì in relazione all'effettiva volontà del ricorrente desu... _OMISSIS_ ...uo;insieme dei motivi prospettati, dalla concreta situazione in essere e da ogni altro elemento utile, nella specie, a rivelare la volontà del ricorrente di impugnare, unitamente al provvedimento conclusivo tutti gli atti compiuti dall’Amministrazione.

Sintesi: Deve ritenersi impugnato il provvedimento amministrativo che sia stato dall’Amministrazione menzionato nel provvedimento formalmente impugnato e sia stato in concreto censurato nel corso del ricorso con specifiche contestazioni dirette a far dichiarare la sua invalidità, a prescindere dal fatto che sia stato, o meno, espressamente indicato nell'epigrafe del ricorso di primo grado come oggetto dell'impugnazione.

Estratto: «___ 2. Con il secondo motivo si lamenta che, erroneamente il Tar avrebbe omesso di esaminare l’eccezione di inammissibilità del ricorso conseguente alla mancata impugnazione dell’ordinanza n.186 del 13 marzo 2006, con cui si autorizzavan... _OMISSIS_ ...izione del “gazebo” a condizione che: -- non fosse utilizzato assolutamente alluminio anodizzato; -- il manufatto non costituisse barriera al godimento dei paesaggi ai sensi dell’articolo 9, comma g.) del p.t.p.; -- fosse completamente smontabile in ogni loro parte; -- fosse montato nel periodo 1.4.2006/30.10.2006 con dieci giorni di tolleranza per lo smontaggio. L’atto impugnato in questa sede sarebbe perciò un atto meramente confermativo, della precedente ordinanza pienamente conosciuta dalla controinteressata, il cui annullamento non porterebbe alcuna utilità sostanziale, rimanendo immutata l’efficacia precettiva dell’ordinanza comunale.Anche tale eccezione va disattesa.Come è noto, l'identificazione degli atti impugnati col ricorso giurisdizionale va operata non già con formalistico riferimento all'epigrafe del ricorso, bensì in relazione all'effettiva volontà del ricorrente desumibile dall’insieme dei motivi prospetta... _OMISSIS_ ...eta situazione in essere e da ogni altro elemento utile, nella specie, a rivelare la volontà del ricorrente di impugnare, unitamente al provvedimento conclusivo tutti gli atti compiuti dall’Amministrazione (cfr. Consiglio Stato, sez. V, 16 marzo 2005, n. 1076; Consiglio Stato, Sez. V, 14 aprile 2008, n. 1643). Deve quindi ritenersi impugnato il provvedimento amministrativo che, come nel caso in esame, sia stato dall’Amministrazione menzionato nel provvedimento impugnato e sia stato in concreto censurato nel corso del ricorso con specifiche contestazioni dirette a far dichiarare la sua invalidità, a prescindere dal fatto che sia stato, o meno, espressamente indicato nell'epigrafe del ricorso di primo grado come oggetto dell'impugnazione.Qui, la contestazione dell’ord. n.186/2006 – peraltro mai comunicata in precedenza alla controinteressata – è chiaramente desumibile dall'esposizione dai motivi di merito del ricorso prospettati in primo grado... _OMISSIS_ ...tutti diretti alla radicale contestazione dei presupposti giuridici, delle prescrizioni e delle determinazioni finali assunte dall’Ufficio Tecnico comunale con la citata ordinanza. In conseguenza delle censure accolte, l’accoglimento del ricorso di primo grado investe in pieno anche la citata ordinanza n.186, la quale contrasta direttamente con la portata sostanziale dell’annullamento, e soprattutto con l’obbligo del Comune di adottare tutte le misure ripristinatorie ed inibitorie di analoghi future iniziative dell’appellante.Deve poi essere assolutamente esclusa la natura di atto confermativo della nota dell’1.8.2006, e di conseguenza la pretesa inammissibilità del ricorso originario sotto tale profilo. Quando infatti l'esercizio dell'autotutela è sollecitato da un terzo, il provvedimento di diniego a provvedere, che si rivolge al controinteressato, attiene comunque all’esercizio di poteri di controllo che ha natura di attività ... _OMISSIS_ ...di secondo grado. In tali ipotesi dunque anche se di fatto il rifiuto di procedere ha un effetto sostanzialmente confermativo, tale profilo resta del tutto estraneo al titolo originario, né lo assorbe come avviene tipicamente in caso di atto confermativo (arg. ex Consiglio Stato, sez. VI, 31 marzo 2011, n. 1983). L’impugnato rifiuto a far luogo a provvedimenti sanzionatori, è stato adottato: in esito di un nuovo, e differente, procedimento scaturito dall’iniziativa procedimentale del terzo; in base ad nuova istruttoria ed ad una rinnovata ponderazione degli interessi, ed è stato concluso con un'autonoma determinazione di non far luogo a provvedimenti sanzionatori richiesti con la diffida. Pertanto deve negarsi la tardività dell’impugnazione di primo grado, in quanto l’appellata ha ritualmente promosso, nel termine decadenziale, ricorso avverso l’atto formale di rifiuto di provvedere in autotutela nei riguardi di una costruzione di un terzo, ... _OMISSIS_ ...tenuta invece legittima dall’Amministrazione.»

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> ATTI NON ESECUTORI

Sintesi: I provvedimenti esecutivi ma non esecutori sono ricorribili in giudizio, in quanto dotati della capacità di incidere negativamente sulla sfera giuridica degli amministrati e perciò aventi comunque valenza lesiva.

Estratto: «III) Il ricorso è ammissibileVa disattesa la relativa eccezione sollevata dal Comune di Pesaro nell’atto di costituzione in data 3.7.1990 e ribadita nella memoria conclusiva in data 27.4.2007.1. Secondo l’Amministrazione, il provvedimento sanzionatorio impugnato non sarebbe stato immediatamente lesivo della sfera soggettiva della ricorrente, essendo privo del carattere dell’esecutività. Si è richiamato in proposito il meccanismo sanzionatorio ex art. 15 della L. n. 1497/1939, assumendosi che esso si articolerebbe in due fasi: la prima preliminare, di stima del da... _OMISSIS_ ... con perizia dall’ente locale, e la successiva, di accettazione o contestazione dell’accertamento, ad opera del trasgressore; affermandosi che “ove, come nel caso di specie, la determinazione del quantum debeatur non fosse accettata, si attivava la procedura del collegio arbitrale”; e sostenendosi che “fino alla pronuncia del collegio dei periti, la sanzione irrogata, pertanto, non ha carattere definitivo”.E si è concluso con l’enunciato secondo cui sarebbe apparsa di palmare evidenza la condizione della ricorrente, che non sarebbe stata titolare allora né, ad oggi, possederebbe un legittimo interesse all’impugnazione del provvedimento per cui era causa.2. Ad avviso del Collegio, la surriferita lettura delle disposizioni portate dai commi 4°, 5°, 6° e 7° dell’art. 15 della legge n. 1497/1939 è distorta, fuorviante, erronea e foriera di conclusioni inaccettabili.Ed invero l’art. 15 della L. n. 149... _OMISSIS_ ...deg; avendo disposto che chi non ottemperava agli obblighi ed agli ordini di cui alla stessa legge era tenuto, secondo che l’autorità competente ritenesse più opportuno, nell’interesse della protezione delle bellezze naturali e panoramiche, alla demolizione a proprie spese delle opere abusivamente eseguite o “al pagamento di un’indennità equivalente alla maggiore somma tra il danno arrecato e il profitto conseguito mediante la commessa trasgressione”;- al comma 2° avendo precisato che, nel caso in cui il trasgressore, cui è stata imposta la demolizione, non vi provveda entro il termine prefissogli, a tanto può provvedersi d’ufficio da parte della competente autorità (nella formulazione originaria: il Ministero della P.I., a mezzo del Prefetto), con conseguente redazione di nota spese suscettibile di divenire esecutoria e di essere riscossa secondo le norme di legge sulla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato;- al ... _OMISSIS_ ...endo stabilito che la determinazione dell’indennità di cui al comma primo debba avvenire sulla base di una perizia di stima da parte dei competenti uffici tecnici (in origine il Genio Civile o la Milizia forestale), ha poi indicato, ai commi successivi, la facoltà, per il trasgressore, di provocare il giudizio davanti ad un Collegio arbitrale, formato da tre periti (uno nominato dall’amministrazione, uno nominato dal trasgressore ed uno nominato dal Presidente del Tribunale), affinché questo determini “insindacabilmente” la misura dell’indennità, con anticipazione delle relative spese a proprio carico.Posto di fronte al provvedimento dell’Amministrazione che liquida il quantum dell’indennità da pagare (equivalente alla maggior somma tra il danno arrecato alle bellezze naturali e panoramiche ed il profitto conseguito mediante la commessa trasgressione), il trasgressore ha, in pratica, tre possibilità:a) o dà la sua adesione per is... _OMISSIS_ ...um come determinato dall’Amministrazione entro tre mesi dalla notificazione del provvedimento; ed, in tal caso, il provvedimento diventa subito esecutivo (cioè suscettibile di riscossione secondo le norme sulla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato:. cfr. i commi 7° e 2° dell’art. 15);b) o egli, entro i tre mesi successivi alla notificazione del provvedimento, non dà la sua adesione per iscritto al quantum determinato dall’Amministrazione; nel qual caso il provvedimento diventa esecutivo alla scadenza dei tre mesi;c) o egli, entro i tre mesi dalla notificazione del provvedimento, dichiara di voler provocare il giudizio del collegio arbitrale e tale dichiarazione manifesta attraverso il prescritto deposito delle spese relative alla procedura arbitrale; nel qual caso diventerà immediatamente esecutivo il provvedimento che sarà emesso dall’Amministrazione in seguito alla pronuncia del collegio arbitrale.3. Da ciò discende che la ... _OMISSIS_ ...ccettare la prima determinazione dell’indennità stabilita dall’Amministrazione e di rimettere la determinazione del quantum della stessa alla decisione di un collegio arbitrale è un’opzione assolutamente facoltativa (ed anche costosa). In quanto tale, essa non può incidere – sia pure sospendendone l’esercizio fino al trascorrere di tre mesi – sul diritto costituzionalmente garantito di insorgere avverso il provvedimento tutelando la propria posizione e le proprie ragioni davanti al giudice amministrativo. Pertanto l’opzione, non esercitata, di provocare il giudizio arbitrale pur in pendenza dei tre mesi dalla legge assegnati non può inibire l’azione giurisdizionale davanti alla magistratura competente; a maggior ragione tenuto conto che il termine per proporre ricorso, che è di sessanta giorni, verrebbe a scadere, con ciò importando la perdita dell’azione, prima che siano decorsi interamente i tre mesi utili per la ri... _OMISSIS_ ...quo;arbitrato; ed a maggior ragione in quanto l’ambito di tutela assicurato dal giudice amministrativo è comunque più esteso e più penetrante di quello riservato agli arbitri: il giudice amministrativo infatti può invalidare in radice il provvedimento sanzionatorio, ad esempio, per difetto dei presupposti (ed è questo il caso di cui qui si discute); e può invalidarlo in via interinale e/o cautelare, il che è cosa diversa dal sospenderne l’esecutorietà ...


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