Il vincolo da compendio unico e le successioni ereditarie

Il vincolo da compendio unico e le successioni ereditarie



Come noto, il fenomeno della successione ereditaria assurge a proprio fondamento la necessità, di natura economico-sociale, che taluni rapporti giuridici facenti capo al de cuius non si estinguano alla sua morte, onde garantire il soddisfacimento dell’interesse generale alla prosecuzione della vita economica al di là della vicenda estintiva della persona fisica, nonché l’interesse dello stesso defunto a definire il proprio assetto patrimoniale post mortem.

A tali fini, peraltro, una limitazione è data rinvenire nel cd. principio della trasmissione familiare della ricchezza [1], posto a fondamento della successione legittima, in base al quale è riconosciuto il titolo alla successione, nel vincolo di natura familiare intercorrente tra il chiamato ed il de cuius [2].

Tale principio stabilisce un limite alla disponibilità dei beni da parte del ... _OMISSIS_ ...o che, allorquando egli intenda definire l’assetto dei propri beni patrimoniali, per il tempo successivo alla morte mediante testamento, potrà farlo, limitatamente alla quota di beni cd. disponibile, vale a dire, per quella parte di patrimonio (nella misura di un terzo, la metà o due terzi, a seconda dei casi [3]) che non sia riservata ad alcuni stretti congiunti, detti «legittimari», cioè il coniuge, i figli legittimi e naturali, gli ascendenti in mancanza di figli, per il caso che a lui sopravvivano [4].

In questo senso, si suole affermare che il principio della trasmissione familiare della ricchezza operi come ostacolo alla libera attuazione dell’autonomia privata e della libertà testamentaria, giacché il testatore non potrà disporre di una quota dei propri beni, che è perciò detta indisponibile. Né, del pari, egli potrà attribuire tout court [5] ad uno solo dei suoi legittimari, ancorché in ragione della integrità e produttività... _OMISSIS_ ...squo;unico bene – l’azienda – che componga il suo patrimonio.

Ciò premesso, deve evidenziarsi come tale sistema consegua risultati contrastanti con le finalità di un sistema economico efficiente e competitivo, stante, per l’appunto, la frammentazione proprietaria cui essa da origine.

Nella disciplina qui al vaglio, tali conseguenze dimostrano quanto mai la loro rilevanza, dal momento che il sistema successorio, tutelando essenzialmente gli interessi della famiglia, conduce al frazionamento della proprietà in sede di divisione ereditaria, con conseguente pregiudizio della produttività aziendale.

Al fine di arginare tale situazione, dunque, già in passato il Legislatore è intervenuto, con una serie di provvedimenti derogatori al sistema suindicato, disciplinanti talune fattispecie cd. successorie ereditarie agrarie anomale [6].

E tale finalità, egli ha conseguito anche con la promulgazione ... _OMISSIS_ ...004, con il quale ha dettato una speciale disciplina successoria agraria, la cui specialità risiede proprio nell’oggetto del fenomeno successorio. Questo, infatti, non sembra doversi individuare nella proprietà terriera o nell’azienda agricola in sé e per sé considerata, quanto nell’attività produttiva professionalmente svolta, ovvero nell’impresa agricola.

Ai sensi dell’art. 5-bis, comma 4, del d.lgs. 228/2001, infatti, «i terreni e le relative pertinenze, compresi i fabbricati, costituenti il compendio unico, sono considerati unità indivisibili per dieci anni dal momento della costituzione e durante tale periodo non possono essere frazionati (neanche) per effetto di trasferimenti a causa di morte. […]. Sono nulli gli atti tra vivi e le disposizioni testamentarie che hanno per effetto il frazionamento del compendio unico». Ai sensi dei successivi commi 6, 7 e 8, poi: «Qualora nel periodo di cui al com... _OMISSIS_ ...sponibili nell’asse ereditario non consentano la soddisfazione di tutti gli eredi secondo quanto disposto dalla legge in materia di successioni o dal dante causa, si provvede all’assegnazione del compendio di cui al presente articolo all’erede che la richieda, con addebito dell’eccedenza. A favore degli eredi, per la parte non soddisfatta, sorge un credito di valuta garantito da ipoteca, iscritta a tassa fissa sui terreni caduti in successione, da pagarsi entro due anni dall’apertura della stessa con un tasso d’interesse inferiore di un punto a quello legale. In caso di controversie sul valore da assegnare al compendio unico o relativamente ai diritti agli aiuti comunitari e nazionali presenti sul compendio stesso, le parti possono richiedere un arbitrato alla camera arbitrale ed allo sportello di conciliazione di cui al D.M. 1° luglio 2002, n. 743 del Ministro delle politiche agricole e forestali. Se nessuno degli eredi richiede l... _OMISSIS_ ...ione preferenziale, sono revocati i diritti agli aiuti comunitari e nazionali, ivi comprese l’attribuzione di quote produttive, assegnati all’imprenditore defunto per i terreni oggetto della successione. Con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni, e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono determinate le modalità per la revoca e la riattribuzione dei diritti e delle quote».

Stante la lettera delle disposizioni citate, giova qui osservare quanto segue.

In primo luogo, atteso l’espresso divieto di frazionamento del compendio unico per effetto di trasferimenti sia a causa di morte che per atto tra vivi, deve evidenziarsi come il vincolo reale di indivisibilità dello stesso, non venga meno in conseguenza della morte del suo titolare. Detto vincolo, infatti, persiste e si trasmetta all’erede, il quale sube... _OMISSIS_ ...uius senza soluzione di continuità, potrà avvalersi del periodo di tempo già trascorso in capo al suo dante causa [7], ai fini del computo del decorso decennale.

E ciò sia nel caso in cui si apra la successione legittima – rispetto alla quale è stabilito un meccanismo anomalo di delazione – sia nel caso in cui si apra la successione testamentaria – rispetto alla quale è espressamente disposta la nullità delle disposizioni testamentarie che siano dirette al frazionamento del compendio unico.

Rinviando a dopo la trattazione del meccanismo successorio stabilito dal Legislatore nell’ipotesi in cui si apra la successione legittima, giova qui esaminare gli aspetti di quella testamentaria.

Come detto, a salvaguardia del vincolo di indivisibilità decennale del compendio, è stabilita la nullità delle disposizioni testamentarie che contravvengono a tale divieto.

Ora, detta nullità, la quale colpisc... _OMISSIS_ ...sizioni testamentarie e non anche l’intero testamento [8], dovrà essere valutata al momento dell’apertura della successione e non al momento della redazione del testamento. Come autorevolmente sostenuto [9], infatti, l’eccezionale nullità delle disposizioni testamentarie che hanno per effetto il frazionamento del compendio unico, ha luogo solo nell’ipotesi in cui la successione si apra entro dieci anni dalla costituzione del compendio unico, indipendentemente dall’epoca di redazione del testamento da parte del de cuius; e cioè, sia che essa sia posteriore o addirittura anteriore alla costituzione del compendio medesimo, sia pure che sia condizionata alla sua costituzione.

Ciò chiarito, veniamo ora ad esaminare la diversa ipotesi in cui si apra la successione legittima.

In tale circostanza, bisogna distinguere a seconda che la successione si apra dopo il decorso del termine decennale di cui al comma 4 dell’... _OMISSIS_ ...d.lgs. 228/2001, ovvero precedentemente.

Nel primo caso, infatti, attesa la decorrenza dei termini, deve ritenersi l’estinzione del vincolo di indivisibilità. Conseguentemente, i beni costituenti il compendio potranno essere devoluti agli eredi, secondo quanto previsto dal codice civile in materia; e potranno fra gli stessi essere divisi.

Diversamente deve dirsi, invece, per il caso in cui la successione si apra prima del decorso del termine decennale. In detta ipotesi, infatti, stante la permanenza del vincolo ed il conseguente divieto di frazionamento del compendio, non potrà procedersi alla divisione dei beni che in esso siano ricompresi, ma – fermo quanto disposto dal comma 6 dell’art. 5-bis, del d.lgs. 228/2001, dovrà procedersi con l’assegnazione del compendio a quello che tra gli eredi ne faccia espressa richiesta.

Come si ricorderà, infatti, il comma 6 dell’art. 5-bis, del d.lgs. 228/2001 ... _OMISSIS_ ...quo;qualora nel periodo di cui al comma 4, i beni disponibili nell’asse ereditario non consentano la soddisfazione di tutti gli eredi secondo quanto disposto dalla legge in materia di successioni o dal dante causa, si provvede all’assegnazione del compendio di cui al presente articolo all’erede che la richieda, con addebito dell’eccedenza. A favore degli eredi, per la parte non soddisfatta, sorge un credito di valuta garantito da ipoteca, iscritta a tassa fissa sui terreni caduti in successione, da pagarsi entro due anni dall’apertura della stessa con un tasso d’interesse inferiore di un punto a quello legale».

Come può bene dedursi, quindi, il meccanismo successorio previsto consente l’assegnazione dell’intero compendio al singolo erede, per tale via privilegiando l’unitarietà e la produttività del bene aziendale.

In conseguenza di tale attribuzione, inoltre – laddove i beni ... _OMISSIS_ ... siano sufficienti a soddisfare le ragioni degli altri eredi – sorge in capo all’assegnatario l’obbligo di compensare gli altri coeredi con un valore pari all’eccedenza, che dovrà essere corrisposto entro il termine di due anni dall’apertura della successione, con un interesse pari al tasso legale diminuito di un punto. A garanzia della corresponsione di tale valore, inoltre, è posto un diritto di ipoteca sui beni facenti parte del compendio.

Per meglio comprendere, si faccia il seguente esempio: alla morte dell’imprenditore agricolo Tizio, si apre la successione legittima, per non aver lo stesso redatto alcun testamento. Chiamati all’eredità sono la moglie ed i due figli dello stesso. Ora, ai sensi dell’art. 581 c.c., le quote a questi spettanti sono di un terzo (1/3) ciascuno. Qualora a comporre l’asse ereditario siano esclusivamente i terreni costituiti in compendio unico da meno di dieci anni, opere... _OMISSIS_ ...meccanismo di cui al comma 6 della’art. 5-bis citato. Pertanto, i beni costituenti il compendio andranno interamente all’erede che ne faccia richiesta – per esempio uno dei figli – mentre il coniuge superstite e l’altro figlio avranno diritto ad ottenere il controvalore in denaro di un terzo della proprietà.

Ciò detto, preme ancora indagare – atteso l’uso del numero singolare di cui alla disposizione in oggetto («l’assegnazione [del compendio] all’erede» che la richieda) – se sia possibile l’attribuzione a più eredi.

A riguardo, nonostante il dato testuale e l’ambiguità dei precedenti legislativi [10], giova evidenziare come la dottrina notarile [11] affermi l’ammissibilità di un’attribuzione plurima agli eredi, laddove questo avvenga mediante la costituzione di una società agricola fra gli stessi, nella quale conferire l’intero compendio. P... _OMISSIS_ ...fatti, non si realizza alcuna violazione del vincolo di indivisibilità, posto che il conferimento in società non produce il frazionamento del compendio.

Tale soluzione, del resto, pare preferibile, stante l’intento legislativo perseguito con la normativa in oggetto.

Deve sostenersi, infatti, che il Legislatore abbia inteso privilegiare la produttività aziendale, non anche necessariamente la gestione individuale dell’impresa, escludendo a priori la possibilità che più eredi chiedano l’assegnazione del compendio.

Infine, giova esaminare l’ipotesi in cui nessuno degli eredi chieda l’attribuzione preferenziale, non intendendo continuare a coltivare o condurre i terreni costituti in compendio.

In tale circostanza, attesa l’espressa previsione normativa, la quale contempla unicamente la revoca dei diritti agli aiuti comunitari e nazionali, ivi comprese l’attribuzione di quote ... _OMISSIS_ ...egnati all’imprenditore defunto, deve ritenersi la sola decadenza dalle agevolazioni fiscali.

Mentre, posta la su evidenziata natura reale del vincolo di indivisibilità è da ritenere che lo stesso permanga inalterato fino alla sua scadenza.



L’impegno dell’erede alla coltivazione e conduzione