la gente

I singoli individui non sono necessariamente stupidi.

La gente lo è.

Il politico non si occupa del comportamento e dei bisogni del singolo individuo, bensì del comportamento medio e dei bisogni medi della gente. Solo così ha chance di attirare voti in quantità sufficiente a conferirgli l’accesso al potere, che per lui è l’unica cosa che conta.

In democrazia infatti vige il principio ‘una testa un voto’, il che significa che il voto di un cretino o di un farabutto ha lo stesso peso del voto di una persona saggia, intelligente e onesta. È importante la quantità, non la qualità del consenso. E giacché i cretini sono notoriamente in numero maggiore degli intelligenti, il politico non può che regolare la sua offerta di conseguenza. Egli infatti ha l’esclusivo interesse di conseguire il maggior consenso possibile, a prescindere dalla valutazione morale o di qualità che può essere data alle... _OMISSIS_ ...LF|
Quando gli individui vengono considerati nel loro insieme, le virtù dei singoli si annullano nella mediocrità della massa. Quando si mescolano tra loro diversi colori vividi e netti, il risultato è il grigio. La stessa cosa accade quando si mescolano le persone: il risultato è un informe insieme di esigenze minimali e aspettative superficiali.

Consideriamo cinque uomini o donne ‘di successo’, e quindici uomini o donne comuni: un fotografo di moda, un avvocato di diritto tributario, un docente universitario di biologia molecolare, un manager d’azienda, uno scultore di fama mondiale, cinque impiegati semplici, tre operai, un cameriere, un addetto alle pulizie, un trasportatore, un magazziniere, un addetto alla contabilità, due braccianti agricoli.

I soggetti ‘di successo’ possiedono delimitati aspetti della loro sensibilità personale e della loro cultura professionale che spiccano in specifici settori... _OMISSIS_ ...si totalità dei casi, in tutte le altre questioni della vita si comportano mediocremente, come gli altri. Nel momento in cui i soggetti ‘di successo’ vengono ‘mescolati’ tra di loro, e vengono mescolati alla massa di soggetti ‘comuni’, gli specifici aspetti di spicco delle singole personalità diventano socialmente irrilevanti e svaniscono, diluiti nella preponderante mediocrità dell’indole comune.

L’unica istanza che proviene da questo coacervo di soggetti è il minimo comune denominatore delle loro esigenze vitali, basilari, essenziali. Questo significa, pertanto, che il politico da essi votato non adotterà mai alcun provvedimento specifico per favorire la biologia molecolare o la fotografia di moda.

Nelle masse le virtù e le specifiche doti dei singoli spariscono, mentre i vizi comuni si amplificano e diventano carattere dominante, rozzo, sordo e incontrastabile.

Ora, giacché i... _OMISSIS_ ...ia il suo potere sul consenso della massa, deve preoccuparsi solo di blandire i vizi e di soddisfare le istanze basilari medie della massa, disinteressandosi delle specifiche esigenze delle singole categorie di soggetti che la compongono, nonché delle impopolari e scomode virtù, rifuggendo tutto ciò che va contro il pensiero dominante intriso di pregiudizi.

Quindi il politico, pur dovendosi costruire un’immagine brillante e combattiva nel sostenere qualche posizione e istanza che gli conferisca visibilità, nella sostanza della sua azione deve rinunciare all’originalità e alla profondità, e deve assecondare i luoghi comuni più diffusi, lisciando il pelo ai sentimenti profondi e grevi della gente, guardandosi dall’assumere iniziative realmente innovative o moralmente impegnate e controcorrente. Altrimenti è condannato alla marginalità e rischia di esser spazzato via.

Si possono fare infiniti esempi.

Nelle figur... _OMISSIS_ ..., nei videogames per i ragazzini, nei video dei rapper hip hop per gli adolescenti, i maschi sono rappresentati da ‘gormiti’: mostri violenti, armati, pieni di muscoli inverosimili; le femmine invece sono rappresentate dalle ‘winx’ o ‘barbies’, ammiccanti, sexy, dedite a shopping e make up e sessualmente disponibili. Il modello di genere, dominante nella società contemporanea, inculcato fin dalla tenera età, è quindi quello del maschio guerriero-predatore e della femmina preda-riproduttrice. L’omosessualità o il femminismo sono considerati come atteggiamenti devianti, da contrastare o, al più, da compatire.

Conseguentemente, il politico, al di là di eventuali generiche affermazioni di principio ispirate formalmente alla tolleranza, al rifiuto delle discriminazioni o dello svilimento della donna nello stereotipo sessista, non può assumere iniziative realmente contrarie ad esso, o, se lo fa, si nasconde dietro il par... _OMISSIS_ ...i parlamentari o partiti politici impersonali, in modo da separare la sua immagine dalla responsabilità di decisioni controcorrente.

Un altro esempio. La gente adora comprare la frutta dai colori sgargianti e luccicanti sotto le forti luci del supermercato. Per apparire tali, arance, limoni e mele vengono lucidati con gommalacca. La gente adora vedere i gamberoni belli rossi, e per tale ragione vengono spruzzati di acido borico a bordo dei pescherecci. La gente nei ristoranti ordina per i figli hamburger ripieni di salse vivacemente colorate, anche se sono vere e proprie bombe chimiche. E così via: le bevande analcoliche, senza i coloranti, apparirebbero incolori, le marmellate senza addensanti e gelificanti sarebbero liquide, le patatine senza gli antiossidanti non rimarrebbero croccanti a lungo, la birra imbottigliata senza lo stabilizzatore di schiuma non farebbe schiuma persistente nel bicchiere, eccetera. La gente compra con gli occhi, e prefer... _OMISSIS_ ...e cose belle e colorate, piuttosto che interessarsi alle conseguenze invisibili sulla sua salute.

Di conseguenza, il politico che abbia a cuore l’igiene pubblica al punto di adoperarsi per ostacolare tali prassi industriali e commerciali rischia di opporsi a interessi economici senza avere un tornaconto in termini di popolarità, e dunque sarebbe una battaglia persa. Che non farà.

I politici non possono permettersi di fare battaglie perse: la gente li classificherebbe immediatamente e irreversibilmente nel novero delle ‘curiosità’, delle cose strampalate e controcorrente su cui celiare al bar, buone per piccole minoranze, e in definitiva perdenti.

La gente non ha pietà per i perdenti e per le minoranze, non sopporta gli anticonformisti e i visionari.

I sentimenti più forti delle masse sono l’invidia, il perbenismo, la paura del nuovo, la superficialità, l’egoismo.

La... _OMISSIS_ ...dentemente dalle latitudini e dal grado di evoluzione dei contesti sociali e culturali, si comporta sempre come un gregge di pecore. Non vuole responsabilità, non vuole sapere dove va, gli importa solo di avere una guida da seguire, un pastore rassicurante e che ‘sappia il fatto suo’.

Se i singoli individui possono essere progressisti, la gente è infallibilmente conservatrice.

La gente è caparbiamente aggrappata legata alle tradizioni, ha interesse solo per persone, cose e avvenimenti che rientrano nel suo ristretto e consolidato perimetro esistenziale e cognitivo, diffida di tutto ciò che è libero, che è diverso dal solito, che è mentalmente aperto, che spicca, che si diversifica, che tenta strade nuove o soluzioni alternative rispetto a quanto è ben noto. La gente è capace di andare in ferie trent’anni nello stesso posto. Tramuta istintivamente i gesti in abitudini, le abitudini in riti. Smette di vivere a vent’anni... _OMISSIS_ ... fino alla fine.

La gente gode quando chi ha tentato una strada originale finisce male, ma è pronta a saltare sul carro del vincitore appena la ‘sperimentazione’ altrui finisce bene e si ha la certezza matematica che la strada nuova è senza rischi e vantaggiosa: allora questa diventa di moda, si tramuta a sua volta in tradizione, e il ciclo ricomincia.

Nei paesi più aperti all’innovazione un cambiamento di costume può richiedere un quinquennio, in paesi meno aperti quindici-venti anni, nei paesi ostili ai mutamenti culturali richiede almeno un cambio generazionale, o può non avvenire mai.

Conseguentemente, il politico deve evitare di precipitarsi ad appoggiare cambiamenti di costume, sociali, economici o culturali, se non siano trascorsi almeno cinque anni dalla loro comparsa, in paesi propensi all’innovazione, oppure se non siano trascorsi almeno quindici o vent’anni anni, in paesi più conservato... _OMISSIS_ ..., si ritrova portabandiera di un’idea troppo in anticipo sui tempi e non è seguito dalla massa: affonderebbe incompreso e deriso, lasciando a chi dovesse assumere la stessa identica posizione dopo molti anni il privilegio di essere creduto e seguito.

Il politico dunque non deve mai essere sollecito nel propugnare idee innovative, per quanto necessarie, giuste, urgenti o vantaggiose: deve assumere un atteggiamento lento di riflessi e ottuso, allineato con la velocità di apprendimento e adattamento al nuovo che caratterizza la comunità che lo vota; deve lasciare che le idee nuove si sedimentino fisiologicamente in essa, che vengano recepite e accettate con la lentezza connaturata alla sua elasticità culturale, diventandone paladino solo a recepimento avvenuto.

La massa ha in uggia il genio e la lungimiranza.

Il genio vive incompreso e viene santificato solo quando è morto e può essere ‘normalizzato’, ‘cat... _OMISSIS_ ...ed ‘elaborato’ con la dovuta calma, senza che sia più in condizione di creare apprensione e di mettere in discussione l’establishment. Il lungimirante se ne sta in solitudine a predicare nel deserto. Entrambi sono sovversivi da cui star lontani. Il politico rappresenta e governa la massa, non deve fare il genio né essere lungimirante. Il politico deve avere il popolo dietro di sé, non una sparuta legione di avanguardisti illuminati.

Il lungimirante spaventa il popolo, perché anziché dirgli quello che vuole sentirsi dire, gli prospetta scenari impegnativi, lo destabilizza, lo inquieta, gli instilla dubbi.

Il politico deve invece essere tutto il contrario: camaleontico, edulcorare le durezze della realtà, semplificarne la complessità, tranquillizzare, minimizzare, rassicurare, incoraggiare, dire «ce la faremo», dare l’impressione che sia sempre tutto sotto il suo controllo. Solo così la gente gli crede.

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