VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> STORICO, ARCHEOLOGICO, ARTISTICO --> INDIVIDUAZIONE DEI BENI
Il vincolo storico artistico c.d. diretto viene imposto sui beni o sulle aree nei quali sono stati rinvenuti beni di tale valenza, o in relazione ai quali vi è la certezza dell'esistenza, della localizzazione e dell'importanza di tali beni, mentre il vincolo c.d. indiretto viene imposto sui beni e sulle aree circostanti a quelli sottoposti a vincolo diretto, così da garantirne una migliore visibilità e fruizione collettiva, o migliori condizioni ambientali e di decoro.
L’imposizione di un vincolo diretto necessita di indagini e approfondimenti che possono richiedere anche molto tempo - oltre che opportuni fin...
_OMISSIS_ ...azione di manufatti; anzi, il vincolo si giustifica maggiormente con la esigenza di non consentire o comunque regolare un siffatto sfruttamento una volta accertato l'interesse archeologico del sito proprio al fine di preservare l'intera zona.
Non si può ragionevolmente affermare che un compendio monumentale possa essere oggetto di vincolo “per singole parti”, atteso che per definizione ricadono sotto il vincolo tutte le strutture e gli spazi, murati o meno, che concorrono ad integrare - in continuità tra loro - la fisionomia complessiva del bene costituente rilevante testimonianza storico-artistica. Oggetto del vincolo non sono dunque “singoli immobili”, strutturalmente frazionabili dal resto, ma, inevitabilmente, l’intero complesso unitariament...
_OMISSIS_ ...eresse storico e artistico è legittimamente motivato con la sussistenza sia dell’immedesimazione e compenetrazione dei valori storico - culturali con le strutture materiali, nonché del collegamento dei beni e della loro utilizzazione con gli eventi storico-culturali del sito, sia del pregio artistico dell’immobile e di alcuni arredi in esso contenuti.
La valutazione in ordine all'esistenza di un interesse culturale (artistico, storico, archeologico o etnoantropologico) particolarmente importante, tale da giustificare l'imposizione del relativo vincolo ai sensi degli artt. 13, comma 1, e 10, comma 3, lett. a), del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, è prerogativa esclusiva dell'Amministrazione preposta alla gestione del vincolo.
Lo stato di degrado del b...
_OMISSIS_ ...tela storico-artistica, sia per i valori che ancora presenta, sia per evitarne l'ulteriore degrado, restando rimesso all'apprezzamento discrezionale della competente Amministrazione la valutazione dell'idoneità delle rimanenze ad esprimere il valore che si intende tutelare.
Sebbene gli artt. 20 e ss d.lgs. 42/2004 nel disciplinare la cura dell’interesse archeologico attribuiscano al Ministero il potere di valutazione del pregio archeologico dotandolo di potestà d‘accertamento preventivo, il procedimento impositivo del vincolo è subordinato all’individuazione dei presupposti fattuali richiesti dalle norme richiamate con riferimento al terreno da sottoporre a vincolo. In particolare occorre valutare il carattere unitario del complesso, quale risulta dall...
_OMISSIS_ ...coperti e parzialmente sommersi, ed è richiesta una valutazione specifica dei singoli reperti e della loro ubicazione al fine di dimostrare che essi costituiscono un complesso inscindibile.
Il vincolo archeologico diretto risulta sproporzionato ove non sia stata indicata specificamente l’ubicazione dei singoli reperti nelle varie particelle catastali di una vasta area vincolata, potendosi ritenere legittima l’imposizione del vincolo diretto esteso ad un’intera area – nel lessico tecnico-giuridico il c.d. predium espressione ellittica che sta ad indicare l’unitarietà di un’area archeologica inscindibile documentata dalle fonti antiche, oltre che dalle modalità, storicamente stratificatesi, di fruizione estetica e visiva dei beni del comples...
_OMISSIS_ ...olezza e proporzionalità, l’imposizione del vincolo archeologico in base ad esigenze di tutela che evitino: a) pericoli per l’integrità (intesa come conservazione) delle cose sottoposte al vincolo diretto; b) effetti nocivi per la visione prospettica e/o per l’illuminazione di detti beni; c) l’alterazione delle condizioni di ambiente (ossia la conservazione della continuità storica e/o stilistica fra le cose oggetto di tutela e ciò che le circonda) e di decoro (per impedire che, nelle vicinanze di detti beni, si realizzino strutture in contrasto con lo stile di essi).
Ai fini della tutela vincolistica su beni archeologici, l'effettiva esistenza (prima che la concreta consistenza) delle cose da tutelare può esser desunta e dimostrata pure per presunzio...
_OMISSIS_ ...ologico e la congruenza del vincolo da apporre con le finalità di pubblico interesse cui è preordinato.
E' del tutto ovvia l’imposizione del vincolo archeologico sull'intera area complessivamente abitata nell'antichità, essendo nozione di comune esperienza che il ritrovamento di resti di insediamenti antichi in una data area rende probabile la presenza di altri resti nelle immediate vicinanze, sicché le esigenze di salvaguardia riguardano non i reperti in sé e solo in quanto addossati gli uni agli altri, ma tutta la complessiva superficie destinata in illo tempore all'insediamento umano.
L'apprezzamento circa l'importanza dell'interesse archeologico d’un immobile e la conseguente necessità di sottoporlo al regime di tutela appartiene sì alla...
_OMISSIS_ ...siderare il concreto contesto, di spazio e di tempo, in cui esso è calato.
Il dato culturale è un apprezzamento sì di merito tecnico preordinato alla preservazione del bene archeologico, ma non può imporre a tutto il contesto in cui quest’ultimo è situato sacrifici sproporzionati o eccessivamente lunghi nel tempo.
L'Amministrazione dei bb. cc. aa. può estendere sì il vincolo archeologico ad intere aree in cui siano disseminati ruderi archeologici particolarmente importanti, ma purché questi ultimi costituiscano un complesso unitario ed inscindibile, tanto da rendere indispensabile il sacrificio totale degli interessi dei proprietari e, al contempo, impossibile assumere soluzioni meno radicali. Occorre quindi evitare, in ogni caso, che l'imp...
_OMISSIS_ ...osizione di vincolo archeologico caratterizzato da oggettiva indeterminatezza, a causa della non adeguata definizione del complesso archeologico, che la P.A. presume alla luce di una campagna di scavi finita da molto tempo (nella specie, nel 1987) e mai più ripresa.
Il vincolo archeologico può essere esteso a intere aree in cui siano disseminati ruderi particolarmente importanti a condizione che gli stessi costituiscano un complesso unitario ed inscindibile, tale da rendere indispensabile il sacrificio degli interessi dei proprietari e senza possibilità di adottare soluzioni meno radicali, evitandosi, in ogni caso, che l'imposizione della limitazione sia sproporzionata rispetto alla finalità di pubblico interesse cui è preordinato.
In materia di imposizione de...
_OMISSIS_ ...nze di salvaguardia riguardano non i reperti in sé ed in quanto addossati gli uni agli altri, ma tutta la superficie destinata illo tempore all'insediamento umano.
E' ragionevole, sotto il profilo tecnico e scientifico, la scelta dell’Amministrazione di vincolare non solo la particella in cui sono stati ritrovati i reperti archeologici, ma anche la zona ad essa circostante, coincidente con la presunta area di estensione dell'insediamento archeologico e delle sue pertinenze, in quanto costituisce nozione di comune esperienza quella secondo cui il ritrovamento di resti di insediamenti di epoche passate in una determinata area rende probabile la presenza di altri resti nelle immediate vicinanze.
La tutela archeologica sussiste anche per le aree che, pur non...
_OMISSIS_ ...del 1985.
La legge n. 1089 del 1939 (così come poi il testo unico n. 490 del 1999 ed il codice n. 42 del 2004) ha attribuito all’Amministrazione il potere di vietare l’edificabilità anche di un’area estesa, per salvaguardare il decoro, la visibilità e il peculiare contesto ambientale nel quale si trova il bene archeologico da tutelare: la valutazione sulla sussistenza delle esigenze di salvaguardare un complesso monumentale rientra nell’ambito dei suoi poteri tecnico-discrezionali ed è insindacabile in quanto tale, circa la determinazione dei terreni circostanti, da considerare come parte integrante e funzionale del complesso.
La legge n. 1089 del 1939 (così come poi il testo unico n. 490 del 1999 ed il codice n. 42 del 20...
_OMISSIS_ ...quale si trova il bene archeologico da tutelare: la valutazione sulla sussistenza delle esigenze di salvaguardare un complesso monumentale rientra nell’ambito dei suoi poteri tecnico-discrezionali ed è insindacabile in quanto tale, circa la determinazione dei terreni circostanti, da considerare come parte integrante e funzionale del complesso.
L’estensione di un vincolo storico va intesa non in senso esclusivamente cartografico bensì anche funzionale nel senso che devono ritenersi ricompresi nel vincolo anche quei beni di natura pertinenziale che, per quanto collocati all'esterno del vincolo, sono strettamente collegati al bene interessato dal vincolo diretto.
I palazzi storici, quand'anche formati da successive stratificazioni e addizioni, ...
_OMISSIS_ ...le loro singole parti.
L’accertamento dell’interesse storico e culturale di un bene implica l’applicazione di regole certamente di carattere tecnico e specialistico, seppure caratterizzate da un margine di opinabilità fisiologico.
Costituisce nozione di esperienza comune quella secondo cui il ritrovamento di resti di insediamenti di epoche passate in una determinata area rende probabile la presenza di altri resti nelle immediate vicinanze per cui è ragionevole la scelta dell’amministrazione di vincolare non solo la particella in cui sono esattamente collocati i reperti archeologici ma anche tutta la zona ad essa circostante, coincidente con la presunta area di estensione dell’insediamento archeologico.
L’ammin...
_OMISSIS_ ...n complesso unitario ed inscindibile, tale da rendere indispensabile il sacrificio totale degli interessi dei proprietari e senza possibilità di adottare soluzioni meno radicali, evitandosi, in ogni caso, che l'imposizione della limitazione sia sproporzionata rispetto alla finalità di pubblico interesse cui è preordinato
Non si può ritenere che l’ambito oggettivo di estensione del vincolo debba ricavarsi esclusivamente dalla sua motivazione, in quanto, in sede di motivazione, l’Amministrazione può limitarsi a menzionare, anche a titolo esemplificativo, soltanto alcuni degli elementi caratteristici da cui può desumersi il particolare valore storico-artistico del relativo immobile, inteso nel suo insieme.
Il fatto che la motivazione del decreto impos...
_OMISSIS_ ...ti esterne (e, segnatamente, a quelle testualmente evidenziate nella motivazione del citato decreto) e non si estenda, invece, anche alle parti interne, e a parti esterne diverse da quelle specificamente considerate.
Se ricorrono in concreto gli specifici presupposti dell’art. 10 del Codice dei beni culturali e del paesaggio – il che può bene avvenire, quand’anche in circostanze particolari, e in ipotesi in aggiunta a quella tutela – un ambito territoriale delimitato può essere oggetto di tutela (anche) come bene culturale in sé e comunque, indirettamente, come zona di rispetto di un bene culturale.
E' legittima la scelta di sottoporre alla tutela dedicata ai beni culturali un intero sistema di laghi (nella specie il sistema dei laghi d...
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Ai fini della verifica dell’interesse culturale di un determinato bene i criteri indicati nella circolare ministeriale 3 marzo 2009, prot. n. 5085 non possono essere intesi in senso rigoroso e letterale, in ragione della natura stessa del giudizio di rilevanza culturale, tipicamente discrezionale e influenzato dalla peculiarità dei singoli casi concreti.
Il pregio che giustifica l'apposizione del vincolo culturale può derivare anche dalla coadunanza spaziale di più beni.
Il provvedimento d'imposizione di un vincolo storico - artistico - archeologico deve indicare con precisione il bene oggetto del vincolo; ciò tuttavia richiede solo che il bene sia esattamente individuato od individuabile sulla base degli atti posti in essere dall’autorità preposta alla tutela del vincolo, anche se l’atto non dà puntualmente conto del frazionamento intervenuto.