Il progetto: "Safepolis": Gestione degli spazi

Il progetto "Safepolis": Gestione degli spazi


Un luogo ben gestito trasmette un messaggio di sicurezza. Il modo in cui gli spazi sono progettati e attrezzati influenza tale gestione, potendo renderla più semplice o più complessa. Fin dalla fase di pianificazione, dunque, è importante che si introducano criteri chiari e ragionevoli, che aiutino i responsabili della gestione nel loro compito. In tali decisioni è bene che il committente e l’ente appaltante coinvolgano i portatori di interesse, le cui richieste ed opinioni sono fondamentali fin dalla progettazione.


Manutenzione


«La manutenzione degli spazi pubblici comprende le funzioni di nettezza urbana (raccolta dei rifiuti domestici, rifiuti ingombranti, raccolta differenziata), di riparazione e manutenzione (sostituzione degli arredi danneggiati, ripristino dell’assetto stradale, gestione dei rottami) a cura dei responsabili... _OMISSIS_ ..., con il supporto di altri servizi pubblici e privati»[1].

Una buona gestione della manutenzione impedisce la svalutazione dello spazio ed inibisce comportamenti criminali o antisociali. Essa deve tendere anche a rassicurare gli utilizzatori, rendendoli consapevoli della capacità di risposta dei responsabili della gestione, per indurli così al rispetto del luogo. Fra le “strategie di manutenzione in un’ottica di sicurezza”, il Manuale annovera una “atmosfera positiva e accogliente”, quindi ospitale, simbolo del contratto implicito esistente tra gestori ed utilizzatori dello spazio: i primi forniscono un servizio di alta qualità, i secondi lo rispettano.


“Risposta rapida”: ossia prontezza di intervento in caso di comportamenti antisociali, soprattutto in caso di vandalismo, che tende a non ripetersi qualora contrastato tempestivamente[2].

“Manutenzione adattat... _OMISSIS_ ... degli spazi”: si dovrà quindi prevedere un accurato utilizzo delle risorse. Laddove vi sia uno spazio molto frequentato, è più probabile che si renda necessaria una cura rigorosa.

“Qualità uniforme nella manutenzione dell’intera area”: è importante garantire omogeneità ed armonia, evitando approcci differenziati che possano stigmatizzare gli spazi (ad esempio aree ben curate accanto ad altre degradate e abbandonate).

“Attenzione particolare ai luoghi vulnerabili”: alcune attrezzature (illuminazione pubblica, impianti elettrici, ecc.), così come alcune zone (aree vuote, cantieri nelle periferie, ecc.) sono spesso bersagli vulnerabili. Richiedono quindi misure di difesa specifiche ed in tempi brevi, in caso di malfunzionamento o danneggiamento.

“Collaborazione tra i diversi gestori”: quando la manutenzione dipende dal coordinamento tra diversi servizi, è importante che vi s... _OMISSIS_ ...rtnerariali ben definiti (ad esempio documenti quadro, partnership economiche, ecc.), che indichino chi deve intervenire, con quali procedure e per mezzo di quali strumenti.


Tra le “indicazioni pratiche per i responsabili di progetto” si trova “l’influenza delle scelte di progettazione sulla manutenzione”. «Lo status chiaro delle proprietà e dei confini rende possibile determinare le diverse responsabilità rispetto alla manutenzione: chi si occupa di cosa? Chi interviene dove? Un fattore decisivo è l’accessibilità dei luoghi per i servizi responsabili della manutenzione. Riguarda ad esempio la collocazione dei locali per la raccolta dei rifiuti domestici, o l’ampiezza delle strade per il passaggio dei mezzi di servizio. Per garantire l’accesso dei diversi servizi è possibile stipulare degli accordi tra proprietà e gestori»[3].

“Tenere conto della manutenzione fin dalle... _OMISSIS_ ... progetto”: soprattutto quando il committente ed il futuro gestore non sono lo stesso soggetto, è consigliabile che i responsabili della manutenzione vengano coinvolti fin dall’inizio, nell’analisi preliminare del sito, per individuare insieme le possibili fonti di problemi futuri. Collaborando, orienteranno le loro scelte in relazione alla praticabilità delle mansioni di manutenzione.



Sorveglianza


La sorveglianza può essere spontanea o formale. La prima è costituita dal controllo informale esercitato dalle persone stesse, in un meccanismo naturale di reciproca attenzione. La seconda è invece esercitata professionalmente da polizia, servizi di vigilanza privata, o dai gestori del luogo (ad esempio i “guardiani” di un edificio). La sorveglianza tecnologica è quella che utilizza strumenti o sistemi tecnici per monitorare gli spazi, come la videosorveglianza o gli allarmi. Ogni scelta concer... _OMISSIS_ ...e modalità ha un impatto sulla sicurezza del luogo, perciò tale decisione va attentamente ponderata.

La prima delle “strategie di sorveglianza” elencata dal Manuale è la “valutazione delle diverse modalità di controllo”: ogni sistema di sorveglianza va confrontato con le possibile alternative ed adattato alle caratteristiche del luogo in cui verrà applicato.


Coordinamento delle strategie di controllo”: è essenziale che, laddove si preveda l’uso congiunto di diversi sistemi di sorveglianza, i soggetti che ne sono responsabili pianifichino con cura i dettagli della loro collaborazione.

“Supportare la vigilanza naturale”: per quanto il controllo spontaneo dipenda dalle caratteristiche dello spazio, è possibile rafforzarlo con strumenti quali l’attivazione delle reti di vicinato (portavoce dei residenti, carte di vicinato, ecc.) o attività specifiche (feste di quartiere... _OMISSIS_ ...
“La complessità della videosorveglianza”: ancora oggi il rapporto costi-benefici di questo metodo resta non dimostrato. Perciò l’analisi della sua adeguatezza va affrontata in relazione alle altre opzioni. I costi della video-sorveglianza, infatti, riguardano non solo la strumentazione tecnica, ma anche le risorse umane per il suo utilizzo.


Sotto le “indicazioni pratiche per i responsabili di un progetto” si trovano due voci. La prima è “influenza delle scelte di progettazione sulla capacità di controllo”. Come detto anche in precedenza, per rendere più semplice la sorveglianza, in fase di progettazione bisogna elaborare soluzioni al fine di identificare in modo chiaro le proprietà e i confini, rendere gli spazi ben visibili, ed agevolare l’accessibilità agli spazi per i soggetti incaricati del controllo.


“Tenere in considerazione i servizi di sorveglianza fin dal... _OMISSIS_ ...el progetto”: ciò può essere realizzato tramite accordi preliminari di massima, o con accordi di collaborazione fin dalle prime fasi della pianificazione. Riguardo agli strumenti tecnologici, è importante che si stabilisca fin da subito il tracciato della rete elettrica, fondamentale per il loro funzionamento.



Regole di comportamento nello spazio pubblico


Le regole di comportamento hanno come funzione primaria quella di prevenire alcuni fattori di disturbo che trasmettono una sensazione di insicurezza e diminuiscono la conflittualità.


“Strategie di regolamentazione in termini di sicurezza”: la prima proposta dal Manuale è “la definizione di regole d’uso”. Il gestore di uno spazio deve definire con chiarezza le proprie aspettative in merito al comportamento del pubblico nello spazio stesso. Solo così potrà poi individuare norme chiare per gli utilizzator... _OMISSIS_ ...vede già determinati limiti all’utilizzo dello spazio pubblico, tuttavia in determinate aree si rendono spesso necessarie ulteriori norme, che possono essere formalizzate con regolamenti interni, contratti di locazioni, patti di vicinato, ecc.

“La comunicazione delle regole agli utilizzatori”: la visibilità delle norme fa parte della politica di accoglienza degli utilizzatori. Alcuni strumenti comunicativi sono più efficaci di altri: ad esempio, le affissioni vengono ignorate più facilmente di un richiamo verbale da parte di un custode. Inoltre, se tali norme sono state definite insieme agli utilizzatori, l’assimilazione dei codici di comportamento avverrà in modo abbastanza naturale.

“L’applicazione delle regole”: se ad un mancato rispetto di una norma non corrisponde una reazione da parte di chi deve controllare, tale negligenza comunicherà un messaggio di permissività in relazione ai comportamenti... _OMISSIS_ ...avia, allo stesso tempo, sarà necessaria una certa dose di flessibilità per non entrare in conflitto diretto con gli utilizzatori degli spazi.

“La partecipazione dei soggetti istituzionali coinvolti”: a volte vi sono eventi che richiedono competenze diverse da quelle dei gestori dell’area. Può rivelarsi utile mettere in atto accordi con la polizia o con il sistema giudiziario, perché ad ogni reato o comportamento antisociale segua un’azione adeguata. «In alcuni paesi europei, è possibile creare delle partnership tra gestore dell’area e sistema giudiziario, tese a favorire l’applicazione, in alcune circostanze, di misure di “riparazione diretta del danno”, in caso di reati commessi nell’area. L’obiettivo, in particolare, è quello di prevenire la recidività. Ad un livello più generale, si tratta di misure che riconducono alla funzione rieducativa della pena»[4].


Tr... _OMISSIS_ ...icazioni pratiche per i responsabili di progetto” si trova quella che consiste nel “rendere chiara la funzione degli spazi”: le aspettative manifestate attraverso le regole di comportamento relative ad uno spazio specifico possono essere soddisfatte solo laddove lo scopo, le funzioni e le norme siano chiari sia all’utilizzatore, sia a chi applica le regole stesse.


“Tenere conto degli usi futuri nella fase iniziale del progetto”: tali studi preliminari saranno poi fondamentali anche nella fase di valutazione ex post, soprattutto qualora si debbano assumere provvedimenti contro elementi che minano la qualità del progetto.

“Adattabilità del progetto”: per adattabilità si intende qui la capacità di un progetto di cambiare a seconda di sviluppi e bisogni futuri. Se questi cambiamenti sono già stati presi in considerazione nella fase di pianificazione, si potrà intervenire, in seguito, con re... _OMISSIS_ ..., ad esempio chiudendo o aprendo spazi, creando nuovi percorsi o accessi secondari, installando una nuova illuminazione o una rete, ampliando gli spazi verdi, ecc.



Accoglienza di gruppi particolari


Vi sono alcuni gruppi che, per le loro caratteristiche specifiche, presentano un livello maggiore di vulnerabilità: senzatetto, tossico-dipendenti, prostitute, emarginati, anziani, bambini, donne, ecc. Qualsiasi progetto deve dunque tenere conto della tipologia di utilizzatori a cui saranno destinati gli spazi.

La prima fra le “strategia d’accoglienza in termini di sicurezza” elencata nel Manuale è “prevedere la presenza di gruppi particolari”. La presenza dei gruppi a maggiore vulnerabilità va tenuta in speciale considerazione, in quanto potrebbe entrare in diretto conflitto con altri utenti o attività. Questi soggetti, tuttavia, non possono essere classificati semplicemente com... _OMISSIS_ ...derabili”, avendo questi lo stesso identico diritto ad usufruire dello spazio pubblico. «È importante però anche non stigmatizzare queste popolazioni. Ad esempio, alcuni studi sociologici mostrano che non tutte le donne si sentono insicure nello spazio pubblico, caratteristica invece propria delle donne vittimizzate o provenienti da un contesto familiare problematico»[5].


“Identificazione dei bisogni e delle misure di accompagnamento”: a volte, per offrire sostegno a gruppi particolari, possono essere necessarie misure come centri d’informazione e d’accoglienza, servizi sociali e di mediazione, punti di assistenza sanitaria, servizi di pulizia specifici, ecc. Un amministratore di un complesso residenziale potrà poi monitorare la situazione socio-economica delle famiglie che vi abitano, comunicando eventualmente ai servizi sociali le situazioni di disagio. Si potrebbero anche prevedere incontri di comunità e... _OMISSIS_ ...elle aree più problematiche.

Tra le “indicazioni pratiche per i responsabili di progetto” c’è quella di “pianificare strategie utili a combattere l’esclusione sociale”. «Prevedere edifici residenziali con dimensioni e costi differenziati permette la presenza di una popolazione eterogenea, cosa che aiuta a combattere l’esclusione sociale. (…) Gli edifici possono includere alcuni spa...

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