Il progetto Safepolis: Disegno Urbano

Disegno urbano



«Il disegno urbano si occupa dell’organizzazione degli spazi, dell’impatto degli edifici, dell’uso dei piani terra e dei piani superiori, della struttura di spazi pubblici e aree verdi, del tracciato delle strade, dell’ubicazione delle fermate del trasporto pubblico e delle aree a parcheggio. È evidente che è quindi al livello del progetto urbano che si debbono applicare in termini concreti i concetti relativi alla sicurezza. Una buona progettazione può aumentare la fiducia dei cittadini e può rendere gli spazi pubblici più vivibili; all’opposto, un disegno urbano mal concepito può produrre spazi vuoti, ambienti squallidi, generare paura e attrarre comportamenti incivili e atti criminali»[1].

Anche qui, il Manuale riprende punto per punto la checklist dell’Allegato D del TR 14383-2, di conseguenza le linee guida possono apparire ripetitive. Il Technical Report ste... _OMISSIS_ ...resenta alcune sovrapposizioni, necessarie però per sottolineare le molteplici interconnessioni dell’ambiente urbano.



Continuità del tessuto urbano e dei percorsi


Come si è già detto in tema di accessibilità, la continuità delle trame urbane è fondamentale per la vitalità e la sicurezza della città. Mentre l’impianto urbanistico tradizionale presentava città con strade continue, fronti continui di edifici e visuali chiare, la città contemporanea tende ad essere suddivisa in cellule a sé stanti, basate principalmente sull’automobile. Questo insieme di quartieri monofunzionali ed introversi crea discontinuità nei percorsi, spazi vuoti (“terre di nessuno”) e, dunque, insicurezza.



“Continuità delle strade e dei percorsi pedonali esistenti”: «Ad esempio, nel recupero di un’area industriale dismessa, la struttura viaria proposta deve essere... _OMISSIS_ ...l tracciato urbano circostante e creare continuità con le strade adiacenti. Il progetto deve tendere a ricucire la trama urbana per migliorare la mobilità nell’area»[2].

“Chiaro orientamento per i pedoni”: un pedone che non riesce ad individuare il proprio percorso può sentirsi in ansia e vulnerabile di fronte a potenziali aggressori. Una configurazione confusa, inoltre, rende più ardua la fuga. Nelle aree esistenti, qualora mancasse tale chiarezza, si possono introdurre elementi di design che migliorino il senso di orientamento.

“Attraversare un luogo facilmente e in modo sicuro”: l’impianto di nuovi quartieri residenziali o commerciali crea spesso ostacoli ad un attraversamento pedonale sicuro rispetto alle aggressioni. Ciò comporta un uso estensivo di sistemi di videosorveglianza, che al contrario dovrebbero essere utilizzati solo laddove il controllo spontaneo non possa essere assicurato, come in... _OMISSIS_ ...e cavalcavia.

“Morfologie compatibili con l’ambiente circostante”: «Se uno o più edifici non si conformano ai dintorni, la gente tenderà a “rifiutarli” e ad evitare il luogo, non considerandolo parte del “proprio” territorio. Jane Jacobs ha osservato che i pedoni tendono ad evitare i marciapiedi che costeggiano facciate di edifici discontinui, che contribuiscono a farli sentire insicuri»[3].



Distribuzione delle attività



Per attività, il Manuale intende fare riferimento non solo a negozi, bar, ristoranti, servizi, attrezzature ricreative, culturali e sociali, ma anche a tutto ciò che nasce spontaneamente in strade, parchi, e percorsi (ad esempio incontri, raduni, eventi, ecc.). Ogni tipo di attività porta con sé vitalità e “occhi sulla strada”, perciò è importante che i progettisti ne tengano conto quale elemento chiave dei loro pr... _OMISSIS_ ... caso, anche proprietari, committenti, imprenditori e amministratori devono considerare tali attività come essenziali per la sicurezza urbana.



“Attività necessarie per garantire il controllo spontaneo”: si consiglia di evitare la concentrazione di attività in un solo luogo, poiché ciò creerebbe perimetri ristretti di vitalità, lasciando numerosi spazi trascurati nel restante tessuto urbano. Le attività, inoltre, devono essere distribuite lungo le strade principali e agli incroci. Collocare elementi generatori di specifiche attività nei punti chiave consente di creare percorsi sicuri per attraversare le aree problematiche.

“Usare le attrezzature pubbliche per aumentare la vitalità”: edifici e servizi pubblici, come uffici postali e scuole, andrebbero insediati lungo gli assi principali del tracciato urbano, ed i loro accessi dovrebbero essere ben visibili, enfatizzando così il senso di presenza ... _OMISSIS_ ...scena urbana.

“Facciate dei negozi lungo le strade”: questa soluzione è preferibile alla collocazione dei negozi in gallerie commerciali private. Se le vetrine si affacciano sulle vie principali, aggiungono “occhi sulla strada”.

“Norme e regolamenti”: «Le norme tecniche di attuazione dei piani urbanistici e i regolamenti edilizi dovrebbero consentire e incentivare l’ubicazione di servizi culturali e ricreativi (…) ai piani terra degli edifici, con aperture verso la strada. (…) Negli edifici residenziali, l’altezza dei piani terra dovrebbe essere tale da permettere sia la destinazione residenziale che quella commerciale. Questo permette di sostituire le attività che chiudono con abitazioni, evitando il senso di abbandono e la riduzione di sorveglianza generati dai piani terra vuoti; e viceversa si potranno aprire attività per animare le strade residenziali»[4].
|... _OMISSIS_ ...ervizi ai piani terra della residenza”: al piano terra degli edifici residenziali, se non si vogliono collocare attività commerciali, si possono sempre installare sale riunioni, centri di assistenza diurna, lavanderie, spazi gioco per i bambini, circoli per gli anziani, ecc., incentivando la sorveglianza naturale. È consigliabile, poi, che i suddetti ambienti abbiano accessi trasparenti rivolti verso gli spazi pubblici.

“Percorsi pedonali ciclabili e vitalità”: le strade a percorrenza mista (con limite di velocità a 30 Km/h), combinando movimenti di auto, biciclette e pedoni, creano densità d’uso, vitalità e controllo spontaneo.



Tempi e calendario delle attività


La continuità della sorveglianza dipende dalla diversificazione degli utilizzi degli spazi urbani. La progettazione urbana, occupandosi dell’ubicazione dettagliata di funzioni ed attività, implicitamente fissa gli o... _OMISSIS_ ... delle persone. Per combattere i “momenti morti” è quindi necessario creare una commistione di usi e promuovere attività con particolari orari nei punti chiave della città.



“Come estendere il tempo della sorveglianza spontanea”: gli strumenti disponibili sono i regolamenti, la facilitazione per l’avvio di determinate attività, la fornitura di servizi comunali a costi ridotti, ecc. Inoltre, si possono riprogrammare le attività tradizionali, promuovere eventi culturali e autorizzare licenze notturne per ambulanti.

“Orario notturno”: è stato dimostrato che una buona illuminazione nelle ore notturne può favorire lo sviluppo di attività lecite, così come la presenza di chioschi, di fermate dei taxi, ecc.

“Attività negli edifici che si affacciano sugli spazi pubblici”: nel loro insieme queste dovrebbero infatti garantire un “occhio sulla strada”... _OMISSIS_ ...strumento utile per individuare i “momenti morti” nella sorveglianza spontanea è costituito dai cosiddetti diagrammi temporali delle funzioni, coi quali si può elaborare una sintetica mappatura dei tempi giornalieri e settimanali.



Visibilità


Si intende sia quella attiva, ossia la capacità delle persone di osservare ciò che accade intorno a loro ed il loro percorso, sia quella passiva, che consiste nella possibilità di essere visti, e dunque controllati, grazie alla sorveglianza naturale. Secondo la teoria razionale, infatti, chi vuole compiere un atto criminale o antisociale tenderà ad evitare i luoghi in cui possa essere visto e riconosciuto facilmente.



“Paesaggio, vegetazione e visuali”: le sistemazioni di paesaggio e gli arredi urbani non devono ridurre la visibilità. La vegetazione deve quindi presentare un alto grado di permeabilità: sono preferibili piante e... _OMISSIS_ ...n interrompano la visuale, che non offrano nascondigli e trappole, e di cui sia agevole la manutenzione.

“Vista dagli edifici sullo spazio pubblico”: «Spazi pubblici e marciapiedi dovrebbero essere visibili dai piani alti degli edifici (finestre ampie, balconi con parapetti trasparenti), dalle vetrine dei negozi, dalle entrate dei palazzi e dalle guardiole dei portieri (dove presenti). Sono da evitare sistematicamente muri ciechi e edifici con piani terra vuoti (pilotis). Dove non è possibile garantire una visibilità diretta, si possono utilizzare specifiche strumentazioni che producono visibilità indiretta (specchi di sicurezza, pannelli riflettenti, ecc.)»[5].

“Illuminazione”: un’adeguata illuminazione, per ridurre la paura di aggressioni, deve permettere di riconoscere facilmente un volto ad una distanza di 15 metri. Un alto livello d’illuminazione può però non essere sufficiente: sono altre... _OMISSIS_ ...ti la dislocazione, la distribuzione e la forma dei corpi illuminanti. Lampade ad alta intensità potrebbero, invece, creare effetti abbaglianti e zone d’ombra.

“Fermate degli autobus, accessi ai parcheggi e stazioni della metropolitana”: i punti di accesso al trasporto pubblico sono luoghi che chiunque deve poter utilizzare e non possono essere insicuri. Le fermate, nelle due direzioni, dovrebbero essere una di fronte all’altra, perché chi aspetta possa controllarsi a vicenda. Ancor meglio se si trovano in prossimità di negozi e di ingressi di abitazioni. Gli impianti di videosorveglianza, poi, andrebbero estesi all’esterno, consentendo un controllo sugli accessi e sugli spazi circostanti.

“Trasparenza degli affacci dei negozi e visibilità delle entrate degli edifici”: le vetrine dei negozi e dei supermercati dovrebbero essere trasparenti e senza l’ostruzione di scaffali, vetrofanie opache o al... _OMISSIS_ ...suali. Le entrate degli edifici devono essere ben illuminate, poiché persino piccole rientranze e zone d’ombra possono causare situazioni di pericolo.



Accessibilità


Come s’è già detto relativamente alla pianificazione urbana, un impianto chiaro di percorsi d’accesso a residenze e servizi favorisce la visibilità, e gli utenti si sentono ancor più sicuri laddove si prevedano vie alternative.



“Fermate dei trasporti pubblici”: la loro ubicazione e disposizione è una questione altamente delicata, poiché si tratta di luoghi in cui le persone sono maggiormente vulnerabili. «Si deve inoltre prestare particolare attenzione agli spazi pericolosi che le persone sono costrette ad attraversare quali passaggi stretti, sottopassaggi, cavalcavia, piazzali destinati a parcheggio, ecc.»[6]. Un ulteriore aiuto viene dalla presenza di numeri identificativi delle fer... _OMISSIS_ ... dintorni, buona informazione sugli orari e numeri d’emergenza.

“Percorsi dei trasporti pubblici”: il passaggio di autobus e tram costituisce un prezioso “occhio sulla strada”, ed i loro percorsi devono tenere in considerazione la necessità di aumentare il controllo in alcune zone.

“Accessi ai servizi pubblici”: devono trovarsi in zone ben visibili, illuminate e lontane da potenziali “trappole” o aree degradate.

“Percorsi pedonali”: la loro progettazione deve prevedere un tracciato chiaro, permetterne la visibilità dagli edifici circostanti, evitare ove possibile gallerie e passerelle, così come passaggi bui e stretti, garantirne una buona illuminazione ed evitare la separazione dei flussi deboli (ad esempio separando l’accesso principale da quello di servizio).

“Accessi per i disabili”: questi devono avere parapetti trasp... _OMISSIS_ ...luminati per consentire ai disabili di superare i dislivelli, sempre mantenendosi ben visibili da strade, negozi ed edifici.

“Aree a parcheggio”: alle grandi aree di parcheggio sono preferibili i parcheggi in linea, oppure più aree-parcheggio piccole rispetto a poche e grandi;...

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